Abbiamo visto di frequente il nostro Mickey Mouse su miriadi di prodotti, spesso divertenti o bizzarri, altre volte inquietanti.
D’altronde il Topo ha sempre goduto di enorme successo tra il pubblico, sin dai suoi corti di esordio, tra cui il celebre Steamboat Willie del 1928. Era inevitabile che, già allora, si fabbricassero prodotti con la sua immagine.
Oggi vi presentiamo quello che forse è il più bizzarro: la maschera antigas di Topolino, prodotta durante la Seconda Guerra Mondiale. Un oggetto strano dalla storia altrettanto strana.
La paura dopo Pearl Harbor
Per capire il senso dell’esistenza di una maschera antigas ufficiale di Topolino dobbiamo fare un passo indietro, e tornare negli Stati Uniti degli anni ’40.
Il 7 dicembre del 1941 avvenne il disastroso attacco a Pearl Harbor, che trascinò nella Seconda Guerra Mondiale gli USA. Gli Stati Uniti erano in preda al panico e temevano un ulteriore attacco da parte del Giappone.
La paura di una guerra coi gas incombeva sui cittadini statunitensi che corsero ai ripari, acquistando maschere antigas civili. Ne esistevano di tutte le misure, anche per bambini, ma queste risultavano parecchio difficili da applicare, specialmente ai più piccoli.
Facevano paura, erano pesanti e scomode, e perché i bambini avrebbero dovuto indossarle? I genitori non sapevano come fare per convincere i loro piccoli. Come spiegare loro che la maschera poteva salvarli dai letali gas dell’Asse?
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Maschere antigas per bambini
Ed è qui che entrò in scena T. William Smith Jr., il proprietario della Sun Rubber Company, una ditta di giocattoli dell’Ohio.
La Sun Rubber, specializzata in articoli in gomma, produceva, con grande successo, giocattoli educativi e ricreativi e articoli chirurgici sin dal 1919. Avrebbe chiuso i battenti solo nel 1950.
La società smise di produrre i suoi articoli per bambini quando gli Stati Uniti entrarono in guerra, per concentrare tutta la sua attenzione su prodotti che aiutassero a vincere il conflitto.
Sulla scia delle preoccupazioni generali, Smith decise che la produzione dell’azienda doveva virare su dispositivi di protezione antigas. La sua specializzazione in giocattoli di gomma avrebbe facilitato il reperimento dei materiali. Il target di riferimento sarebbe stato lo stesso di sempre: i bambini.
Il problema era, però, sempre lo stesso: come si convince un bambino a indossare un’inquietante maschera per proteggersi da gas letali? L’idea fu proprio quella di rivolgersi a uno dei personaggi più popolari tra il pubblico infantile.
In questo periodo Topolino era la star dei corti al cinema, ed era stato anche protagonista di un segmento all’interno del monumentale lungometraggio Fantasia (1940).
Un personaggio amato da tutti, anche e specialmente dai bambini, che avrebbe potuto rendere rassicurante anche un tetro dispositivo antigas.
Il Topo che rassicura
Non era una novità che Topolino venisse usato come pretesto per abituare i più piccoli all’uso delle maschere antigas.
In Inghilterra, già dalla fine degli anni ’30, Mickey Mouse era il nominativo dato alle colorate maschere antigas per bambini, per fare in modo che venissero recepite quasi come se fosse un giocattolo. Ne furono prodotte 38 milioni per prevenire i frequenti raid aerei coi gas da parte dei tedeschi.
Il loro fraintendibile nome illudeva ed evocava subito un clima di giocosità.
Queste maschere non avevano nulla a che vedere con Topolino ma, grazie ai vivaci colori e al soprannome, l’uso e l’aspetto avrebbero dovuto fare meno paura.
L’appellativo gli è stato dato dai sovrintendenti [dell’Air Raid] e da coloro che avevano il compito di fare indossare [le maschere antigas] ai bambini, e il nome Mickey Mouse è stato utilizzato per alleviare le paure di questi piccoli pargoletti che potrebbero essere spaventati dalla visione di una maschera antigas.
Uffici succursali Disney di Londra
Ma nessuno, fino ad allora, aveva mai provato a produrre una maschera antigas con le sue fattezze. Smith, fiducioso, credeva che l’idea avrebbe potuto funzionare piuttosto bene, e così si mise in gioco per ottenere i diritti di riproduzione.
