A Disneyland tira aria di cambiamento. Sono già tanti i lavoratori dei parchi a tema statunitensi, tra artisti, personale di supporto e addetti all’accoglienza dei visitatori, che hanno espresso la volontà di unirsi in un sindacato.
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Se la maggior parte degli impiegati aveva già un sindacato a difesa dei propri diritti mancavano invece all’appello alcune delle figure professionali più di richiamo. Tra queste ci sono i lavoratori che impersonano i personaggi più amati dai bambini indossandone i costumi, in alcuni casi anche piuttosto ingombranti.
Un gruppo di 1700 lavoratori ha detto di volersi unire ad Actors’ Equity. La sigla riunisce circa 51.000 performer dal vivo in tutti gli Stati Uniti, dagli attori teatrali, agli stand up comedian fino a ballerini e stripper. Il gruppo ha scelto il nome di Magic United e ha utilizzato come logo il guanto bianco di Topolino stretto a pugno.
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Era già da qualche anno che i performer che lavorano a Disneyland chiedevano più attenzione per le proprie condizioni. Le dichiarazioni di Kate Shindle, presidente di Actors’ Equity – riportate dalle maggiori testate americane – ricalcano infatti alcuni dei bisogni più volte espressi dai lavoratori in questione.
«Una delle precauzioni che vogliamo inserire è la certezza che i costumi vengano igienizzati quando smonta un artista e un collega prende il suo posto» ha detto Shindle. Dopo aver ribadito che i lavoratori coinvolti si dicono fedeli alla Walt Disney Company e ai suoi valori ha continuato ribadendo che «è quindi ragionevole per loro aspettarsi che “il posto più felice sulla terra” li paghi equamente e dia priorità alla loro salute e sicurezza!»
Francesca Arca
Immagini: ©The Walt Disney Company ©Actors’ Equity