Se c’è un fumetto che non manca quasi mai in casa degli italiani, quello è Topolino. Complici la longevità, il successo e la tiratura della serie, il libretto settimanale è di certo uno dei giornalini più comuni in Italia. Di conseguenza, molti di noi certamente avranno nella propria libreria, oltre all’ultimo uscito, anche qualche numero un po’ più “attempato”, oppure qualche variante speciale.
Certamente vi sarà capitato di chiedervi quali siano – tra gli oltre 3000 numeri usciti dall’inizio della serie – i pezzi più pregiati e rari che un collezionista vorrebbe a tutti i costi avere. Andiamo dunque a vedere insieme i numeri di Topolino più ricercati, libretti quasi unici che farebbero la fortuna di chi li possiede e l’invidia di chi non li ha.
In questo articolo tratteremo solo la rivista periodica Topolino libretto, pubblicata dal 1949, senza considerare quindi altre testate disneyane (Paperino, Zio Paperone, I grandi Classici Disney,…), né raccolte, almanacchi o uscite speciali. Inoltre, non riporteremo il valore economico dei numeri che analizzeremo, sia perché il mercato è estremamente vario e i prezzi cambiano da venditore a venditore, sia perché il nostro intento non è “parlare di soldi”, ma semplicemente intrattenervi, divertirci e farvi scoprire cose nuove, come farebbe un qualsiasi numero di Topolino. Buona lettura!
La prima volta non si scorda mai
Il capostipite di tutti i Topolino è di certo tra i numeri più ricercati. Curiosamente, il numero uno non è così raro da trovare: già prima della Seconda Guerra Mondiale il topo più famoso del mondo era un personaggio molto popolare in Italia e quando nel 1949 la Mondadori decise di pubblicare una nuova serie in formato tascabile – quella che ancora continua fino ai giorni nostri – il primo numero ebbe una tiratura di oltre 80.000 copie.
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In che cosa consiste allora la rarità? Innanzitutto, nella grande difficoltà di reperirlo: per chi lo cerca è un’impresa trovare qualcuno disposto a cederlo. Chiunque abbia il numero uno difficilmente se ne priverà, proprio come farebbe Paperon de’ Paperoni con il suo amato decino. Il primo numero di ogni testata periodica è circondato da un’aura di sacralità, e ciò fa lievitare un eventuale prezzo e abbassare gli esemplari disponibili alla vendita.
Inoltre, si tratta di un numero che risale a più di settant’anni fa: di conseguenza, le condizioni in cui si trova possono essere un fattore determinante. Si sa, i collezionisti sono persone incontentabili: vogliono solo la perfezione. Pagine ingiallite o strappate, scritte a penna, bollini mancanti, pieghe, … Possono fare una gran differenza: Topolino n° 1 in buone condizioni è il Santo Graal del collezionista!
Copertine e Bollini
Come abbiamo detto, per un buon collezionista le condizioni in cui si trova il fumetto desiderato sono fondamentali. Più un numero è datato, più è difficile mantenerlo in buono stato. Ci sono poi dei numeri ancora più “delicati” degli altri, e proprio questa loro fragilità li rende più rari e preziosi di altri.
Una delle cose più difficili da mantenere in un fumetto è il colore originale. I colori più comuni sulle copertine di Topolino sono il rosso, il blu, il verde, l’arancione, a volte anche il giallo. Alcuni numeri però hanno colorazioni più particolari e quindi più difficili da mantenere. Per esempio, Topolino n° 113, dell’Aprile 1955, ha la copertina bianca. Tutti sappiamo quanto sia difficile mantenere candida e pulita una copertina di questo colore: aggiungiamoci il fatto che è un giornalino di settant’anni fa e che spesso i bambini facevano disegnini sulla copertina, ed ecco che un numero 113 in buone condizioni è davvero una rarità!
Altri numeri hanno invece copertine ancora più appariscenti e particolari: non mancano infatti numeri con copertine color oro, argento, “sbrilluccicose”, tutti più difficili da mantenere e quindi più rari. Di certo una delle copertine più particolari è quella di Topolino n° 605, del luglio 1967, il primo ad avere la storica costina gialla. In copertina, questo numero presentava un ologramma, che tuttavia veniva spesso rimosso dai bambini per rivelare la vignetta sottostante. Di conseguenza il 605 con l’ologramma ancora attaccato è estremamente ricercato!
