Paperopoli vs Topolinia: perché la prima è più famosa?

Share on facebook
Share on twitter
Share on linkedin
Share on whatsapp
Share on telegram

Avete mai sognato di visitare i luoghi di fantasia teatro delle vostre storie preferite? Quei mondi magici, lontani da noi, ma allo stesso tempo così familiari. Qualcuno di voi starà già sorvolando l’Isola-che-non-c’è oppure è appena entrato nel dormitorio di Grifondoro; alcuni staranno visitando insieme a Charlie l’incredibile fabbrica di Willy Wonka, mentre altri staranno seguendo il sentiero di mattoni gialli per raggiungere la Città di Smeraldo. Altri ancora, insieme a me, sognano di trovarsi a Paperopoli.

Chiudete gli occhi e pensate alla città dei Paperi: la vedete? Nella nostra mente, subito, compare il Deposito di Paperon de’ Paperoni, che dalla collina Ammazzamotori domina il paesaggio, seguito dalla statua di Cornelius Coot, dal municipio, dal Club dei miliardari, dal grattacielo di Rockerduck. A seguire, le case dei nostri amati personaggi: la villetta di Paperino, la casa-laboratorio di Archimede, la roulotte dei Bassotti. Possiamo spingerci anche in periferia passando da Villa Rosa a un noto paesino di provincia, Quack Town, dove abita nonna Papera nella sua fattoria, fino ad arrivare al cucuzzolo di Dinamite Bla. Un quadro geografico ben dettagliato.

veduta di Paperopoli
Veduta di Paperopoli

Non troppo lontano da Paperopoli, nello stato immaginario del Calisota, c’è la seconda città dei fumetti Disney: Topolinia. Proviamo ora a fare lo stesso e immaginare di visitarla: è più difficile, vero?

Con un buon grado di sicurezza possiamo visualizzare la casa di Topolino e quelle di Pippo (con la sua soffitta) e di Minni. Aggiungiamo il commissariato e il Museo di Zapotec e Marlin. Abbiamo poi un’idea del porto, dei bassifondi e della prigione, ma i punti di riferimento sono vaghi, meno numerosi e poco impressi nella nostra mente rispetto a Paperopoli. Perché?

Mappa di Topolina

Con questo articolo vogliamo mostrare i punti d’incontro e di distanza tra le due città, raccontando cosa sappiamo di una e dell’altra, cercando di capire quali sono state le motivazioni che hanno portato alle differenze tra i due centri urbani e, in particolare, a poter definire Paperopoli con più dettagli di Topolinia.


(adsbygoogle = window.adsbygoogle || []).push({});

Vita e problemi di Topolinia

Topolinia è una città molto ricca, pur senza essere una metropoli come Paperopoli. Anzi, è poco più di una cittadina. Il vero problema sembra essere lo sproporzionato alto tasso di criminalità: a una lunga serie di piccoli furti, truffe, evasioni, rapine, spesso a elevato rischio comico, si alternano grossi colpi, diabolici e terrificanti piani organizzati da menti spietate come Macchia Nera. È un po’ la Gubbio o la Vigata dei fumetti e come ogni “tranquilla” città ha bisogno di un detective, in questo caso Topolino.

Occasionalmente, si rivolge anche a un eroe un po’ speciale: entra in scena Super Pippo, il supereroe in pigiama di flanella, i cui poteri sono legati all’ingerimento delle super-arachidi, dall’effetto temporaneo, che, nonostante i suoi strambi metodi, riesce sempre a risolvere la situazione.

Topolinia Superpippo

Potrebbe interessarti anche: Pippo è tonto?


(adsbygoogle = window.adsbygoogle || []).push({});

Vita e problemi di Paperopoli

Paperopoli, situata sulla costa ovest degli Stati Uniti, è la capitale del Calisota: grande, moderna, deve gestire problemi molto reali. È qui che da bambini abbiamo scoperto forse per la prima volta che cos’è un creditore e cosa sono i debiti; i cittadini protestano per l’aumento delle tasse, per gli imbrogli dei prodotti della P.d.P o di RK; si parla di investimenti, sondaggi, imprese, di start up – campioni assoluti in questo settore Brigitta e Paperoga; si affrontano temi come la corruzione, l’ambiente, problemi sociali.

