Il binomio Francesco Artibani e Lorenzo Pastrovicchio garantisce da sempre storie di qualità. Domenica 20 settembre 2020 abbiamo incontrato i due autori all’evento Insieme tra le nuvole…tte al PAFF! (Palazzo Arti Fumetto Friuli) di Pordenone, dove hanno parlato della loro prolifica collaborazione e dei progetti in cantiere.
Tutti al PAFF!: cos’hanno detto Artibani e Pastrovicchio?
Dopo avervi informato sulla mostra Mecha-Design a fumetti: Lorenzo Pastrovicchio, Ventenni Paperoni torna al Palazzo Arti Fumetto Friuli (PAFF!) di Pordenone per la seconda volta e, contemporaneamente, assiste per la prima volta a un evento di pordenonelegge, svoltosi all’interno dell’Auditorium di Villa Galvani. Nell’ambito della popolare rassegna dedicata a lettura e cultura è stato ospitato l’incontro con il pubblico di Francesco Artibani e di Lorenzo Pastrovicchio (che più tardi abbiamo intervistato), mediato dal direttore artistico del PAFF! Giulio De Vita.
Cosa troverete in questo articolo? Diversi argomenti, spunti e riflessioni maturate durante la conferenza: come i due autori lavorano insieme; il dibattito sul difficile lavoro dello sceneggiatore; lo sterile leitmotiv di chi considera Topolino Magazine un fumetto di Serie B; il valore attuale intrinseco nei personaggi del fumetto Disney; novità e prossime uscite.
L’incontro tra Artibani e Pastrovicchio: una sinergia vincente
Francesco Artibani e Lorenzo Pastrovicchio rappresentano un connubio professionale tra i più eminenti e apprezzati nel panorama del fumetto Disney. I due si conoscono professionalmente negli anni Novanta, senza però avere mai occasione di lavorare insieme. Nel 2001 collaborano per la prima volta all’episodio Solo un po’ di paura di PK2, per poi perdersi di vista e ritrovarsi 13 anni dopo, nel 2014, per la realizzazione del ben noto Potere e Potenza.
In breve tempo scoprono che tra loro vi è una sinergia vincente e questo li spinge a continuare la collaborazione per i 4 anni successivi con la pubblicazione di altre storie della serie PKNE – Paperinik New Era: Il raggio nero (2015), Il marchio di Moldrock (2017) e L’orizzonte degli eventi (2018).
Concluso il ciclo pikappiano, i due continuano a progettare nuove storie insieme, forti di un metodo di lavoro funzionale e divertente. Metodo che Artibani spiega così:
“Io comincio a lavorare e man mano che ho le pagine pronte le passo a Lorenzo, così può iniziare a disegnare mentre io ancora scrivo. Se lui dovesse aspettare che la storia fosse finita, i tempi si allungherebbero. In questo modo né io né lui ci fermiamo mai e riusciamo a completare una storia in tempi brevi. È un modo di lavorare vivo, stimolante, divertente perché sei sempre sulla pagina in corso d’opera. Magari Lorenzo suggerisce una modifica o un’aggiunta e la sistemiamo subito.”
Pastrovicchio è dello stesso avviso:
“Lavoriamo bene insieme, c’è una buona sincronia nel proporre le idee, nel costruirle… È divertente! Ho molta soddisfazione nel lavorare così, perché non è solo la sceneggiatura che ti arriva in mano e devi star lì a seguirla, interpretarla, disegnarla. È un tipo di lavoro creativo.”

Come nasce una storia, secondo Artibani/Pastrovicchio
Ci sono dei momenti dell’anno in cui la redazione di Topolino richiede dei particolari tipi di storie, come in occasione degli appuntamenti fieristici o nei periodi in cui il settimanale viene pubblicizzato e venduto di più (per esempio in estate o sotto Natale).
In questi momenti chiave il duo Artibani/Pastrovicchio riesce ad esserci con delle storie evento che diventano dei piccoli kolossal a fumetti. Spesso si creano delle sinergie commerciali, come la vendita del gadget del Nautilus in concomitanza con la storia in due puntate 19.999 leghe sotto i mari. Il tutto sempre cercando di superarsi e fare ogni volta qualcosa di diverso senza ripetersi in formule collaudate.
Uno dei punti di forza del duo, spiega Pastrovicchio, è la capacità di anticipare la redazione proponendo qualcosa a cui altri non hanno ancora pensato, come un anniversario di un’opera, uno scrittore, un regista a cui ispirarsi per creare una parodia o una nuova storia. Rifarsi ad altre opere è un meccanismo per trovare nuovi spunti quando si è a corto di idee. Non che queste ultime manchino poiché, ammette Artibani, “Lorenzo è un vulcano” e ad ogni nuova scoperta scientifica o geografica si propone con grande entusiasmo.
