Tutto quello che non avete mai osato chiedere sul cilindro di Zio Paperone

Share on facebook
Share on twitter
Share on linkedin
Share on whatsapp
Share on telegram

Se dovessimo pensare a un solo oggetto per rappresentare zio Paperone, a molti di noi verrà in mente il suo cilindro, compagno inseparabile del ricco zio di Paperino. Ma quando ha iniziato a portarlo? Di che materiale è fatto? Lo ha mai cambiato? Per sapere la risposta a queste e ad altre domande sulla tuba del papero più ricco del mondo, siete nel posto giusto: seguiteci sulle tracce del cilindro di zio Paperone!

Si dice “vecchia Tuba” o “vecchio Cilindro”?

Questi due epiteti, che sono tra i più frequentemente accostati a Paperone, ci pongono un interrogativo fondamentale prima di proseguire con il nostro articolo: Zio Paperone porta una tuba o un cilindro?

In realtà tra i due copricapi non c’è una radicale differenza, tant’è vero che questi termini sono usati come sinonimi. In ambito di moda, il cilindro presenta altezza e larghezza quasi simili e spesso (soprattutto nei modelli più lussuosi) ha i bordi incurvati, mentre la tuba si sviluppa principalmente in altezza e ha bordi più lineari.

Un cilindro
Una tuba

A voler essere proprio pignoli, il cappello di Zio Paperone sembra avere altezza e larghezza simili, oltre che presentare sovente bordi incurvati, il che ci farebbe leggermente tendere per l’opinione che il papero più ricco del mondo porti un cilindro, più che una tuba. Ma, come già detto, vista l’estrema somiglianza tra i due copricapi, si possono usare indistintamente tuba o cilindro, e non è un errore chiamare il cappello in un modo o in un altro. Anche nei fumetti viene chiamato tuba o cilindro a seconda della storia!

Perché il cappello a cilindro?

Un segno distintivo del passato

Il cilindro è un cappello apparso per la prima volta sul finire del 1700, principalmente in Gran Bretagna e Francia, come “evoluzione” di tipi di cappello precedenti. La prima testimonianza dell’apparizione del cilindro nella storia della moda è del 1796, in un dipinto di Charles Vernet, che dipinge un dandy con in mano un cilindro. È quindi probabile che inizialmente, questo cappello fosse usato da intellettuali un po’ controcorrente come appunto i dandy.

Tuttavia la moda del top hat divenne presto contagiosissima, in tutti i ceti sociali, dal garzone in fabbrica al parlamentare. Inizialmente tutti i cilindri erano fatti in feltro, ma già a partire dai primi anni dell’800, nacque il cilindro in seta, destinato ai più abbienti. La seta conferiva al cilindro un aspetto molto più elegante e lucido, e venne presto preferita al feltro.

Proprio lo spopolare della seta causò a metà XIX secolo un declino del feltro e di conseguenza un declino del cilindro stesso nei ceti più umili, che cominciarono a preferire cappelli meno voluminosi e più economici, come la neonata bombetta. Il cilindro quindi cominciò ad essere associato solo alla crema della società, e diventò un simbolo di eleganza e levatura sociale.

Potrebbe interessarti anche: Tutto sugli occhiali di Zio Paperone

Dopo le guerre mondiali tuttavia, il cilindro aveva perso gran parte della sua popolarità anche nelle classi più facoltose, venendo indossato al massimo in occasioni estremamente formali. In America uno degli ultimi ad indossare (di rado) il cappello a cilindro in occasioni importanti fu il presidente John F. Kennedy. Al giorno d’oggi, il cilindro è un cappello in disuso nella maggior parte del mondo, ma sopravvive ancora strenuamente nei paesi di cultura prettamente britannica.

Un copricapo per maghi e ricconi

Il cilindro tutt’oggi è associato a due principali categorie di “indossatori”. È il cappello tipico dei prestigiatori e illusionisti: uno dei numeri più classici con questo copricapo vede il mago tirar fuori qualcosa da esso, come per esempio il classico coniglio, carte o fazzoletti di stoffa lunghissimi. I prestigiatori indossano questo cappello sia per la sua eleganza e presenza scenica sul palco, sia per la particolare forma, che può facilmente nascondere agli occhi dello spettatore specchi o tasche segrete.

