Disney censura Don Rosa: la Saga di Zio Paperone non sarà più pubblicata?

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Un terremoto scuote il mondo del fumetto: stando a quelle che parrebbero le nuove politiche della Walt Disney Company, si prevede la censura per alcune storie del Maestro Don Rosa, sceneggiatore, disegnatore e illustratore di diverse avventure dei Paperi, nonché autore della famosissima Saga di Paperon de’ Paperoni (The Life and Times of $crooge McDuck), la quale l’anno scorso ha spento 30 candeline.

La notizia proviene dallo stesso fumettista, il quale l’ha diffusa sui suoi canali social, mentre spiegava il motivo della sua assenza al Vancouver FaneXpo del prossimo weekend. Nel post, Don Rosa annuncia che le nuove politiche della multinazionale in materia d’inclusività hanno portato alla censura di determinate avventure scritte e disegnate dall’autore. Per le quali non si prevedono più né la ristampa né, di conseguenza, la pubblicazione.

Una decisione drastica, che ha subito diviso e portato sconcerto nel pubblico di lettori.

Si tratta, forse, di un brusco ritorno della cancel culture?

censura Saga

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La censura delle storie di Don Rosa

Per ora le notizie non sono del tutto chiare. Da quanto dichiarato dall’autore, la censura coinvolgerà in primo luogo due storie molto famose: Il Papero più ricco del Mondo (The Richest Duck in the World) e Il sogno di una vita (Dream of a Lifetime) realizzate tra il 1992 e il 2002.

Pare che tali avventure non rispecchino, infatti, i nuovi parametri d’inclusività decisi dalla Disney: sembra proprio che vi siano alcuni elementi di stampo razzista. Per questo motivo, probabilmente, la multinazionale ha optato per bloccare definitivamente la loro ristampa.

Don Rosa ha commentato la decisione nel suo post, esprimendo forte disappunto e ritenendo quanto voluto dalla compagnia un “danno a lui e ai suoi lettori“. L’autore ha proseguito, infatti, affermando come la mancanza del capitolo finale della serie porterà, di conseguenza, alla sua decisione di bloccare la ristampa di tutta la Saga. Come dichiara lui stesso, “non ha senso ristampare un’opera priva del finale“.

Rappresentazioni discriminatorie nella Saga?

Probabilmente, come detto dallo stesso autore, ad essere colpita dalla censura non sarebbe l’episodio 12 della Saga, ma l’11, impropriamente definito da alcuni editori The Richest Duck in the World. Motivo della censura, allora, probabilmente potrebbe essere la presenza del Gongoro, personaggio che appare nelle due storie poca prima citate.

Il Gongoro Don Rosa Censura
Il Gongoro

La presa di posizione della Disney ha sconcertato numerosi lettori, i quali hanno commentato il post del Maestro fumettista, esprimendo solidarietà e sostegno all’autore.

Probabilmente, peraltro, non si tratterà solo di due storie: l’attività di censura potrebbe estendersi anche a opere di altri sceneggiatori e disegnatori famosi vissuti nel Novecento. Un esempio potrebbe essere Topolino e il Gorilla Spettro (Mickey Mouse in search of jungle treasure), una delle pietre miliari di Floyd Gottfredson e Ted Osborne. La storia ha effettivamente alcune vignette che possono apparire discriminatorie, ma siamo veramente sicuri che la censura sia il metodo giusto per combattere il razzismo?

ventenni paperoni libro

Ma la censura è davvero inclusione?

Chiaramente non è questo lo spazio e il tempo per affrontare un argomento così articolato e complesso. L’autore dell’articolo ci tiene però a esprimere la propria opinione in merito.

Lottare contro le discriminazioni, per avere una società equa e pacifica, deve essere uno degli obiettivi primari dell’essere umano. Tuttavia, cancellare alcune storie equivale a voler nascondere il problema, fingendo che non sia esistito, e non comprenderne la gravità e la portata.

Le opere come specchio dei tempi

Che ci piaccia o no, determinate opere (in generale, anche oltre a quelle appena citate, che siano a fumetti, letterarie, artistiche o cinematografiche) sono uno specchio della realtà socioculturale del periodo di produzione. La loro visione, se effettuata con occhio critico, può contribuire alla formazione e allo sviluppo dell’individuo, poiché permette di individuare atteggiamenti e consuetudini errati, che non vanno più ripetuti.

Sarebbe grave, invece, se determinate cose venissero dette o scritte al giorno d’oggi, poiché significherebbe non aver imparato nulla dagli errori del passato. Conservare queste storie significa, pertanto, preservare la produzione culturale, affinché si possa sviluppare un’idea del contesto storico-sociale del periodo, per poi confrontarlo col presente.

Ma fingere che non esista sembra solo un maldestro gesto di pulizia della propria coscienza, senza però voler sensibilizzare e analizzare determinate tematiche in maniera critica.

Non sarebbe forse meglio spiegare, come avviene su Disney+, che certe opere appartengono al passato e occorre vederle come tali?

Saga Yukon

Michael Anthony Fabbri

Fonti: Don Rosa Official Group

Immagini: © Disney – Panini – Don Rosa e aventi diritto

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