Due menti brillanti e in costante movimento. E quando l’intuizione è vincente, viene proposta all’editore in forma “visiva”: Pastrovicchio prepara qualche studio del personaggio per delinearne l’atteggiamento e delle illustrazioni per dare un’idea dell’ambientazione e dell’atmosfera della storia. Per chi compra il progetto, chiarisce Pastrovicchio, è più facile figurarsi cosa ne verrà fuori da un disegno che non da una descrizione a parole o una sceneggiatura, dispendiosa a livello di tempo – soprattutto se destinata ad essere bocciata.
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Il complesso ruolo dello sceneggiatore
Nel mondo del fumetto, continua Artibani, lo sceneggiatore si trova spesso a lavorare in parallelo con più disegnatori. Ciò significa dover gestire anche più progetti contemporaneamente, oltre che entrare il relazione con artisti con personalità, modi di lavorare ed esigenze diverse. Il ruolo dello sceneggiatore diventa, quindi, piuttosto complicato, talvolta ansiogeno.
Sarebbe molto più semplice lavorare ad un progetto alla volta anziché sovrapporne cinque o sei con il rischio di arrivare in ritardo con le scadenze editoriali. Ma c’è un aspetto positivo in questo: avere tante cose da raccontare e l’esigenza di metterle su carta mantiene vivo l’entusiasmo.
Nella redazione di Topolino, chiarisce Pastrovicchio, il processo di creazione di una storia è una catena di montaggio. Via via che il prodotto si concretizza subisce delle trasformazioni passando per più teste e più mani:
“Uno sceneggiatore scrive la storia, se la immagina in un modo, la consegna a Disney ma non sa dove andrà a finire. Poi se la trova su Topolino che può essere stata disegnata dal più bravo come dall’ultimo arrivato. E mentre sfoglia il fumetto trova qualche passaggio, qualche battuta che potrebbe essere stata ritoccata. Quello che ti arriva è una sorpresa, non è facile abituarsi. Per quanto tu faccia un prodotto di serie è comunque parte di te, perché ci dedichi tempo e passione.”
La conferma di Artibani:
“Il lato positivo di lavorare con qualcuno che conosci è che sai quali sono i punti di forza del disegnatore, sai cosa non gli piace, puoi confrontarti con lui. In redazione Topolino questa cosa non c’è a parte qualche coppia storica.”
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Topolino come strumento di cultura
La missione di Topolino non è solo quella di divertire. Da sempre, e forse in questi ultimi anni è diventato più evidente, l’obiettivo del settimanale è miscelare l’intrattenimento con l’educazione, la conoscenza e l’approfondimento. La scelta di proporre storie legate alla cultura letteraria come le Parodie Disney, e la stessa saga del duo Artibani/Pastrovicchio dedicata al personaggio di Nemo, dà valore intellettuale al fumetto. Topolino è spesso uno dei primi approcci del bambino alla lettura, e quindi ha un grande responsabilità pedagogica. È necessario veicolare informazioni, cultura e soprattutto un buon italiano attraverso le storie.
Tantissime personalità brillanti che Artibani stesso ha conosciuto partecipando al progetto Comics&Science hanno in comune di essere stati lettori di Topolino.
“Erano bambini curiosi che, grazie a Topolino, hanno sviluppato ancora di più la loro curiosità. Questo ci ha ricordato quanto valore c’è in una storia a fumetti, quanto è bello e importante che scateni nel lettore di qualunque età la necessità di approfondire un argomento. Oppure lasciare una piccola informazione che ti vendi a scuola quando ti interrogano o in pizzeria per fare bella figura con gli amici. È una pillola di sapere in più che male non fa.”

Artibani si fa paladino del valore culturale di Topolino e afferma quanto sia ingiusto, oltre che scorretto, scadere in battute come “Ma dove l’hai letto, su Topolino?“. Affermazioni che rivelano una notevole bassezza culturale, oltre che denigrare il lavoro professionale di una redazione di tutto rispetto.
Un atteggiamento condannato anche da Pastrovicchio, il quale prova a dare una giustificazione a questo malcostume, spiegando che Topolino rappresenta ormai un brand conosciutissimo ed è un termine così popolare e comprensibile a tutti da poter raggiungere chiunque. Ciò non toglie che esempi di questo tipo vadano ad offendere un’intera categoria.
