La serie Kingdom Hearts, nata ormai quasi vent’anni fa, ebbe origine dall’ambizioso e temerario progetto dell’allora Square Soft e Disney. Dalla fusione di questi due generi tanto diversi, milioni di fan hanno potuto apprezzare un RPG d’azione variegato, complesso, profondo e particolarmente divertente. Ruolo cardine nella storia della serie, stratificata e ramificata in più di direzioni, viene svolto dai Keyblade, le leggendarie armi a forma di chiave, che costituiscono uno dei simboli principali di Kingdom Hearts.
Cosa sono i Keyblade?
I Keyblade sono spade rare, versatili e dinamiche: sono le armi più potenti della Saga, che solo individui degni, i Portatori del Keyblade, possono maneggiare. Dal potenziale praticamente infinito, la loro stessa natura rimane un enigma, così come quella dei Cuori.
I Keyblade sono capaci di aprire qualsiasi serratura (non solo fisica), far viaggiare tra i mondi e i reami, manipolare i Cuori e sono anche l’unica arma definitivamente efficace contro gli Heartless. Ne esistono di varie forme e caratteristiche, così noi di Ventenni Paperoni abbiamo stilato una Top 10 dei migliori Keyblade apparsi in Kingdom Hearts, tenendo conto di forza, aspetto e ruolo svolto nella Saga.
10) Monocromo (Kingdom Hearts II)
In quanto fan del mondo Disney, non potevamo non aprire questa classifica con Monocromo, il keyblade dedicato al Fiume senza tempo, un mondo di Kingdom Hearts II. Quest’area, infatti, è palesemente ispirata ai primi cortometraggi di Mickey Mouse. La colonna sonora, lo stile grafico in bianco e nero e le ambientazioni ricordano con forza le prime avventure di Topolino: Monocromo non è da meno.
In particolare, il design dell’arma cita Steamboat Willie, forse il più iconico tra i cortometraggi classici dedicati al Topo: la lama e i suoi denti ricordano i tubi di scarico del vapore del battello, l’impugnatura è un salvagente e il keyholder (il “portachiavi” attaccato all’impugnatura) è proprio il timone con cui Topolino si dilettava nei primi storici secondi del corto. Nonostante Monocromo non sia fondamentale per la trama generale di Kingdom Hearts, non poteva mancare nella nostra classifica!
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9) Cuore impavido (Kingdom Hearts III)
Con un design molto simile al Keyblade Fenrir – senza la dentatura tipica della forma classica di una chiave -, Cuore Impavido si mostra fin da subito come un Keyblade molto più potente rispetto agli altri. Il possessore di quest’arma è Riku, e viene forgiata da Yen Sid dopo che la sua Via per l’Alba è stata spezzata da Torre Demoniaca, un temibile ‘tornado’ di Heartless.
È proprio grazie a Cuore Impavido che Riku riesce a contrastare Torre Demoniaca, qualificandosi così come il solido e moderno keyblade del giovane Maestro del Keyblade. Il portachiavi di questa incredibile arma è l’icona di Topolino – e non sarà l’unico Keyblade a posserlo.
8) Evocavento (Kingdom Hearts Birth by Sleep)
Evocavento è un Keyblade dalla struttura molto particolare, posseduto da Ventus sin da Kingdom Hearts Birth by Sleep. È un Keyblade dall’impugnatura inversa, dal colore dorato/grigio scuro, dalla linea moderna e aereodinamica, che calza alla perfezione allo stile di combattimento di Ven, estremamente rapido e dagli attacchi ravvicinati. Può trasformarsi nel Glider, così che Ventus, in armatura, possa facilmente viaggiare nello spazio da un mondo all’altro dello spettacolare BbS, uno dei più belli titoli della Saga.
Il gioco sfrutta un gameplay accessibile e divertente (poi ripreso in KH 3D e KH III), oltre che a una curiosa progressione della trama, frutto della combinazione degli incontri casuali dei 3 protagonisti nei vari mondi, ognuno impegnato nel proprio percorso individuale. Ricordate il Tabellone di comando (una sorta di Monopoli misto a Gioco dell’Oca ispirato ai vari scenari Disney), il minigioco utile per sbloccare potenziamenti? Impareggiabile.
