Strange World – Un mondo misterioso, com’è il nuovo Classico Disney?

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Arrivato nelle sale cinematografiche di tutto il mondo il 23 novembre, Strange World è il 61° lungometraggio firmato Walt Disney Animation Studios, diretto da Don Hall (Raya e l’ultimo drago, Big Hero 6) e scritto da Qui Nguyen (Raya e l’ultimo drago).
Un’avventura con la A maiuscola, che deve molto del suo fascino ai classici della letteratura di Jules Verne, ai romanzi illustrati dei vecchi “pulp magazine” e, perché no, ad almeno un paio di Classici Disney dei primi anni 2000.
Ma andiamo con ordine.

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Il trailer italiano di Strange World – Un mondo misterioso

L’avventura è laggiù!

Jaeger Clade è l’esploratore più in gamba di tutta Avalonia, un misterioso villaggio circondato da impervie montagne. Nel tentativo di salvare la comunità dall’isolamento e dall’arretratezza tecnologica, affronta un viaggio apparentemente impossibile: superare le montagne, andare là dove nessun esploratore aveva mai osato. Viene accompagnato nell’impresa dal figlio, Searcher Clade, appassionato di botanica poco incline alle avventure. Vicinissimi all’obbiettivo, Searcher scoprirà il Pando, una pianta in grado di fornire energia e tecnologie mai viste prima; raccogliere piante però non rientra neanche lontanamente tra le ambizioni del padre, che proseguirà il viaggio da solo, finendo disperso.
Venticinque anni dopo, Searcher Clade, diventato padre a sua volta, dovrà intraprendere un viaggio degno di quelle vecchie avventure per salvare il Pando, la pianta energetica, colpita da un misterioso morbo…

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Strange World recensione
Searcher Clade, agricoltore, tra i protagonisti di Strange World

Strange World e la tradizione Disney

La trama avventurosa prosegue dritta per la sua strada, semplice, lineare, e come già accaduto in passato è un pretesto che permette agli artisti Disney di raccontare un’altra storia: quella della famiglia Clade. Viene messo in scena uno scontro padre-figlio che attraversa più generazioni, tutte accomunate, seppur in maniera diversa, da un forte desiderio di auto-determinazione. Tra nonno, figlio e nipote, le domande a cui rispondere sono comuni: cosa lasciamo in eredità ai nostri figli? Fino a che punto dobbiamo vivere nell’eredità dei nostri genitori?
L’animazione Disney cerca da sempre di lavorare a strati, di parlare ai bambini, agli adolescenti e agli adulti che li accompagnano: vuole accontentare tutti, da chi desidera personaggi buffi, a chi cerca un’avventura mozzafiato, senza rinunciare a una canzone orecchiabile. Un’alchimia complessa, per nulla facile da raggiungere, che in Strange World alterna momenti riusciti a qualche difficoltà.

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Strange World recensione
Il mondo di Strange World vi sorprenderà

Avalonia, il sottosuolo e suoi abitanti

Il mondo misterioso che fa da titolo all’ultima fatica Disney è forse il vero protagonista del film: Avalonia affascina fin dai primi minuti, ed è una piccola utopia di cui vogliamo subito sapere di più: potremmo trovarci su un pianeta lontano, in un futuro indefinito, oppure in angolo del nostro mondo. Scoprire cosa c’è oltre le montagne, un tassello alla volta, è il motore più forte del film, e l’arrivo nel sottosuolo aggiunge ulteriore meraviglia, e ulteriori misteri. L’impressione è di assistere a un Viaggio al centro della Terra in stile Disney, e il colpo d’occhio sul grande schermo è magnifico.

La scelta più coraggiosa riguarda le creature che popolano il mondo sotterraneo. Siamo abituati, non solo in ambito Disney, a vedere creature fantastiche sempre vicine al nostro mondo, alle nostre regole. Che si tratti di alieni, draghi, elfi o robot, c’è quasi sempre una caratteristica comune: il viso, con tanto di occhi e bocca. L’assenza degli occhi in particolare è la scelta più coraggiosa nel caratterizzare la fauna di Strange World, e soprattutto si tratta di una scelta dettata da motivazioni precise, perfettamente coerenti alla trama del film.

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Strange World recensione
Personaggi che verranno ricordati a lungo?

Un passo avanti, e due indietro

Risulta strano che a una tale cura per le creature fantastiche non corrispondano personaggi umani altrettanto caratterizzati. Una nota curiosa riguarda il pubblico italiano: nomi come Jaeger Clade e Searcher Clade sono davvero difficili da ricordare, scrivere, leggere, e non solo per i bambini. Può sembrare un’inezia, ma non afferrare i nomi dei protagonisti non aiuta a fare breccia nel pubblico.
Anche riuscendo a imparare tutti i nomi, l’umanità presente nel film sembra essere divisa: da un lato è evidente l’intento di creare una narrazione inclusiva, che eviti caratterizzazioni semplicistiche, e questo funziona davvero, e porta una ventata d’aria fresca a tutto il cinema, non solo di animazione. A soffrire però è l’altro lato della bilancia. Non esiste nessun personaggio cattivo per esempio, o anche solo egoista, o portatore di emozioni davvero negative. Nel gruppo di esploratori, così come nella famiglia Clade, risultano tutti buoni, sempre, e tutti esperti. Nessuno sbaglia davvero, nessuno fa del male agli altri, e sono rari i momenti di vero pericolo o sconforto.

La scelta di eliminare quasi del tutto sentimenti quali la rabbia, la tristezza, la gelosia, i dubbi, appiattisce i personaggi, e con loro tutta la storia diventa un po’ a senso unico, lanciata velocemente e senza intoppi verso l’inevitabile lieto fine.
Risulta poi straniante che il desiderio di inclusione e rappresentazione vada a cozzare su un fulcro narrativo esclusivamente maschile, con personaggi femminili sì fortissimi e pienamente realizzati, ma anche quasi sempre di sfondo al trio nonno-padre-figlio.

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Strange World recensione
La locandina ufficiale del film, dal 23 novembre al cinema

Strange World, un film di luci e ombre

Strange World sembra essere un film di transizione, e un ritorno alle sperimentazioni come già accaduto per Classici come Atlantis e Il Pianeta del Tesoro. Questi ultimi erano stati all’epoca dei piccoli flop al botteghino, e per il momento Strange World sembra purtroppo seguire lo stesso destino.
Al netto di tutti i lati negativi non si può però restare indifferenti di fronte al costante mettersi in gioco degli studi Disney. In un mercato sempre più soffocato di seguiti e reboot dedicati a personaggi già conosciuti, è confortante sapere che sul lato dell’animazione Disney è sempre in prima linea nel proporre nuovi universi, anche a discapito del successo commerciale, anche rischiando di inciampare in una storia non eccezionale, ambientata in un nuovo meraviglioso mondo.
Il pubblico cinematografico è fatto anche di veri esploratori, curiosi e disponibili al nuovo, e se siete anche voi tra questi cuori indomiti, Strange World vale sicuramente il prezzo del biglietto.

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Amedeo Anfuso

Immagini: ©Disney

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