Peter Pan & Wendy, il live-action Disney che non funziona

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Peter Pan & Wendy è il nuovo live-action Disney dedicato al Bambino che non vuole crescere e ispirato sia al cartone animato del 1953 sia all’opera teatrale di James Matthew Barrie. Il film, approdato il 28 aprile su Disney+, sembrava promettere bene, avendo David Lowery come regista e il bravissimo Jude Law nel cast.

Ma è stato davvero così?

Purtroppo le aspettative non sono state soddisfatte, e il lungometraggio ha dimostrato di non essere all’altezza dei precedenti, né di rendere onore a Le Avventure di Peter Pan, l’intramontabile 14° Classico Disney approdato nelle sale cinematografiche nel 1953 grazie a Hamilton Luske, Clyde Geronimi, Wilfred Jackson e Jack Kinney.

Si ricorda che l’articolo riflette solo l’opinione personale dell’autore, e non tutti potrebbero essere d’accordo. Per chi invece avesse voglia di saperne di più, invitiamo la visione di Peter Pan & Wendy su Disney+, in modo da formare la propria personale opinione.

Attenzione! D’ora in avanti l’articolo contiene spoiler!

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La trama di Peter Pan & Wendy

L’impianto narrativo del lungometraggio live-action è di base abbastanza simile alle versioni cinematografiche precedenti, benché vi siano alcune differenze. La storia comincia, infatti, a Londra, nella casa della famiglia Darling: la giovane Wendy (interpretata da Ever Anderson) sta trascorrendo l’ultima sera nella stanza in cui è cresciuta assieme ai suoi fratelli minori, John e Michael, prima di partire per il collegio. La ragazza è molto triste, poiché l’allontanamento dal nido familiare significa inevitabilmente il fatto che sia giunta l’ora di crescere: per questo motivo si sfoga con la madre, desiderando di restare piccola per sempre.

Quasi come una “risposta alle sue preghiere“, quella notte si presenta il leggendario Peter Pan (interpretato da Alexander Molony) assieme alla fidata fata Campanellino (Yara Shahidi) e, dopo una rocambolesca caccia all’ombra, chiede a Wendy, John e Michael di recarsi con lui nell’Isola Che Non C’è, da sempre menzionata nelle storie che la ragazza e i fratelli hanno ascoltato e letto. Quindi, con un pizzico di polvere di fata e tanti pensieri felici, il gruppo si alza in volo e parte alla volta della magica isola.

Una volta arrivati, il luogo si presenta come incontaminato e popolato da personaggi fantastici quali sirene e pellerossa, con la giovane principessa Giglio Tigrato, e dalla compagnia di Peter Pan, i Bimbi Sperduti. Non mancano, però, gli agguerriti pirati, comandati dal temibile Capitan Uncino (Jude Law), il quale dà ordine di abbattere i ragazzi appena giunti in volo, nonché di dare la caccia a loro e, soprattutto, a Peter Pan.

Ben presto, quindi, i Darling cominciano a vedere le difficoltà della vita sull’Isola, in particolare Wendy, la quale si rende conto dell’immaturità e irresponsabilità di Peter Pan, con cui entra in conflitto diverse volte proprio a causa del suo atteggiamento sconsiderato.

Darlings

Rivelazioni: il finale di Peter Pan & Wendy

Proprio durante una delle sopracitate discussioni, Peter rivela a Wendy che un tempo lui e Capitan Uncino erano migliori amici: tuttavia, quest’ultimo se ne andò in seguito a un feroce litigio, per tornare cresciuto e a capo di una ciurma di pirati, cominciando così gli scontri con l’odiato ex-amico. Dopo tale rivelazione, il Capitano irrompe nella Casa-Albero dei Bimbi Sperduti, li rapisce e ferisce a morte (apparentemente) Peter Pan.