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7) Via per l’Alba (Kingdom Hearts II)
Via per l’Alba rappresenta l’emblema dell’evoluzione del personaggio di Riku. Alla fine di KH: Chain of Memories, Riku accetta la parte di Oscurità dentro di sé, percorrendo una strada tutta sua verso la Luce, la Via per l’Alba appunto, dalle tenebre della notte verso le prime luci del giorno. Simboleggia quindi il percorso di redenzione di uno dei personaggi della Saga più affascinanti e sfaccettati. Oltre che un amico fedele.
Il Keyblade, apparso per la prima volta in KH II, rappresenta quindi il connubio tra i due lati della personalità del protagonista, Luce e Oscurità. Via per l’Alba presenta un’elsa composta da un’ala d’angelo e di pipistrello (riferimenti a Portafortuna e Lontano Ricordo) e una lama somigliante in tutto e per tutto all’Animofago (Arma Oscura impugnata in precedenza da Riku). La lama purtroppo – come vi abbiamo anticipato – si è spezzata nel corso degli eventi di KH III, a causa della Torre Demoniaca, ed è stata sostituita da Cuore Impavido. Ma comunque il primo amore non si scorda mai!
Riku: Cosa mi farai scegliere adesso?
DiZ: Tra la strada per la luce e quella per l’oscurità.
Riku: Nessuna delle due fa per me. Prenderò la via di mezzo.
DiZ: Vuoi dire quella del crepuscolo per il calar della notte?
Riku: No. È la via per l’alba.
6) Portafortuna (Kingdom Hearts I, II, III)
Uno dei keyblade più ricorrenti della Saga, Portafortuna sancisce il legame unico che esiste tra Sora e Kairi, di profonda fiducia, e anche di più (if you know what We mean). La lama è diversa rispetto alle altre sorelle, in quanto composta da due assi bianche che terminano formando un cuore dorato e oscuro.
Appare per la prima volta nel primo capitolo di Kingdom Hearts e il suo Keyholder è, appunto, il portafortuna di Kairi, creato da 5 conchiglie di Thalassa cucite insieme a forma di stella, che richiama il frutto di Paopu. Una leggenda avvolge il frutto originario delle Isole del Destino: “Se due persone ne condividono uno, i loro destini si intrecciano, resteranno una parte della vita dell’altra, non importa cosa”. Nel secondo capitolo della serie, la vediamo spesso imbracciata sia da Sora sia da Roxas, anche insieme a Lontano Ricordo.
5) Lame illusorie/Fine dell’incubo (Kingdom Hearts: Dream Drop Distance)
Fine dell’incubo e Lame illusorie sono due keyblade complementari. Entrambi sono stati introdotti in Kingdom Hearts: Dream Drop Distance, il capitolo per 3DS della saga (poi rimasterizzato per PS4). Una delle peculiarità del titolo era la possibilità di giocare sia con Sora sia con Riku.
I due gameplay erano sostanzialmente distinti tra loro, ma i due personaggi avevano la possibilità di “incontrarsi” grazie al “Cambiarealtà”, un potere introdotto per la prima (e unica) volta in Dream Drop Distance. Utilizzando il “Cambiarealtà” chiamato Fine dell’incubo (per Sora) o Lame illusorie (per Riku), il giocatore poteva evocare la metà di un keyblade. A impugnare l’altra metà sarebbe stato il personaggio non in gioco in quel momento: in questo modo i due, fondendo questi due keyblade, sarebbero stati in grado di colpire i nemici con il doppio della forza.
Nonostante Lame illusorie e Fine dell’incubo non siano bellissimi, abbiamo scelto di inserirli in questa classifica perché sono una bella metafora del rapporto di amicizia tra Sora e Riku, in costante evoluzione nel corso dei capitoli della saga.
4) Ultima Weapon (Kingdom Hearts I, II, III)
Le Ultima Weapon sono dei keyblade speciali presenti in quasi ogni titolo di KH, e sono delle armi dall’elevato potenziale distruttivo e difficili da sbloccare. Abbiamo scelto di inserirne ben tre in questa classifica, le tre dedicate ai capitoli “numerati” della serie.
