Per una qualsiasi casa cinematografica, il premio più ambito non può che essere l’Academy Award, detto più comunemente premio Oscar. E una casa come la Disney – che da sempre ha rivoluzionato il mondo del cinema d’animazione (e non solo) e continua a farlo – ha naturalmente ricevuto nomination e premi. Ma quante prestigiose statuette ha vinto la casa di Burbank? Vediamolo insieme!
Chiaramente non possiamo analizzare TUTTA la produzione Disney, poiché la casa statunitense non si occupa solo di quelli che possiamo definire lungometraggi d’animazione, ma anche di film (come la saga di Pirati dei Caraibi), documentari, cortometraggi,… Se inoltre aggiungiamo che in questi anni la major californiana ha acquisito al suo interno molte altre case di produzione, come la Pixar, la Marvel, la 20th Century Fox – che sotto l’ala protettrice di mamma Disney hanno rilasciato un sacco di film puntualmente candidati o premiati agli Oscar – capite bene che sarebbe un’impresa titanica.
Di conseguenza, occorre specificare che in questo articolo ci occuperemo della storia della Disney agli Oscar per i soli lungometraggi animati propri della casa, cioè quelli più comunemente conosciuti come i Classici Disney. Buona lettura!
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Dagli inizi fino agli anni ’80
Quando uscì il suo primo lungometraggio, Biancaneve e i 7 anni, Walt Disney non era una presenza rara prima del 1938 nel circus dell’Academy (aveva già vinto 7 premi, 6 Oscar al miglior cortometraggio e un Oscar onorario). Biancaneve e i 7 nani fu candidato all’Oscar alla miglior colonna sonora, in cui troviamo canzoni celebri, come il motivetto Ehi – Oh, cantato dai sette nani. Walt Disney non vinse l’Oscar, battuto dalla colonna sonora del film Cento uomini e una ragazza, ma la grandezza e la bellezza di questo film rimasero subito impressi nella memoria collettiva, al punto che l’anno successivo Disney ricevette un Oscar onorario unico nel suo genere: una statuetta di dimensioni nella norma e altre 7 statuine più piccoline! Vi ricorda qualcosa?
I successivi due classici, Pinocchio e Fantasia, entrambi del 1940, non riportarono lo stesso successo economico e, in un primo momento, di critica che aveva ottenuto Biancaneve e i 7 nani. L’insuccesso fu dovuto principalmente alla Seconda Guerra Mondiale, che precluse a Disney praticamente tutto il mercato cinematografico europeo. I due lungometraggi però ben figurarono agli Oscar: in particolare, Pinocchio vinse per quanto riguarda la miglior colonna sonora e la miglior canzone per When you wish upon a star (in italiano Una stella cade), mentre Fantasia portò Disney a vincere due Oscar alla carriera nel 1942.
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Uno dei cavalli di battaglia di tutti i lungometraggi Disney è sempre stata la componente sonora: le canzoni e tutto l’apparato audiovisivo di ogni Classico che quasi li rendono dei musical sono un vero e proprio marchio di fabbrica della casa di Burbank. Non c’è dunque da stupirsi che praticamente tutti i classici siano stati per lo meno candidati ad Oscar di categorie “del suono”, cioè l’Oscar alla miglior colonna sonora, alla miglior canzone, al miglior sonoro e al miglior montaggio sonoro.
Vista la presenza costante della Disney nelle liste dei candidati, allora ci chiediamo: quali film hanno portato a casa la statuetta? Contrariamente a quanto si può pensare, nel periodo compreso tra Fantasia e il “Rinascimento Disney”, alla fine degli anni ’80, solo Dumbo (1942) vinse un premio, l’Oscar per la miglior colonna sonora (oltre che a un premio alla memoria Irving G. Thalberg).
Come possiamo giustificare questo lungo periodo di magra agli Oscar da parte dei Classici Disney? Il motivo principale è che la creazione della categoria dell’Oscar al miglior film d’animazione risale al 2002: prima di allora, i lungometraggi d’animazione concorrevano insieme a tutti gli altri film in corsa ogni anno. Va ricordato che la major attraversò una lunga fase di decadenza e difficoltà creativa, aggravata anche dalla scomparsa di Walt Disney.
Dal Rinascimento Disney fino agli anni 2000
Tutto cambiò in casa Disney con l’avvento del cosiddetto “Rinascimento Disney”, un periodo di ritrovato splendore che riportò di conseguenza anche qualche Oscar in casa Disney. Il primo film del Rinascimento fu La Sirenetta, del 1989. Che alla Disney le cose fossero migliorate se ne accorsero tutti, anche quelli dell’Academy. La Sirenetta riportò dopo 58 anni la statuetta per un lungometraggio a Burbank, nello specifico nella categoria miglior colonna sonora e miglior canzone (Under the sea, In fondo al mar in italiano).