La seconda categoria è quella degli affaristi. Come abbiamo visto, il cilindro è presto diventato il simbolo delle classi sociali che si erano più arricchite tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento: era (ed è) considerato il cappello degli imprenditori, dei businessmen. Non c’è da stupirsi se presto il cilindro divenne uno dei simboli dei capitalismo, della ricchezza, del nuovo status sociale raggiunto da un individuo.

A testimonianza del significato sociale del cilindro, nel romanzo 1984 di George Orwell, la propaganda del regime socialista del Grande Fratello dipingeva i capitalisti come “esseri brutti e malvagi vestiti con un lungo cappotto e un cappello a cilindro”. Anche ne La fattoria degli animali, quando i maiali cominciano a prendere il controllo della fattoria e si vestono come gli uomini, indossano il cilindro.

Proprio per questa sua fama, nella cultura di massa il cilindro è usato da personaggi legati agli affari e ai soldi, come Rich Uncle Pennybags, l’omino mascotte del Monòpoli, e appunto Paperon de’ Paperoni.

Quando appare per la prima volta il cilindro di Zio Paperone?

Paperon de’ Paperoni compare per la prima volta nel 1947 nella storia Il Natale di Paperino sul Monte Orso di Carl Barks. In questa storia Paperone è ancora un personaggio”acerbo”: è solo un vecchio zio di Paperino, molto ricco e scorbutico. Il suo look è abbastanza simile a quello attuale: ha già le basette, gli occhiali pince-nez, la palandrana e le ghette. Non indossa però il suo cilindro, ma un semplice cappello.

Nelle prime storie con Paperone, Barks mette in capo al nuovo personaggio diversi cappelli: addirittura in L’eredità di Paperino indossa una bombetta, che diventerà il cappello tipico del suo futuro arcinemico Rockerduck. Per vedere finalmente il cilindro bisognerà invece aspettare Paperino e l’isola misteriosa del 1949.

Potrebbe interessarti anche: Di che colore è la palandrana di zio Paperone?

In questa storia vediamo per prima volta Paperone portare il suo famoso cilindro. Non lo indossa come parte integrante del suo personaggio, ma come un semplice cappello, e solo in poche vignette. Forse Barks non aveva ancora intenzione di usare il cilindro come cappello “ufficiale”, ma è plausibile che lo abbia inserito per sottolineare l’immensa ricchezza del Papero.

zio Paperone cilindro tuba
Il cilindro come appare in Paperino e l’isola misteriosa

Da lì in poi, il cilindro comparirà con sempre maggior frequenza e insieme alla palandrana, alle ghette e agli occhiali farà parte del vestiario dello Zione. Proprio il cilindro diventerà l’elemento più importante poiché, ovunque vada, Paperone cambierà abito o scarpe a seconda delle necessità, ma non rinuncerà mai al suo fedele cappello, dalle piramidi Maya ai poli.

La storia secondo Barks e Don Rosa

Nel 1992 l’erede fumettistico di Carl Barks, Don Rosa, pubblica a puntate la celebre Saga di Paperon de’ Paperoni. Don Rosa ripercorre dettagliatamente le tappe della vita di Zio Paperone che lo hanno reso il papero più ricco del mondo, a partire dalla sua infanzia fino a riallacciarsi idealmente con la prima storia barskiana in cui compare, Il Natale di Paperino sul Monte Orso.

In quest’opera Don Rosa spiega anche la “storia” del cilindro. Secondo il fumettista americano, il giovane Paperone indossa per la prima volta un cilindro il 27 agosto 1883 in Indonesia, come racconta nel capitolo aggiuntivo Il capitano cow-boy del Cutty Sark. La data che ci fornisce Don Rosa è estremamente precisa poiché coincide con la catastrofica eruzione del vulcano Krakatoa, parte integrante di questo capitolo della Saga.

