E se Paperino ottenesse l’eredità di Zio Paperone?

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Quante volte ci siamo chiesti chi potrebbe essere l’erede dell’immenso impero economico di Paperon de’ Paperoni? Il più papabile beneficiario è sicuramente suo nipote Paperino. Nonostante le continue minacce di diseredare il nipote quando si rifiuta di accompagnare lo Zione in capo al mondo alla ricerca di un tesoro o quando è restio a lucidare tutte le monete del deposito, è comunque molto probabile che un giorno proprio Paperino si ritroverà tra le mani i fantastiliardi di Zio Paperone in eredità.

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Molti autori si sono cimentati nell’immaginare che cosa potrebbe fare Paperino del proprio futuro patrimonio o, in generale, come potrebbe comportarsi quando si trova tra le mani cifre ben più consistenti di quelle con cui ha a che fare di solito. Sarà il solito scialacquatore, oppure, oltre ai soldi, dallo zio erediterà anche la proverbiale tirchieria? Sarà equilibrato nel gestire le finanze, manderà in bancarotta le sue aziende, oppure supererà addirittura lo Zione in quanto a senso degli affari? Scopriamolo insieme!

Un papero con le mani bucate

Cominciamo da una delle ipotesi più probabili: Paperino finirà per dilapidare in ogni modo il patrimonio del fu Paperon de’ Paperoni. In molte storie, infatti, Paperino dimostra di non avere il minimo senso del risparmio. Anzi, quando si ritrova tra le mani una somma di denaro, esigua o consistente che sia, è solito spenderla tutta in vizi e lussi che oggettivamente non può permettersi per le sue condizioni di vita.

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Nella classica storia di Carl Barks Paperino e l’arcobaleno del 1953, zio Paperone “testa” proprio i suoi canditati eredi, Paperino, Gastone e i nipotini. Per vedere come si comportano i suoi nipoti con il denaro, Paperone fa trovare a ciascuno 1000 dollari: chi tra loro li avrà gestiti al meglio erediterà le fortune del papero più ricco del mondo. Paperino si dimostra di certo il peggiore, poiché anziché investirli come inizialmente aveva pensato, cede alla tentazione di comprare una fuoriserie nuova di zecca appena vista in vetrina.

C’è anche di più: la macchina costa 2000 dollari, e Paperino è persino disposto a indebitarsi i soldi rimanenti pur di soddisfare il suo vezzo!

Le sue abilità di scialacquatore sono addirittura messe alla prova dallo stesso Zione nella storia barksiana Paperino scialacquatore di concetto del 1952. In questa occasione, zio Paperone è alle prese con il suo solito “problema”, cioè che non sa più dove mettere i suoi fantastiliardi, poichè il deposito è pieno fino all’orlo. Arriva in suo aiuto il nipote in qualità di “scialacquatore di concetto”, incaricato di sperperare in tutti i modi possibili trenta milioni di dollari al posto di zio Paperone, che si rifiuta di spenderli con le sue mani.

Paperino si dimostra uno scialacquatore provetto, arrivando addirittura a sostituire un bolide di lusso con un’altra auto molto più lussuosa solo perchè su quella prima c’era un insetto spiaccicato sul vetro!

È facile immaginare come Paperino si comporterebbe con cifre ancora più consistenti. In Paperino e la vecchia ricevuta di Luciano Gatto e Carlo Chendi, il nostro eroe scopre una vecchia ricevuta di un suo lontano parente che lo rende automaticamente proprietario della metà del patrimonio di Zio Paperone. Entrato legittimamente in possesso di una fortuna simile, Paperino si dà letteralmente alla pazza gioia, spendendo in pochi giorni una cifra esorbitante in frivolezze inimmaginabili, come comprare una compagnia aerea su due piedi per farsi portare all’istante in India a vedere un film!

Insomma, si può concludere che Paperino sia uno spendaccione nato e che probabilmente dissiperebbe l’immensa fortuna dello Zione in tutti i modi possibili e immaginabili.

L’impero P.d.P. cola a picco

Ecco un’altra situazione tipo. Immaginiamo che Paperino non dia subito sfogo a tutte le sue brame spendaccione e provi a cimentarsi nell’arte dell’alta finanza cercando di emulare il suo ricco zio. Avrà lo stesso fiuto degli affari? Saprà incrementare il patrimonio che ha ricevuto oppure fallirà miseramente?

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Accenni del fatto che Paperino non abbia molte capacità in campo imprenditoriale li possiamo trovare nella storia del 2003 Paperino e la seconda occasione apparsa su Topolino 2471. In questa storia Paperino vince alla lotteria e saggiamente decide di impiegare i soldi della vincita per ripagare tutti i suoi debiti. Gli rimangono 100 dollari con cui vuole iniziare una nuova vita facendo un lavoro che gli piace e non gli sia imposto. Tuttavia, l’idea migliore (e allo stesso tempo peggiore) che ha è quella di affittare un carro per vendere ai passanti molliche e briciole da dare ai piccioni!

