Non si tratta certo di una novità: la Disney è stata più volte accusata di aver inserito degli easter egg, e addirittura alcuni “hot”, per così dire. Infatti, la multinazionale statunitense ha dovuto affrontato diversi processi per accuse riguardo eccentriche teorie sataniste, pornografiche e più in generale per sedicenti messaggi subliminali a contenuto sessuale che avrebbe veicolato tramite i lungometraggi. La questione però non è più attuale: il caso più eclatante è stato sicuramente quello del 1995, quando la American Life League attaccò la Walt Disney Company, sostenendo teorie accusatorie piuttosto forzate sui temi prima elencati. Nonostante la multinazionale abbia smentito tutte le accuse, che si sono rivelate infondate, c’è chi ancora oggi prova a piantare il seme del dubbio.
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Dal punto di vista di un animatore Disney
Può capitare certamente di decontestualizzare, per sbaglio, alcune informazioni da un testo, oppure da un video, ma l’importante è fare comunque chiarezza. Ad esempio, parlando degli easter egg “hot” della Disney.
Non troppi giorni fa, la Corridor Crew, cioè un canale Youtube molto apprezzato e seguito, ha caricato sulla famosa piattaforma un video reaction con un ospite molto particolare. Infatti, si tratta di un noto e stimato animatore Disney: Tom Bancroft, conosciuto soprattutto per essere stato il character designer del simpatico Mushu, il draghetto di Mulan. Con fare molto gentile e alla mano, l’animatore ha commentato in breve gran parte dei suoi lavori per i Walt Disney Animation Studios, svelando delle vere chicche per gli amanti dei retroscena.
Il video dura circa una ventina di minuti e, tra una risata e l’altra, il grande animatore racconta concisamente la sua fruttuosa esperienza alla Disney. Egli infatti ha lavorato, oltre al film d’animazione Mulan, anche a capolavori quali La Bella e la Bestia, Aladdin, Il Re Leone, Pocahontas e Koda Fratello Orso. Nonostante questi ultimi due non siano stati accolti molto bene dalla critica, il pubblico ha amato ogni lungometraggio di questa lista.
Naturalmente, Tom Bancroft non ha lavorato all’animazione di ogni singolo personaggio dei lungometraggi citati, e nemmeno a ogni singola animazione di un personaggio particolare. Si tratta sempre di un lavoro di squadra.
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Difficoltà nel processo artistico
Inoltre, egli nel video rivela alcuni compiti piuttosto ardui che caratterizzano la vita di un animatore.
Tom Bancroft spiega infatti che, ad esempio, per realizzare la caduta del piccolo Simba dalla collina rocciosa ha dovuto faticare parecchio per rendere la scena credibile, essendo il soggetto non troppo usuale da osservare e quindi di difficile rappresentazione.
Così come è stato complicato sviluppare l’aspetto giusto da conferire a Mushu, personaggio a cui è però molto legato: infatti, afferma di vedere un po’ di sé nell’accattivante draghetto, e anche un po’ di… Eddie Murphy, l’esilarante attore e comico americano che lo ha doppiato.
Ancora, svela un interessante retroscena tecnico in Koda Fratello Orso: a quanto pare, Rocco e Fiocco, cioè i due simpatici fratelli alci che Kenai incontra subito dopo essere diventato un orso, sarebbero stati realizzati con tecnica mista. Gli animatori hanno infatti creato il corpo dei due animali in 2D, ma le loro corna sono frutto di una animazione CGI.
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I Disney easter egg “hot”
Circa a metà video, si apre una piccola parentesi su quelli che vengono considerati easter egg Disney più hot, o meglio, come dice lo stesso Tom, dirty. Ma perché l’argomento è tirato in ballo?
Parlando delle varie animazioni, effettuate all’epoca ancora frame by frame, Tom Bancroft afferma che il lavoro talvolta risultava davvero molto monotono e noioso. Dunque, alcune volte gli animatori hanno aggiunto dei dettagli per rendere il tutto un po’ più divertente, sottolineando però che “all of them are innocent“. Inoltre, aggiunge che la maggior parte delle persone tende ad indignarsi per gli easter egg considerati appunto hot o dirty, ma “most of all are false“. L’animatore non cita direttamente i casi a cui fa riferimento, ma mentre si presta ascolto alle sue parole, una carrellata di immagini le accompagna, ricordando alcuni casi esemplari.

Infine, egli garantisce che la maggior parte delle volte nessun altro della produzione era a conoscenza di queste aggiunte. Si trattava di episodi goliardici che nessuno avrebbe mai scoperto, almeno così credevano gli animatori. Oggi abbiamo la possibilità di rivedere un qualsiasi prodotto multimediale infinite volte, di stoppare, zoommare, estrarre da esso qualsiasi elemento, ma fino a qualche tempo fa tutto ciò non era possibile.
La questione però termina qui. Non c’è alcun riferimento ulteriore.
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Un simpatico easter egg
Come già detto, la faccenda degli easter egg “hot” della Disney nel video non viene più affrontata. Tom Bancroft ha però rivelato un piccolo e simpatico dettaglio che a molti sarà sicuramente sfuggito. Egli è stato animatore anche del meraviglioso lungometraggio Disney Aladdin, in cui compare per circa un secondo un easter egg. Infatti, nella scena in cui Aladdin sta impilando i suoi giocattoli, è possibile notare un divertente particolare. Quasi in cima alla pila, posizionato di profilo, c’è un pupazzo con le sembianze della Bestia, da La Bella e la Bestia.
Scherzando, l’animatore dice che è stata la Pixar a copiare successivamente la Disney, inserendo nei suoi film easter egg di questo tipo. Per la precisione però, la Bestia non sarebbe l’unico easter egg nella scena. Un po’ più in basso, praticamente alla base della piramide di giocattoli, c’è anche un pupazzo che somiglierebbe al cane di un altro animatore. Dunque, a maggior ragione ciò può essere utilizzato come prova del fatto che si trattasse di aggiunte molto innocenti e simpatiche.
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Ci possono ancora essere dubbi sugli easter egg hot della Disney?
La questione non dovrebbe più sollevare alcuna polemica. Le accuse sono state approfondite anni fa e, tra gli easter egg scherzosi, quelli falsi e i pochissimi discutibili, frutto di errori ammessi dagli animatori, non risultano esserci nuove critiche (fondate) a riguardo. Certamente la situazione potrebbe cambiare se la Walt Disney Company riaprisse la discussione rilasciando fresche dichiarazioni, ma non è questo il caso, e francamente non sembra essercene la necessità.
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Antonella Rubino
Fonti: MoviePlayer
Immagini: Disney, TomBancroftStudio, MundodeCinema