In questa occasione il giovane Paperone si trova in Indonesia per vendere dei tori, ma viene derubato dal sultano di Solo. Il papero non si arrende: convince l’inespressivo capitano Moore, a capo del veliero Cutty Sark, ad inseguire il battello a vapore del sultano. Moore rimane stupito dall’innata capacità di navigare e dall’intraprendenza del giovane, e in segno di ammirazione gli pone sul capo un cilindro lucido con una banda grigia, che il capitano definisce come “la corona del comandante”.

zio Paperone cilindro tuba
Paperone è piacevolmente colpito dal nuovo copricapo, e lo terrà per buona parte dell’avventura. Tuttavia, il cilindro regalato dal capitano Moore non è il cilindro del futuro fantastiliardario.

Un altro cilindro compare nel capitolo Il miliardario di Colle Fosco, ambientato nel 1902. Paperone è appena tornato in Scozia dopo il successo ottenuto nel Klondike, con l’intenzione di restarvi e stabilirvi il suo ricco impero. Si presenta ai concittadini come il papero più ricco delle Highlands, e proprio in questa occasione tira fuori e sfoggia un cilindro con una banda rossa. Questo cilindro però, da come è disegnato, è quasi certamente in feltro.

zio Paperone cilindro tuba

Più che raccontare l’origine del copricapo, Il miliardario di Colle Fosco racconta l’origine della palandrana: Paperone scambia questo cilindro e l’abito che indossa in quel momento per quella che sarà la sua palandrana (più cinque sterline). È evidente come in questa circostanza Paperone indossi il cilindro proprio in quanto simbolo di ricchezza, per sfoggiare di fronte ai suoi concittadini il suo nuovo status sociale.

Potrebbe interessarti anche: La Storia nella Saga di Paperon de’ Paperoni parte 1 | parte 2

Il cilindro definitivo compare due capitoli più avanti, ne Il cuore dell’impero. In uno dei suoi viaggi intorno al mondo, Paperone viene ricevuto dallo zar Nicola II di Russia. Prima di presenziare alla conte del sovrano, si ferma in una bottega che sta svendendo cilindri (e regalando bastoni da passeggio): proprio qui il papero acquista finalmente il suo bellissimo cilindro in seta nera lucida con una banda rossa con cui poi si presenta dallo zar. Basandoci quindi sulla Saga, scopriamo che il cappello dello Zione è di origine russa.

L’opera di Don Rosa si basa sui molti riferimenti al passato del papero più ricco del mondo che Barks ha disseminato in vent’anni di storie con Paperone, e proprio uno di questi riferimenti rivela l’anno in cui Paperone ha acquistato il cilindro “russo”. Infatti, nella storia del 1955 Zio Paperone e il ratto del ratto Paperone afferma di aver comperato il suo cilindro per due dollari nel 1910.

zio Paperone cilindro tuba

In effetti, nella storia di Don Rosa, compare in una vignetta un cartello che recita “rivoluzione imminente, svendita totale”. Questo suggerisce che Paperone si trovi in Russia prima della Rivoluzione di Ottobre del 1917, rendendo compatibile l’episodio con le parole di Paperone nella storia di Barks.

Potrebbe interessarti anche: Zio Paperone e il suicidio dei lemming: mito o realtà?

Di che materiale è fatto il cilindro di zio Paperone?

Il cilindro dello Zione è generalmente di un nero intenso e lucido, con una banda di stoffa di colore solitamente rossa (più raramente blu o verde). Data la sua lucidità, il cilindro è quasi certamente in seta, e di conseguenza è probabile che sia di pregevole fattura. Sappiamo bene che Zio Paperone è un taccagno (anzi, IL taccagno) e di certo potrebbe aver storto il naso di fronte al prezzo di un cilindro in seta, quando ce n’erano altri in feltro a più buon mercato. D’altronde, è un papero d’affari: deve frequentare persone molto altolocate, e dunque deve avere un cilindro all’altezza del suo rango!

zio Paperone cilindro tuba
Paperone e il suo cilindro disegnati da Luciano Gatto

Inoltre non dimentichiamoci che Paperone è tanto tirchio quanto abile a fare calcoli sulla “lunga distanza”: un cilindro in seta è di certo più lussuoso e costoso, ma anche più resistente, mentre un cilindro in feltro è sì più economico, ma alla lunga si deteriorerà. Lo Zione potrebbe essere in questo caso costretto a comprarne uno nuovo… dopo “soli” 50 anni!

