Uno dei più grandi punti di forza del fumetto Disney è senza dubbio il suo ampissimo cast. Ai personaggi storici come Topolino, Paperino, Pippo e altre figure iconiche capaci di reiventarsi da decenni e decenni, si associa un sottobosco di personaggi minori e spesso dimenticati che popola il settimanale con frequenza più o meno costante.
Queste apparizioni altalenanti possono chiaramente dipendere da numerosi fattori, tra cui non solo la qualità delle storie in cui i personaggi compaiono e la loro ricezione da parte del pubblico, ma anche l’adeguatezza di questi ultimi alle nuove sensibilità. Alcune figure appartenenti ai primi anni di pubblicazione del Topo, per esempio, sono poi progressivamente scomparse dalle storie in quanto antiquate e anacronistiche. In altri casi invece si è optato per la “scomparsa” di un determinato personaggio semplicemente perché non ritenuto abbastanza valido (o non apprezzato dal pubblico).
Qualsiasi sia la causa, in questo articolo parliamo di 10 tra i più famosi personaggi dimenticati delle storie Disney. Per personaggio dimenticato si intende un character che, dopo aver fatto una o più apparizioni nelle storie del Topo, è stato messo da parte per non essere più rispolverato.
I criteri di selezione alla base di questa lista sono quindi molto semplici:
- Numero di comparse nelle storie Disney (prevalentemente di origine italiana);
- Anno dell’ultima apparizione.
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Pacuvio
Apriamo la nostra rassegna con un personaggio unico nel suo genere, comparso in tre sole storie. Il coniglio Pacuvio possiede infatti una serie di abilità che lo rendono una creatura sovrannaturale, quasi anticlimatica all’interno dell’universo Disney.
Con il suo personale pennello è in grado di modificare la realtà a suo piacimento, creando mondi bizzarri con leggi fisiche proprie. Altre volte lui stesso sembra non dover sottostare ad alcuna regola, fisica o narrativa che sia. Non solo: in molte vignette lo ritroviamo a camminare sul soffitto, ma spesso il coniglio rompe la quarta parete interagendo direttamente con il lettore e rendendolo partecipe delle proprie congetture.
Inutile dire che tutte queste particolarità rendono Pacuvio un personaggio quasi unico, che certamente meriterebbe un maggiore approfondimento. Lo sceneggiatore Fabio Michelini, autore di tutte le sue avventure, ci rivela infatti poco o nulla di lui, limitandosi a dirci che arriva sulla Terra attraverso uno speciale specchio situato nella confusionaria soffitta di Pippo.
Le storie Topolino e l’incredibile Bosco Fiorito (1986), Topolino e l’incredibile mondo Tic-Tac (1988) e Topolino e l’incredibile naniversario (1988) costituiscono la sua intera carriera editoriale, segnando dunque un’assenza dagli albi che perdura ormai da ben 35 anni.
Secondo l’opinione di chi scrive il coniglio creato dalla coppia Michelini/Gatto sarebbe ancora oggi in grado di dare qualcosa alle produzioni Disney, fornendo una dose di irrazionalità alle storie dei Topi di cui ormai si fa carico il solo Pippo. Pacuvio non è solo irrazionale: è leggermente inquietante. E in alcune vicende questo potrebbe essere un valore non indifferente.
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Zenobia
Rimaniamo nell’ambito Topi: Zenobia è una creazione del maestro veneziano Romano Scarpa, famoso per aver dato i natali a personaggi Disney di certo non dimenticati come Atomino Bip Bip, Brigitta, Filo Sganga o Trudy.
Compare per la prima volta in Topolino e la regina d’Africa, storia del 1983 sceneggiata e disegnata dallo stesso Scarpa. Qui ci viene presentata come la regina di uno stato africano (naturalmente fittizio) in cerca di un marito che la possa affiancare come sovrano.
Da qui nasce il suo incerto – e mai troppo approfondito – rapporto con Pippo, da sempre insospettabile latin lover. Alla sua prima apparizione Zenobia pare infatti più che convinta a voler sposare il goffo amico di Topolino, salvato in extremis proprio da quest’ultimo e dal corvo Bruto.
Nelle storie successive la regina sembra invece prendere una direzione diametralmente opposta. Non solo lascia l’Africa per trasferirsi a Topolinia, in una realtà ben più familiare ai lettori, ma sembra pure riconoscere Pippo come un semplice amico, verso cui non prova più alcun tipo di attrazione. Il rapporto tra i due, molto simili anche dal punto di vista grafico, non è quindi mai andato a concretizzarsi in qualcosa di più serio, rimanendo in un limbo perenne.