Il ragazzo viene però salvato dalla principessa pellerossa Giglio Tigrato, la quale lo porta alla nave di Capitan Uncino, dove si sta svolgendo lo scontro finale tra i Bimbi Sperduti, guidati da una risoluta e coraggiosa Wendy, e i pirati. Una volta arrivato Peter Pan sfida a duello il suo ex migliore amico, cercando però di ricucire lo strappo tra i due: ma Capitan Uncino non ne vuole sapere e, dopo aver tentato di uccidere Pan, precipita in mare, mentre la sua nave si leva in volo grazie alla polvere fatata di Campanellino.

Wendy e i fratelli dirigono il vascello pirata verso Londra, desiderosi di tornare a casa: la ragazza ha compreso, infatti, l’importanza del dover crescere per poter avere nuove esperienze e avventure. Peter Pan comprende, ma non condivide, il pensiero dell’amica: permette, quindi, ai Bimbi Sperduti di restare a Casa Darling assieme a Wendy, John e Michael, mentre lui e Campanellino ripartono alla volta dell’Isola, pronti a nuovi scontri con il rivale Uncino.

Finale Peter Pan & Wendy

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La solita apologia del cattivo

Si sa, produrre un remake porta sempre con sé un grande rischio, in quanto ci si deve confrontare con la storia originale, stando attenti a non stravolgerla con le modifiche, le quali devono comunque dare un senso logico all’impianto narrativo. Nel caso di Peter Pan & Wendy, purtroppo, le novità introdotte non sono fonte di arricchimento per il film, bensì pare che lo appesantiscano, rendendolo lento (il che è catastrofico per un film fantasy e d’avventura) oltre che confusionario.

Un aspetto nuovo ma inspiegabile è, per esempio, l’amicizia e il litigio tra Peter Pan e Capitan Uncino: si tratta di un risvolto narrativo che probabilmente avrebbe dovuto spiegare il motivo dei loro continui scontri e dell’odio che il pirata prova per il suo nemico. Tuttavia il tema viene trattato in qualche dialogo e in maniera sbrigativa e poco approfondita, lasciando nello spettatore diversi interrogativi, nonché un certo sconcerto.

Si tratta, infatti, della solita apologia del cattivo, ossia del tentativo di umanizzare un personaggio negativo raccontando un antefatto struggente appartenente al suo passato. L’intenzione potrebbe essere anche nobile, poiché avvicinerebbe il pubblico ai protagonisti, spiegando che non esistono persone totalmente buone o cattive, bensì che in ognuno di noi convivono luce e ombra e che sono le nostre scelte a determinare la nostra personalità.

Tuttavia è una tematica complessa che non può essere ridotta a qualche dialogo esplicativo all’interno di un lungometraggio già corposo di suo, ma necessita di maggiore approfondimento, nonché di espedienti narrativi quali, per esempio, flashback o, addirittura un film a parte.

Peter e Uncino
ventenni paperoni libro

Un live-action che non decolla: alcuni aspetti negativi di Peter Pan & Wendy

Peter Pan & Wendy fatica, quindi, a funzionare e ad avere un ritmo adeguato a un film d’avventura sia per alcune novità rispetto alla versione animata, sia per la recitazione dei protagonisti.

Oltre al passato di Peter Pan e Uncino, un altro aspetto che lascia lo spettatore perplesso è la rappresentazione dell’Isola che non c’è. Mentre nei lungometraggi precedenti il luogo appare, infatti, come un paradiso esotico, con una vegetazione lussureggiante ben diversa da quella presente in Gran Bretagna (aspetto che serviva probabilmente a creare un distacco più forte tra Casa Darling e l’Isola), in questo remake lo spettatore è proiettato in un luogo che non ha una propria reale identità e non presenta chiari punti di riferimento: la raffigurazione è, quindi, piuttosto piatta, per non dire anonima, con un vago richiamo alla costa meridionale dell’Inghilterra.