Paperone tende a non tenere il cilindro al chiuso, ma lo porta la maggior parte delle volte che esce. Spesso nasconde sotto al cilindro diversi oggetti che possono tornargli utili, come la sua Numero Uno quando deve concludere affari, o aglio per difendersi da Amelia. Non è raro che utilizzi a volte il cilindro come un vero e proprio utensile: in questo caso gli autori modificano a proprio piacimento le caratteristiche della tuba a seconda di ciò che richiede la storia. Possiamo vedere Paperone usare il cappello come apriscatole, come setaccio, come strumento di pesca, ecc.

zio Paperone cilindro tuba
Un insolito cilindro-apriscatole in Zio Paperone e la sposa comprata (Testi di Guido Martina, disegni di Franco Lostaffa, 1977)

Le proprietà “fisiche” del cilindro non sono sempre le stesse, e dipendono anche in questo caso da storia a storia. Spesso il cilindro di Paperone presenta resistenza ed elasticità paragonabili a quelle di un normale cilindro: può essere tagliato con un colpo di spada o essere appiattito da uno schiacciasassi. Non mancano però storie che esaltano le proprietà del cappello, conferendogli capacità uniche. A volte è resistentissimo, tant’è che Paperone lo usa sia come oggetto contundente o come scudo. Addirittura, nella storia di Guido Martina Zio Paperone e il doppio imbroglio del quadrifoglio del 1968, il cilindro è talmente resistente ed elastico che è in grado di respingere sia le frecce degli indiani che i proiettili sparati da Tom il Calvo.

zio Paperone cilindro tuba

Quanti cilindri ha zio Paperone?

Non sono rare le storie in cui il cilindro viene perso o distrutto. Ciò potrebbe far pensare che Paperone possegga e indossi cilindri diversi, ma tutti con le medesime caratteristiche. Tuttavia non dobbiamo dimenticare che molto spesso le storie Disney non hanno continuità tra loro (salvo rari casi) ma sono episodi a sé stanti, e che quindi il destino del cappello dipende dai singoli sceneggiatori. In ogni caso, quando il cilindro fa queste brutte fini, Paperone si dispera (nella sua classica maniera plateale), segno del legame indissolubile con il suo fedele cappello.

Potrebbe interessarti anche: Me misero, me tapino: qual è il miglior melodramma di Zio Paperone?

È successo addirittura che Paperone abbia chiesto ad Archimede di apportare (gratis) delle modifiche al cilindro inserendovi gadget e meccanismi addirittura per motivi… eroici! Infatti, nella storia Paperinik e il mistero di “Tuba Mascherata”, lo Zione si trova ad indossare i panni del supereroe Tuba Mascherata, e ad affrontare nientemeno che la Banda Bassotti. Per celare la propria identità Paperone indossa il suo cappello come fosse una maschera: il cilindro gli copre gli occhi, similmente al cappuccio di Batman. Inoltre, nel cilindro è inserito una sorta di cannoncino a corta gittata con cui Tuba Mascherata sconfigge Intellettuale – 176.

zio Paperone cilindro tuba

Quando il cilindro diventa protagonista

Essendo il cilindro un elemento così importante per Paperon de’ Paperoni, non c’è da stupirsi se vari autori Disney hanno realizzato storie con questo cappello come elemento principale.

Come prima storia, non possiamo non citare la celebre storia di Carl Barks Zio Paperone e i terremotari, del 1956. In questa storia zio e nipoti scendono nelle viscere della terra, dove si imbattono nei fermini e nei terrini, abitanti del mondo sotterraneo dedite alla creazione dei terremoti. Per queste creature nulla è più importante del gareggiare per il trofeo del campionato di terremoti, l’importante sfida annuale tra terrini e fermini. Purtroppo per Paperone e nipoti, quell’anno la gara si svolge proprio sotto Paperopoli: per aggiudicarsi il trofeo terrini e fermini dovranno far di tutto per abbattere il pilastro roccioso su cui poggia l’intera città.

