La paura fa… 10
Abbiamo parlato a più riprese di PK in passato. Lo abbiamo fatto perché ogni volume è un piccolo universo da esplorare, un microcosmo di notevole profondità. Oggi, proprio per questo, l’analisi riguarderà una singola uscita di PKNA: Trauma. Trauma è il decimo volume (senza contare uscite speciali) della serie, uscito nell’ottobre del 1997 e ristampato nel novembre 2015 in PK Giant #13 (potete trovarlo QUI). La storia, scritta da Tito Faraci e disegnata da Lorenzo Pastrovicchio, va a introdurre uno dei villain più memorabili del supereroe di Paperopoli. Per questo, ancora oggi, è ricordata con affetto dai fan.
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Inquietudine
“Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante non se ne sognino nei vostri sistemi filosofici”. La storia si apre con questa celebre frase tratta dall’Amleto di William Shakespeare. A pronunciarla è il capo-branca Gorthan, quasi un burattinaio dietro le quinte. La scelta della citazione è particolarmente azzeccata. Prima ancora che Trauma (il villain già citato) si mostri sulla scena, vediamo un Paperino inquieto, stravolto, afflitto da incubi.
Proprio come Amleto, il papero mascherato è tormentato da qualcosa di incomprensibile. In questo caso quel qualcosa è un incubo che non si fa afferrare, e di cui al mattino resta poco più che una sensazione spiacevole. Il conflitto tra Paperino e Paperinik, tra “fragile papero” e giustiziere mascherato, sarà uno dei cardini su cui farà perno l’intera storia.
Gangs of Paperopoli
Il primo dei tre atti (gli autori stessi indicano direttamente nel testo la corretta scansione narrativa della storia) tiene attivo un doppio focus. Da una parte il capo-branca Gorthan recupera il più bestiale dei soldati evroniani su un pianeta-prigione noto come “il Pozzo”. Dall’altra PK mantiene l’ordine pubblico a Paperopoli, come suo solito. La città, in questa storia, è fiaccata dalla criminalità (caratteristica spesso presente in PK, ma qui presentata in maniera più che evidente). Proprio come ne I guerrieri della notte, delle gang urbane si sono spartite la città secondo un criterio di zone di influenza. Il filo conduttore comune, e nucleo tematico del racconto, è la paura.
Trauma
Torniamo così a Trauma. Di base, Trauma è un super-soldato. Lo stesso Gorthan, il capo-branca, lo ha sottoposto a una serie di esperimenti per portare al limite le sue capacità offensive. Grazie a questi esperimenti, Trauma ha ottenuto un particolare potere: provocare ondate di paura nei soggetti da lui attaccati, per nutrirsene. Proprio per la sua pericolosità è stato confinato nel Pozzo, dove lo troviamo all’inizio della storia. Si tratta infatti, a tutti gli effetti, di una minaccia pure per Evron.
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Scontro
Se Trauma fosse un classico super-soldato, non presenterebbe particolari punti di interesse. Per sconfiggerlo basterebbe qualche trucco particolare, al massimo un upgrade delle armi. Ma i suoi poteri psichici mettono PK di fronte ad un problema di difficile risoluzione. La vera difficoltà non è sconfiggere il mega-evroniano. Il vero nemico di PK, in questo caso, è PK stesso. O meglio, le sue paure. La vera battaglia, più che sul piano fisico, si combatterà sul piano emotivo.
In sintesi
Poco altro si può dire di Trauma, se si vuole evitare di rovinarne la scoperta a chi ancora non l’avesse letta. Sarebbe infatti difficile descrivere senza fare esempi precisi tutto il carico di emozioni che si respira in ogni pagina. Il conflitto interiore di Paperino è risolto in modo impeccabile, sia dal punto di vista narrativo sia da quello visivo. Il finale, l’ultima pagina in particolare, è probabilmente uno dei momenti più toccanti di tutto PKNA.
Ma parlarne sarebbe riduttivo. Questa storia va letta personalmente. Il messaggio finale, oltretutto, riguarda un po’ tutti noi: ci ricorda che non serve indossare mascherina e mantello per essere degli eroi. A volte è sufficiente credere davvero in noi stessi, per quanto fragili e piccoli.
Alessandro Giacomelli
Immagini © Disney