Disney e quella censura sul razzismo: parla Roberto Gagnor

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Siamo a maggio 2021. Giunti pubblica il volume Le più belle storie Disney 61, interamente dedicato alle competizioni olimpiche e quindi denominato “Paperiadi”.
Tra le avventure selezionate figura “Papermedaglie, caccia all’oro!” (il cui titolo originale è Londra 2012 caccia all’oro!, qui modificato per svincolarla dall’orizzonte temporale di pubblicazione).
La storia, sceneggiata da Roberto Gagnor e disegnata da Marco Mazzarello, è un omaggio alle Olimpiadi di Londra disputate nel 2012. Gli autori, avvalendosi della Macchina del tempo di Zapotec e Marlin, esplorano quindi alcuni momenti memorabili della storia olimpica.
Purtroppo, durante la lettura, i più attenti si sono accorti di una strana riscrittura dei dialoghi contenuti in questa avventura. Preoccupati per il forte condizionamento che la censura sta operando nei confronti dei fumetti Disney, abbiamo contattato Roberto Gagnor in persona. Vi proponiamo quindi la sua analisi puntuale, precisa e anche molto personale.

Londra 2012 caccia all'oro
La copertina del Topolino 2951 del 19 giugno 2012, che ospitava il primo episodio della saga “Londra 2012 caccia all’oro!”, di Roberto Gagnor e Marco Mazzarello.

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La lettera di Roberto Gagnor

Cari Ventenni,
Grazie per questa occasione che mi offrite per spiegare la mia posizione sul tema. Tutto è partito da un mio commento, al cambiamento di un mio testo in una riedizione della mia storia a tema olimpico, in cui paperi e topi restavano scioccati davanti alla discriminazione razziale di cui fu oggetto Jesse Owens.”

Censure Fumetti Disney
Londra 2012 caccia all’oro! Episodio 2: Il salto di Jesse
La pagina che contiene la censura: a sinistra la versione originale (Topolino 2952), a destra la ristampa con riscrittura dei dialoghi (Le più belle storie Disney 61).

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“Mi rendo conto di aver scritto tale commento in stile social, di getto, e quindi di essere risultato un po’ brutale e tranchant, cosa di cui mi scuso.
Ma resta il problema di queste riscritture, dovute non alle redazioni e agli editor coinvolti, ma alle scelte della Disney americana.”

Commento Roberto Gagnor
Il commento di Roberto Gagnor relativo alla riscrittura della sua storia.

La censura nei fumetti Disney secondo Roberto Gagnor

Pro: eliminazione del fumo e riscritture tecniche

“La Disney mette – e ha sempre messo – dei “paletti”. E la cosa ironica è che sono assolutamente d’accordo con alcuni di essi. Ad esempio, il fumo.
Non mi dispiace affatto vedere personaggi come Gambadilegno e Manetta senza sigari in bocca, perché è ormai acclarato che il fumo fa male e crea dipendenza – e perché ho visto morire mio zio e mio suocero di tumore al polmone, causato dal fumo.
Evitare quindi che il nostro pubblico più giovane non veda più sigari o simili nelle storie di oggi non mi crea alcun problema.

C’è poi il discorso delle riscritture “redazionali”, che sono normali e anzi necessarie per motivi tecnici. Un balloon da accorciare perché il disegnatore ha reimpostato una vignetta e il testo va rivisto, o anche eliminato, dato che il rapporto tra testo e immagine l’ha reso inutile.
Ma queste, naturalmente, non sono un problema: anzi, la storia ne esce quasi sempre migliorata.”

Censura Fumo Fumetti Disney
Le due versioni di Bad Boys (storia di Alessandro Perina) a confronto: a sinistra la versione originale (Topolino 2349), a destra la ristampa in versione restaurata (Topolino 3421).
Solo uno dei possibili esempi di Censura del fumo nei Fumetti Disney, ma anche di modifica nelle proporzioni dei balloon.

