L’incantesimo del lago e il suo impagabile effetto nostalgia

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Il 1994 è stato un anno di eventi indimenticabili, nel bene e nel male: dall’uscita della prima PlayStation alle tragiche morti di Ayrton Senna e Kurt Cobain, dal trionfo di Schindler’s List agli Oscar all’inaugurazione del tunnel della Manica. 

Ma nel 1994 avvenne anche qualcos’altro, sicuramente meno importante dal punto di vista storico, ma che ha comunque arricchito il nostro bagaglio culturale animato degli anni ’90: nelle sale cinematografiche uscì infatti L’incantesimo del lago (The Swan Princess), diretto da Richard Rich.

Ricordo ancora che, da bambina, mia madre mi portava a scegliere una videocassetta, per premiarmi per i buoni voti a scuola. Avevo già preso praticamente tutti i Classici Disney usciti fino a quel momento, nel pieno del Rinascimento, ma una VHS attirò la mia attenzione: decisi di guardare quel cartone dal titolo promettente. Non aveva il marchio Disney, ma non sapevo ancora che sarebbe entrato nella lista dei miei film animati preferiti di sempre.

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Chi è Richard Rich, ex volto Disney

L’incantesimo del lago è stato diretto da Richard Rich, ma non tutti sanno che il regista statunitense aveva in precedenza lavorato con la Disney. Fece infatti il suo debutto da co-regista per Red e Toby – Nemiciamici (1981) e in seguito per Taron e la pentola magica (1985). Dopo aver lasciato la Disney, fondò la società “Rich Animation Studios” (poi ribattezzata Crest Animation Productions), per la quale diresse il primo lungometraggio, appunto L’incantesimo del lago. Seguirono due sequel, e altri otto in CGI, diretti sempre dallo stesso Rich.

incantesimo del lago

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Nel 2019, per il 25esimo anniversario del film, Richard Rich è stato intervistato da Jackson Murphy, critico cinematografico e giornalista d’intrattenimento, e ha dichiarato a proposito de L’incantesimo del lago:

Quando ho fatto il primo “Swan Princess”, ho messo il mio cuore e la mia anima in quel film. Era contro ogni previsione che quel film fosse persino realizzato. Una piccola compagnia indipendente che non aveva mai distribuito un film a schermo intero prima (aveva fatto solo cortometraggi). E lo abbiamo fatto. Tutti quelli che hanno lavorato a quel film non sono venuti a lavorare perché dovevano, ma perché lo volevano. Tutti noi avevamo qualcosa da dimostrare: che potevamo farlo al di fuori di un grande studio. Penso che questo si manifesti nel film stesso. Tutti hanno dato il massimo.

Il lago dei cigni

Il cartone animato si ispira al balletto di Pëtr Il’ič Čajkovskij “Il lago dei cigni”, sebbene nella colonna sonora non sia presente la musica del balletto russo. La trama del balletto, probabilmente modellata su diverse fiabe popolari russe e tedesche, si svolge in Germania e narra la triste storia d’amore tra il Principe Siegfried e la bella Principessa Odette, trasformata in cigno da un maleficio del perfido stregone Rothbart.

incantesimo del lago
Il lago dei cigni nella versione di Rudolf Nureyev
Pëtr Il’ič Čajkovskij fotografato nel 1888.

Effettivamente L’incantesimo del lago usa la storia del balletto come punto di partenza, sebbene poi ne modifichi molte componenti.

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La trama, la tecnica d’animazione e lo stile hanno una chiara impronta disneyana, e presentano tutti gli elementi fiabeschi del caso: un re e una regina di due regni diversi, entrambi vedovi, decidono di unificare i loro regni attraverso il matrimonio combinato tra i loro due figli: Odette (la figlia di Re Guglielmo) e Derek (il figlio della Regina Uberta).

