Uscito al cinema nell’estate 2022, Lightyear – La vera storia di Buzz ha portato con sé un carico di aspettative non indifferenti. Si trattava del primo film Pixar a raggiungere le sale cinematografiche, dopo tre film usciti direttamente in streaming; riprendeva Toy Story, un franchising multimilionario amatissimo dal pubblico; era la prima volta che gli artisti Pixar si cimentavano con uno spin-off, operazione narrativa interessante ma anche molto rischiosa.
L’accoglienza del pubblico non è stata quella sperata. Con un budget di 200 milioni di dollari, la pellicola ne ha incassati in sala soltanto 226: a tutti gli effetti un flop commerciale.
A parlare di questo flop è direttamente Pete Docter, Chief Creative Officer della Pixar e regista di Monsters Inc., Up, Inside Out e Soul.
Il flop di Buzz, le parole di Pete Docter
In una lunga intervista rilasciata a The Wrap in occasione degli ultimi Annie Awards, Pete Docter ha parlato del futuro della Pixar e del suo più recente passato, sbottonandosi riguardo a Lighyear e ai possibili motivi dietro al suo flop:
Abbiamo fatto davvero molte ricerche interiori sul perché tutti noi amiamo quel film. Amiamo i personaggi e la premessa alla base. Parlando nei termini di quello che è andato male credo che forse abbiamo chiesto troppo al pubblico. Quando si sente il nome di Buzz poi si pensa “Grande! Dove stanno Mr Potato, Woody e Rex?”. Solo che poi li abbiamo lanciati in questo contesto fantascientifico che, forse, ha spiazzato il pubblico. Anche se le persone, magari, avevano letto e visto i materiali diffusi alla stampa, forse era un film troppo distante, sia concettualmente che dal punto di vista della caratterizzazione estetica dei personaggi, rispetto a quello a cui erano abituate. Era più una storia di science fiction. E il nostro regista, Angus MacLane, ha il merito di aver preso tutto molto seriamente e genuinamente nel voler proporre questi personaggi in chiave “realistica”. Ma i personaggi di Toy Story sono molto differenti e variegati e, per tale ragione, credo si sia creato questo scollamento fra quello che la gente voleva e si aspettava e quello che la Pixar stava dando loro.
Insomma, una produzione dai livelli produttivi ed estetici altissimi, forse non accompagnata da una storia all’altezza.
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Dopo il flop, il futuro Pixar
Non è sicuramente un momento facile per le major cinematografiche. I recenti anni di pandemia, uniti alla sempre maggiore diffusione dei servizi streaming, stanno cambiando le modalità con cui il pubblico si approccia alle nuove pellicole. Lightyear non è il primo e non sarà l’ultimo flop per la Walt Disney Company, e Strange World è lì a dimostrarlo. Il 2023 per la Pixar sarà l’anno di Elemental, film molto interessante che speriamo possa fare breccia nel pubblico, e contribuire il grande schermo a risollevarsi. In futuro non resteremo digiuni di Buzz e compagnia: Toy Story 5 è stato infatti recentemente annunciato, e la curiosità è già altissima.
La speranza è che Pixar e Disney possano continuare ad alternare felicemente nuove idee a brand consolidati, e che in particolare questi ultimi riescano a far innamorare le nuove generazioni.
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Amedeo Anfuso
Fonti: The Wrap intervista Pete Docter
© Immagini: Disney, Pixar, Collider