Per tentare di difendere Paperopoli, i paperi rubano il trofeo. In questo modo sperano che gli abitanti del sottosuolo, che vogliono a tutti i costi l’ambito premio, perdano interesse nel gareggiare e risparmino la città.

Potrebbe interessarti anche: 7 imperdibili storie di Zio Paperone

Cosa c’entra il cilindro in tutto questo? I terrini e i fermini scelgono come loro nuovo trofeo proprio il cilindro di zio Paperone, che lo Zione ha perso nel suo viaggio sotto terra. Gli abitanti del sottosuolo propongono il cappello proprio per fare un dispetto al papero più ricco del mondo, per vendicarsi del fatto che Paperone abbia rubato il loro precedente e prezioso trofeo.

zio Paperone cilindro tuba

Un’altra storia con protagonista il cappello del papero più ricco del mondo è Zio Paperone e il cinquantennio della tuba, scritta da Guido Martina nel 1978. Come spesso avviene nella produzione del “Professore”, l’autore piemontese si distacca notevolmente dai riferimenti barksiani al passato di Paperone. In questa storia, Martina ripropone le origini del cilindro di Paperone, che secondo lo sceneggiatore acquista il cappello nel 1928 da un’illusionista di passaggio nello Yukon.

Potrebbe interessarti anche: Prima della Saga: la vita disonesta di Paperone

zio Paperone cilindro tuba

Infine, un’altra storia a tema cilindro è la breve Zio Paperone e il doppio scippo, del 2010 (testi di Gabriele Panini, disegni di Marco Melioni). Come spesso accade, quando Paperone porta con sé la sua Numero Uno, è solito nasconderla nel cilindro. Lo sa bene Amelia, che ha pedinato Paperone per tendergli un agguato e prendergli il cilindro. La strega riesce effettivamente a sottrargli il copricapo, ma non ha fatto i conti con l’astuzia di Paperone, che riesce a farsi riconsegnare il cappello… direttamente dalle mani della strega!

Un compagno inseparabile

Tutti i personaggi Disney hanno un proprio look: Pippo ha il suo gilet, Paperino la sua blusa da marinaio, Paperina il suo onnipresente fiocco, ecc. Ciascuno di questi contribuisce a identificare e caratterizzare indiscutibilmente il proprio personaggio e le sue varie sfaccettature. Zio Paperone è però il personaggio forse più legato al suo “abbigliamento”: così com’è visceralmente attaccato al suo denaro, è oltremodo attaccato al suo cilindro.

Come abbiamo visto, il cilindro non è un semplice cappello, ma è una parte fondamentale del personaggio di Zio Paperone. Il legame tra Paperone e il suo cilindro è talmente saldo che ormai associamo direttamente l’uno con l’altro e viceversa: non a caso, lo chiamiamo proprio vecchio Cilindro!

Giulio Maria Giuliani

Immagini © Disney – Panini Comics

Potrebbe interessarti anche: QUIZ: Quanto conosci bene zio Paperone?

Fonti:

Il principio di Fermi e zio Paperone – Infinito teatro del cosmo

La tuba… magica! – La Vita e le opere del Giovane Paperone, secondo Guida Martina

Cilindro – Wikipedia

La Grande Dinastia Dei Paperi n.43

The Don Rosa library – Zio Paperone & Paperino n.10

Ti è piaciuto l'articolo? Condividilo!

Share on facebook
Share on twitter
Share on linkedin
Share on whatsapp
Share on telegram

Ultimi articoli

Articoli correlati

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.

Le opinioni espresse dai singoli autori negli articoli sono a titolo personale e non rappresentano in alcun modo il pensiero dello staff di Ventenni Paperoni.

Tutto il materiale eventualmente coperto da copyright utilizzato è usato per fini educativi ai sensi dell’art. 70 della legge 633/41 sul diritto d’autore. Qualora i titolari volessero rimuoverli possono comunicarlo via e-mail e provvederemo subito alla conseguente rimozione o modifica.

E-mail: redazione@storiedipaperi.com