7 cose che (forse) non sapevate su A Christmas Carol

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Mettete insieme lo spirito del Natale, l’arte Disney di raccontare favole, il carisma di Jim Carrey, e otterrete un film che non dovrebbe mancare nel vostro palinsesto natalizio: A Christmas Carol.

A Christmas Carol

Gli studi Disney si erano già occupati del romanzo ottocentesco di Charles Dickens nel 1983, con il celeberrimo Canto di Natale di Topolino, e nel 1992, con Festa in casa Muppet. Nel 2009, la casa di produzione tornò nelle sale cinematografiche con una nuova versione dell’opera, dal taglio diverso rispetto alle precedenti, ma certamente interessante sotto molti punti di vista.

Sedetevi comodi: con questo articolo vi porteremo in un magico viaggio alla scoperta di qualche curiosità su Disney’s A Christmas Carol di Robert Zemeckis!

1) A Christmas Carol è la prima interpretazione di Jim Carrey in casa Disney

Chi è appassionato di film comici (ma non solo) avrà con buona probabilità visto qualche pellicola con Jim Carrey in veste di protagonista, la cui popolarità è esplosa nel 1994 con Ace Ventura.
Pur essendo già sulla cresta dell’onda da circa 15 anni, la prima collaborazione dell’attore con un colosso del calibro della Walt Disney Company è arrivata solo nel 2009, proprio con A Christmas Carol. (A onor del vero, John Lasseter avrebbe voluto Jim Carrey come doppiatore di Buzz Lightyear in Toy Story, ma il budget a disposizione era troppo basso per permettere ai Pixar Studios di scritturarlo!)

jim carrey grinch
Jim Carrey era già stato protagonista del Natale nel 2000, ne Il Grinch

Con A Christmas Carol non si può negare che all’attore sia stata data occasione di dimostrare ampiamente la propria versatilità: nel film, infatti, il celebre mattatore non ricopre un solo ruolo, ma interpreta ben 8 personaggi diversi!

Le 8 parti di Jim Carrey in A Christmas Carol

In A Christmas Carol, Jim Carrey ha donato il suo volto e la voce al protagonista, ovviamente, l’avaro Ebenezer Scrooge, doppiandolo in 5 fasi della vita differenti: da bambino (1), da adolescente (2), da giovane adulto (3), da adulto (4) ed infine da anziano (5). Gli altri tre ruoli riguardano i tre fantasmi, o spiriti del Natale: Passato (6), Presente (7) e Futuro (8).

A Christmas Carol
Jim Carrey nei panni di Scrooge e dello Spirito del Natale presente

2) Robert Zemeckis, un mago della motion capture

La possibilità di fare interpretare a Jim Carrey gli 8 diversi ruoli, oltre che alle note capacità espressive dell’attore, si deve all’utilizzo della tecnica di computer grafica motion capture.
Nota anche come mocap e traducibile in italiano come “cattura di movimento”, questa tecnica consiste nella registrazione dei movimenti degli attori per applicarli a modelli digitali (in 2D o 3D), in maniera da rendere l’animazione il più realistica possibile. La registrazione avviene tramite l’applicazione di marcatori, generalmente piccole sfere di materiale riflettente, che vengono riprese da più telecamere emettitrici di luce (di solito rossa o infrarossa). Le informazioni acquisite vengono poi utilizzate per lo sviluppo delle sequenze in computer grafica.

motion capture jim carrey scrooge
Jim Carrey durante le riprese in motion capture per realizzare il volto di Ebenezer Scrooge da vecchio

La scelta di impiegare la motion capture in A Christmas Carol si deve a Robert Zemeckis, sceneggiatore, regista e produttore del film. Celebre fra le altre cose per varie collaborazioni con Spielberg, per la saga di Ritorno al futuro, Forrest Gump e Cast Away, Zemeckis aveva utilizzato per la prima volta la motion capture nel 2004, in Polar Express, primo lungometraggio a essere realizzato interamente con questa tecnica. Già al tempo la mocap era servita a far interpretare allo stesso attore, in quel caso Tom Hanks, tre ruoli differenti.

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3) Omaggi e easter egg in A Christmas Carol

Spesso i produttori si divertono ad inserire nelle loro opere piccole curiosità nascoste che solo gli occhi più attenti degli spettatori riescono a cogliere, e A Chistmas Carol non rappresenta eccezione.