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Topolino antigas
Venne così contattato Walt Disney per chiedere i permessi per la creazione di una vera e propria maschera antigas di Topolino.
In una lettera Smith espose il suo progetto a Disney, facendo presente che:
[…] l’uso di “Topolino” ha avuto un effetto rassicurante sui bambini in Inghilterra. Immagini solo quanto migliore potrebbe essere la reazione al progetto [delle maschere antigas per bambini] che ha preso in considerazione.
Disney acconsentì con entusiasmo alla richiesta. Incominciò così un fitta corrispondenza tra la Sun Rubber, l’Army Chemical Warfare Service (C.W.S.) e Disney.
Il C.W.S. aveva il compito di assicurarsi che il progetto rispettasse le norme sanitarie e adempisse la sua funzione, trattandosi di un dispositivo che si poneva il delicato fine di salvare preziose vite umane.
L’obiettivo era la creazione di una leggera maschera antigas adatta per bambini dai 18 mesi ai 4 anni.
Per dare un volto alla maschera, vennero incaricati i designer Dietrich Rempel e Bernard McDermott, della Sun Rubber.
In soli 30 giorni venne progettato e realizzato il primo prototipo della maschera. Disney in persona lo presentò a Washington D.C. il 7 gennaio 1942.
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La produzione
Il disegno ortografico della maschera venne così sottoposto ai membri del C.W.S., il maggiore generale William N. Porter e i colonnelli George J. B. Fisher e Maurice E. Barker. Insieme ne vennero discussi i dettagli.
La maschera era progettata in modo che i bambini la indossassero facilmente e come per gioco, così da ridurre il timore e ottimizzare il tempo di utilizzo, aumentando quindi la possibilità di sopravvivenza.
Venne prodotto un primo stock di 1000 esemplari. Molti furono inviati in dono ai membri più importanti del Congresso, per ottenere quanto più supporto e visibilità possibile. Persino il presidente Roosevelt ne ricevette una.
A febbraio ne vennero ordinate approssimativamente solo 125. Numeri davvero bassi e deludenti, che gettarono nello sconforto i produttori. Per raccogliere maggior sostegno, allora, la Sun Rubber decise di produrre altre maschere con l’aspetto di diversi personaggi Disney.
Il nuovo progetto fu subito oggetto di un articolo sulla rivista PIC Magazine, pubblicità considerata essenziale per attirare l’attenzione del pubblico.
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Le altre maschere antigas Disney
Subito dopo quella di Topolino, vennero progettati e prodotti prototipi di maschere antigas di Pluto e di Tommy, uno dei Tre Porcellini, con un berretto dell’esercito.
Si curarono alcuni dettagli trascurati nella precedente maschera del Topo, cercando di renderle ancora meno spaventose. L’aspetto venne camuffato quanto più possibile.
L’esterno della maschera è stato progettato da Walt Disney. Ha lo scopo di mantenere l’elemento “divertente” anche in situazioni così cupe come i raid di gas.
Durante queste incursioni i bambini saranno persuasi a considerare l’intera cosa come un gioco. Invece di folle di bambini morbosi e urlanti, ridacchieranno, felici, fortunatamente ignari dell’atmosfera velenosa che si nasconde fuori dalle loro maschere antigas.
Da The “Real Thing” with Kid Appeal, PIC Magazine
Venne chiesto a Rempel di migliorare l’aspetto di quella di Topolino, sistemando gli occhi e coprendo il filtro con una finta lingua, in previsione di una imminente produzione su larga scala.
Nei progetti iniziali di Disney e Smith erano previste tante altre maschere con ulteriori personaggi, che, però, non vedranno mai la luce.
Qualcosa stava cambiando, e ogni sforzo nel fare progredire il progetto si sarebbe dimostrato vano: il governo si stava rendendo conto di come la paura di una possibile guerra chimica fosse totalmente infondata.
Qualcosa di nuovo sul fronte occidentale
All’inizio del 1942, tra i cittadini degli USA circolava la paura di essere attaccati dalla costa ovest dai giapponesi e da quella est dagli U-Boat tedeschi. Alcuni di questi sottomarini erano già stati avvistati al largo di Long Island. Una morsa di ferro.