Un’ulteriore perplessità proviene dallo stile recitativo e dai dialoghi. Ammettiamolo: vedendo la presenza di Jude Law nel cast, le nostre aspettative erano piuttosto alte. Purtroppo, anche in questo caso, lo spettatore va incontro a un’amara delusione. La recitazione degli attori (ebbene sì, anche di Jude) è priva di ritmo, rendendo il film poco coeso e a tratti lento, di conseguenza difficile da seguire. Alcuni dialoghi sono, peraltro, privi di senso o spiegazione (basti pensare al momento in cui Wendy dà a Peter Pan un ditale dicendogli che è un bacio) o addirittura demenziali, come i momenti di scontro tra il l’avventuriero e Capitan Uncino, i quali sembrano più degli sketch cabarettistici tra due comici di basso livello che duelli tra nemici giurati.

Hook Peter Pan & Wendy

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La caratterizzazione di alcuni personaggi

Quando un remake viene prodotto, è chiaro che vi possano esserci modifiche nella caratterizzazione dei personaggi, i quali acquisiscono tratti e aspetti tipici della mentalità del periodo di realizzazione del film. I cambiamenti, però, non dovrebbero stravolgere quella che è l’essenza del personaggio, specie se protagonista. Nel caso di Peter Pan & Wendy, invece, assistiamo a modifiche assai rovinose.

La prima riguarda Capitan Uncino: intendiamoci, questo personaggio ha sempre avuto un lato comico, dato dalla sua nevrosi per il ticchettio degli orologi e dall’ansia per il Coccodrillo. Tuttavia, in questo live-action, la malvagità del pirata non emerge mai in maniera adeguata (a differenza della versione animata del 1953 e del relativo sequel del 2002, Ritorno all’Isola che non c’è), mentre si assiste a un’esasperazione del lato nevrotico e isterico del Capitano, accentuata dalla presentazione fisica del personaggio. L’aspetto di Uncino è, infatti, molto carnevalesco, per non dire grottesco: il pirata sembra più un pagliaccio trasandato che un temibile corsaro.

Un’altra perplessità riguarda il personaggio di Campanellino: nella versione del 1953, così come nel sequel la Fata ha un carattere decisamente combattivo e grintoso, che in questo remake viene meno, per lasciare posto a una figura a tratti insipida e priva di spessore interpretativo. Un altro aspetto proprio della fidata amica di Peter Pan è la gelosia, che la porta ad avere talvolta un’anima perversa e vendicativa (nel cartone cerca di uccidere Wendy): anche in questo caso tale caratteristica non emerge affatto e Trilli appare come una persona totalmente buona, quasi eterea, cosa che entra fortemente in contrasto con lo spirito combattivo dei Bimbi Sperduti. Probabilmente l’intenzione era quella di rendere il personaggio una figura di supporto più matura di Peter Pan, ma quest’esasperazione del carattere non permette di raggiungere lo scopo, poiché vi è troppa distanza tra i due protagonisti.

Trilli

Com’è invece il personaggio di Peter Pan?

Si sa, da sempre Peter Pan è apparso al pubblico come un personaggio ambiguo tendente al buono, a eccezione della serie Once Upon a Time, in cui è un mezzo demone perverso e spietato.

Nel complesso, quindi, Pan è una figura positiva, disponibile ad aiutare chi gli sta a cuore, nonché le persone in difficoltà. Tuttavia, essendo un ragazzino, presenta alcuni tratti tipici dell’adolescenza, quali immaturità, egoismo e testardaggine. Nella versione animata del 1953 e nel relativo sequel questi aspetti convivono con la sua bontà di fondo, creando un personaggio alquanto interessante e poliedrico, il quale dimostra al termine di entrambi i lungometraggi di aver imparato qualcosa dalle persone che lo circondano.

