Mickey Mouse: un corto, due destini
Sulla scia dell’entusiasmo per l’ormai passato novantesimo compleanno di Topolino, è interessante tornare ancora una volta a parlare di Steamboat Willie. Il corto del 1928, infatti, ha messo radici nell’immaginario collettivo, diventando forse la più iconica apparizione di Mickey Mouse a memoria d’uomo.
Non deve stupire, quindi, che sia stato reinterpretato più volte e in vari modi. In particolare tenteremo un confronto tra due di queste reinterpretazioni. Queste sono radicalmente divergenti tra loro: la prima è una storia a fumetti, Topolino e il Fiume del Tempo; la seconda, Fiume senza tempo, arriva in diretta dal mondo videoludico.
Fiumi del tempo
Topolino e il fiume del tempo, anno 1998, aveva il preciso intento di attualizzare quanto visto in Steamboat Willie e fornire un sequel ideale alla vicenda. Artibani e Faraci, per fare ciò, avevano inserito le scene del cortometraggio in un contesto narrativo più ampio. Punti centrali della storia erano il rapporto tra Gamba e Topolino e una più vasta riflessione sullo scorrere del tempo. Il risultato, probabilmente una delle migliori uscite di fine millennio, poteva dunque godere di un’impalcatura narrativa solida ed autonoma.
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Tale impalcatura non tradiva lo spirito del corto di partenza, ma poneva le basi per qualcosa di totalmente nuovo. La spensieratezza dei giorni trascorsi sul vaporetto, ingrediente fondamentale di Steamboat Willie, era più che viva nei ricordi dei protagonisti. Al tempo stesso, però, nostalgia profonda e qualche rimpianto andavano a condire il tutto, arricchendo notevolmente l’intreccio.
Fiumi senza tempo
Nel periodo di uscita di Kingdom Hearts 3, non poteva mancare una riflessione sull’impatto di Paperi&Topi all’interno di questa serie videoludica. In particolare, va qui messo sotto esame il Fiume senza tempo, area di gioco di Kingdom Hearts 2 (2005). Il livello (o, per essere filologicamente corretti, “mondo”) riprende, esattamente come la storia di Artibani, Faraci e Mastantuono, il corto del 1928. Lo fa, però, con modalità decisamente differenti.
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Mentre Il fiume del tempo dona al passato una restaurata veste grafica (grazie al fondamentale contributo di Mastantuono), Kingdom Hearts 2 punta sul rispetto maniacale del corto di partenza. Il mondo è interamente in bianco e nero. Le voci dei personaggi sono “ovattate”, per dare l’effetto di una qualità sonora inferiore a quella contemporanea. Il character (e level) design rispetta lo stile dei primi corti Disney. Pippo e Paperino (compagni del protagonista) hanno il loro aspetto originale. Lo stesso discorso vale per Clarabella, per Orazio ed ovviamente per Gamba e Topolino.
Gambadilegno e Topolino: ieri e oggi
Prima di proseguire, una doverosa nota: il gattone che troviamo in Steamboat Willie, ad essere onesti, non è Gambadilegno. O meglio, non è il Gamba che tutti conosciamo. Si tratta infatti di un “prototipo” del personaggio a noi noto, non del Pietro definitivo. Ma questo non è rilevante per le due trasposizioni che stiamo prendendo in considerazione. Il capitano del vaporetto, qui, è a tutti gli effetti il Gambadilegno del passato. In Kingdom Hearts 2, forse, vi è un cenno alla non-sovrapponibilità dei due personaggi: il Pietro del passato non è un criminale, per quanto sia rude. In questo è un po’ più vicino al personaggio originale del corto. Ciò non è, ovviamente, stato possibile per motivi di trama in Topolino e il fiume del tempo.
Altra nota a margine: il Gamba di Kingdom Hearts, prima di giungere al criminoso presente, conoscerà un’evoluzione (o involuzione?) psicologica in Kingdom Hearts: Birth by Sleep.
La saga, insomma, prova a creare un vero e proprio background narrativo per il personaggio.
Altra nota interessante del Fiume senza tempo è, neanche a dirlo, Topolino. O, per meglio dire, Mickey Mouse. Il Topolino del presente, in Kingdom Hearts, è quanto di più distante possa esistere dalla sua controparte a fumetti: eroe, carismatico leader, uno dei più potenti personaggi dell’intera saga.
Quello del passato, al contrario, può vantare diversi punti di contatto con il Mickey Mouse dei corti anni ’30. Per quanto si limiti a comparire ogni tanto qua e là, lo fa in situazioni e contesti dai toni simili a quelli dei suoi primissimi cortometraggi. Sullo schermo, anche se solo per pochi secondi, non compare il Topo guerriero a cui la serie ci ha abituati negli anni, ma una versione più “classica”, dal design e dallo spirito inconfondibili.
In conclusione
Topolino e il fiume del tempo e Kingdom Hearts non puntano a riportare fedelmente su nuovi media la storia narrata in Steamboat Willie. Semplicemente, traendo ispirazione dallo storico corto e omaggiandolo, puntano a creare qualcosa di nuovo con radici profonde. La citazione fedele, l’innovazione e la creatività si intrecciano in vari modi, mai banali, all’interno di questi due prodotti. La storia a fumetti e il videogioco, così diversi tra loro, ci ricordano quanti spunti differenti si possano trarre dallo stesso materiale di partenza.
Alessandro Giacomelli
Immagini © Disney