Dopo 43 anni l’animatore Mark Henn va in pensione e, senza di lui, ai Walt Disney Studios restano solo tre disegnatori a operare in 2D, ossia disegnando “a mano” con tecnica tradizionale e bidimensionale: che sia il principio della fine di un’epoca?
Henn aveva cominciato a lavorare per la casa di produzione cinematografica nel 1980 ed è stato uno dei più importanti animatori del periodo indicato come Rinascimento Disney. Nel corso della sua brillante e pluriennale carriera, conclusasi con lo spettacolare cortometraggio Once Upon a Disney (in occasione dei 100 anni della compagnia) ha disegnato prevalentemente personaggi femminili: a lui dobbiamo, pertanto, eroine come Ariel, Belle, Jasmine, Mulan e Tiana, le quali sono state protagoniste di lungometraggi altrettanto meravigliosi ed emozionanti.
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Il ritiro di Mark Henn dalla Disney e la situazione dell’animazione 2D
Il 12 gennaio Mark Henn ha rilasciato un’intervista in una puntata del podcast The Bancroft Brothers Animation Podcast (qua tutta la puntata in lingua inglese), nel quale racconta gli ultimi giorni della sua carriera e descrive la situazione del disegno animato in 2D.
Nella puntata, l’animatore spiega come la sua decisione di ritirarsi prima dei 45 o 50 anni di servizio sia dovuta non solo all’età, ma anche alla mancanza di stimoli: da tempo, infatti, Henn riceveva degli incarichi da lui ritenuti poco interessanti o rilevanti, rispetto a quelli del passato. Il disegnatore ha parlato, peraltro, della situazione in cui versa l’animazione 2D in generale, definendola “da riserva indiana“, a causa del numero esiguo di lavoratori e dei pochi lavori che vengono assegnati: restano, difatti, solo tre disegnatori. Mark Henn spiega, quindi, che in Disney è ora presente il reparto Creative Legacy in cui è possibile trovare i tre animatori rimasti a disegnare a mano, ossia Eric Goldberg, Randy Haycock e Rachel Bibb, la quale però svolge più mansioni legate al suo ruolo di Supervising Key Assistant Animator.
Il loro compito, al momento, si limita a elaborare cortometraggi per i parchi a tema o a fornire consulenze per i lungometraggi: un ruolo alquanto ridotto, se si pensa alle produzioni degli anni Ottanta, Novanta e di inizio Duemila. Henn ha ipotizzato che la Disney abbia attuato questa progressiva riduzione per due motivi, di natura economica e logistica, strettamente interconnessi tra loro: i costi della produzione 2D sono, infatti, piuttosto elevati e richiederebbero ulteriori spazi a quelli già usati. Sembra, pertanto, che la multinazionale abbia deciso di ridurre le spese e di non fare investimenti ritenuti rischiosi.
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La Disney e il 2D: un’epoca che volge al termine?
Visto il tema, vorremmo condividere una piccola riflessione in merito. Pertanto si tratta dell’opinione dell’autore.
L’animazione in 2D ha fatto, da sempre, parte della nostra vita: molti di noi sono cresciuti con i lungometraggi animati prodotti dal 1937 con Biancaneve in avanti, i quali ci hanno emozionato, commosso e portato a sognare. La reazione, pertanto, alla dichiarazione, quasi profetica, rilasciata da Mark Henn, non può che essere di sgomento e tristezza per una qualunque persona appartenente a una generazione antecedente la Zeta: ci sembra quasi che stia per sparire una parte importante della nostra infanzia e adolescenza e riteniamo inaccettabile che un’importante casa di produzione come la Disney accetti e caldeggi questo “tramonto”.
Tuttavia, occorre anche essere pragmatici e comprendere che non è possibile restare ancorati al passato quando il progresso ha tante novità valide e interessanti da presentare: ci sono, peraltro, delle motivazioni decisamente pratiche che mostrano come sia impossibile mantenere e finanziare il lavoro con le due animazioni allo stesso tempo.
Pertanto, per quanto possa dispiacerci, il disegno 2D è destinato a tramontare per lasciare in toto la scena al suo degno erede 3D: questo, però, non vuol dire che i capolavori prodotti a mano verranno dimenticati. Diventeranno, invece, ulteriormente cristallizzati nella Storia, in quanto hanno significato tanto per diverse generazioni in termini di emozioni, sogni e crescita e noi saremo sempre grati a Mark Henn e agli altri disegnatori per i capolavori che sono stati in grado di creare.
Ricordiamoci, pertanto, di gioire di questo cambiamento, in quanto siamo testimoni di un passaggio epocale, nonché della dimostrazione di come il disegno animato sia un campo in continua evoluzione.
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Michael Anthony Fabbri
Fonti: Fumettologica, Imperoland
Immagini: © Disney e aventi diritto