I Simpson, censurato a Honk Kong un episodio su Disney+

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A quanto pare la Walt Disney Company ha rimosso dal catalogo di Hong Kong del suo servizio streaming un episodio dei Simpson nel quale era presente una battuta che si riferiva ai campi di lavoro cinesi.

Simpson muraglia cinese

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Non è chiaro quando questo sia avvenuto, ma all’appello manca la puntata One Angry Lisa (stagione 34, episodio 2) trasmessa dalla tv cinese lo scorso anno senza nessun tipo di problema (apparentemente).

In questo episodio de I Simpson Marge prende delle lezioni di cyclette online con un istruttore, che ha dietro di sé uno sfondo in green screen della Grande Muraglia Cinese. L’istruttore, per motivare la sua allieva, comincia a elencare le “qualità” del paese.

“Guarda le meraviglie della Cina. Miniere di bitcoin, campi di lavoro forzato dove i bambini fabbricano smartphone e storie d’amore”.

Le altre censure dei Simpson

Ma non è la prima volta che i Simpson vengono censurati in Cina. Già ben due anni fa, Disney ha censurato un episodio (stagione 16, episodio 12Goo Goo Gai Pan) dove venivano citati i fatti di piazza Tienanmen, teatro di un brutale massacro di manifestanti pro-democrazia a Pechino nel 1989. In quella scena, la famiglia Simpson, in visita nella capitale cinese, si imbatte in una insegna nella piazza recante la scritta: “Non è successo niente in questo luogo nel 1989”.

Simpson piazza Tiananmen

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libro ventenni paperoni

La situazione ad Hong Kong

Quest’ultima rimozione è figlia di una riforma introdotta ad Hong Kong. Una legge sulla sicurezza nazionale che vieta “sedizione, secessione e sovversione” contro Pechino. Ciò darebbe l’autorizzazione anche le agenzie di sicurezza nazionale cinesi ad operare in città. Infatti ad Hong Kong negli ultimi anni sono state numerosissime le manifestazioni contro il governo di Pechino nel tentativo di raggiungere la completa indipendenza.

Autocensura di circostanza?

Sia Hong Kong che Disney non hanno voluto fornire nessun tipo di informazione riguardo la vicenda. Molto probabilmente dietro questa censura c’è una volontà dell’azienda statunitense di non deteriorare ulteriormente i rapporti con la Cina, che rappresenta un territorio molto importante nell’ottica del box-office dei grossi blockbuster prodotti da Disney. Ricordiamo infatti il caso mediatico del live-action di Mulan in Cina e il fatto che in questi anni pochi film Marvel Studios sono sbarcati nella Repubblica Popolare Cinese, in quanto non attinenti alle politiche del regime. Altro caso da ricordare è quello del Classico Disney Strange World, anch’esso non distribuito nel circuito cinese.

Nota: l’immagine di copertina scelta per l’articolo non proviene dall’episodio censurato recentemente “One Angry Lisa” ma dal già citato “Goo Goo Gai Pan”

Matteo Chiricosta

Fonti

TodayTag24

Immagini ©: Disney – Fox

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