Disney, Bob Iger riconfermato, tagli e linea dura su nuove produzioni e scioperi

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Bob Iger guiderà la Disney fino al 31 dicembre 2026 estendendo il proprio mandato per altri due anni oltre la data prevista. Il Consiglio di Amministrazione della multinazionale dell’intrattenimento all’unanimità ha legato le proprie sorti al manager newyorchese.

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Bob-Iger

Mark Parker, Presidente della Walt Disney Company ha così dichiarato:

Bob ha dimostrato più volte una capacità ineguagliabile nel trasformare con successo Disney per favorire la crescita futura e i ritorni finanziari, guadagnandosi la reputazione di uno dei migliori CEO del pianeta. Per garantire il completamento di questa trasformazione e allo stesso tempo per lasciare il tempo necessario a posizionare un nuovo CEO per il successo a lungo termine, il CdA ha deciso che è nell’interesse degli azionisti estendere il suo mandato e lui ha accettato la nostra richista di rimanere Chief Executive Officer fino alla fine del 2026.

Nonostante gli elogi e l’apprezzamento la posizione di Bob Iger è sempre molto delicata considerati gli sbalzi sui mercati, gli aumenti del prezzo degli abbonamenti per Disney+ e qualche delusione al botteghino. La lunga carriera di Iger racconta sicuramente di un uomo incisivo, noto per le proprie posizioni nette. Ed è quanto sta dimostrando anche in queste ultime giornate.

Marvel
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In una recente intervista a CNBC riportata da badtaste.it le dichiarazioni di Bob Iger non hanno lasciato spazio all’immaginazione:

Avremmo voluto che alcuni dei film più recenti andassero meglio al botteghino. Penso che il nostro zelo nell’aumentare notevolmente la produzione di contenuti per far crescere la nostra offerta streaming ci abbia portato a stressare un po’ troppo i nostri impiegati – in termini di tempo e attenzione – molto oltre il limite possibile. La Marvel è un ottimo esempio. Non avevano ancora avuto una presenza significativa sul fronte televisivo. Non solo hanno dovuto far crescere il numero di produzioni cinematografiche, ma alla fine hanno dovuto creare anche un certo numero di serie televisive e, francamente, questa cosa ha diluito sia il focus che l’attenzione. […] Ci sono stati tre film Pixar di fila che sono stati lanciati direttamente in streaming – in parte, anzi in gran parte a causa del Covid. E penso che questo possa aver creato delle aspettative nel pubblico sulla disponibilità di questi film in streaming, cosa che ha tolto quel senso di urgenza nell’andare a vederli al cinema. E poi penso che ci sia stato anche qualche… beh, siamo d’accordo sul fatto che ci sia stato anche qualche problema sul fronte creativo. […] Tireremo un po’ i remi in barca, concentrandoci di più. Spenderemo di meno e produrremo di meno.

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Sembra quindi più che chiara la virata verso una concentrazione degli investimenti per le nuove produzioni in progetti meno frammentati in grado di attirare più efficacemente l’interesse del pubblico.

Inoltre sempre lo stesso Iger si è esposto in modo netto anche sugli scioperi che stanno caratterizzando diverse categorie di lavoratori del mondo del cinema tra cui sceneggiatori e attori. Il CEO Disney ha ribadito infatti che dopo la pandemia la situazione non è ancora stabile e che questo tipo di azioni non fanno che aggiungere un ulteriore elemento di destabilizzazione. Nel ricordare poi l’accordo raggiunto con il sindacato dei registi ha aggiunto che avrebbe auspicato un accordo similare con sceneggiatori e attori. Queste ultime due categorie però, a detta di Iger, hanno espresso aspettative del tutto irrealistiche creando una situazione che il manager ha definito dannosa.

Francesca Arca

foto: ©The Walt Disney Company

fonti: CNBC badtaste.it BusinessPeople

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