Un altro fattore di rarità di un Topolino è la presenza del bollino: fino al 1983, quasi ogni numero aveva tra le sue pagine un bollino, di forme e colori diversi a seconda dell’epoca, che serviva per una raccolta punti del Club di Topolino, una sorta di associazione dei più fedeli lettori del Topo. Il bollino veniva ritagliato, incollato su una cartolina che – una volta raggiunto un buon numero di bollini – veniva spedita al Club. Più bollini si mandavano, più si scalavano le immaginarie gerarchie del Club e si ottenevano premi esclusivi. Tutto questo è continuato fino a Topolino n° 1462, ultimo Topolino a presentare il bollino.
Chiaramente, ogni lettore era invogliato a rimuovere dal giornalino il bollino. Sono pochi i numeri di Topolino sopravvissuti a questa “pratica”. Di conseguenza, se avete in casa un Topolino con bollino ancora presente tra le pagine, gioite: non sarete stati tra i più illustri membri del Club di Topolino, ma avete tra le mani un libretto quasi unico rispetto agli stessi numeri senza bollino!
Errori di pubblicazione
Al momento della stesura di questo articolo, la testata di Topolino ha già superato abbondantemente i 3550 numeri. Quando si ha a che fare con testate così longeve, capita che alcuni numeri presentino degli “errori”, defaiallances degli editori che li rendono a tutti gli effetti numeri quasi unici. Anche il Topo non è immune da tutto ciò: eccovi alcuni degli esempi più eclatanti!
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Il primo esempio è Topolino n° 17, risalente al Luglio 1950. All’epoca Topolino era ancora una testata mensile e non ancora settimanale come oggi. La particolarità di questo numero è che fu il primo Topolino ad uscire “in anticipo”: il 10 Luglio di quell’anno, infatti, era già uscito Topolino n° 16, e il 17 invece di uscire il 10 Settembre, uscì il 25 Luglio, a distanza di quindici giorni.
Specialmente nei primi anni del dopoguerra, la mancanza di risorse si faceva sentire e ciò causò anche alcuni errori di stampa. É il caso per esempio di Topolino n° 78, del Novembre 1953. Il retro del libretto aveva una vignetta su uno sfondo rosso ma, evidentemente per mancanza di inchiostro, alcuni numeri uscirono con lo sfondo bianco. Quindi di questo numero ci sono due versioni, una a sfondo rosso, più comune, e una a sfondo bianco, decisamente più rara! Altro errore di “colorazione” è per esempio quello di Topolino n° 150, del Novembre 1956. In copertina abbiamo un Topolino arciere con una giacca di colore blu, ma alcuni numeri, probabilmente per gli stessi motivi del n° 78, presentano la stessa immagine ma con la giacca bianca.
Topolino n° 229 del Febbraio 1960 invece propone un altro errore di stampa, ma anche un rimedio da parte degli editori quantomeno singolare! All’epoca un giornalino costava 100 lire e veniva riportato il numero di pagine. Tuttavia i tipografi, evidentemente confondendosi, scambiarono in copertina il prezzo e il numero di pagine. I libretti erano già stati stampati e non conveniva ristamparli tutti per solo alcuni numeretti sbagliati, no? Allora si decise di “cancellare” manualmente i dati sbagliati con una bella pennellata di verde su ogni fumetto! Il 229 venne poi ristampato in seconda edizione con tutti i dati giusti e senza pennellata, ma di certo senza più quel “fascino” dell’errore.
Infine, è di certo da ricordare il numero 1923 dell’Ottobre 1992. Cos’ha di particolare? È l’unico numero… non Disney! Non preoccupatevi, la casa di Burbank non ha abbandonato il suo giornalino: semplicemente, per un banale errore di stampa, non fu pubblicata in copertina la classica firma di Walt Disney, sempre presente sui fumetti precedenti e anche successivi!
Numeri fantasma
Come da tradizione, per ogni testata fumettistica ci sono dei numeri “fantasma”, cioè numeri non usciti, scomparsi, dissolti nell’aria, mentre tutti li stavano aspettando in edicola… Ovviamente, la mancata pubblicazione di questi numeri dà sempre adito alle più disparate teorie complottiste, oltre che a miti e leggende su cosa sia contenuto in essi, dai dati segreti della NASA a messaggi alieni criptati. Non è il caso dei numeri fantasma di Topolino… forse.