I due ragazzi inizialmente incontrano delle difficoltà  (Odette accusa Derek di essere superficiale, poiché interessato solamente alla sua bellezza), poi scoprono col tempo di amarsi. Indimenticabile la canzone Così non si può giocar, dove i due promessi sposi, oppressi dalle richieste dei genitori, si provocano vicendevolmente durante il trascorrere delle estati (e dove vediamo la crescita graduale dei due ragazzi).

incantesimo del lago

L’antagonista del film è il Mago Rothbart, interessato a impossessarsi del regno di Re Guglielmo. L’unico modo per farlo è sposare Odette: la rapisce e le lancia quindi un maleficio che la trasforma in un cigno durante il giorno, concedendole di tornare umana solo nelle notti di luna e fino al tramonto della stessa. La sua voce italiana, Francesco Pannofino, dona a questo personaggio una venatura sarcastica e molto intrigante.

incantesimo del lago
Quello sguardo pazzerello…

Non mancano gli alleati dei protagonisti, che impreziosiscono il film di un’atmosfera più leggera: il sarcastico Lord Rogers, l’imbranato Bromley, la saggia tartaruga Scheggia e soprattutto Jean-Bob, la rana francese convinta di essere un principe. Jean-Bob è molto impulsivo e sconsiderato, ma i suoi modi “snob” assicurano momenti di comicità. 

Inutile ricordare che, dopo le classiche peripezie, il Principe riuscirà a salvare Odette e a vivere con lei felici e contenti. Banale? Forse. E allora perché vedere (o rivedere) questo cartone animato? Lo chiariamo fra poco.

Recensioni contrastanti

La critica ha dato recensioni piuttosto contrastanti al film di Rich. C’è chi, come il Chicago Sun-Times, scrive: “Nonostante le risorse relativamente limitate a sua disposizione, Richard Rich dimostra di comprendere la recente rinascita animata della Disney e può creare un po’ della stessa magia“, e chi, come Variety, scrive che il film è “tecnicamente impressionante ma piuttosto piatto e languido dal punto di vista della trama. James Berardinelli del ReelViews aggiunge che  “nonostante i suoi problemi, è in realtà una delle migliori produzioni animate non Disney in arrivo da un po’ di tempo“.

Il film non ebbe il successo sperato, ma la concorrenza fu spietata. Uscirono infatti anche Stargate, Pulp Fiction e, dulcis in fundo, Il re leone della stessa Disney. L’incantesimo del lago divenne però molto popolare attraverso le riedizioni home-video e da allora ha avuto nove sequel direct-to-video.

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L’incantesimo del lago avrà probabilmente il collo stretto commercialmente da tutta la competizione di alto profilo rivolta al mercato dei bambini e delle famiglie durante le festività natalizie, così come il sabotaggio della Disney nella ristampa di “Il re leone” (Variety).

Perché (ri) vedere L’incantesimo del lago?

Insieme ad Anastasia (Fox) e a Balto (Amblimation), è sicuramente uno dei cartoni animati non Disney più impressi nelle menti e nei cuori di chi è cresciuto in quel periodo. 

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I motivi sono rintracciabili, personalmente, in una questione affettiva. Diciamocelo chiaramente: L’incantesimo del lago, per chi come me lo ha visto negli anni ’90-2000, crea una nostalgia di quell’epoca. Lo stile simil disneyano accontenta un po’ tutti, e la storia, seppur presenti degli elementi in comune con gli altri classici animati, per altri aspetti è originale. Gli elementi magici, gli sfondi e la tecnica rendono il tutto fluido e vivace, allegro e piuttosto sarcastico.

incantesimo del lago
Lord Rogers è sicuramente il personaggio più pungente del film, e nella versione italiana è doppiato da Giorgio Lopez (voce ufficiale, tra gli altri, di Danny De Vito e purtroppo scomparso nel 2021. Aveva doppiato tantissimi personaggi anche nei film animati, come Zio Paperone). “Voi dovreste scrivere un libro: come offendere una donna in quattro sillabe o meno”.

E le canzoni, ah le canzoni. La voce dell’amore (Far Longer Than Forever), per quanto probabilmente smielata, resta in testa comunque, che lo si voglia o meno. Non a caso è stata candidata come Miglior canzone originale per i Golden Globe del 1995. 

Se poi ci aggiungiamo il fatto che il cast del doppiaggio italiano vale da solo come motivo per ri-guardare questo film, allora non ci resta che metterci seduti e farci trasportare dalle voci straordinarie (tra gli altri) di Giorgio Lopez, Laura Boccanera e Francesco Pannofino.

Ah, un’ultima cosa: sapevate che la Disney (su consiglio di Richard Rich) aveva iniziato a lavorare su questo film nel 1992? Le cose poi non andarono in porto a causa di un accordo non raggiunto. Per fortuna ci ha pensato Richard…

Alessia Loddo

Immagini © Crest Animations Productions, Sony Pictures Entertainment,

Fonti:

The Swan Princess-Variety

AnimationScoop: interview Richard Rich

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