Potrebbe interessarti anche: Tutti i lavori di Paperino

I personaggi devono trovare un modo per guadagnare, per potersi permettere di vivere tranquillamente. Pensiamo a Paperina che fino agli anni Duemila era delegata al ruolo di fidanzata, spesso dispotica e irrazionale, che riarredava continuamente casa, faceva shopping e andava al club con le amiche, e che oggi si è finalmente messa in proprio, grazie anche alla meravigliosa caratterizzazione di Silvia Ziche, e l’abbiamo scoperta scrittrice, blogger, event planner. I suoi hobby e le sue passioni non sono cambiati, ma è riuscita a rendere queste attività fruttuose, reinventandosi continuamente.

"Dove osano le papere"

(adsbygoogle = window.adsbygoogle || []).push({});

Anche nella città dei Paperi il crimine c’è e il nostro eroe è Paperino, declinato nei suoi vari alter ego: Paperinik, Pikappa, DoubleDuck. A volte, poi troviamo supereroi/eroine, meno frequenti, ma non meno importanti come Paperinika, Quadrifoglio, Paper Bat. Con loro, Paperopoli si tinge di tinte fosche, si alza un velo di mistero, di suspense, smorzato sempre dall’ironia sagace dei protagonisti, ma che rimanda a noi lettori un senso di oscurità, così distante dalla Paperopoli in cui Paperino cerca disperatamente un lavoro per rimettere i suoi debiti. Tuttavia, è sempre lei: i punti di riferimento non cambiano, restano lì, ad aspettarci e rassicurarci. Sono punti di vista diversi, che ci regalano nuove prospettive.

Potrebbe interessarti anche: Paperino, l’eroe all’ombra di Paperinik

Paperopoli Paperino e Paperinik

L’amministrazione comunale di Topolinia e Paperopoli

Parliamo ora dei sindaci di Topolinia e Paperopoli: in quanto primi cittadini, sono un buon esempio che può aiutarci a descrivere le due città.

Paperopoli è amministrata da un maiale antropomorfo che puntualmente troviamo nelle storie, mentre cerca di vincere elezioni, gestire i problemi della città, tassare o far sborsare soldi ai miliardari.

Ma a Topolinia chi è il sindaco? Sappiamo che esiste perché, spesso, sollecita Basettoni a risolvere il caso in fretta tramite telefonate, ma esattamente, come è fatto? In Francia, a partire dalla storia Topolino e lo spirito mattacchione (1991), ha l’aspetto di un elefante: il personaggio, creato da Philippe Gasc, è stato indicizzato su Inducks, il database del fumetto Disney, come “Sindaco di Topolinia“. In Italia, già nel 1959, Romano Scarpa gli aveva dato la fisionomia di un cane in Topolino e la dimensione Delta, e come tale è stato ripreso nelle sue apparizioni sporadiche, come in  Topolino e la dilagante scherzelletta (2004) di Casty e Mazzarello.

sindaco di topolinia
Il sindaco “francese” di Topolinia

(adsbygoogle = window.adsbygoogle || []).push({});

Si potrebbe dire che i sindaci di Paperopoli e Topolinia hanno caratteristiche affini all’urbe di cui si occupano.
Il sindaco di Topolinia, come la sua città, è sfuggente: è utile a rappresentare un’idea, quella del funzionario a capo della pubblica amministrazione, più che costituire un personaggio dal carattere ben definito. Da qui segue come il suo aspetto possa variare da una storia all’altra, a seconda della sensibilità del disegnatore.
A Paperopoli i personaggi vivono situazioni quotidiane e affrontano problemi in cui il lettore facilmente si riconosce: così un sindaco maiale, che a volte si rivela indolente ma è sempre attento alla sua immagine pubblica, è un personaggio verosimile, dotato di debolezze umane concrete, più un pizzico di ironia sulla carica istituzionale di cui è investito. Per questo ha ormai, almeno nelle storie italiane, sempre lo stesso aspetto.

Topolinia e Paperopoli: origine delle due città

Dopo aver (brevemente) esplorato le due città, per capirne meglio le differenze, occorre risalire all’origine di Topolinia e Paperopoli. Quando sono nate? Chi le ha fondate?

