Pare che sia definitivo: la Walt Disney Company ha deciso di non ristampare la versione integrale della Saga di Zio Paperone a opera del Maestro Don Rosa.
A rilasciare la notizia è lo stesso fumettista sui suoi canali social, mediante un lungo post in cui spiega in maniera dettagliata le motivazioni che hanno portato la compagnia a prendere una decisione così radicale. Pare, infatti, che le nuove policy della Disney in materia d’inclusività approvate in febbraio prevedano l’eliminazione di contenuti a (probabile) sfondo razzista, indipendentemente dal periodo e dal contesto di produzione.
Nel caso della Saga di Don Rosa, dedicata alla giovinezza di Paperon de’ Paperoni (The Life and Times of $crooge McDuck), la compagnia ha ritenuto offensiva la presenza del Gongoro nelle storie Il Cuore dell’Impero (in originale: The Empire-Builder from Calisota) e Il Sogno di una Vita (in originale: The Dream Of A Lifetime). Pare che la caratterizzazione del temibile zombie sia esageratamente caricaturale e discriminatoria, pertanto la Disney ha deciso di eliminare le due storie che riguardano tale personaggio.
Ma è davvero questo il modo giusto per combattere stereotipi, pregiudizi e marginalizzazioni?
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La causa della censura: chi è il Gongoro?
Per coloro che non lo sapessero, il Gongoro (in originale Bombie the Zombie) è uno zombie, ossia un non-morto, dagli abiti lisi e rovinati e dai tratti decisamente caricaturali, che risponde agli ordini dello stregone africano Matumbo. Il quale vuole vendicarsi dei torti e dei danni che Paperone ha compiuti contro di lui e la sua tribù.
Il Papero più ricco del Mondo ha devastato il villaggio di Matumbo, allo scopo di arricchirsi ottenendo i terreni circostanti. Questo brutale atto privo di qualunque scrupolo sarà l’unica azione disonesta compiuta da Zio Paperone nel corso della sua carriera, ma gli costerà caro. Lo stregone Matumbo lancerà contro il miliardario una maledizione che gli metterà alle costole il Gongoro, il quale ha il compito di eliminarlo, in modo da vendicare la comunità indigena.
La prima apparizione di questo singolare personaggio è nell’agosto 1949 con Paperino e il feticcio (in originale Donald Duck in “Voodoo Hoodoo”), una storia del Maestro Carl Barks, in cui la famiglia dei Paperi si ritrova coinvolta in una corsa contro il tempo per fermare la sete di vendetta dello stregone Matumbo.
La seconda apparizione importante del Gongoro è proprio in una storia del 14 aprile 1994 a opera del Maestro Don Rosa. Ne Il Cuore dell’Impero quale viene mostrata la devastazione vera e propria che Paperone portò nel villaggio di Matumbo e che spinse lo stregone a lanciare la maledizione del Gongoro. Momento importantissimo ed essenziale nella storia e nella crescita personale di Paperone, a detta dello stesso autore, in cui la Saga raggiunge il suo climax.
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Disney e la Saga: la comunicazione di Don Rosa
Dato che già in febbraio si era parlato di una possibile censura delle opere di Don Rosa, la quale avrebbe portato a non ristampare più le due storie sopracitate, nel post pubblicato sui suoi canali social, l’autore fornisce al pubblico un chiarimento definitivo sulle motivazioni che hanno spinto la Disney, la quale detiene i diritti di pubblicazione, a questa decisione così importante.
Il fumettista dichiara come non vi saranno discussioni riguardo una possibile censura, poiché la compagnia ha già optato per procedere con l’eliminazione delle due storie, e gli editori hanno ricevuto l’ordine di non spiegare la situazione al pubblico di lettori. Limitandosi a dire solo che la nuova versione de La Saga di Paperon De’ Paperoni ha subito delle modifiche nel contenuto.
Nel lungo post, Don Rosa esprime la propria amarezza per quanto accaduto, dichiarando di come non sia stato possibile discutere nemmeno riguardo l’inserimento di un eventuale disclaimer (come avviene in molti libri, film o serie tv), in cui si spiega come l’opera e ciò che risulta offensivo appartengano al passato e che oggi la situazione è diversa.
Il Sogno di una Vita e Il Cuore dell’Impero, politicamente scorrette
Il fumettista ritiene tale censura eccessiva per la storia Il Sogno di una Vita, in quanto il Gongoro appare solamente in tre vignette e appartiene ai ricordi onirici di Paperone, senza essere parte integrante della trama (l’opzione di oscurare la figura dello zombie pare sia stata avanzata, ma non sembra destinata ad avere successo). Differente è invece la situazione de Il Cuore dell’Impero, poiché lo zombie è uno dei protagonisti: in questo caso, spiega Don Rosa, la storia non apparirà e sarà sostituita da eventuali contenuti extra. Don Rosa si è rifiutato di ridisegnare le storie in questione, che quindi non verranno più ristampate integralmente e con la firma di Don Rosa (che nega la possibilità di apporla su una ristampa, raccolta o volume contenente le sue opere che non rispetta i suoi standard).
Pertanto, ripete il fumettista, la ristampa integrale della Saga di Paperon De’ Paperoni è certamente impossibile.

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Cancel Culture e Politically Correct: quanto hanno senso?
Chiaramente non è questo lo spazio, né il tempo, per discutere di un argomento così complesso e articolato, però l’autore dell’articolo ci terrebbe a esprimere la propria opinione a riguardo.
Premettendo che la redazione è contro qualsiasi forma di discriminazione, la questione della cancellazione delle due storie di Don Rosa porta a riflettere su quale debba essere il reale ambito di applicazione della cosiddetta Cancel Culture e del Politically Correct. Una società inclusiva e basata sull’equità non si crea, infatti, cancellando ed eliminando. Per capire come contrastare la discriminazione, gli errori del passato possono risultare utili, ovviamente se accompagnati da un disclaimer esplicativo, che guidi il pubblico nell’approccio alla storia o al film.
Don Rosa, Disney e Politically Correct
Per quanto possa sembrare paradossale, infatti, la creazione di una propria coscienza critica comprende anche la lettura e la visione di opere provenienti da altri periodi storici contenenti aspetti marginalizzanti, offensivi o discriminatori (sempre se ci siano). Tale azione è utile, poiché permette di capire la mentalità del passato e di ragionare sui cambiamenti culturali e sociali avvenuti nel tempo, nonché su quanto ci sia ancora da fare per raggiungere la piena equità.
Vietare la ristampa di un’opera letteraria (perché di questo si tratta) o fermare la riproduzione di una pellicola cinematografica equivale a nascondere il problema, non a risolverlo. Le conseguenze di questo gesto possono, pertanto, avere ricadute non indifferenti sulla formazione del pensiero critico, in quanto non viene fornita una visione completa della società e della cultura del passato. Le quali avevano sia aspetti positivi che negativi: questi ultimi, pertanto, sono proprio il punto di partenza per comprendere e non ripetere più determinati errori. Allo scopo di contrastare in maniera reale discriminazioni, pregiudizi e marginalizzazioni.
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Fonti: Don Rosa Official Group, Fumettologica
Immagini: © Disney, Panini, Don Rosa e aventi diritto