Ultima Weapon di Kingdom Hearts I
Ammettetelo: quanto avete imprecato cercando di creare questo keyblade? Tanto, sicuramente. E in effetti siete giustificati, visto che la prima delle armi più distruttive che conosciamo nella Saga non viene trovata, bensì costruita dal Moogle Shop. L’unica piccola, semplice e snervante difficoltà, però, è trovare gli elementi in giro per i mondi da portare al mercato localizzato alla Città di Mezzo.
Una volta raccolti tutti gli elementi – molti dei quali quasi introvabili -, il Moogle creerà per noi una nuova, bellissima e potente arma. Il risultato è sorprendete: elegante e chiara espressione della luce, Ultima Weapon si mostra in tutta la sua fierezza (e la sua forza). E chissà, magari vi aiuterà anche a battere Sephirot.
Ultima Weapon ++ di Kingdom Hearts II
Ultima Weapon ++ è il keyblade definitivo di Kingdom Hearts II. Il keyblade è colorato di varie tonalità di blu e impreziosito da decorazioni in oro. Rispetto alla precedente, l’impugnatura è composta di piccole corone, simbolo che torna anche in altri punti della lama. Anche in questo caso l’arma deve essere creata, come sempre avviene per quelle della serie Ultima Weapon. E anche in questo caso, le imprecazioni non finiranno mai: il compito è decisamente complesso, ma il keyblade è una ricompensa appetitosa per tutti i giocatori più ambiziosi.
Ultima Weapon Max di Kingdom Hearts III
Ultima Weapon Max è il keyblade più forte di KH III, dall’aspetto aggressivo e pungente e dai colori rosso/argentato, che prendono il posto dell’azzurro/dorato tipico delle Ultima Weapon. Ottenere l’Ultima Weapon Max è piuttosto complicato: solo dopo aver sintetizzato 58 materiali diversi nell’Officina Moguri e fondendo numerosi cristalli (in particolare gli ostici Oliarchi) è possibile forgiare la Ultima Weapon definitiva.
Una volta conquistata, attivando la Fusione Ultima, il massiccio keyblade dalle tre lame si trasforma in numerosissime spade che Sora controlla telecineticamente, sferrando ripetuti e istantanei colpi devastanti e spettacolari, spazzando via i nemici grazie alle sue molte abilità. L’Ultima Weapon definitiva (almeno per il momento) è un’arma suprema in grado di sprigionare il potenziale di Sora, ormai un combattente navigato. Un ragazzo molto diverso, più maturo e responsabile rispetto al ragazzino sorpreso nelle Isole del Destino dalla tempesta e dagli Heartless tanti anni fa, ma con lo stesso cuore puro e determinato.
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3) Keyblade del Maestro Xehanort (Kingdom Hearts Birth by Sleep)
Il terzo posto è tutto suo (e non si dica che non pensiamo anche ai villain). Il Keyblade del Maestro Xehanort, chiamato anche Occhio che Scruta o Innominata, poiché sprovvista di un nome ufficiale, svolge un ruolo decisivo nella trama di Kingdom Hearts, in particolare per il proseguo degli eventi dopo la conclusione della Dark Seeker Saga.
L’Innominata è il primo Keyblade mai creato dall’uomo. Lo vediamo per la prima volta impugnato dal Maestro Xehanort, e sin dal primo momento potevamo avvertirne l’aura minacciosa e potente. La lama di Occhio che scruta si è battuta in numerosi scontri cruciali di KH: da ultimo, il Keyblade è stato utilizzato dal Dark Seeker per spezzare l’inerme Kairi in KH III.
Il suo artefice fu il Maestro dei Maestri, primo Keyblade Master della storia, che vi impiantò dentro il suo occhio. Affidando la chiave al suo assistente Luxu e inviandolo per il mondo e nei secoli riuscì, attraverso il passaggio di mano della stessa a vari Keyblade Master, a vedere nel futuro e a compilare il Libro della Profezia.
Innominata possiede una straordinaria resistenza e potenza, e un eccezionale potere manipolativo dei Cuori. L’arma, tra le più possenti dell’intera serie, svolge un ruolo chiave nell’accesso a Kingdom Hearts e al potere assoluto: una volta originatesi 13 sue copie dallo scontro tra Luce e Oscurità nella Seconda Battaglia del Keyblade, unite forgiano l’ancestrale X-Blade.