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ventenni paperoni libro

Contro: censura ingiustificata nei fumetti Disney e ripercussioni per lettori e autori

“La mia obiezione arriva in altri casi. Ad esempio quando, come in questo caso, le storie vengono edulcorate per paura di… cosa? Nella storia in questione, il messaggio era chiaramente, evidentemente, fortemente antirazzista. Smussarlo mi è sembrato assurdo: da qui la mia arrabbiatura.
Queste riscritture stanno diventando comuni, su storie antiche e meno antiche.

Nel primo caso, su storie di decenni fa, non cambierei nulla: basta un disclaimer all’inizio della storia – oltre ad affidarsi al buon senso e al senso critico dei lettori adulti (che sono in grado di capire che le epoche cambiano e con esse le sensibilità collettive, le raffigurazioni etniche, le opinioni su ciò che è “solo una battuta” o uno sgradevole stereotipo) e dei genitori di quelli più piccoli.

Nel secondo caso, con le storie contemporanee o quasi, come questa, trovo che queste modifiche al nostro lavoro abbiano vari effetti negativi.
Prima di tutto, ne risente la storia: le storie diventano deboli, generiche, annacquate. Ne risente poi la reputazione dell’autore, perché è col suo nome che tali storie vengono pubblicate, in una versione che non è quella che intendeva e che ne indebolisce il messaggio, lo stile. Ne risente il godimento del lettore più adulto, che si sente trattato con sufficienza; e quello del lettore più giovane, che finisce allora per rivolgersi ad altri fumetti, altre storie, più libere e meno “costrette”. Ne risente, insomma, anche il business stesso.

Lasciare libertà agli autori, invece, è una buona politica non solo per loro, ma per la casa madre stessa.”

Disclaimer Panini
Panini, effettivamente, da qualche tempo inserisce questo disclaimer testuale nei fumetti contenenti ristampe di storie più o meno datate. Nonostante ciò, le riscritture continuano ad essere sempre più utilizzate nel panorama fumettistico della Banda Disney.

Le prospettive future

“Noi autori facciamo di tutto per scrivere le migliori storie possibili, sempre nel rispetto assoluto del target, dei personaggi, delle idee guida della casa madre. Quelli come me, che hanno addirittura iniziato la loro vita professionale con Disney, sanno cosa fare o non fare a occhi chiusi, fidatevi.
Perché amiamo questo lavoro e questi personaggi.

Per questo, sarebbe bello sentirsi più liberi di tentare qualcosa di nuovo – il che è la linfa stessa di questo lavoro: la sezione ricerca e sviluppo dell’impresa, se vogliamo. Data la qualità degli autori, la potenza degli editori e le capacità e la passione di entrambi, abbiamo tutto quello che serve per fare grandi cose. Non a caso, i momenti di grande fioritura artistica in Disney sono arrivati quando c’è stata libertà e voglia di osare.

Parliamone, pensiamoci, lavoriamoci. Insieme: autori, editori, lettori.”

Roberto Gagnor
Roberto Gagnor
Roberto Gagnor.

Le nostre preoccupazioni e le speranze

L’intervento di Roberto Gagnor, che ringraziamo per la sua disponibilità nel rilasciarci questa lettera aperta, offre numerosi spunti di riflessione, ma anche molte preoccupazioni.
Leggere un fumetto Disney, d’ora in poi, farà sorgere spontanea qualche domanda.
Se si tratta di una ristampa potrà essere lecito chiedersi se, rispetto all’originale, la storia è stata edulcorata, riscritta o censurata in qualche modo. O ancora, se il messaggio che autori e autrici volevano dare è rimasto inalterato.
Il pericolo più grande è invece rappresentato, per i fumetti di nuova pubblicazione, nell’allontanamento del lettore, che potrebbe rivolgersi ad altre tipologie di letture pur di vedere soddisfatto il proprio gusto personale.

Non possiamo che augurarci di poter scorgere segnali di miglioramento nel prossimo futuro. Per il bene di noi lettori, ma anche per quello degli autori e delle autrici che quotidianamente lavorano per soddisfare le stringenti aspettative del settore.

Roberto Caruso

Fonti: Gruppo Facebook Ventenni Paperoni (post di Gaetano Giannusa) | Roberto Gagnor
Immagini: Disney | Panini | Giunti

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