Zenobia è comparsa in dieci storie, tutte di produzione italiana, tra cui è fondamentale ricordare Topolino e le rane saltatrici (1984) e Topolino e gli uomini vespa (1991), entrambe ancora completamente realizzate dal maestro Scarpa. La sua ultima apparizione risale al 2016, in una storia appartenente alla saga Star Top in cui interpreta un suo alter ego, mentre il personaggio originale non compare tra le pagine del Topo dal lontano 1993.
Little Gum
Tra i 10 personaggi Disney dimenticati presentati in questo articolo Little Gum è probabilmente uno dei più conosciuti tra i fan. Ciò è da attribuirsi alla natura del personaggio, talmente strambo da rimanere per forza di cose impresso nella mente dei lettori.
Partiamo però dall’inizio. Little Gum nasce dalle matite di Giulio Chierchini in una storia pubblicata nell’ormai lontano agosto del 1988. Si tratta di Paperinik e l’incredibile Little Gum, completamente realizzata dall’autore ligure.
In quest’avventura, il diabolico vendicatore si ritrova a dover risolvere un caso alquanto particolare: i distributori di chewing-gum di Paperopoli vengono assaltati uno dopo l’altro, e starà a Paperinik identificare il colpevole. Inutile dire che il misterioso ladro è proprio questo strano papero alieno, capace di modificare a proprio piacimento la gomma semplicemente masticandola. Un potere all’apparenza inutile, ma che in realtà farà sudare le proverbiali “sette camicie” all’alter ego di Paperino. Alla fine della storia Little Gum riconoscerà il suo errore, configurandosi dunque come un personaggio positivo per le storie a venire.
Trasferitosi definitivamente a Paperopoli dopo un breve ritorno al Pianeta Gum (suo pianeta natale), il papero alieno comparirà in Italia in un totale di venti storie, tra cui alcune tra le celebri storie ad acquerello di Chierchini, facendo la sua ultima comparsa in Zio Paperone e il deposito gommoso, pubblicata su Topolino 1997 nel 1994.
Fatta eccezione per un’apparizione nella storia danese Small Favors (2012), Little Gum non compare sulle pagine del Topo da quasi 30 anni. Questa duratura assenza può essere ricondotta alla mancanza di personalità del personaggio, caratterizzato, nell’opinione di chi scrive, da dei poteri alla lunga monotoni e scialbi, e probabilmente dal pensionamento del compianto Chierchini, quasi l’unico autore a credere nelle potenzialità della sua creazione.
Capitano Setter
Per trattare del quarto personaggio in lista occorre fare un grosso balzo indietro nel tempo. Torniamo quindi al 1933, quando nelle strisce Le prodezze di Topolino aviatore, realizzate da Floyd Gottfredson e Ted Osborne, esordisce il Capitano Setter.
Si tratta di un esperto aeronauta che, alla sua prima apparizione, insegna al protagonista come pilotare un aereo nel modo corretto. Il personaggio, abbastanza macchiettistico in questa sua iniziale avventura, venne poi riutilizzato da Gottfredson in ruoli più importanti, capaci di sfaccettare maggiormente la sua personalità.
In Topolino contro il pirata e contrabbandiere Gambadilegno (1934) , Topolino nel paese dei califfi (1934) e Topolino e il mistero dell’Uomo Nuvola (1936) Setter viene quindi mostrato come un personaggio assai differente. Gentile con Topolino e i suoi amici e disposto ad aiutarli a risolvere i misteri che si ritrovano ad affrontare, ma allo stesso tempo fermo nelle proprie decisioni, proprio come un vero capitano.
In queste storie anche il suo aspetto grafico viene sottoposto a un graduale cambiamento, riscontrabile soprattutto nella stazza fisica, man mano più longilinea, ma soprattutto dalle fattezze animali, che da canine si trasformano in quelle di un lupo, effettivo animale di riferimento.
Con la scomparsa dalle scene del genio creativo di Gottfredson, anche la presenza di Setter nelle avventure del Topo diminuì drasticamente. In Italia tra gli anni ’40 e il 2000 il personaggio compare in appena otto storie, e con il nuovo millennio la situazione non è affatto migliorata. Non vediamo traccia del capitano dalla storia Topolino e il compagno delle stelle (Sisti/Soldati), pubblicata su Topolino 3228 nel 2017. In ogni caso, anche qui il suo ruolo è piuttosto marginale, e a sei anni di distanza non sembrano esserci particolari novità per un personaggio che sembra ormai ancorato al passato.