Nonostante chiunque cerchi di dissuaderlo da questo proposito, Paperino continua cocciutamente sulla sua strada, mettendosi però come al solito nei guai!

Altra storia emblematica è Zio Paperone e la nuova prova, di Giorgio Pezzin e Sergio Cabella apparsa su Topolino 2432. Paperone perde la memoria e scompare e in questa situazione a dirigere il faraonico impero del papero più ricco del mondo viene designato proprio Paperino, coadiuvato anche dai nipotini.

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Tuttavia, Paperino scopre a sue spese quanto sia difficile gestire e far fruttare tutta la macchina economica messa in piedi dallo Zione e in men che non si dica tutto il denaro di Paperon de’ Paperoni, nonostante la buona volontà di Paperino, si dissolve in scelte ed affari sbagliati. 

Complice la sua sfortuna, complice il fatto che Paperone non lo ha mai reso partecipe delle sue mosse finanziarie, Paperino potrebbe trovarsi da un giorno all’altro a capo di aziende e multinazionali senza sapere realmente né cosa né come fare, e non ci vorrà molto prima che imbocchi la strada del sicuro fallimento, con l’impero de’ Paperoni destinato a dissolversi nelle sue mani.

Paperone 2.0

Un’altra ipotesi è che Paperino, oltre che i fantastiliardi, dallo Zione erediti anche la sua proverbiale avarizia. In Zio Paperone e la fiducia ben riposta, apparsa su Topolino 2098, Zio Paperone, per risparmiare sulla quota di iscrizione al club dei miliardari, punta ad arrivare ultimo in una gara a chi guadagna di più. Per andare sul sicuro, ingaggia come amministratore delle sue finanze per sei giorni il campione assoluto degli inetti e sperperatori, il nipote Paperino. Va detto però che Paperino, contrariamente alle previsioni dello Zione, non si dimostra affatto così pessimo ma anzi, dopo aver resistito alla tentazione di spendere e spandere, prova ad imitare il grande fiuto dello zio, mantenendo la situazione guadagni stabile.

Per rendere ulteriormente orgoglioso Paperone, Paperino lo imita anche nei modi di fare particolarmente avari, addirittura riducendo ulteriormente la già misera razione di cibo che Paperone si concede di solito oppure obbligando i nipotini a lucidare monete, come faceva lui, al posto di spendere soldi in un semplice biglietto per lo stadio. 

La storia più emblematica della futura avarizia di Paperino è di certo Paperino anno… 2001, scritta nel 1961 da Guido Martina. In questa storia Paperino viene catapultato dal 1961, anno in cui vive, nel futuro, più precisamente nel 2001, dove viene a contatto con il Paperino del futuro! Si scopre che Paperino ereditò tempo addietro la fortuna del fu Paperon de’ Paperoni, ma contro tutte le previsioni, Paperino ha abiurato tutte le sue tentazioni spendaccione ed è diventato Paperin de’ Paperini, molto più avaro del suo avo, di cui ricalca lo stile di vita spartano e i modi di fare estremamente scontrosi e tirchi.

Le uniche preoccupazioni di Paperin sono rivolte al suo patrimonio e non esita un attimo a minacciare Paperino del 1961, letteralmente piume delle sue piume, con del buon vecchio olio di ricino. Paperin mostra un attaccamento morboso a tutti i suoi futurdollari, come lo aveva la buon’anima di Paperone, non facendosi alcuno scrupolo a truffare Paperino, cioè se stesso!

The duck of Wall Street

Non in tutte le storie Paperino viene visto incapace e con le mani bucate. A volte infatti dimostra abilità e lunghe vedute che nemmeno egli stesso sa di avere. In Paperino e l’allergia dello Zio Paperone, troviamo Paperone alle prese con un grave problema di salute: il suo legame viscerale con il denaro lo sta trasformando pian piano in una statua d’oro. Per evitare questo infausto destino, Paperone non deve concludere affari vantaggiosi per un mese. Per lui però, squalo della finanza, è impossibile non guadagnare.

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Come in altre storie, decide di affidare tutto a Paperino, contando sulla sua completa e presunta inaffidabilità in tema di soldi. E all’inizio infatti le cose sembrano andare per il peggio (quindi in meglio per la salute dello Zione) quando Paperino, in preda a un raptus di superbia e megalomania per il compito appena ricevuto, arriva a vendere frigoriferi agli eschimesi e pellicce in Africa.