Il successo della Sirenetta generò un positivo effetto domino, e nel 1992 la Disney risalì sul palco dell’Academy con La Bella e la Bestia, che trionfò nelle medesime categorie. La Bella e la Bestia fu però una pietra miliare dell’animazione agli Oscar: divenne il primo film d’animazione della storia ad essere candidato nella più ambita cinquina di tutte, quella al Miglior film, in cui “perse” solo in favore di un capolavoro “in carne ed ossa” come Il silenzio degli innocenti.
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Anche le successive edizioni del 1993, quella del 1995 e del 1996 furono dei grandi successi, con la Disney che portò a casa gli stessi premi nelle stesse categorie dei film precedenti, rispettivamente con Aladdin, Il re leone e Pocahontas.
Questo trend si interruppe con il classico Il gobbo di Notre Dame (1996), che nonostante la candidatura per la sua meravigliosa colonna sonora non vinse nessun Oscar. Nemmeno i successivi Hercules (1997), Mulan (1998), Fantasia 2000 e Le follie dell’imperatore (2000), seppur candidati, riuscirono ad aggiudicarsi la statuetta. Vi riuscì invece Tarzan (1999), nell’unica categoria per cui fu candidato, l’Oscar per la miglior canzone (You’ll be in my heart, in italiano Sei dentro me).
Dal 2000 in poi: gli Oscar al miglior lungometraggio d’animazione
Il 2002 segnò una svolta nel mondo dell’animazione: i tanti e validissimi film animati prodotti negli anni ’90 anche da case concorrenti alla Disney e anche non americane, come la Aardman o lo Studio Ghibli, non lasciarono indifferente l’Academy, che inaugurò finalmente l’Oscar al miglior film d’animazione. Tuttavia, per la Disney il rapporto con questi Oscar non cominciò bene. La statuetta venne (meritatamente) soffiata via al primo lungometraggio Disney candidato a questa categoria, Lilo e Stitch, dai cuginastri della Dreamworks, che vinsero con Shrek, film parodia proprio dei grandi Classici Disney.
A essere onesti, molti dei successivi Classici Disney non sono tra i migliori prodotti sfornati dalla Casa del Topo. Chicken Little – Amici per le penne, Mucche alla riscossa e I Robinson – Una famiglia spaziale non ricevettero nemmeno una candidatura. Tutti gli altri di questo periodo comparvero tra i candidati nella suddetta categoria, ma senza mai portare a casa la statuetta, battuti spesso dalla Pixar su cui la Disney, avendola acquistata nel 2006, aveva evidentemente deciso (a buona ragione) di puntare.
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Sebbene anche questi senza premi, La principessa e il ranocchio (2009) e Rapunzel – L’intreccio della torre (2010) segnarono però una svolta da cui gettare le basi per una nuova era Disney: con questi due Classici la Disney ritornò candidata all’Oscar per la miglior canzone, dopo 10 anni dall’ultima candidatura di Tarzan.
Il ritorno all’Oscar e gli anni recenti
Dopo i Classici di Winnie the Pooh – Ritorno al Bosco dei cento acri e Ralph Spaccatutto (candidato per il Miglior film d’animazione), la casa di Burbank tornò a fare incetta di premi Oscar con Frozen – Il regno di ghiaccio, del 2013. Lo strepitoso successo di Frozen sotto ogni punto di vista portò in casa il primo Oscar al miglior film d’animazione per un classico Disney, ma anche il settimo Oscar alla miglior canzone, con l’ormai celebre Let It Go.
Dopo Frozen, la Disney vinse anche la successiva edizione dell’Oscar al miglior film d’animazione, con Big Hero 6 (2014), e l’edizione del 2017, con Zootropolis, che lo tolse ad un altro Classico, Oceania, uscito lo stesso anno e quindi candidato per la stessa edizione. Una cosa simile è accaduta recentemente, nell’edizione del 2022, con Encanto che ha vinto l’Academy Award per il miglior film d’animazione ai danni dell’altro classico uscito in quell’anno, Raya e l’ultimo drago.
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Gli Oscar di ognuno di noi
Con la vittoria di Encanto, per i suoi Classici la Disney (non contando gli Oscar onorari e gli Oscar alla memoria) ha aggiornato alla notevole cifra di 17 il numero delle statuette vinte.
Molti dei nostri film più amati non hanno ricevuto l’ambito premio, o non ne hanno vinti quanto ne avremmo voluti. Ma in fondo, la bellezza dei Classici Disney non può certo essere valutata solo in base a quanti Oscar, Golden Globe o BAFTA Awards hanno ricevuto: il nostro affetto per questi cartoni animati è il premio più grande che possano ricevere!
Giulio Maria Giuliani
Immagini © Disney
Fonti:
Tutte le volte in cui i film Disney hanno vinto un Oscar (o quasi!) – Cinematographe.it