Quando Ebenezer Scrooge incontra lo Spirito del Natale Passato, questi gli si presenta in forma di candela con il volto di fiammella. Infastidito da quest’insolita figura, Scrooge tenta di scacciarla, coprendole la testa con uno spegnicandele a cono. L’azione, però, gli si ritorce contro: la candela si incendia come un razzo, defenestrando il vecchio e facendogli tracciare una parabola in aria su uno sfondo che ricorda… qualcosa.

et extraterrestre a christmas carol luna
In alto: E.T. l’extra-terrestre
In basso: A Christmas Carol

Come detto, Robert Zemeckis vanta molte collaborazioni con Steven Spielberg, e probabilmente per questo ha voluto rendergli omaggio citando la famosa scena di E.T, l’extraterrestre,del volo notturno in bicicletta, del bambino e del suo amico alieno.

Non mancano inoltre un paio di riferimenti al romanzo d’ispirazione e al suo autore, Charles Dickens.
In casa di Robert Cratchit, il contabile che lavora come impiegato presso lo studio di Scrooge, c’è un ritratto particolare sul camino:

casa cratchit ritratto charles dickens

Ingrandendo l’immagine, si nota come il volto raffigurato nel quadro sia quello di Charles Dickens stesso.

Il ritratto di Dickens appeso in casa Cratchit riprende un’incisione realizzata quando lo scrittore aveva 27 anni

Il secondo riferimento all’opera originale, stavolta più velato, è presente all’inizio del film, quando Ebenezer Scrooge firma il certificato di morte del suo collega, Jacob Marley. La data riportata sulla carta è il 1836: poco dopo, viene affermato che Scrooge ha incontrato i tre Spiriti esattamente 7 anni dopo questo fatto, ovvero nel 1843. L’anno in cui si svolgono gli eventi del film coincide dunque con la data in cui Charles Dickens scrisse il romanzo, il cui titolo completo in inglese è A Christmas Carol, in Prose. Being a Ghost-Story of Christmas.

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4) I veri coniugi Cratchit

Bob Cratchit, diminutivo di Robert, lavora al freddo dello studio contabile di Scrooge. Sottopagato e maltrattato, si fa in quattro per mantenere i figli e la moglie, la signora Cratchit. Bob è stato interpretato da Gary Oldman, mentre la moglie da Lesley Manville: i due sono stati effettivamente sposati nella vita reale, dal 1987 sino a poco dopo la nascita di loro figlio, nel 1990.

gary oldman e lesley manville
I signori Cratchit nella vita reale

Per quanto riguarda Gary Oldman, così come Jim Carrey, anch’egli ricopre più ruoli nel film. Oltre a Bob Cratchit, lo vediamo nei panni di Jacob Marley, il socio in affari di Scrooge che torna dall’aldilà come monito contro l’avarizia, incatenato alle sue stesse casseforti piene di soldi ormai inutili, e in quelli di Timothy Cratchit, noto ai più come piccolo Tim, il figlio di Bob affetto da una malattia tremenda nonostante la tenera età.

5) A Christmas Carol non è un film per bambini

È luogo comune che lo spirito del Natale debba trasmettere gioia e calore, spingendo le famiglie a sedersi insieme in poltrona guardando tutti insieme un film adatto a grandi e piccini. Invece, all’uscita nelle sale di A Christmas Carol, la critica (ma anche parte del pubblico) definì l’opera inadatta alla fascia d’età dei più piccoli. Alcune sequenze vennero ritenute troppo forti e spaventose, al punto da inserire il film nella categoria Rated PG negli Stati Uniti, e cioè tra quelli la cui si sconsiglia la visione ai bambini, se non in presenza di un adulto. In Italia, A Christmas Carol è stato bollato come film per tutti, mentre in altri Paesi la visione è sconsigliata o addirittura vietata per i bambini sotto una certa età, variabile a seconda della nazione.

jacob marley
Il fantasma di Jacob Marley

Il grado di spaventosità del film si deve a più elementi. Da un lato c’è la presenza dei fantasmi, Marley e gli spiriti del Natale che guidano Scrooge tra passato, presente e futuro, dall’altro la capacità di Jim Carrey di trasmettere una forte espressività con il proprio volto, accentuando la rabbia e incutendo paura. Senza dimenticare il ruolo giocato dal sapiente uso di luci e ombre, e il contributo della colonna sonora.

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Nonostante non sia stato universalmente riconosciuto come film per bambini, A Christmas Carol ha riscontrato un ampio successo presso il pubblico, e ne sono testimoni gli incassi al botteghino. Per realizzare il film vennero impiegati all’incirca 200 milioni di dollari: a fronte di un budget tanto elevato, i costi furono abbondantemente ricoperti. Solo in Italia, il film incassò quasi 17 milioni, mentre a livello mondiale la cifra superò i 320 milioni di dollari. Numeri che hanno premiato il lavoro del cast e della produzione, capaci di plasmare un’opera tanto affascinante quanto emotivamente ricca.