2) X-Blade (Kingdom Hearts III)
Restiamo nel terzo capitolo della saga, perché è qui che incontriamo il primo e antichissimo Keyblade nella sua forma completa: X-Blade è l’arma definitiva, capace di scuotere e ridefinire le regole stesse dell’esistenza. Chi la impugna detiene tra le sue mani il potere assoluto. Un’arma ancestrale, quasi “demoniaca”. Già, perché questo keyblade non può essere creato dall’uomo come tanti altri, ma è stato generato assieme allo stesso Kingdom Hearts – indi per cui è la chiave per accedere proprio al Cuore dei Mondi.
In Kingdom Hearts III viene riportata in vita grazie alla fusione di 13 chiavi nate da altrettanti scontri tra cuori di Luce e Oscurità. Il design è formato da due catene regali con dentatura all’esterno e una lama lunga e sottile che passa loro attraverso. Xehanort, in tutte le sue forme, l’ha cercata senza sosta, ha compiuto ogni sorta di impresa, per un fine ancora oggi poco chiaro, legato al Maestro dei Maestri. Indubbiamente il ruolo del X-Blade continuerà a influenzare le sorti e il futuro di Kingdom Hearts.
“Non è un Keyblade come i nostri. “χ” è una lettera antica. Alcuni la pronunciano ‘kye’, ma il significato è il medesimo: morte. Una parola che significa la fine”
Maestro Xehanort
Menzione speciale: Catena regale
Se si parla di Kingdom Hearts, non si può non parlare di quello che forse è il vero e unico simbolo della serie: la chiave. Catena regale è il primo keyblade, forse il keyblade per eccellenza, perché più di tutti incarna l’idea di “lama a forma di chiave”. Il suo design è semplicissimo, pulito, immediatamente riconoscibile. Il suo ruolo all’interno dell’economia narrativa della Saga è a dir poco fondamentale. Per rendere giustizia a questo keyblade, abbiamo deciso di menzionare ben tre tra le sue varie versioni.
Catena regale di Sora
E qui scende una lacrimuccia, perché tutto è partito dalla catena regale di Sora, il primo Keyblade che ci ha fatto innamorare di questo incredibile videogame. La prima volta che appare è nelle Isole del Destino, dove facciamo la conoscenza di Sora, Riku e Kairi.
Una notte, però, l’isola dove tutto sembra spensierato viene colpita dagli Heartless, decisi a consumare il cuore del mondo – mentre la mamma di Sora cerca ancora il figlio per la cena. Nel momento in cui Sora non riesce a prendere la mano di un Riku in preda alle forze oscure, Sora si ritrova a maneggiare questa gigantesca chiave di cui non conosce nulla, ma grazie alla quale è in grado di distruggere i piccoli e grandi nemici che gli si parano lungo la strada.
Il keyholder richiama la forma stilizzata della testa di Topolino: simbolicamente, serve a ricordare che Kingdom Hearts è una serie nata dalla fusione tra l’universo di Final Fantasy e quello Disney. Non a caso, i compagni di viaggio di Sora sono fin dal primo momento Paperino e Pippo, incaricati di “seguire la chiave” da Topolino in persona. Nonostante la sua estrema semplicità (o forse proprio per questo) la Catena regale continua a farci sognare dopo tanti anni: basta vederla per ripensare a Kingdom Hearts.
Catena Regale D di Topolino
E qui ci commuoviamo di nuovo. Alla fine di Kingdom Hearts I, in lontananza vediamo l’ombra di Re Topolino che alza la propria chiave regale, uguale a quella di Sora ma dai colori invertiti. Memorabili gli interventi di Topolino durante KH II quando, armato della sua Catena Regale, piombava in soccorso di Sora a un passo dalla morte.
Controllando il Re, avevamo la possibilità di guarire l’eroe e tempestare di colpi i nemici. In Kingdom Hearts 0.2 Birth by Sleep -A fragmentary passage-, scopriamo maggiori dettagli sulla Catena Regale D. Il Keyblade dell’Oscurità, complementare a quello di Sora, venne ritrovato nel Regno dell’Oscurità da Topolino sulle spiagge delle decadute Isole del Destino assieme ad Aqua. Insieme a quella di Sora, saranno in grado di chiudere Kingdom Hearts subito dopo la sconfitta dell’Heartless di Ansem.
