Tutti noi siamo cresciuti con i Classici Disney: non ci stanchiamo mai di riguardarli, e non vediamo mai l’ora che esca il prossimo per correre al cinema. Guardando però alcuni di questi film sorge una domanda a cui a volte non è facile rispondere: dove e quando sono ambientati i Classici Disney? Nel corso di questo articolo proveremo a rispondere a questo quesito, analizzando i molti elementi e easter egg nascosti nei classici che possono aiutarci a risalire all’epoca e ai luoghi in cui sono ambientate le storie di Walt Disney.
Chiaramente, non per tutti i classici è possibile fare questa analisi. In questo articolo infatti non tratteremo:
- Classici basati su personaggi realmente esistiti (poiché basterebbe aprire un qualsiasi libro di storia), come Pocahontas;
- Classici le cui ambientazioni storiche e geografiche sono molto precise o addirittura dichiarate, come Il gobbo di Notre Dame, Mulan o La principessa e il ranocchio;
- Classici estremamente fedeli alle storie cui sono ispirati, come La spada nella roccia o Robin Hood;
- Classici ambientati ai giorni nostri o nel futuro, come I Robinson – Una famiglia spaziale, Il pianeta del tesoro o Bolt – Un eroe a quattro Zampe;
- Classici in cui non ci sono protagonisti (o almeno un personaggio importante) umani, come Il re leone o Bambi;
- Classici ambientati in un mondo non umano, come Ralph Spaccatutto o Zootropolis.
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Le ambientazioni dei Classici Disney
Biancaneve e i sette nani (1937)
Biancaneve e i sette nani è tratto dall’omonima fiaba dei fratelli Grimm. Poiché la Biancaneve disneyana ha molto in comune con la sua controparte letteraria, possiamo analizzare direttamente la fiaba dei Grimm per cercare di ambientare il primo Classico Disney. Come per la maggior parte delle fiabe, anche Biancaneve comincia con la celebre “C’era una volta, …” e questo non ci è molto di aiuto. Tuttavia Jacob e Wilhelm Grimm erano tedeschi, quindi è plausibile che abbiano ambientato la propria fiaba in Germania. Se volessimo essere ancora più precisi, è abbastanza probabile che Biancaneve, letteraria e disneyana, venga dalla Bassa Franconia, precisamente nella zona della città di Lohr.
Proprio la città di Lohr fa da sfondo ad una vicenda realmente accaduta da cui si ipotizza che siano tratte la maggior parte delle versioni della fiaba Biancaneve, tra cui anche quella dei Grimm. Bisogna sapere che nel Settecento nel castello di Lohr abitava il principe Philippe von Erthal, che aveva una figlia, Maria Sophia von Erthal, che alcuni indicano proprio come la nostra Biancaneve. Dopo la morte della madre della bambina, il principe si era risposato in seconde nozze: di conseguenza la nuova consorte del principe von Erthal rappresentava la matrigna di Maria Sophia.
Era consuetudine, per l’epoca, che la nuova moglie convincesse il ricco marito a cacciare di casa i figli nati dalle precedenti relazioni, anche per far spazio in linea ereditaria ai figli di seconde nozze in arrivo. Ciò potrebbe essere successo anche a Maria Sophia, che a quanto pare non aveva esattamente un buon rapporto con la matrigna, visto che spesso scappava nei boschi limitrofi. Un ulteriore indizio che Biancaneve possa essere questa bambina è che in Germania all’epoca era molto in voga all’epoca un particolare giocattolo meccanico, lo specchio parlante (non vi ricorda niente…?).
A sostegno di questa tesi, c’è da dire anche che in questa zona ci sono molte miniere, che potrebbero richiamare quelle in cui lavorano i nani nella fantasia, anche se nella realtà non era affatto raro che nelle strette miniere lavorassero persone affette da nanismo, o addirittura bambini. Inoltre in queste foreste cresce la belladonna, un fiore bellissimo ma tossico, da cui si ricavano veleni (magari per intingerci una mela…).
Ora, non sappiamo se questa bambina abbia vissuto le stesse identiche peripezie della sua controparte letteraria, ma molti pezzi del puzzle combaciano e ciò fa propendere per l’ipotesi che i Grimm come gli altri scrittori si siano ispirati a questi luoghi e a queste persone per la loro fiaba, da cui Walt ha attinto a piene mani. L’ambientazione che vediamo nel lungometraggio però non è propriamente “settecentesca”: è probabile che Walt Disney abbia voluto rendere molto “eterea” l’atmosfera storica del film: non gli importava insomma di ricreare la Germania del diciottesimo secolo
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Dare quindi una data precisa per per ambientare il primo Classico Disney è molto difficile, ma possiamo supporre che ci troviamo nel Basso Medioevo, attorno al 1200-1300: è possibile indicare quest’epoca guardando per esempio agli interni e alle prigioni del castello di Biancaneve, di chiara architettura due-trecentesca, e anche al vestito della Matrigna, tipico di quell’epoca. Il motivo di tale scelta è presto detto: il Medioevo è uno sfondo storico perfetto, poiché si tratta di un periodo nell’immaginario collettivo così lontano e oscuro che è terra fertile per la fantasia di grandi e piccini, in cui tutto è possibile.