6) Scrooge era già comparso in Polar Express

Nella produzione di A Christmas Carol, Robert Zemeckis non ha mutuato da Polar Express solo la sua esperienza con la motion capture.

Anche Polar Express è un film di Natale, dove il protagonista rivive un episodio della sua infanzia, un viaggio su un treno diretto al Polo Nord per fugare i suoi dubbi sull’esistenza di Babbo Natale. Sul treno sono presenti varie marionette, tra cui Ebenezer Scrooge, rappresentato con aspetto molto simile a quello che avrebbe avuto nel film A Christmas Carol.

polar express ebenezer scrooge

Cinque anni dopo Polar Express, Robert Zemeckis ha rispolverato per casa Disney il design di Scrooge già utilizzato nel film Warner Bros. Qualcuno lo chiamerebbe riciclaggio, qualcun altro auto-citazione. A voler essere romantici, forse era destino che presto o tardi Zemeckis realizzasse una sua versione del Canto di Natale.

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La marionetta, inoltre, veste i panni dell’antagonista principale nel videogioco Polar Express, tratto dal film omonimo, dove ripete all’eroe che è come lui, dubbioso nei confronti del Natale: un vero e proprio piccolo Scrooge in erba.

7) A Christmas Carol è il primo film Disney realizzato in IMAX 3D

A Christmas Carol è stato il primo film animato Disney a essere rilasciato in IMAX 3D, ovvero un sistema di proiezione delle immagini a risoluzione molto maggiore rispetto alle proiezioni nei cinema convenzionali. Ponendo la pellicola orizzontalmente nel proiettore e facendola girare a velocità tre volte superiore rispetto allo standard, si riesce a spingere la risoluzione fino a 70 megapixel. Inoltre, per creare l’illusione della profondità tridimensionale, i sistemi utilizzati prevedono l’impiego della polarizzazione della luce e di due pellicole proiettate a tempo sulle due lenti (destra e sinistra).

ebenezer scrooge a christmas carol

L’utilizzo della tecnologia IMAX 3D permette agli spettatori di immergersi completamente nelle strade di A Christmas Carol, entrando nella Londra innevata di metà ‘800. Purtroppo però, serve un cinema che disponga di tale tecnologia per poter apprezzare quest’aspetto!

Bonus: cosa pensa Jim Carrey di A Christmas Carol?

Infine, non si possono tralasciare le parole del protagonista del film, Jim Carrey, che con i molteplici volti prestati a A Christmas Carol ne rappresenta forse lo spirito principale. L’attore ha affermato di aver apprezzato particolarmente l’adattamento del classico natalizio, lodando la capacità dell’opera finita di rimanere fedele al romanzo di Dickens, pur reinterpretandolo e celebrandolo con i mezzi moderni.

jim carrey
Una scena con Scrooge (Jim Carrey), Spirito del Natale passato (Jim Carrey) e il giovane Scrooge (Jim Carrey)

Inoltre, Jim Carrey non nasconde di essersi divertito molto nell’interpretare più di un ruolo, e in particolare di essere stato intrigato dalla varietà di espressioni facciali, accenti e caratteri richiesti per dare vita a ben otto personaggi diversi. Una delle sfide maggiori, oltre all’utilizzo dei dispositivi per la motion capture, è stato recitare nelle scene dove erano presenti più di un alter ego in contemporanea (ad esempio uno spirito e Scrooge): in questo, Carrey ha confessato di esser stato molto aiutato dall’amico e attore Cary Elwes, il quale gli faceva da controparte, rispondendo alle sue battute in vece dell’alter ego.

E ora, è d’obbligo (ri)guardare A Christmas Carol

La versatilità di Jim Carrey, unita alla magia della storia natalizia nata dalla penna di Charles Dickens, hanno portato alla realizzazione di un film unico nel suo genere. Il contenuto di A Christmas Carol, sul quale non ci siamo soffermati perché preferiamo lasciare a voi lettori il piacere di (ri)scoprirlo, suscita riflessioni profonde, senza tralasciare i momenti di puro divertimento, nel pieno rispetto della filosofia enunciata da Walt Disney, il quale diceva che

For every laugh, there should be a tear
(Per ogni risata, ci vuole anche una lacrima)

In attesa del Natale, speriamo di avervi fatto venir voglia di piazzarvi al calduccio, magari con una cioccolata calda, per (ri)guardare A Christmas Carol. Potete godervelo su Disney+, nel caso ve lo steste domandando!

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Anto Rabbia

Immagini © Disney e aventi diritto

Fonti: 15 curiosità su A Christmas Carol con Jim Carrey (cineblog) | Jim Carrey su A Christmas Carol (Noi degli ‘8o-’90; badtaste) | IMAX e Motion capture (Wikipedia)

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