Circa un anno dopo la sconfitta di Pearl Harbor, in tutto il paese c’erano 300.000 maschere antigas, distribuite al personale in posizioni strategiche. La paura degli attacchi chimici, tuttavia, si era molto attenuata.
Le offensive nemiche con ordigni esplosivi avevano dimostrato l’efficacia di questi rispetto ai gas. Molte infrastrutture erano state violentemente bombardate. I vertici militari statunitensi si resero conto che gli Stati Uniti non avevano bisogno di maschere antigas per civili, temendo piuttosto i più efficaci bombardamenti aerei.
Tutte le produzioni relative a una potenziale guerra chimica furono cessate e i materiali razionati. La gomma, anziché per le maschere antigas, fu destinata ad altri tipi di equipaggiamento militare.
La cancellazione del progetto
Anche le maschere di Topolino furono quindi ritenute superflue, e il C.W.S. fu costretto a cancellarne il progetto di produzione in serie. La maschera antigas di Topolino si rivelò dunque un buco nell’acqua, ma non a causa delle sue prestazioni. Le maschere di Pluto e Tommy non andarono mai oltre la fase di prototipo e, di conseguenza, non vennero mai distribuite.
A produzione cessata, i rimanenti esemplari furono distribuiti ad alti funzionari come ricordo del progetto.
Probabilmente, quando gli fu comunicata la notizia, Walt Disney ne rimase deluso. Aveva preso a cuore il progetto, soddisfatto di aver trovato un altro modo per aiutare in modo attivo la patria.
Ma la maschera di Topolino non fu dimenticata. Nel 1944 avrebbe ricevuto dalla Army-Navy una “E” come eccellenza di produzione durante la guerra.
La collaborazione tra Smith e Disney continuò
I personaggi di Disney avrebbero avuto comunque un ruolo importante e determinante durante la Guerra, grazie ai loro film e corti a sfondo propagandistico.
Il buon dialogo che era instaurato tra Walt Disney e T. W. Smith Jr. avrebbe portato inoltre, più tardi, a un’altra collaborazione, che si sarebbe rivelata molto più fortunata.
Nel giugno 1946, Sun Rubber Company annunciò, infatti, la produzione di una linea di giocattoli in gomma dedicata ai personaggi Disney. A dicembre, i negozi al dettaglio erano già riforniti con pupazzi di Topolino, Minni, Pluto, Paperino, Dumbo, Bambi e Tamburino.
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Ieri rassicuravano, oggi inquietano
Progettate per sembrare dei simpatici giocattoli per bambini, oggi queste maschere antigas di Topolino hanno un’aria terrificante.
Uno dei motivi principali è senz’altro lo scopo: persuadere i bambini a indossarle, per spingerli a giocare per salvarsi dai gas velenosi. Sicuramente un fine positivo, ma che mette i brividi, specialmente se associato a due figure come Walt Disney e Topolino.
Il loro aspetto è decisamente inquietante e tetro. Sun Rubber Company e Disney cercarono di perfezionarle per renderle più confortanti, ma parliamo pur sempre di maschere antigas camuffate.
Gli anni passati non hanno contribuito di certo a renderle più gioiose, seccando, ossidando, deformando e incrinando la gomma e alterandone i colori.
Oggi queste maschere sono molto rare e ambite da collezionisti, ne circolano davvero pochissime. I preziosi esemplari superstiti si trovano esposti in musei dedicati a Walt Disney o alla Seconda Guerra Mondiale.
Queste strane maschere antigas dalla carriera infelice rimangono, tutt’oggi, drammatiche testimonianze di un terribile periodo.
Allo stesso tempo rappresentano l’ulteriore conferma della grandezza di uno straordinario personaggio che ha attraversato quasi un secolo di storia, e del suo creatore altrettanto straordinario.
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Sandro Marchetta
© Disney – David Bossert
Fonti: The Mickey Mouse Gas Mask — Used in Name and Design During WWII di David Bossert, The Chemical Warfare Service: From Laboratory to Field di Leo P. Brophy, Wyndham D. Miles e Rexmond C. Cochrane – Protection Against Toxic Agents (pagg. 85-86), The Mickey Mouse Mask di Robert D. Walk, Curiosità Disney, D23 Presents Armchair Archivist: Weird Disney