Silvestro Lupo
A proposito di personaggi Disney dimenticati legati al passato, è impossibile non citare Silvestro Lupo. Un avvocato infido e subdolo, frutto direttamente della creatività del vecchio Walt Disney.
Silvestro Lupo compare infatti per la prima volta addirittura nel 1930, in quella che è la seconda storia a fumetti di Topolino mai realizzata. Si tratta di Topolino nella valle infernale, pubblicata in formato di striscia settimanale tra l’aprile e il settembre di quell’anno. Il team creativo dietro questa produzione è a dir poco eccezionale: Walt Disney e Floyd Gottfredson vennero infatti aiutati da Win Smith e Jack King, che di lì a poco si sarebbero trasferiti agli ordini rispettivamente dello Studio Iwerks e della Warner Bros.
In questa sua prima apparizione Silvestro si mostra immediatamente per quello che è, ossia un ingannevole truffatore. Già nelle prime vignette della storia lo vediamo infatti impegnato a turlupinare la povera Minni, appena entrata in possesso di una villa di proprietà di un suo zio da poco scomparso. L’avvocato offre una cifra ridicola per appropriarsene, rimarcando il fatto che sia un immobile di esiguo valore. Naturalmente quella che racconta non è la verità, e sarà Topolino a smascherare gli oscuri piani di Silvestro e Gambadilegno.
Gottfredson ha continuato a utilizzare il personaggio per altre storie nel corso degli anni Trenta, tra cui annoveriamo Topolino e i pirati (1932) e Topolino nel paese dei califfi (1934), per poi essere abbandonato dal suo creatore con Topolino e il boscaiolo (1941). Di lì in poi a Silvestro non sono rimaste che sporadiche apparizioni soprattutto in produzioni straniere. Tra le ultime Horrifikland, di Lewis Trondheim e Alexis Nesme.
Rebo
Il sesto tra i personaggi Disney dimenticati presenta delle particolarità talmente peculiari da renderlo quasi un unicum all’interno della banda Disney. Non molti sapranno infatti che Rebo, tiranno di Saturno e villain di alcune storie memorabili con protagonisti i paperi, non nasce sulle pagine di Topolino.
Rebo nasce molti anni prima, addirittura all’inizio degli anni Trenta. Venne ideato dal direttore editoriale di Mondadori Cesare Zavattini, alla ricerca di un’idea vincente che potesse competere con la testata L’avventuroso di Nerbini e con il suo Flash Gordon. L’idea di Zavattini, portata avanti dallo sceneggiatore Federico Pedrocchi e dal disegnatore Giovanni Scolari, prese poi effettivamente forma tra anni Trenta e Quaranta in un ciclo di storie particolarmente riuscito, in cui Rebo tentava senza successo di invadere la Terra: Saturno contro la Terra.
Nel 1960 in casa Disney si decise quindi di riutilizzare il perfido alieno per una nuova produzione: Paperino e il razzo interplanetario. In questa avventura, a cura di Luciano Bottaro e Carlo Chendi, i tentativi di Paperone di trovare un nuovo nascondiglio sicuro per il suo denaro lo porteranno, ovviamente assieme ai nipoti, addirittura su Giove. È qui che i nostri eroi entreranno in contatto con Rebo, intenzionato con il proprio esercito a invadere e conquistare proprio il pianeta più grande del Sistema Solare.
Dopo questa prima apparizione, Rebo minaccerà i paperi in tre occasioni: Paperino e il ritorno di Rebo (1995), Alla ricerca del papero virtuale (1995) e Paperino e l’invasione di Giove (1997). Le storie sono state interamente realizzate dal maestro Bottaro, la cui scomparsa è la principale motivazione plausibile per il mancato ritorno di Rebo sulle pagine di Topolino. Il tiranno di Saturno è infatti un villain dal carisma invidiabile, che ancora oggi, dopo più di 25 anni, potrebbe sicuramente dare spettacolo.
