Invenzioni futuristiche, marchingegni lungimiranti e strumenti al limite della fantascienza. Topolino Magazine ci ha abituato a innumerevoli spunti tecnologici, di cui abbiamo addirittura bramato l’esistenza.
Come per il fenomeno delle Air Max auto-allaccianti di Ritorno al Futuro, infatti, anche nel fumetto Disney abbiamo spesso incontrato oggetti tanto strampalati quanto all’avanguardia, la cui applicazione nelle nostre vite potrebbe migliorarne la qualità (anche se con qualche particolare conseguenza).
Invenzioni su Topolino: le nostre 10 scelte
La quantità di invenzioni mostrate su Topolino è incalcolabile, e molte di esse potrebbero seriamente trovare una loro applicazione nella realtà. Nonostante però la loro singolarità, bisogna guardare anche l’altra faccia della medaglia: seppur rivoluzionario, infatti, un marchingegno può nascondere diversi problemi, in certi frangenti di portata devastante.
Tutto ciò per dirvi che abbiamo stilato una classifica delle 10 invenzioni che potrebbero trovare posto nella nostra vita quotidiana, non senza qualche conseguenza negativa. Nel realizzare questa top abbiamo tenuto conto dell’originalità del marchingegno, dei possibili benefici che può donarci e degli eventuali problemi che ne potrebbero scaturire.
10. La botola del Deposito di Zio Paperone
In questo caso non siamo di fronte a una vera e propria innovazione tecnologica dal grande spessore futuristico, ma è pur sempre una di quelle invenzioni che abbiamo desiderato almeno una volta nella nostra vita. Pensate agli innumerevoli scocciatori, guastafeste e rompiscatole che, con un semplice click, possono essere catapultati fuori da casa vostra.
Di fatto Paperone ci ha visto lungo, anche se, nella realtà, una botola che si apre improvvisamente nel pavimento potrebbe creare qualche grana legale: espellere con violenza una persona dalla propria proprietà non è proprio un’azione simpatica da compiere, oltre al rischio ulteriore di incorrere in qualche sanzione nel caso in cui la vittima si rompa l’osso del collo.
9. Gli stivaletti a molla di Paperinik
Curiosi, stravaganti ma soprattutto semplici: gli stivaletti a molla di Paperinik (tanto apprezzati da Massimo De Vita) sono la tecnologia che concilia genio e sregolatezza. Le calzature eroiche più famose del fumetto Disney, infatti, hanno il pregio di migliorare la velocità e il balzo di chi li indossa, rendendo così una persona capace anche di imprese inimmaginabili per un papero qualunque.
Tuttavia, nel mondo reale, qualcosa potrebbe non funzionare: immaginiamo, ad esempio, se calpestassero un dolce regalino abbandonato per strada da qualche cagnolino oppure se si incastrassero nelle grate dei marciapiedi. Inoltre, trovare un equilibrio con queste calzature non deve essere proprio una passeggiata.
Non siete convinti? Pensate che possano rivoluzionare il concetto di mobilità? Nella realtà ci sono oggetti che si basano su funzionamenti molto simili, come il Segway. Purtroppo però dal 15 luglio 2020 la Ninebot ha bloccato la produzione a causa dei prezzi elevati e di alcuni incidenti, oltre alla difficoltà di apprendimento di equilibrio sul mezzo da parte delle persone. In pratica, il mercato degli stivaletti a molla sarebbe molto ristretto: acrobati e supereroi. Troppo poco.
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8. Gli ologrammi domestici (Paperino e la casa digitale – Topolino 2439)
Dei piccoli ologrammi (non quelli in 7D) che compaiono improvvisamente in ogni parte della casa per aiutarti nelle faccende domestiche, nell’economia della casa e, perché no, anche a perdere qualche chilo: l’invenzione di Archimede, installata a casa di Paperino, sembra un successone, fino a che il noto marinaretto non è costretto a ricorrere a Paperoga per poter uscire dalla propria magione ed evitare che le macchine prendano il sopravvento.
Nella realtà, paradossalmente, abbiamo già qualcosa di molto simile: pensate ai comandi vocali del nostro smartphone oppure agli smart speaker, che spesso però si attivano da soli, anche con voci altrui, senza avergli chiesto niente. Insomma, c’è molto da migliorare prima di vedere una simpatica faccia che esce dal timer del nostro microonde (sempre che poi ci faccia piacere).
7. Salva il tempo con un click (Topolino e i colpi dell’Uomo Qualunque – Topolino 2601)
Un congegno in grado di salvare la vita in un momento preciso da cui poter ricominciare, come fosse un checkpoint dei videogiochi. Macchia Nera ne ha viste le potenzialità, tanto da usare questa invenzione per i suoi scopi truffaldini. Nonostante ciò, però, Topolino riuscirà a trovare la falla nel sistema, e a costringere l’acerrimo nemico alla resa.
Sicuramente, questa è un’innovazione tecnologica singolare e abbastanza incredibile, ma con il difetto etico/morale di pensare di poter fare qualsiasi cosa nella vita perché, tanto, abbiamo salvato la partita. E poi, se si salva il tempo inconsciamente, c’è sempre il rischio di beccarsi un guantone da boxe in faccia (o uno spray al peperoncino, come in Rick and Morty).
