Winnie the Pooh: Blood and Honey, l’atteso horror slasher di Rhys Frake-Waterfield è da pochi giorni arrivato nelle sale americane sebbene in distribuzione limitata. Le prime reazioni al film non sono tardate ad arrivare.
La versione sanguinaria di Pooh e Pimpi è riuscita ha catturare l’attenzione del pubblico che aveva già premiato con un incasso di un milione di dollari la prima distribuzione nelle sale messicane. Un risultato incredibile e inaspettato se pensiamo al bassissimo budget di realizzazione per la pellicola. Anche il pubblico americano sembra seguire l’onda di quello messicano in termini di numeri. Ma le reazioni?
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Winnie the Pooh: Blood and Honey, un film che ameremo odiare?
Su Rotten Tomatoes il film ha per ora una delle percentuali più basse di sempre attestandosi al 5% e la critica americana lo sta stroncando senza troppe remore. Miles Klee di Rolling Stones lo ha definito una “noia cruenta” e si è dichiarato intristito alla sola idea che qualcuno abbia buttato via del tempo per realizzarlo. Kyle Turner del New York Times ha rincarato la dose affermando che la pellicola non è abbastanza divertente se considerata dal punto di vista comico e neanche abbastanza spaventosa per essere definita un vero e proprio horror.
Anche il pubblico sembra apprezzare più l’operazione commerciale che ha portato alla realizzazione di Winnie the Pooh: Blood and Honey che il film stesso. Su Twitter molti utenti ammettono infatti che non si tratta certo di un capolavoro ma di aver comunque amato l’atmosfera da horror anni ’80.
Ciò che sta mettendo d’accordo tutti è invece l’utilizzo di personaggi dell’immaginario infantile totalmente fuori dal contesto in cui siamo abituati a pensarli. Non che questa sia da considerare un’operazione originale ma è comunque indicativa della curiosità che la Jagged Edge Production ha saputo creare intorno al lancio del film.
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Niente riferimenti a Disney
Come riportato da Rivista Studio Winnie the Pooh: Blood and Honey nasce principalmente dalla volontà di cazzeggio dei suoi autori unita all’opportunità di prendere un po’ in giro il mondo Disney. Ma non pensiate di ritrovare dei riferimenti palesi all’orsetto disneyano! Il personaggio di Winnie the Pooh è ormai di dominio pubblico e quindi non più di esclusivo utilizzo da parte della multinazionale di Topolino, ma c’è da fare attenzione. Ciò che può essere utilizzato senza remore è ciò che l’autore Alan Alexander Milne – il papà letterario dell’orsetto – ha inserito nei propri libri. Rimane fuori tutto ciò che la Walt Disney Company ha creato intorno al personaggio, fattezze comprese, che rimane invece coperto da copyright.
Ancora non sappiamo se e quando il film verrà distribuito nelle sale italiane. Siamo certi però che – anche solo per poterlo stroncare – sarebbe divertente concedersi una serata a base di “sangue e miele”.
Francesca Arca
Immagini ©Jagged Edge Production ©Disney
Fonti: rottentomatoes.com rivistastudio.com