Gastone Paperone: il dandy iperfortunato che vince sempre, ma che non ispira simpatia a molti. Il papero nato con la camicia, frutto della geniale creatività di Carl Barks, è probabilmente invidiato (e odiato) dai lettori di tutto il mondo. Perché dunque non provare a curiosare su quali siano i nomi con cui il fortunello Gastone è conosciuto nelle altre lingue? Potremmo trovare delle sorprese, oppure delle soluzioni simili a quella italiana. Una prova vale sicuramente la pena farla: avventuriamoci dunque in questo viaggio poliglotta!
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L’originale… scozzese?
Scaldiamo dunque i motori partendo dal nome originale, con cui Gastone Paperone è noto negli States e negli altri paesi anglofoni: Gladstone Gander. Il nome Gladstone, che nel mondo “reale” è un cognome, ha un’origine curiosa: la diretta ispirazione pare essere quella di un clan scozzese, i Gledstanes. Il clan viveva nella località di Gledstanes, nella contea del Lanarkshire. Etimologicamente, il nome si compone di “Gleoda” (che dall’inglese del VII sec. d. C. si può tradurre come kite: “uccello rapace” o “aquilone”) e “stan”, (ovvero “roccia”). Il nome dunque si riferisce alla fauna della regione.
Ma, curiosamente, in inglese moderno, kite è anche un tipo di taglio delle pietre dure, usato per ottenere cristalli a forma di aquilone. A seconda del materiale utilizzato, che varia dall’ametista al diamante, le kite stones potrebbero venire a costare una fortuna (eh eh!). Il nome Gladstone può dunque essere anche un rimando ai continui fortunati ritrovamenti del papero dalla bionda chioma.
Per quanto riguarda il cognome del dandy, la questione è meno complessa: gander in inglese significa “oca”, e perciò, come risulta d’uso con i personaggi dei cartoon, il nome di Gastone si potrebbe tradurre con “Gastone l’oca”. Ma il nome gander può avere un secondo significato, riferendosi a un papero pigro ed estremamente confidente nella sua fortuna.
“Dare un’occhiata” è infatti il significato proprio dell’espressione idiomatica have a gander. Gastone Paperone non corre alcun rischio: quando qualcosa attira la sua attenzione, sa che si tratta sempre di regali della fortuna. Dunque, perché non andare a vedere, solo spinti dalla curiosità? Ovviamente non bisogna far fatica: basta solo una rapida sbirciatina, la Buona Sorte farà il resto.
Il Gladstone nostrano
Ma “diamo un’occhiata” in casa nostra. Dopo alcuni prototipi… curiosi (come il notissimo Cugino Bambo o il meno conosciuto Reginaldo Paperotti), la decisione finale fu presa. Ma perché Gastone Paperone? Beh, la risposta è facile: si tratta di un adattamento italiano del nome Gladstone. Si può ipotizzare un’omaggio al personaggio di Gastone interpretato da Ettore Petrolini nell’omonima commedia. Il nome deriva da “Guascon”, che in francese significa “abitante della Guascogna”.

Per quanto riguarda il cognome “Paperone”, si potrebbe attribuire la scelta a Guido Martina, che si occupava anche degli adattamenti in italiano durante gli anni quaranta e cinquanta (fu infatti lui a ideare il nome “Paperon de’ Paperoni”). L’idea di assegnare a Gastone il nome PaperONE, ha origine probabilmente dall’intento di amplificare la distanza che egli ha da PaperINO, in modo simile a quanto accaduto con lo Zio Paperone.

Nel caso dello Zione, è una distanza di età ed esperienza, mentre nel caso di Gastone, è una distanza di condizioni di vita: quella del fortunello è molto più facile e tranquilla, quindi risulta semplice per lui guardare dall’alto in basso Paperino, che deve fronteggiare i capricci del destino.
La tripartizione spagnola
Finito di analizzare i presupposti italiani e americani, vediamo come Gastone viene chiamato nelle altre lingue dei dintorni europei. In Spagna, il dandy è noto come Narciso Bello, mentre in America Latina è Glad Consuerte o Panfilo Ganso: il primo nome si riferisce esclusivamente alla sua vanità. Narciso era infatti il personaggio mitologico che si era innamorato della sua immagine riflessa in uno specchio d’acqua: da qui l’aggettivo narcisistico, riferito all’uomo che intorno a sé non vede altri che… sé stesso.