Nessuno crede in Paperino, eppure le cose stanno per cambiare…

Tuttavia, si scopre invece che anche Paperino, contrariamente a quanto pensano tutti, nipotini compresi, ha il gene di famiglia per gli affari. Le sue mosse finanziarie, credute completamente sbagliate da tutti, sono invece azzeccate, dimostrando quindi che il Napoleone Carlo Magno Tamerlano Budda degli affari – come si è autosoprannominato Paperino in questa storia – ha più lungimiranza e fiuto dello Zione

La salute di Zio Paperone è più in pericolo che mai! 

Paperino, quando un giorno verrà in possesso degli averi di Zio Paperone, potrebbe quindi dimostrare di avere il bernoccolo per gli affari e continuare a portare alto il marchio P.d.P., alla faccia di chi non ha mai creduto in lui!

La virtù sta nel mezzo

In altre storie, invece, Paperino dimostra un maggiore equilibrio, non sfociando né nello sperpero spregiudicato né nella tirchieria estrema dello Zione. In Paperino cavalier… errante apparsa su Topolino 2111 del 1996, Paperonius è il taccagnissimo tesoriere e amministratore delle finanze del duca di Paperburg nell’Europa del XIV secolo. Grazie ad un privilegio ottenuto dal padre del duca, grande spendaccione, Paperonius ha carta bianca con il tesoro ducale, che ama come fosse suo.

Il duca, stanco di dover dipendere da Paperonius – che non scuce mai un soldo – decide di mandarlo in pensione. Paperonius però gioca il suo asso nella manica: il diploma ottenuto dal padre del duca gli concede anche la possibilità di trasmettere il suo privilegio ai suoi eredi a sua discrezione. L’unico erede è però il maldestro Paperino, che disprezza profondamente. Solo se Paperino si dimostrerà un cavalier errante come lo fu Paperonius in gioventù, allora sarà il nuovo tesoriere.

Dopo mille peripezie, Paperino si dimostra un vero cavalier … errante e quindi ottiene la tesoreria. Da subito però si dimostra un amministratore equilibrato, concedendo una grande festa come non se ne vedevano da tempo in tutta Paperburg ribadendo come anche lui voglia risparmiare, ma senza essere tirchio come lo zio!

Possiamo quindi pensare che nel presente Paperino, quando erediterà, si renderà conto che la strada giusta sarà nel mezzo, non eccedendo in avarizia come Paperone, ma non cedendo nemmeno alle sue più basse tentazioni sperperatrici. Riconoscerà quindi come lo Zione, nonostante tutti i suoi difetti, abbia fatto un buon lavoro e una grande vita e Paperino probabilmente sceglierà di seguire le sue orme, seppur in maniera più moderata.

Cosa succederà davvero?

Quale sarebbe quindi il futuro più probabile per Paperino? Sarà un dilapidatore professionista? Sarà un taccagno DOC? Un drago degli affari o il distruttore dell’impero P.d.P.? Forse nulla di tutto questo. A parer nostro, la storia che più si avvicina a ciò che potrebbe accadere se Paperino ereditasse è Buona sfortuna, Paperino!, apparsa su Topolino 1503.

È il compleanno di Paperino: il nostro eroe spera che almeno questo sia un giorno speciale, in cui la sua routine fatta di vessazioni da parte dello Zione o di litigi con Paperina sia messa da parte. Presto Paperino si disillude: il suo compleanno è un giorno come tutti gli altri. Per sfuggire al mondo esterno così avverso, chiude gli occhi e comincia a immaginare la sua vita da sogno, in cui zio Paperone si è ritirato dagli affari e gli ha lasciato tutti i suoi beni, di cui ora può disporre liberamente. Paperino comincia a spendere e spandere senza ritegno, per la felicità dei nipotini e di Paperina e per l’invidia di Gastone.

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Paperino esaudisce ogni suo e altrui desiderio, compra ville, yatch, macchine, tutto sembra andare per il meglio. Ma è questa la sua vera felicità? Paperino comincia ad avvertire una sensazione a lui sconosciuta: la noia, la mancanza di voglia di vivere. Tutto gli sembra inutile, le persone attorno a lui sono cambiate, e gli stanno vicino solo per l’immensa fortuna che ha ottenuto tanto facilmente. Paperino ora è ricchissimo, ma non felice.

Questa vita da sogno che lui immagina si trasforma quindi in un incubo. Paperino ha tutto, tranne quello che ha sempre avuto prima della sua ricchezza: l’affetto sincero e la gioia di ogni giorno.

Risvegliatosi, Paperino si rende conto di come la sua vita, per quanto piena di debiti, sfortuna e delusioni sia invece la sua più grande ricchezza, ciò che lo rende unico e felice. Tutto il denaro che potrà mai ereditare dallo Zione non sarà mai abbastanza da sostituire l’amore e l’affetto di tutti quelli che lo circondano: sotto questo punto di vista, è Paperino il più ricco del mondo!

Giulio Maria Giuliani

Immagini © Disney, Panini

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