La fondazione di Paperopoli

Secondo il Manuale delle Giovani Marmotte, Paperopoli è stata fondata da Cornelius Coot nel 1818. In realtà, Paperopoli nasce ufficialmente su carta nel 1949, ma è già dal 1944 che circolavano storie ambientate in un città di soli paperi. È figlia della mente (e della matita) di Carl Barks, che non solo la crea e la battezza Duckburg – in Italia verrà chiamata prima Paperinopoli, poi Papelandia fino alla forma definitiva Paperopoli -, ma le comincia a dare un’iconografia destinata a diventare familiare ai lettori.

In origine pensata come piccolo centro di provincia, col tempo Paperopoli è diventata il polo economico trainante del Calisota, il cui sviluppo è stato fortemente legato alla crescita dell’importanza di Paperone all’interno delle storie. Successivamente, la città è passata di mano in mano a grandi fumettisti internazionali, a cui la scuola italiana ha dato ampio contributo: Romano Scarpa, Massimo De Vita, Giorgio Cavazzano, Marco Rota sono solo alcuni degli autori responsabili di aver modificato, adattato e migliorato Paperopoli a seconda delle esigenze narrative e dello stile individuale.

Potrebbe interessarti anche: 5 curiosità sul Deposito di Zio Paperone

Crescendo Paperopoli, è aumentato anche il numero dei suoi abitanti: nel corso tempo conosciamo nuovi paperi, altri li abbiamo persi nelle sue vie e ce ne siamo dimenticati, ma la città non è da meno dei personaggi che la abitano e siamo terribilmente affezionati a lei, al punto che forse saremmo restii a veder mutare drasticamente i suoi luoghi di interesse.

Paperopoli vista dall'alto

(adsbygoogle = window.adsbygoogle || []).push({});

La fondazione di Topolinia

A differenza di Paperopoli, la città dei Topi non ha un fondatore la cui statua troneggia nella piazza principale. Nelle prime storie a fumetti di Topolino, gli autori si riferivano alla città da lui abitata con il generico nome di Hometown (letteralmente, “città natale”). Conosciamo effettivamente Topolinia per la prima volta nella storia di Merril De Maris e Floyd Gottfredson, Topolino e il mistero di Macchia Nera. È il 1939, prima che Carl Barks dia i natali a Paperopoli: però è ancora una città in cui si muovono sia Topi che Paperi, chiamata in originale Mouseville (poi modificato in Mouseton). In Italia diventerà nota come Topolinia, fortunato adattamento che si deve a un’intuizione di Guido Martina.

topolinia mouseville
Nella lettera, si legge il nome della città dove vive Topolino, Mouseville (1939)

Nel tempo, gli autori hanno assimilato nelle loro storie l’operazione di scindere i due universi, lasciando Topolinia in eredità ai personaggi rimasti in città dopo “l’abbandono” da parte dei Paperi. Agli effetti, tale separazione è stata recepita gradualmente e solo in alcuni Paesi come la Danimarca, la Grecia, la Francia e, ovviamente, l’Italia, mentre in storie di altre nazioni i nostri protagonisti si muovono ancora in una città unica, priva di distinzioni. Anche da noi, fino agli anni ’70, venivano pubblicate storie in cui i personaggi vivono nello stesso luogo, come ad esempio ne Il segreto del totem decapitato (1973).

Il ruolo dell’animazione

Il punto è proprio questo: a differenza di Paperopoli, non ci sono stati autori che abbiano svolto un lavoro sistematico nella definizione della città come quello inziato da Carl Barks. Oltre all’importante lavoro su carta, un ruolo determinante è stato giocato dalla serie animata del 1987 DuckTales (lo so che l’avete letta cantando, NdA), incentrata sulle avventure di Paperon de’ Paperoni e ambientata, prevalentemente, a Paperopoli. L’animazione ha certamente contribuito a imprimere alla città una caratterizzazione specifica sia a livello spaziale che grafico. Topolinia, al contrario, non ha mai avuto un suo show televisivo che potesse contribuire a svilupparne i tratti.


