Paperino e il Reclamo del Mare è una storia che negli ultimi tempi ha fatto parlare molto di sé. Pubblicata su Topolino 3512 del 15 marzo 2023, porta la firma di Vito Stabile (soggetto e sceneggiatura), Christopher Possenti (disegni, chine e supervisione colore) e Chiara Bonacini (colore). Il motivo di tanto clamore è presto detto: non è una storia come tutte le altre.
Si tratta di un viaggio introspettivo, in cui Paperino è costretto a confrontarsi con se stesso e con l’immagine che gli altri hanno di lui.
Ma andiamo con ordine.
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La trama di Paperino e il Reclamo dal Mare
Tutto ha inizio da un sogno ricorrente. Paperino si trova bloccato sugli scogli, un’onda sta per travolgerlo e, appena prima dell’inevitabile, avviene il traumatico risveglio.
Decide quindi di affidarsi all’acume di Pico de’ Paperis, laureato in Interpretazionologia onirica applicata e qui proposto felicemente con grande aderenza alla sua identità sullo schermo (laddove Pico è nato). Il luminare sgancia la sentenza: Paperino non si riconosce più nei vestiti che porta.
I nipotini gli consigliano quindi di rivolgersi a Seagull Schiumabecco, ex Mogol dei Giovani Delfini (divisione marittima delle GM). L’obiettivo è quello di ottenere una medaglia al merito dimostrandosi amico del mare. In questo modo il subconscio accetterà nuovamente le sue vesti.
Nonostante gli sforzi, che lo riportano persino a Quack Town per incontrare il buon vecchio Hank, Paperino non ottiene i risultati sperati. Non resta che una soluzione: arrendersi.
In una sequenza muta, che trovate in calce all’articolo e su cui si concentra tutta l’anima del fumetto, Paperino ripercorre alcune tappe della sua vita. Guardandosi indietro, capisce di non aver bisogno di alcun riconoscimento: tutti possiamo sentirci ciò che vogliamo.
Purtroppo la presa di coscienza, con tanto di agognata medaglia, non basta. L’incubo si ripresenta. Paperino viene inghiottito dalle onde, che hanno un suono piuttosto strano: dling.
Questa volta Pico capisce tutto. Non c’entra nulla il vestiario da marinaio o l’oceano. Il sogno era una metafora riferita alla piscina aurea dello Zione, che costringe Paperino a turni estenuanti di lucidatura. Un vero e proprio burnout.
L’arte di Paperino e il Reclamo del Mare
La riuscita del fumetto deve molto anche ai meravigliosi disegni, affidati a Christopher Possenti, new entry del Fumetto Disney che vanta precedenti collaborazioni con Star Comics e Sergio Bonelli Editore (Ex tenebris, Dylan Dog).
Per chi, come lui, è abituato al fumetto realista, non è semplice adattarsi al mondo Disney. Probabilmente, però, è proprio quel tipo di formazione che ha consentito all’autore di maturare, già alla prima apparizione, uno stile personale, ben riconoscibile.
Lo si nota nei dettagli delle espressioni facciali, nei movimenti dei corpi nello spazio, ma anche nelle particolari inquadrature, a volte dal basso, a volte in primo piano.
L’inchiostrazione appare talvolta molto accentuata. Soprattutto in minuziosità come le venature delle pavimentazioni in legno oppure nei tronchi degli alberi, negli scogli.
Anche la colorazione, di cui Possenti ha curato la supervisione, ha connotati che differenziano la storia da tutte le altre. Luci ed ombre sono contraddistinti da uno studio particolareggiato. Ma è soprattutto l’utilizzo saltuario di uno stile ad acquerello a farsi notare.
Alla luce di quanto sopra riportato, speriamo vivamente che si avverino le promesse del Direttore Alex Bertani (Editoriale Topolino 3512) di riportare presto Christopher Possenti sul settimanale.
Le chiavi di lettura
Per qualcuno, Paperino e il Reclamo del Mare sarà solo una storia di Paperi, la cui morale insegna a impegnarsi per ottenere gli obiettivi prefissati. A non arrendersi mai.
Ma è molto di più. È una storia che parla di accettazione di se stessi, di indipendenza dal parere altrui, ma anche di sindrome da esaurimento professionale. Temi adulti, decisi, messi in scena da Stabile – Possenti in maniera poetica, metaforica, senza edulcorazioni.
Siamo quindi piuttosto certi che molti di voi, leggendo la trama di “Paperino e il Reclamo dal Mare”, si sono riconosciuti nei sentimenti messi in scena da Stabile – Possenti.
Potremmo inquadrare la storia nel ciclo di avventure introspettive come “La solitudine del Quadrifoglio”, “La Ballata di John D. Rockerduck” o anche “Il destino di Paperone”, ma forse è ingiusto cercare di trovare un filo unico che leghi queste avventure, per il semplice fatto che ognuna di esse ha caratteristiche molto diverse. Ad esempio, se nella Solitudine il personaggio di Gastone era per certi versi snaturato, il Paperino del Reclamo è invece Donald Duck al suo meglio: un piccolo Papero dalla forza d’animo enorme.
Possiamo, quindi, semplicemente auspicarci di trovare altre storie del calibro di “Paperino e il Reclamo dal Mare” tra le pagine del nostro settimanale del cuore.
Roberto Caruso
Fonti: Topolino 3512
© Immagini: Topolino | Panini | Disney
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