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Capita che per varie problematiche, alcuni numeri non escano. I numeri 479 e 1530 non uscirono a causa di scioperi alla Mondadori, ma vennero prontamente recuperati nei numeri successivi. Di fatti, sulla carta non esistono nemmeno il 480 e il 1531, poiché nelle date di questi ultimi uscirono il Topolino n° 479/480 e Topolino n° 1530/1531, gli unici due numeri “doppi” di tutta la testata.
Diverso è il caso del leggendario Topolino n° 1370, che sempre a causa di uno sciopero non uscì in quel di Febbraio 1982. Tuttavia, a differenza dei numeri sopra citati, non si adottò la tecnica del doppio numero e dal 1369 si passò direttamente al 1371. Il 1370 scomparve nel nulla: per definizione, non è nemmeno il Topolino più raro di tutti, poiché almeno ufficialmente non è mai esistito!
Abbiamo solo degli indizi su questo numero, a cominciare dal successivo 1371, in cui gli editori si scusano con gli abbonati per la mancata pubblicazione del 1370, facendo capire che questo numero sarebbe arrivato successivamente agli abbonati, cosa poi mai avvenuta, oppure qualche riferimento in vari albi a storie che dovevano essere su quel numero.
Nel maggio 2013, per festeggiare l’uscita di Topolino n° 3000, venne pubblicato un volume speciale che ripercorreva la storia di Topolino. Insieme al volume, venne regalato anche un allegato preziosissimo: si tratta infatti di “Topolino n° 1370“! La Disney pubblicò con “solo” 31 anni di ritardo il fantomatico 1370, riprendendo anche grafiche e pubblicità degli anni ’80. L’albo è, nelle intenzioni degli editori, il vero 1370, con l’idea che i lettori potessero inserirlo nella propria biblioteca tra gli ormai polverosi 1369 e 1371, anche se per i più sospettosi il dubbio permane: l’albo del 2013 è davvero il 1370? Oppure solo un modo per sviare le nostre indagini?!?!?
Numeri tondi e dei numeri primi
Chiunque collezioni qualcosa, sa che i cosiddetti “numeri tondi” sono pezzi pregiati di qualunque raccolta. Sarà perché li riteniamo numeri perfetti, finiti, eleganti,…, non si sa bene per quale motivo, ma tutti abbiamo questa “fissazione”!
Come abbiamo detto, l’elevata diffusione di Topolino non rende difficile procurarsi i numeri più recenti, dal 1500 in su è molto facile trovarli su molti siti di vendita online. Diverso è il caso dei più datati, che complice il binomio numero vecchio /numero tondo, rende alcuni numeri molto più ricercati dei precedenti e successivi. Il numero tondo più ricercato è di certo Topolino n° 100, il primo numero evento. Questo Topolino uscì nel lontano Ottobre 1954. A salire di numero – ma a scendere di rarità – troviamo poi tutti i multipli di 100, Topolino n° 500 (di cui parleremo dopo), 1000,… e così via.
Altro elemento che può accrescere la particolarità di un Topolino è il suo essere un “numero primo”, ossia il primo numero a presentare qualcosa di nuovo. Si parla dunque del primo Topolino in cui compare un nuovo personaggio entrato poi ufficialmente nella Banda Disney, il primo Topolino pubblicato da un certo direttore di testata, il primo numero che cambia prezzo o numero di pagine rispetto ai precedenti e così via. Per esempio, in Topolino n° 243 del Luglio 1960 compare per la prima volta, nella storia Zio Paperone e l’ultimo Balabù, il personaggio di Brigitta McBridge, che da allora diventa ricorrente e molto apprezzato, oppure Topolino n° 605, che oltre alla sopracitata “questione ologramma”, è come già detto il primo che presenta il caratteristico dorso giallo.