(adsbygoogle = window.adsbygoogle || []).push({});

Topolinia e Paperopoli: la città invisibile e la città reale

Tanto Paperopoli è fisica, tanto Topolinia tende all’immaterialità. Tuttavia, questo non è uno svantaggio, perché permette ai suoi abitanti e ai suoi confini una maggiore libertà di movimento. Sorgono quartieri, che poi vengono messi da parte fino a quando non serviranno nuovamente, come Topolinia 20802, dallo stile liberty, elegante e moderna. Topolino, Minni, Pippo e gli altri possono essere declinati di volta in volta in modo diverso. I personaggi si spostano e si integrano in luoghi sempre nuovi. Le forti tinte mistery e di avventura delle storie ambientate a Topolinia necessitano di spazi sempre nuovi, di continue sorprese, di un senso non di familiarità, ma di scoperta.

Topolino Noir

Topolinia e Paperopoli rappresentano, a modo loro, la visione del mondo dei suoi protagonisti. Topolino brama l’avventura, la cerca, si infila dentro le situazioni più pericolose e ignote. La casa è il punto di partenza, dove alla fine si ritornerà in attesa di un nuovo mistero: non ne sente realmente la mancanza.

Che aria tira a... Topolinia

(adsbygoogle = window.adsbygoogle || []).push({});

Paperino vorrebbe che la sua vita fosse tranquilla e Paperopoli, con la sua concretezza, si presta bene alla ricerca di un’esistenza ordinaria. Purtroppo per lui eventi, debiti, parenti, primo fra tutti Zio Paperone, lo spingono fuori dalla sua comfort zone.

Del resto, è noto come i Paperi possano rivelarsi tendenzialmente nostalgici. L’infanzia o la gioventù sono motivi frequenti, come nella saga Tutti i milioni di Paperone, dove l’intera vicenda nasce dal racconto ai nipoti delle peripezie dovute affrontare da un giovane Paperone per riuscire a guadagnare il suo favoloso patrimonio; in Paperino e gli Amazing Files, Paperino tenta di aggrapparsi a una parte del suo passato. Il fatto che Paperopoli sia una città ben delineata, con punti di riferimento riconoscibili, la rende rassicurante, l’ambientazione ideale per questi personaggi fortemente legati al ricordo.

Potrebbe interessarti anche: Once upon a dime: il valore del ricordo nella Saga di Paperone

Per vivere un’avventura, i Paperi devono uscire dalla città, partire e andare altrove, allontanarsi da Paperopoli. È una tendenza inaugurata sempre da Carl Barks con le sue storie in luoghi esotici e favolosi, con le cacce al tesoro di Zio Paperone in paesaggi ispirati alle fotografie del National Geographic. Ma, quando sono in giro per il mondo, è frequente che i Paperi desiderino tornare a casa: pensiamo ad esempio a Zio paperone e la pace preistorica, storia di Marco Rota, ripubblicata su Topolino 3488 per gli ottant’anni del grande disegnatore. L’obiettivo, non è solo concludere l’impresa, ma anche fare ritorno alla quotidianità, al proprio nido, e noi lo facciamo con loro.

paperone klondike

Il risultato è un universo concreto e sicuro, che proprio grazie alle differenze della città dei Topi e quella dei Paperi regala esperienze sempre nuove e capaci di appassionare i lettori più diversi. Topolinia non avrà delle caratteristiche specifiche come Paperopoli, è più fluida e imprevedibile, ma ogni storia è solida e appassionante, dove tutto è al posto giusto ed è pronta ad accoglierci ogni volta che ne avremo bisogno.


(adsbygoogle = window.adsbygoogle || []).push({});

Margherita La Peruta
Immagini © Disney

Ti è piaciuto l'articolo? Condividilo!

Share on facebook
Share on twitter
Share on linkedin
Share on whatsapp
Share on telegram

Ultimi articoli

Articoli correlati

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.

Le opinioni espresse dai singoli autori negli articoli sono a titolo personale e non rappresentano in alcun modo il pensiero dello staff di Ventenni Paperoni.

Tutto il materiale eventualmente coperto da copyright utilizzato è usato per fini educativi ai sensi dell’art. 70 della legge 633/41 sul diritto d’autore. Qualora i titolari volessero rimuoverli possono comunicarlo via e-mail e provvederemo subito alla conseguente rimozione o modifica.

E-mail: redazione@storiedipaperi.com