In Peter Pan & Wendy, la componente immatura e arrogante del Bambino che non vuole crescere vengono incrementati e, a tratti, esagerati, rendendo il protagonista praticamente insopportabile. Chiaramente Peter Pan non è il personaggio che si guadagna subito l’affetto del pubblico, ma nelle precedenti versioni lo spettatore impara ad apprezzarlo, mentre in questo remake appare esclusivamente come un bambino capriccioso, viziato, manchevole, a differenza dei predecessori, di quell’empatia che lo rendeva interessante.

Peter Pan

Wendy Moira Angela Darling, la vera eroina del film

Personaggio che dimostra un certo spessore è, invece, la giovane Wendy, la quale potrebbe essere considerata la vera protagonista del film.

Mentre la versione del 1953 la ritrae come molto timida, incapace di adattarsi alle nuove situazioni e sempre bisognosa di aiuto, questo remake presenta una ragazza più coraggiosa e combattiva, in grado di essere sia amorevole sia risoluta nell’affermare le proprie idee.

Wendy è, peraltro, il personaggio che evolve maggiormente nel corso del film, dimostrando di compiere un personale percorso di crescita e formazione. All’inizio è infatti desiderosa di restare sempre bambina e quest’aspirazione è il pensiero felice che le permette di volare fino all’Isola che non c’è.

Tuttavia, l’esperienza sull’isola e il confronto con Peter Pan le permettono di maturare e le fanno capire che anche la crescita è un’avventura capace di regalare tanti momenti gioiosi e meravigliosi: l’idea di crescere diviene, quindi, il pensiero felice che le permette di volare e di affrontare l’ultima battaglia coi pirati.

Il personaggio di Wendy ha visto, di fatto, un’evoluzione in meglio, specchio anche dell’eliminazione del concetto di donna debole e da difendere, figlio invece della mentalità degli anni Cinquanta. La Wendy del remake appare, quindi, come a tutto tondo e non più stereotipata e monocorde: una rappresentazione del percorso di crescita effettuato da diversi adolescenti.

Wendy

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Un punto di forza: l’inclusività

Benché il film sia a tutti gli effetti insufficiente, vi è comunque un aspetto molto importante da sottolineare, per il quale bisogna rendere merito a regista e produttori: si tratta dell’inclusività.

Mentre nelle versioni precedenti di Peter Pan i Bimbi Sperduti erano esclusivamente maschi bianchi, in questo caso vi è una rappresentazione più variegata: nel remake sono infatti presenti ragazze di diverse etnie, nonché un bambino con Sindrome di Down. Una raffigurazione simile è presente anche nella ciurma di pirati: i due gruppi sono quindi entrambi inclusivi.

Probabilmente l’intenzione era quella di mostrare al pubblico come la società presenti numerose sfumature e realtà che possono coesistere tra loro in maniera pacifica e collaborativa.

Chiaramente vi è sempre il rischio che questa decisione sia stata presa per essere politically correct, ma ultimamente la Walt Disney Company sembra dimostrare di credere nel concetto d’inclusività, quindi possiamo supporre che la multinazionale abbia voluto davvero rappresentare anche le cosiddette minoranze, in modo da fornire anche una versione più realistica degli abitanti dell’Isola.

Lost Boys

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Ma quindi? Guardo Peter Pan & Wendy?

Come già detto in precedenza, quest’articolo riflette solamente le opinioni dell’autore, il quale non attribuisce al film un punteggio sufficiente.

Vi invitiamo però, se interessati, a guardare Peter Pan & Wendy, in modo da formare una vostra opinione in merito.

Il lungometraggio, infatti, non rende onore alla versione animata del 1953 e mostra le diverse criticità sopracitate che lo rendono una pellicola lenta, priva di ritmo e, a tratti, demenziale.

Un vero peccato, poiché la storia di Peter Pan ha un enorme potenziale narrativo e fornisce numerosi spunti di riflessione, cosa che questo film, purtroppo, non ha fatto.

locandina

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Michael Anthony Fabbri

Immagini: ©Disney e aventi diritto

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