Ormai è uno schema fisso. Parte la produzione di un nuovo (ennesimo) live-action Disney? Subito si incorre in una valanga di polemiche e discussioni. Questa volta a far partire lo tsunami online è stata l’attrice scelta per la parte di Biancaneve nel film remake di prossima uscita.
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La polemica
Nel 2022, in una intervista di Variety l’attrice aveva da ridire sul ruolo del principe nella fiaba classica, affermando come “Non siamo più nel 1937. Biancaneve non verrà salvata dal principe azzurro e non sognerà il vero amore. Sognerà invece di diventare una leader indipendente, la leader che sa di poter essere e la leader che il suo defunto padre le ha detto che sarebbe diventata se si fosse comportata in modo impavido, giusto, coraggioso e sincero“.
Aveva inoltre aggiunto “Ci si concentra tantissimo sulla storia d’amore tra lei e questo tipo che letteralmente le fa stalking. Inquietante, davvero inquietante, non faremo così stavolta” (fonte: everyeye)
In base alle recenti dichiarazione della Zegler, che confermano le critiche dell’anno scorso al film d’animazione, il principe non svolgerà alcun ruolo romantico nella storia, ma sarà un bandito come gli altri “nani”. Il gruppo alleato di Biancaneve la affiancherà in una sorta di rivoluzione contro la Regina Cattiva (Gal Gadot), come una leader socialista indipendente.
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La strategia Disney(?)
Per l’opinione di chi sta scrivendo, è evidente come sia visibile un chiaro pattern nella strategia comunicativa della Walt Disney Company su questo tipo di prodotti. Da un lato c’è la volontà di provare a restituire il gusto di quelle storie classiche ad un pubblico moderno, venendo incontro alle (giustissime) nuove sensibilità del XXI secolo.
Ma sembra indubbia anche una volontà di provocare. Almeno in questo caso.
Nel film “Biancaneve e i sette nani” del 1937 la storia d’amore fra la bella giovane e il principe (che non ha neanche un nome, segno inequivocabile per accentuare la sua estrema importanza) è un contorno. Un collante presente all’inizio e alla fine della favola, che permette alla narrazione di concludersi con il classico “… e vissero felici e contenti”.
Nell’ambito dei comics americani, Tom Brevoort (storico redattore Marvel) afferma come “a fan enraged is a fan engaged”. Traducendo, un fan arrabbiato/indispettito paradossalmente compra più facilmente. Non mi stupirei affatto se negli uffici Disney per le campagne marketing dei loro prodotti, vigesse silente anche questo suggerimento.
Conclusioni
Ovvio che tutta l’operazione non nasca con l’obbiettivo di provocare. Sarebbe anche interessante vedere una storia con uno schema così classico riadattata in maniera convincente ed entusiasmante. Con un personaggio femminile moderno e attivo. Basandosi sui progetti precedenti però, questi propositi sono sempre stati inseriti pigramente e senza alcun tipo di guizzo (vedi Peter Pan & Wendy). La speranza di chi vi scrive è che la Disney torni ad investire e rischiare sul serio, con nuovi film animati e nuovi film dal vero. Non c’è nulla di male a voler proporre il remake di un film come Biancaneve. Dopotutto Hollywood è un’industria. Si va nella direzione in cui è possibile fare più soldi nella maniera più facile e veloce. Se però il mercato si riduce solamente ad una sequela di film fotocopia l’uno dell’altro accompagnati da polemiche abbastanza futili, ecco no. C’è qualcosa che non va.
Matteo Chiricosta
Immagini copyrights: Disney
Fonti: everyeye