Glad Consuerte si concentra invece sull’aspetto della Buona sorte: Consuerte significa “dotato di fortuna”, mentre Glad è il termine inglese per definire una persona felice. Il significato è simile a quello del nome francese Gontran Bonheur, che si può tradurre con “Gontran gioioso”.
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Infine, Panfilo Ganso mette in luce un’altra caratteristica del papero: la sua pigrizia. Panfilo sta a significare “placido, lento”: proprio come Gastone Paperone! Ganso, come Gander sopra, ha un doppio significato: oltre a indicare l’oca, significa anche in questo caso “pigro, “scansafatiche”. I nomi nei paesi di lingua spagnola si spartiscono quindi le tre caratteristiche che identificano il personaggio: vanità, pigrizia e fortuna.
L’esperienza nordica
In Svezia, Gastone è noto come Alexander Lukas. Per quanto il nome Alexander (che significa “difensore degli uomini”) non paia azzeccato per definire il dandy, possiamo giustificarlo con un interessante curiosità: Paride, nell’Iliade, era anche conosciuto come Alessandro. E il noto personaggio greco richiama alcune caratteristiche del nostro Gastone: fortunato, per il dono divino della donna più bella del mondo, viene spesso accusato dagli altri eroi di essere pigro e inetto in battaglia. Il cognome, Lukas, si riferisce alla luce di cui senza dubbio il papero nato con la camicia è infuso: la luce della Buona Sorte!
In Olanda, Gastone Paperone si tramuta in Guus Geluk: Guus è un semplice diminutivo di Augustus, mentre Geluk rimanda nuovamente alla Fortuna del papero, oltre che al caratteristico buonumore che ne deriva. In Danimarca, il papero è chiamato Fætter Højben. Fætter è il grado di parentela: in danese, tutti i cugini della famiglia dei paperi (Paperoga, Ciccio, ecc. …) sono preceduti da questo titolo, con un “cognome” successivo che li caratterizza e ne evidenzia le peculiarità. Højben, in questo caso, sta a significare “dalla lunga gamba”, che può indicare un personaggio arrogante e smargiasso. Proprio il Gastone Paperone che conosciamo, no?
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Molto curioso è l’esempio norvegese, dove il favorito della Dea Bendata è conosciuto come Anton Antonsen. Il cognome è tipico norvegese (come si desume dal suffisso -sen), derivante dal nome Anton, traducibile con il nostro Antonio, nome molto diffuso, ma di significato ignoto. Si tratta di un unicum, non avendo alcun rimando alle peculiarità del personaggio, né al nome originale o alla specie animale d’appartenenza. Anton Antonsen, come il Gastone Paperone nostrano, condivide il suo cognome con il padre Gustavo Paperone (Andrik Antonsen), identificato come tale nell’albero genealogico di Don Rosa nel 1993. In Italia questo non accade, invece, con Paolino Paperino, poiché, anche nella traduzione, il padre Quackmore Duck conserva nome e cognome originali.
Un’oca a tutto tondo
Fino ad ora abbiamo potuto notare un trend interessante: l’aspetto su cui si concentrano i nomi che abbiamo preso in esame non è sempre la fortuna. Spesso l’arroganza, la pigrizia e la vanità prendono il posto della Dea Bendata nel denominare il personaggio, e dunque, nel primo impatto che ha con i lettori. Questa avventura multilingue ci sta rivelando di quanta importanza sia la profondità del personaggio di Gastone Paperone, che non si caratterizza solo per la fortuna, ma racchiude una summa di peculiarità che lo rendono irritante, e allo stesso tempo invidiabile. Un personaggio definito non da un unico tratto, ma da molti: per questo motivo Gastone non è stato utilizzato solo nelle storie brevi come macchietta, ma ha trovato il suo ruolo in lunghe avventure. Carl Barks ha creato un personaggio che si adatta a tutte le esigenze, oltre che a tutte le pronunce.
Il Quadrifoglio nell’est Europa
In Croato, lo chiamiamo Cakani Cajo: Cakani si dice di un ragazzo carino, ma vanitoso: insomma, un bellimbusto. Vero esteta, Gastone Paperone tiene infatti al look più di ogni altra cosa, aggiungendo la vanità alla lista di ragioni che ci spingono a parteggiare sempre per il cugino più sfortunato. Cajo può invece essere un soprannome, fondato sull’assonanza con Cakani: bel bellimbusto, gagy gagà (difficile da esprimere in italiano, poiché si tratta di un gioco di parole idiomatico).