Zombi Baturzo
Dal corpo a forma di parallelepipedo e la testa a incudine, Zombi Baturzo è un essere radioattivo che possiede poteri sovrannaturali, tra cui quello dell’invisibilità. Nella sua breve ma intensa esistenza all’interno delle pagine di Topolino è apparso in sei storie, tutte sceneggiate da Guido Martina e pubblicate tra il 1977 e il 1979.
Protagonisti di queste avventure sono Topolino, Pippo ed Eta Beta, amico di Zombi e responsabile dei suoi viaggi a Topolinia. Questa strano team sarà chiamato di volta in volta a investigare su un nuovo e misterioso caso, la maggior parte delle volte risolto grazie alle straordinarie abilità di Zombi o di Eta Beta.
Tra le storie di Zombi due sono senza dubbio le più riuscite. La prima, Eta Beta e le favolose imprese di Zombi, è quella del suo esordio, in cui Topolino e compagni si ritrovano di fronte a una situazione paradossale: Basettoni, fuori città, che dà l’ordine di scarcerare un criminale come Macchia Nera. Un’occasione più che ghiotta per mostrare ai lettori tutte le potenzialità del personaggio appena creato.
La seconda è Topolino e le metamorfosi di Zombi, dell’aprile 1979, incentrata su un furto di uranio e sulla capacità dell’essere radioattivo di modellare il proprio corpo a piacimento, trasformandosi addirittura in altre persone. Chiaramente questo suo potere verrà sfruttato per gag e misunderstanding vari.
Panchito Pistoles
Tra i 10 personaggi Disney dimenticati presenti in classifica, Panchito Pistoles è molto probabilmente il più conosciuto al grande pubblico. Ciò non stranisce leggendo la sua decennale carriera prima nel mondo dei cartoni animati e poi nel mondo dei fumetti.
Il gallo messicano compare per la prima volta nel film del 1944 I tre caballeros, settimo classico Disney prodotto a scopi propagandistici. La pellicola, a tinte documentaristiche, fa parte infatti di una politica di buon vicinato attuata dagli Stati Uniti per scongiurare un’alleanza tra i paesi dell’America Latina e quelli dell’Asse.
In seguito, Panchito è riuscito a ritagliarsi un posto di rilievo nelle fila della Banda Disney. Sul piccolo schermo vanta presenze nella serie House of Mouse – Il Topoclub e, soprattutto, nella serie reboot di Ducktales del 2017. In ambito fumettistico il personaggio ha invece spopolato perlopiù in territorio estero, soprattutto in Olanda e in Brasile. La sua storia a fumetti più famosa è probabilmente I Tre Caballeros cavalcano ancora! (2000), realizzata interamente dal maestro Don Rosa e dal titolo piuttosto esplicativo.
A fronte di tutto ciò, perché allora Panchito fa parte di questa lista? Il motivo parrebbe essere riconducibile al terzo caballero. Nel classico Disney del 1944 ad accompagnare Paperino e il simpatico gallo è infatti Josè Carioca, un pappagallo verde proveniente dal Brasile.
Inutile dire che il personaggio di Panchito, nel corso degli anni, è stato completamente oscurato da quello di Josè, più apprezzato dal pubblico e quindi, di conseguenza, maggiormente utilizzato nei prodotti Disney. Il simpatico pappagallo continua quindi ad avere ancora oggi una fiorente carriera fumettistica, specialmente in madre patria, in cui fa da protagonista nella maggior parte delle storie. In barba al povero collega messicano, che compare quindi nella nostra classifica dei personaggi Disney dimenticati.
Zio Jeremy
I Topi della Banda Disney, a differenza dei Paperi, non hanno mai avuto un albero genealogico troppo approfondito. Prendendo per esempio Topolino, negli anni sono stati citati numerosi suoi parenti, ma pochi di questi sono poi diventati effettivi personaggi ricorrenti. Tra queste poche eccezioni possiamo citare Tip e Tap, Zia Topolinda e, seppur in minor parte, Zio Jeremy.
Creato in tempi relativamente recenti, Jeremy Mouse fa la sua prima apparizione nel novembre del 2000, all’interno delle pagine di Topolino e il tesoro di Alligator Bay (Bruno Sarda/Massimo De Vita). In questa occasione il nostro topo preferito riceve una lettera dallo zio, impegnato nella ricerca del tesoro di un pirata e bisognoso di aiuto.
