Sì, è tutto vero: Topolino è libero dalla sorveglianza Disney e vaga per la città a curiosare sotto le gonnelle delle belle ragazze! L’immagine del Topo più famoso del mondo è di nuovo – e legalmente – riapparsa sulle pagine stampate del comics americano Savage Dragon, questa volta con contenuti visivi e temi molto più spinti.
Ma andiamo con ordine. Per chi si fosse perso la notizia, a far data dal 1 gennaio del 2024 la Walt Disney Company ha perso per legge i diritti esclusivi d’immagine del Topolino del primo dopoguerra nato 95 anni prima. Con l’iconico Steamboat Willie ormai di pubblico dominio, le occasioni di far compiere al beniamino dei bimbi qualche oscenità alla luce del giorno non si sono fatte attendere. Già un paio di giorni dopo il via libera, Jamie Bailey ha diffuso il trailer del suo nuovo film horror in uscita a settembre, Mickey’s Mouse Trap. La trama? Un folle omicida mascherato da Topolino cercherà di trucidare un gruppo di ragazzi a una festa di compleanno.
Topolino in Savage Dragon e l’infanzia rovinata
Passerà poco più di un mese prima che il Topolino delle origini faccia il suo esordio in un fumetto non Disney. L’occasione è stata infatti prontamente colta dallo statunitense Erik Larsen che ha introdotto nel numero #268 del suo Savage Dragon la celebrità in calzoncini rossi e bottoni dorati. È un breve incontro, ma di quelli che lasciano il segno, quello tra Malcolm Dragon, l’attraente moglie Maxine e Mickey Mouse, che nel giro di poche battute (alcune delle quali a doppio senso) culmina in una scandalosa proposta a sfondo sessuale da parte dell’impudico Topo.
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Un comportamento che stride con l’immagine corretta ed inviolata che Disney ha dato al suo Topolino nell’ultimo secolo, ma che forse potevamo aspettarci da Erik Larsen, il quale non a caso ha fatto guadagnare a Savage Dragon l’etichetta “Mature Readers” per le scene di nudo occasionale e linguaggio volgare.
I dettagli scottanti: l’irrefrenabile voglia di Topolino
Evidente l’esperimento è piaciuto al pubblico, perché con Savage Dragon #270 Erik Larsen ha drasticamente alzato l’asticella della depravazione. Già dalla prima riapparizione, Topolino assume senza tanti preamboli il ruolo di molestatore e aggressore sessuale ai danni della riluttante Maxine, tentando insistentemente di abusare pubblicamente della donna e arrivando a inseguirla per la città. Nell’arco di due rocambolesche tavole assistiamo alla foga di un Topolino irrefrenabile, spinto da istinti animaleschi che con un inatteso linguaggio volgare fa forza sulla sua rinomata fama di superstar per convincere Maxine a farsi acchiappare. Immagini paradossali non privi di un certo humor, beninteso che il tema dell’abuso sia particolarmente delicato.
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Nelle tavole successive vedremo infatti una Maxine molto turbata dalle molestie di Topolino alla ricerca del conforto degli amici più fidati. Nonostante Maxine sia una donna sessualmente emancipata e libera di esprimere la propria femminilità apertamente, di fronte a questo episodio si riscopre oppressa dall’insicurezza. Potrà ancora uscire di casa senza la compagnia del suo forzuto marito? Dovrà cambiare abitudini nel suo modo di vestire per assicurarsi che il suo corpo non venga più toccato senza il suo consenso da quello che chiama roditore mutante dei cartoni animati?
Erik Larsen avrà voluto osare spudoratamente usando l’immagine dell’innocente Topolino in un contesto così audace e spinto, attirando l’attenzione divertita del pubblico. Ma i temi che affronta in questo numero sono indubbiamente delicati ed attuali, e così esposti rappresentano una denuncia sociale che lascia al lettore molto su cui riflettere.
Savage Dragon ci mostra l’altra faccia della celebrità
Non solo il punto di vista della vittima, ma anche quello dell’aggressore: Topolino infatti confida il suo fallimento al disinteressato frequentatore di un bar, tormentato dal dubbio. I segnali erano inequivocabili: a Maxine il corto Steamboat Willie aveva cambiato la vita, era una vera fan di Mickey Mouse e non si vergognava di quel suo video a luci rosse diventato così virale. E poi bastava vedere com’era vestita mentre accarezzava le zucchine al banco delle verdure.
Insomma, Maxine se l’è cercata! E Topolino incarna l’archetipo del predatore sessuale per eccellenza a cui tutto è dovuto, anche e soprattutto perché lui è il numero uno al box office, una stella al confronto di quell’attrice da talent show da quattro soldi. A questo punto risulta chiaro il motivo per cui Erik Larsen ha sfruttato l’immagine del personaggio più famoso del mondo per fargli compiere tali atrocità. Chi meglio di Topolino, in questo caso, può rappresentare il modello patriarcale che strumentalizza il corpo delle donne?
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La tavola si conclude con un Topolino profondamente convinto delle sue ragioni e risoluto a far valere i suoi diritti. È una stella, e può fare tutto quello che vuole. Ma è davvero così? Dopotutto, è della moglie di Malcolm Dragon che stiamo parlando e passino le volgarità rivolte alla coppia, ma il Topo dovrà pagare per l’abuso subìto da Maxine.
È l’ora della resa dei conti. Non ci resta che attendere il prossimo numero di Savage Dragon per vedere come si risolverà questo triangolo conturbante. Ma soprattutto, quali altre oscenità vedremo compiere da questa nuova e malvagia versione di Topolino?
Alessandra de Marchi
Fonte: bleedingcool.com
Immagini: ©Image Comics