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Perché un personaggio Disney deve sempre essere attuale
Nelle storie di Topolino, la fantascienza è sempre stata apprezzata protagonista. I veterani ricorderanno con affetto uno dei successi di Luciano Bottaro, Paperino e il razzo interplanetario. I “gioviali” abitanti di Giove, il conquistatore Rebo e un Paperino in rotta per lo spazio con solamente una boccia per i pesci in testa… Storie senza alcun dubbio meravigliose, seppur con inesattezze scientifiche che negli anni Sessanta non avevano motivo di essere contestate. Ma come Artibani ci fa notare:
“Adesso una storia del genere è improponibile. Il pubblico è cambiato, è informato. Sa quanto dista un pianeta, sa che non puoi arrivare su Marte in cinque minuti o attraversare il cosmo su un asteroide. Sono informazioni che anche gli autori conoscono e utilizzano per scrivere storie sempre più documentate e credibili. E questo il lettore del 2020 lo apprezza. In una storia del 1975 Topolino non poteva avvalersi di uno smartphone per chiamare il Commissario Basettoni, quindi la trama era condizionata da questa limitazione. Se oggi proponi una cosa del genere a un bambino ti dice: «Ma perché non ha un telefono? Qualunque persona ne ha uno in tasca, perché Topolino no?».”

Sulla questione è intervenuto anche Pastrovicchio, ricordando quando ai suoi esordi, negli anni Novanta, ci furono le prime svolte in materia di attualità:
“In redazione ti castigavano perché il disegnatore classico che lavorava già da una decina di anni continuava a disegnare il telefono con la ghiera sullo stile di Cavazzano, di computer non se ne parlava. Dicevano che bisognava aggiornarsi, di disegnare ogni tanto qualche cellulare, qualche computer…”
Richieste redazionali legittime, se si pensa al ruolo dei personaggi Disney nella cultura pop. Come lo stesso Artibani afferma:
“Il bello dei personaggi Disney è che hanno attraversato generazioni, provengono da un altro secolo, e hanno sempre raccontato i momenti in cui vivevano. I personaggi sono sempre gli stessi da un punto di vista di valori e di caratteristiche, cambia l’ambientazione ma sono sempre contemporanei.”
Conclude Pastrovicchio:
“Il mondo del fumetto è un’arte che si evolve e che molto spesso influenza i gusti dell’immaginario collettivo in maniera importante, dandoci un bellissimo ruolo di responsabilità.”
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Dal PAFF! al futuro: cosa bolle in pentola?
Nel corso dell’incontro i due autori hanno presentato – non senza un certo orgoglio – il seguito della saga dedicata al Capitano Nemo. La storia, in due puntate, è in arrivo sulle pagine di Topolino dal 7 Ottobre 2020 e sarà ambientata nell’Isola Misteriosa. Non mancheranno nuovi personaggi: Paperina, Minni e Pluto (in un ruolo che, per chi già conosce il romanzo, sarà facile indovinare). E a tal proposito, sapevate che l’anno prossimo Pluto compie ottant’anni? Pare che Artibani e Pastrovicchio abbiano in cantiere da qualche tempo un simpatico progetto dedicato al nostro amico a quattro zampe.
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L’offerta del PAFF! agli appassionati del fumetto
L’evento Insieme tra le nuvole…tte si inserisce nel contesto di una ben più ampia offerta culturale. Offerta arricchita dalla collaborazione con l’edizione 2020 di pordenonelegge, svoltasi dal 16 al 20 settembre 2020. Con l’occasione è stato allestito il PalaPAFF, una spaziosa tendostruttura sita nella suggestiva location del Parco Galvani.
La nuovissima struttura del PAFF! alterna dal 2018 prestigiose esposizioni di artisti dell’autorevole panorama friulano e non solo. Al momento sono attive cinque mostre: Il Mondo di Leonardo: codici interattivi, macchine, disegni (dal 28/06/2020 al 27/09/2020), IL MURO: Mario Alberti (dal 11/08/2020 al 03/10/2020), MECHA-DESIGN a fumetti: Lorenzo Pastrovicchio (dal 11/08/2020 al 03/10/2020) e il recentissimo Hendrix, Pasolini e altre storie: Gianluca Maconi (dal 15/09/2020 al 15/11/2020).
Merita una menzione particolare la mostra itinerante Lockdown Chronicles. Il progetto nasce a luglio con fini benefici e raccoglie il contributo di cento disegnatori ed autori (tra cui Artibani, Casty e Silver) i quali hanno esorcizzato con la loro arte la pandemia del coronavirus e la delicata fase del lockdown. Le opere sono state raccolte in un libro a tiratura limitata acquistabile sia online che presso il museo. Tutte le riproduzioni sono inoltre esposte nell’Auditorium del PAFF! insieme ad alcune tavole originali. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito www.paff.it.
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Alessandra de Marchi & Giovanni Posocco
Immagini © Disney – Panini