Topolino, accompagnato dai nipotini Tip e Tap, si imbarcherà dunque in questa nuova avventura ambientata in Florida e dai connotati di “riunione di famiglia”. Uno dei passaggi più interessanti della storia è infatti proprio l’incontro tra Topolino e lo Jeremy, il primo in assoluto tra i due. Il nostro protagonista infatti non ha mai conosciuto di persona lo zio, ma ne ha solo sentito parlare; diventa dunque intrigante vedere i primi passi di un rapporto tra due parenti stretti che mai si sono visti prima.
Zio Jeremy è in seguito tornato in altre sette storie, generalmente avventure estreme in terre al limite del selvaggio. Tra le più apprezzate Topolino e il ritorno di zio Jeremy (2002), sempre di Sarda/De Vita, e Topolino e la conchiglia di Kunguroa (2012), sua ultima apparizione sul settimanale.
Sebbene rispetto agli altri personaggi in lista la sua assenza dal settimanale non sia ancora troppo duratura, abbiamo comunque deciso di inserirlo perché la sua parabola discendente, da possibile comprimario della Banda Disney alla scomparsa da qualsiasi storia, è assolutamente degna di nota.
Spettro
Per chiudere questo particolare elenco dei personaggi dimenticati dei fumetti Disney facciamo ancora una volta un balzo indietro nel tempo. E ancora una volta torniamo a Floyd Gottfredson e a una storia già citata in precedenza, ossia Topolino e i pirati, pubblicata in forma di strisce settimanali nel 1932.
In questa avventura, a causa di una serie di vicissitudini il Topo si ritrova a fare da capitano ad una nave che vede nel suo equipaggio Gambadilegno e il nostro “amico di vecchia data” Silvestro Lupo. Nessuno sa però che l’imbarcazione trasporta in segreto anche un passeggero clandestino: un gorilla inizialmente scambiato per un fantasma, e per questo chiamato proprio Spettro. Questo simpatico scimmione, all’apparenza piuttosto minaccioso, si dimostrerà in realtà un alleato di Topolino nella lotta ai due malfattori, dando prova di una grande forza caratteriale e fisica.
Dal 1932, fatta eccezione per una gag in due tavole del 1936, Spettro si mostra nuovamente ai lettori cinque anni dopo, nel 1937. Tra aprile e agosto viene infatti pubblicata Topolino e il gorilla Spettro, storia realizzata da Gottfredson, Ted Osborne e Ted Thwaites. Qui, come si può facilmente evincere dal titolo, Spettro è al centro dell’avventura, che addirittura si propone di narrarne il passato concedendogli un background narrativo, pratica non troppo comune all’interno delle storie Disney.
Rende dunque perplessi la scelta di abbandonarlo quasi del tutto negli anni a venire, considerata sia la narrazione che gli si era creata attorno. L’ultima apparizione del gorilla in Italia, infatti, è datata 1984, con Topolino e la città perduta di Konga, a cura di Osvaldo Pavese e Sergio Asteriti.
Gli altri dimenticati
Quelli che avete trovato in lista sono solo alcuni dei personaggi Disney dimenticati nel corso degli anni, rappresentativi di periodi, autori, filoni. Chiaramente, in un’era quasi secolare di storie a fumetti targate Topolino, le figure che si sono avvicendate nelle avventure sono innumerevoli, e sarebbe impossibile racchiudere in un singolo articolo tutti i personaggi che ormai da tanto tempo non vengono presi in considerazione per apparire sul settimanale. Pensiamo ad esempio a tanti altri personaggi di Gottfredson: Musone, Eli Squick, i genitori di Minni… Ve li ricordate? Scommettiamo che se un ricordo c’è, sarà piuttosto offuscato.
Ma per tutti c’è speranza: pensate a due grandi villain come Cuordipietra Famedoro e la Spia Poeta! Quasi dimenticati e mai particolarmente valorizzati in Italia, sono tornati in tempi relativamente recenti sul Topo in grande stile.
Nota a margine: durante la stesura dell’articolo, uno dei personaggi Disney dimenticati era quello di Ok Quack. Naturalmente, ci siamo ritrovati a dover sostituire tale posizione dopo il ritorno del papero alieno sulle pagine di Topolino a febbraio, nella storia Ok Quack e l’eterno ritorno (Artibani/Facciotto). Questo a dimostrazione di come nessun personaggio, finché sopravvive nei cuori di noi lettori, è veramente dimenticato e abbandonato.
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Alberto Giacomelli
Immagini © Panini Comics – Disney
Fonti: I.N.D.U.C.K.S. – Disney Comic Guide