L’Estonia, invece, si allinea con i paesi che hanno scelto di non variare troppo dall’originale: Gastone Paperone diviene Hans Hani, “Giovanni l’oca”. Si usa quindi il classico naming scheme dei cartoon, sostituendo però a Gastone il più comune Giovanni. In questo caso la scelta del nome non sembra aver alcun significato secondario, se non forse il rimando cristiano alla grazia divina, richiamata dal nome sacro condiviso con l’Evangelista.
Cambio d’ora, ma non… d’oca
È il momento di cambiare completamente posizione nel globo terracqueo. Via, fuggiamo in altri fusi orari, alla ricerca di scelte linguistiche che ci sorprendano a non finire! Partiamo, per esempio dall’arabo محظوظ (mahzouz), che significa semplicemente “fortunato”, derivante dal termine حَظّ (hazz), ovvero “fortuna”. Si tratta di un raro caso in cui viene menzionata solo la peculiarità del personaggio, senza ulteriori appellativi, probabilmente per renderlo immediatamente comprensibile ai lettori più giovani.
Altro fuso orario, altri nomi: in indonesiano, Gastone Paperone è noto come Untung Angsa: tradotto, significa sempre “oca fortunata”, ma è possibile sia presente un gioco fonetico, con il suono scuro della parola untung (fortuna) e quello chiaro del termine angsa (oca).
In Vietnam, il fortunello è noto come Ngỗng Gladstone, riprendendo direttamente il nome americano e accoppiandolo con la consueta specie animale dell’oca maschio (Ngỗng). In realtà l’accoppiata del nome originale americano con un appellativo in lingua locale è il solo esempio che vedremo in questa ricerca.
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Traduzioni dirette
Per quanto in molte lingue vi siano delle variazioni per adattarsi al paese, rimangono comunque esempi in cui si opera una traduzione diretta del nome originale. È il caso del giapponese グラッドストーン・ガンダー, che in caratteri katakana significa letteralmente “Gladstone l’oca”. Lo stesso vale per il russo Глэдстоун Гусак e il greco Γκαστόνε Γκάντερ.
In tutti questi casi, la traduzione diretta di Gander con “oca” o “oca maschio”, perde l’iniziale doppio senso dell’espressione idiomatica have a gander, ma conserva la specie di provenienza e le implicazioni caratteriali che ne seguono. L’oca maschio infatti è pennuto più imponente più del genuino paperello, e per questo può essere visto (non ce ne voglia!) come tronfio e arrogante, vicino alla personalità di Gastone Paperone.
Soluzioni classiche
Molti paesi, però, non adottano una traduzione diretta, ma preferiscono eseguire soltanto una modifica all’originale: il nome proprio della fortunata oca. Questo processo è caratteristico delle mascotte di cartoni animati e videogiochi (vedi Felix the cat o Bugs Bunny). Analogo all’Hans Hani estone, che abbiamo visto sopra, è il Gastone Paperone finlandese, conosciuto come Hannu Hahni, che significa anch’esso “Giovanni l’oca”.
In Germania non ci si discosta dal rodato schema, e il dandy diventa Gustav Gans, “Gustavo l’oca”. Accogliendo l’ipotesi dell’origine slava di Gustav da Gostislav, il significato può essere “ospite glorioso”. E certamente Gastone Paperone mantiene fede al proprio nome, “gloriandosi” di numerose vincite come milionesimo cliente nei ristoranti più raffinati!
Cosa abbiamo scoperto?
Tre cose: in primo luogo, Gastone Paperone non è solo la sua fortuna, ma un mélange di caratteristiche che lo rendono memorabile e sempreverde. Poi, scopriamo che, invece che un papero, il personaggio è identificato in molti paesi come un’oca, animale dall’aria tronfia che quindi riflette il carattere del fortunello. Infine, abbiamo esplorato i nomi del personaggio nel mondo, capendo quali peculiarità sono ritenute predominanti nei diversi paesi. Speriamo sia di buon auspicio!
Lorenzo Oliva
Immagini © Disney – Panini Comics
Fonti:
‘LOSS’ AND ‘GAIN’ IN COMICS, by Maria Grun and Cay Dollerup, Copenhagen, Denmark
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