6. Il kit per non perdere tempo nel traffico (Paperino e il kit anticoda, Topolino n. 2462)
Le migliori invenzioni sono quelle che rispondono ai disagi e ai problemi della vita quotidiana. Se Ingorgopoli di Marco Rota ci aveva sensibilizzato in maniera ironica sul problema del traffico urbano, Paperino ne ha trovato la soluzione: un kit anti-coda che permetterà di passare il tempo divertendovi nel vostro abitacolo. La nota stonata, però, sta proprio nella sua essenza: la coda resterà così ferma a causa del vostro nuovo hobby su strada che, probabilmente, non uscirete più dall’ingorgo o, peggio, dall’auto.
5. Una fotocopiatrice che salva ogni oggetto su un foglio di carta (Paperino e le Fotocopie R.R. – Topolino 1837)
Uno dei grandi problemi della modernità è trovare spazio per tutti gli oggetti che possediamo. Dai libri ai dischi di musica, dalle scarpe per arrivare alle camice, dalle action figure per finire (ovviamente) ai Topolino.
La soluzione – neanche a dirlo – ci viene data da Archimede, il quale dona a Paperino una speciale fotocopiatrice che permette di ‘scannerizzare’ su un foglio di carta ogni oggetto, rendendolo di due dimensioni. Sarebbe un’invenzione rivoluzionaria, se non fosse che ci possono essere delle conseguenze: nel breve tempo, un’incidente può far bruciare e/o bagnare il foglio di carta, o peggio rischiamo inavvertitamente di perderlo e cestinarlo; nel lungo periodo, invece, la carta potrebbe corrodersi.
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4. Auto che si riparano da sole (Paperino e le auto autorip – Topolino 2314)
Hai lavorato tutto l’anno, stai finalmente per partire per le agognate vacanze quando, improvvisamente, si accende quella maledetta spia della macchina. Chiunque possegga un’auto avrà vissuto una scena simile, e saprà benissimo quanto costi accudire una vettura.
Per questo motivo, Zio Paperone decide di mettere sul mercato le Autorip, cioè veicoli che si riparano automaticamente. Purtroppo, però, dopo una serie di ricostruzioni ultrarapide, i macchinari cominceranno a impiegare anche diversi giorni per ristabilirsi completamente dai guasti, decretandone così la fine della domanda d’acquisto e il ritorno ai tradizionali mezzi di trasporto.
Nella realtà sarebbe sicuramente una delle invenzioni più apprezzate, anche se a lungo andare potrebbe far sparire numerose professioni lavorative, dal meccanico fino al gommista, innalzando la percentuale di disoccupazione. Se vogliamo essere meno apocalittici, però, molto probabilmente il costo delle Autorip sarebbe troppo alto, e dunque solamente gli appartenenti a un ceto abbiente potrebbero permettersele.
3. La tessera del tempo (Paperino e le tessere del tempo – Topolino 2507)
Rispetto a quello di Macchia Nera, il dispositivo “Tessera del tempo” di Archimede si basa su un procedimento del tutto diverso: permettere di scavalcare verso un’altra dimensione per guadagnare ore di riposo in cambio del tempo perduto nella propria quotidianità. Ad esempio, se avete un credito di tempo di 2 ore, potrete recuperarlo in una dimensione extratemporale. In quella di partenza, invece, la vostra assenza sarà pressoché impercettibile.
Chi non vorrebbe un’invenzione di questo tipo? Tuttavia, nella realtà (così come nel fumetto) se cominciassero tutti a utilizzare lo stesso marchingegno, si verrebbe a creare una dimensione parallela affollata, non proprio riposante, tanto da indurci a tornare al punto di partenza. E così, l’invenzione sarebbe totalmente inutile.
2. Edi
Un aiutante tuttofare in grado di supportare (e sopportare) le nostre faccende quotidiane. Edi è sicuramente una delle invenzioni che più farebbero comodo alle società moderne, e che apre un intenso quanto ampio discorso sulla robotica.
Un oggetto simile lo abbiamo già visto nelle nostre vite anni fa: pensiamo al robot giocattolo Emiglio, che comunque aveva bisogno della nostra assistenza per funzionare. Più recentemente, invece, abbiamo scoperto gli speciali camerieri a rotelle del nostro ristorante di sushi preferito. Infine, ci sono tanti e altri svariati robot che vengono usati e sperimentati per scopi militari/scientifici.
Il problema? Numerosi filosofi, storici e autori hanno spesso sottolineato l’esigenza di non sostituire le macchine all’uomo, oltre al fatto che non sappiamo se effettivamente le stesse macchine si ritorceranno contro di noi (il reboot di Ducktales ha toccato marginalmente il tema proprio usando la figura di Edi). Senza contare che un’invenzione di questo tipo costerebbe miliardi di euro, difficilmente sarebbe accessibile a tutti.
1. Il gonnellino di Eta Beta
Il primo posto va all’indumento più accattivante (e anche trendy) del fumetto Disney: il gonnellino di Eta Beta, uno spazio infinito dove riporre e custodire numerosi oggetti e scovare nuove tecnologie. Insomma, una vera e propria ditta di traslochi portatile e una pratica fucina di bizzarrie portentose. E non sembra neanche pesare troppo.
Tuttavia, ci sono due problemi. Da una parte, come ci insegna lo stesso Eta Beta, il gonnellino potrebbe bucarsi e, in un attimo, farci perdere ogni cosa che possediamo. Dall’altra, potrebbe servire un radar che ci aiuti a trovare ciò che stiamo cercando nel nostro nuovo vestiario. E se anche il radar si trovasse nel gonnellino?
Insomma, l’invenzione perfetta non esiste, ma sarebbe affascinante avere uno di questi marchingegni nella realtà, anche solo per 5 minuti.
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Articolo di Angelo Andrea Vegliante
Immagini © Disney-Panini Comics