Una nuova serie animata è sbarcata su Disney+, pronta a riportarci tra le strade della gigantesca metropoli animalesca che abbiamo iniziato a conoscere nel 2016: Zootropolis+ è composta di sei episodi, con durate che variano dai sei agli otto minuti, realizzati dallo stesso team di produttori e artisti responsabili del quasi omonimo lungometraggio. Vale la pena tuffarsi nel traffico, canticchiando Shakira?
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Dove eravamo rimasti
Vincitore del premio Oscar al miglior film d’animazione nel 2016, Zootropolis è un film poliziesco ambientato in un città (Zootropolis appunto) abitata da animali di ogni specie, forma e dimensione. Far convivere insieme una fauna così vasta diventa un ottimo pretesto per parlare in maniera brillante di pregiudizi, inclusività e razzismo. Il lungometraggio venne premiato da pubblico e critica, e rimane tutt’ora il quarto più alto incasso di sempre in casa Disney.
Zootropolis+ si colloca narrativamente all’interno del film stesso, e il titolo risulta quanto mai azzeccato, trattandosi a tutti gli effetti di scene in più, che approfondiscono alcuni punti rimasti finora nascosti. I protagonisti non appaiono mai se non per brevi momenti, e le luci sono tutte puntate sui personaggi secondari: cosa facevano i genitori di Judy mentre lei era in viaggio verso la città? Dove stava andando il bradipo Flash con la sua tranquilla automobile? Come è andato poi il matrimonio della piccola Fru Fru? Queste sono solo alcune delle domande a cui trovare risposta in sei episodi chiaramente indirizzati soprattutto a chi ha già visto il film originale, spesso risultanti in brillanti parodie.
Cosa c’è di speciale in Zootropolis+
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Ogni episodio si ispira a un diverso genere narrativo: ci sono gli inseguimenti d’azione, c’è il musical, non mancano i riferimenti ai reality show televisivi, e trova spazio anche un flashback con estetica da vecchia pellicola color seppia. I personaggi non hanno perso un briciolo del loro carisma. Ogni storia è autoconclusiva e non ci sono collegamenti particolari tra un episodio e l’altro, quindi sì, se volete vedere direttamente l’episodio dei bradipi, nulla vi impedisce di farlo. Il ritmo è altissimo e, complice la breve durata, la serie non annoia e scorre via in meno di un’ora. Resta la voglia di vederne di più? Eccome.
L’accompagnamento sonoro è brillante, e il doppiaggio originale ottimo. Nella versione italiana, il cambio di alcuni doppiatori potrebbe non piacere a tutti, e in particolare le voci che nell’originale erano maggiormente dialettali risultano qui un po’ smussate. Nulla che possa rovinare il divertimento! Ci troviamo dunque di fronte a un successo su tutta la linea? Sì, se il vostro desiderio è divertirvi per un’oretta. Nì, se da un prodotto Disney vi aspettate anche altro.
Perché Zootropolis+ non convince del tutto
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La scelta narrativa di muoversi all’interno del film, senza preoccuparsi di eventuali sequel o prequel della storia, non è nuova e sicuramente aiuta a infilare una gag dietro l’altra senza che il pubblico debba seguire un particolare intreccio. Dall’altro lato è anche una scelta che avvicina questa produzione più a un contenuto extra del film originale piuttosto che a una serie in grado di reggersi sulle sue gambe. Non ci sono momenti salienti che aggiungano effettivamente qualcosa all’universo narrativo di Zootropolis, né ci sono particolari spunti verso un’eventuale nuova stagione, o un seguito del film. I personaggi sono già risolti, e sembra che il loro problema più grande sia strapparci una risata, cosa che fanno egregiamente, ma dimenticandosi di raccontare qualcosa di davvero interessante. Un contenuto extra sfizioso, ma che non può vivere senza il film originale.
Un discorso a parte, poi, merita l’episodio Il Padrino della Sposa dedicato al matrimonio della figlia di Mr. Big, definito nel film originale “il criminale più temuto di Tundra Town”. Un criminale, la parodia di un boss della malavita organizzata. Capita spesso che i cattivi Disney finiscano per farci simpatia, ma trasformare un capo criminale in una sorta di buon esempio da seguire, salvatore della famiglia e del quartiere intero, è una scelta bizzarra, e l’effetto finale è straniante.
La magia dell’animazione Disney?
L’assenza di spunti narrativi coraggiosi si accompagna a un comparto estetico che merita una riflessione più ampia. Da diversi anni ormai il reparto televisivo Disney si è spostato su Disney+, e sono uscite varie serie animate sviluppate direttamente dagli studi di animazione Disney e Pixar. In passato queste produzioni erano affidate a studi esterni, diventati celebri per la scarsa qualità dei cosiddetti “cheapquel” (i seguiti a basso costo dei Classici Disney) e per serie tv caratterizzate da animazioni e stile molto diversi dalle controparti originali. Questo, nella maggior parte dei casi, portava a risultati non proprio esaltanti, ma capitava che le limitazioni di budget spingessero gli Studios a fare proposte più coraggiose.
Restando in tempi recenti, possiamo guardare alla serie dedicata a Rapunzel, o a quella su Big Hero 6 (la serie del 2017), o a 101 Dalmatian Street: possono piacere o meno, ma è indubbio che abbiano sfruttato dei limiti per proporre qualcosa di diverso dal materiale di partenza. Lo stesso processo è avvenuto in passato con Buzz Lightyear da Comando Stellare, che smontava il giocattolo Pixar per proporre nuovi personaggi e nuove storie.
Alcune delle nuove serie Disney sembrano avere lo stesso problema di budget, ma al contrario: il riutilizzo di modelli, asset e scenografie dai film impedisce di fare proposte visivamente più interessanti. La qualità estetica è ormai esattamente la stessa delle controparti cinematografiche. Questo garantisce sì uno standard molto elevato, ma con il rischio di restare fermi al film del 2016: non c’è nulla di meno, e purtroppo nulla di più.
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Una serie consigliata
Al netto di tutte le riflessioni da appassionati che è possibile fare, Zootropolis+ resta un prodotto realizzato con evidente cura e passione, che riesce a fare esattamente quello deve: intrattenerci per un’ora, farci sorridere e ricordarci quanto vogliamo bene ai Walt Disney Animation Studios.
Una serie che forse non accontenterà il fan più smaliziato, ma che verrà probabilmente amata dai più giovani, ed è guardandola con i loro occhi che potremo godercela fino in fondo, e vederla e rivederla ancora, come si fa con i veri Classici Disney.
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Amedeo Anfuso
Immagini: © Disney