Degno di nota è il numero 1994. Non si tratta assolutamente di un numero raro: è abbastanza facile da reperire, essendo stato pubblicato negli anni ’90, né a prima vista è un numero tondo propriamente detto. Dove sta allora la sua particolarità? Nonostante non sia una cifra tonda, è l’unico Topolino che combacia con l’anno di uscita: Topolino n° 1994 è infatti uscito nel 1994, a febbraio. Tutti i numeri precedenti sono antecedenti rispetto all’anno di pubblicazione, mentre tutti i successivi sono e saranno avanti rispetto all’anno corrente. Quindi il numero 1994 è stato e sarà l’unico di tutta la serie che indica effettivamente il suo anno di uscita!
Gadget e allegati
Una delle ragioni del successo di Topolino è il fatto che saltuariamente insieme al fumetto venga anche pubblicato un allegato, un aggiunta speciale, un gadget,… Questa tradizione va avanti da molto e nel tempo insieme al fumetto vero e proprio sono stati aggiunti i più vari e disparati gadget, che dunque concorrono alla rarità di un fumetto, se mantenuto unito al suo allegato.
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Una delle cose che stanno più a cuore al buon collezionista di Topolino è di certo la questione dei blisterati. Ancora oggi, per la maggior parte degli allegati, Topolino viene pubblicato blisterato, cioè avvolto in una plastica che avvolge e mantiene unito il fumetto col suo gadget. Inutile dire che la maggior parte delle volte la plastica finisce nel bidone della spazzatura appena tutto il pacchetto giunge nelle mani di un lettore.
Eppure, per il mercato del collezionismo, avere tra le mani un fumetto datato ancora blisterato vuol dire possedere un’autentica rarità. Se infatti il fumetto è ancora avvolto nel suo cellophane, è chiaro che sia “come nuovo”, mai aperto, mai sfogliato, in perfette condizioni, e lo stesso discorso vale per il gadget in allegato. Quando si acquista un blisterato però, è necessario fare attenzione: i più disonesti “riblisterano” il fumetto per aumentarne il valore, dando vita ad una vera e propria truffa. Tuttavia, se avete la coscienza pulita e un vecchio Topolino originale blisterato, sappiate che avete tra le mani quasi un unicum!
Esploriamo ora i gadget più rari e particolari usciti in allegato a Topolino. Come non citare il mitico Topolino n° 500: oltre che ad essere un numero tondo, la sua rarità è data dal fatto che questo Topolino uscì con allegata una farfalla essiccata. Ai giorni nostri una cosa del genere ci sembra incredibile, e forse anche po’ crudele nei confronti di questi animali, ma all’epoca era una cosa “normale” e anzi, molti bambini catturavano e facevano collezione di farfalle. Topolino n° 500 possiamo quindi anche considerarlo come un manifesto del mood culturale dell’epoca, una fotografia storica degli anni ’50.
Qualsiasi fan Disney non vorrebbe avere nella sua libreria personale il numero 578, del 1966. In allegato a questo fumetto, troviamo infatti una lettera scritta da Topolino che annuncia la scomparsa di suo papà, il mitico Walt Disney. Un allegato toccante ma anche un inno alla vita, come avrebbe voluto il buon Walt. Infine, è da ricordare uno dei gadget più strani che sia mai comparso insieme al fumetto del Topo. Topolino n° 658, del 1968, oltre che essere il primo numero blisterato, conteneva in allegato una… pistola!
Niente di pericoloso, si trattava di una pistola fatta di cartoncino pieghevole, una sorta di origami: al momento dello “sparo”, la carta così piegata emetteva un suono molto simile ad un colpo, utilissima per gli scherzetti e per far impazzire le mamme dell’epoca!
Il Topolino più raro di tutti
Abbiamo visto a grandi linee quali sono i numero di Topolino più rari. Se ne avete qualcuno di questi in casa, avete una vera e propria fortuna! Conservateli nel migliore dei modi, più passerà il tempo più diventeranno rari. Ma in fondo, ciascuno di noi possiede già il numero di Topolino più raro di tutti. Ogni Topolino è a suo modo unico, perché è soltanto nostro: tra quelle pagine c’è la nostra storia, ci siamo noi.
Giulio Maria Giuliani
Immagini © Disney, Panini Comics, Mondadori
Fonti
Speciale Topolino 2000, in allegato a Topolino 2000
I Gadget di Topolino e i fumetti blisterati della collezione libretto
Topolino libretto settimanale: informazioni, storia, valutazione dei fumetti Disney più amati