Catena Regale W di Topolino
Nel tentativo di recuperare Aqua dal Regno dell’Oscurità, Riku e Re Topolino vennero attaccati dalla Torre Demoniaca, che oltre a spezzare Via Per l’Alba, danneggiò gravemente anche la Catena Regale D, costringendoli a ritirarsi presso la Torre Misteriosa. La Catena Regale D, necessaria per accedere al Regno dell’Oscurità tramite la corrispettiva Porta, venne così riparata e rinforzata da Yen Sid, divenendo la Catena Regale W.
Chiamata anche Star Cluster, la Catena Regale W risulta essere il prodotto della fusione dei due Keyblade principali di Topolino, Catena Regale D (di cui mantiene la forma base e la linea, seppure più quadrata) e Cercastelle (la lama infatti è impreziosita da stelle, e la richiama graficamente). L’aspetto della Star Cluster, dalle tinte argentate/blu scuro dà l’idea di un keyblade più robusto e rigido, requisiti indispensabili per permettere a Topolino di ritornare nel Regno dell’Oscurità, salvare Aqua e affrontare le sfide successive. Catena Regale W quindi raccoglie la pesante eredità della Catena Regale D, per meglio assisterlo e proteggerlo nell’incerto e travagliato cammino del Re del Castello Disney.
1) Lontano Ricordo (Kingdom Hearts)
Ci dispiace, ma al primo posto c’è solo il meglio! Lontano Ricordo è un keyblade presente in tutti i capitoli più importanti di Kingdom Hearts, sin da KH I, e tra i keyblade che meglio rispecchiano l’anima della Saga (o almeno alcuni tra i suoi caratteri più profondi). Lontano Ricordo rappresenta il rapporto particolare (e l’amicizia travagliata, soprattutto in KH I) che lega Sora a Riku, e costituisce la controparte di Portafortuna, donata a Sora da Kairi.
Bene e Male, Luce e Oscurità, gli elementi fondamentali della Saga, vengono così rappresentati in queste due armi. Il design, dal colore nero/viola scuro, è semplice ma graffiante, e richiama la sua natura oscura: la guardia è costituita dalla combinazione di due ali di pipistrello, la parte centrale da una catena, come le tenebre che nel primo capitolo stringevano Riku, mentre i “denti” stessi del keyblade sono disposti in modo tale a comporre il Kanji “Oscurità”. Il nome di Lontano Ricordo fa riferimento alla memoria, al legame quasi reciso con una persona importante, ma mai totalmente perduto: similmente al rapporto tra Sora e Riku, ma anche a quello tra Sora e Roxas e Roxas/Xion.
Dopo Sora, tra i più frequenti ed emblematici portatori di Lontano Ricordo troviamo infatti Roxas. Il tragico personaggio è uno dei più importanti della serie, sia per il ruolo svolto che per la sua capacità di cogliere l’essenza malinconica e giocosa di Kingdom Hearts. Roxas usa impugnare due keyblade, Portafortuna e Lontano Ricordo, che simboleggiano la sua doppia natura e il legame con Sora, che lo attanaglia.
Lontano Ricordo compare spesso nelle scene chiave della serie, come nello scontro finale tra Sora e Roxas, in KH II, una lotta feroce, appassionata e drammatica, di cui all’epoca non comprendevamo la portata. L’estremo tentativo di Roxas di affermare la propria esistenza e il valore dei suoi legami prematuramente recisi. Nonostante gli inganni, le manipolazioni, il dolore, quello di Roxas è un urlo di RABBIA, di colui che rivendica semplicemente il diritto di vivere. Anche solo per mangiare un gelato al sale marino con i suoi compagni sulla Torre dell’Orologio al crepuscolo.
Passione, amore, amicizia, paura, incertezza e dolore: tutto ciò è Lontano Ricordo, tutto ciò è Kingdom Hearts.
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Antonio Manno, Alessandro Giacomelli e Angelo Andrea Vegliante
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