Cenerentola (1950)
Il 12° Classico Disney è un altro capolavoro ispirato a una fiaba popolare. Ambientare e datare la Cenerentola letteraria è un’impresa titanica, poiché esistono migliaia di versioni di Cenerentola, fin dai tempi dell’Antico Egitto, ma noi ci limiteremo al solo lungometraggio disneyano. Cenerentola con buona probabilità è ambientata nell’Ottocento inoltrato. Il più importate indizio ce lo forniscono i costumi: guardando l’abbigliamento del principe e di Cenerentola, ci accorgiamo che indossano abiti molto eleganti, regali, ma non caratterizzati da quello sfarzo in stile rococò tipico della fine del 700. Inoltre al ballo guardando i nobili, si può notare che non indossano le tipiche parrucche del periodo pre-rivoluzionario, ma che anzi i signori e il re portano i baffoni a manubrio tipici della seconda metà dell’800.
Altro elemento tipico del XIX secolo è il monocolo, che proprio in quest’epoca comincerà a diffondersi. In Cenerentola il personaggio del granduca Monocolao è la caricatura di un tipico cortigiano dell’Ottocento, con un grosso monocolo (che gli conferisce questo nome) e dei folti baffoni di moda in quell’epoca.
Per quanto riguarda l’ambientazione, ci sono buone probabilità che il cortometraggio sia ambientato in un non precisato luogo della Francia. Proprio la moda e i costumi che ci permettono di “datare” Cenerentola ci consentono anche di “ambientarla” nella Francia ottocentesca, poiché lo stile e i costumi visti nel classico Disney coincidono con i gusti francesi di quell’epoca. Inoltre, anche i nomi, come quelli delle due sorellastre di Cenerentola, Anastasia e Genoveffa, o quello del topolino Giac, sono tipicamente francesi.
Infine, come già detto, esistono infinite versioni di Cenerentola nella letteratura, ma quella a cui la Cenerentola disneyana è più fedele è quella dello scrittore francese Charles Perrault. La somma di questi indizi ci fa propendere proprio per la Francia come patria del 12° Classico.
La bella addormentata nel bosco (1959)
16° Classico Disney, La bella addormentata nel bosco è un altro classico ispirato ad una fiaba di cui abbiamo innumerevoli versioni e che ci porta in luoghi e tempi in cui vivono anche creature magiche. Di conseguenza è difficile ambientare con precisione questo lungometraggio. Se è vero che non c’è un luogo preciso dove ambientare La bella addormentata nel bosco, è anche vero che sappiamo per certo che Walt Disney si è ispirato al castello di castello di Neuschwanstein nel sud ovest della Baviera per ricreare le ambientazioni del suo Classico.
Il castello è uno dei più visitati d’Europa e ha ispirato numerosi artisti e anche più di un Classico Disney, ma il richiamo ne La bella addormentata nel bosco è il più evidente, quindi potremmo azzardare a dire che Aurora vive in Germania.
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Per quanto riguarda l’epoca in cui vive Aurora, nel film vari personaggi – tra cui Filippo, Re Uberto e Re Stefano – affermano di essere nel XIV secolo, quindi in pieno Medioevo. In effetti sappiamo che la Germania trecentesca era divisa in piccoli regni e feudi, i cui sovrani erano soliti combinare matrimoni per unire i propri possedimenti, esattamente come succede in questo film.
Anche i vestiti e o stile delle architetture dell’epoca potrebbe confermare l’ambientazione medievale dell’epoca, oltre al fatto che spesso nel film si vedono arazzi e stendardi di chiara ispirazione due-trecentesca. Infine – a ulteriore conferma del fatto che ci troviamo nel XIV secolo – il prequel/remake live action del classico, Maleficent, è ambientato proprio in questo periodo, iniziando qualche anno prima de La bella addormentata nel bosco.
La Sirenetta (1989)
È il primo capolavoro del cosiddetto “Rinascimento Disney”. La storia di Ariel si ispira, anche se se ne discosta abbastanza, alla fiaba del danese Hans Christian Andersen uscita nel 1837. La sirenetta è infatti anche uno dei più celebri simboli di Copenaghen e della Danimarca tutta, e con buona probabilità anche il 28 ° classico Disney ha contribuito ulteriormente alla fama della favola di Andersen, comunque già ben nota.
È plausibile pensare che La Sirenetta sia contemporaneo ad Andersen, quindi Ariel vive più o meno nel 1800. A sostegno di questa ipotesi, nella caverna di Ariel vediamo parecchi oggetti di varie epoche diverse, ma i più “recenti” sembrano risalire proprio al XIX secolo. Inoltre anche la casa di Eric sembra avere uno stile architettonico che potrebbe essere ascrivibile a quest’epoca.
Ambientare geograficamente La Sirenetta è in realtà un po’ più complicato di quello che si crede. Andersen ha sviluppato la sua fiaba in in terra natia, nella Danimarca del 1800. A prima vista, il mondo in superficie che vediamo nel Classico è un ambiente che potrebbe benissimo rappresentare il regno danese dell’epoca, e anche i tratti di Eric e dei suoi sudditi sembrano nordeuropei.
Il Mare del Nord che bagna la Danimarca è però un mare abbastanza freddo e cupo. Il regno sottomarino di Atlantica, e in generale tutto il mondo sotto la superficie del mare, non è propriamente simile al mare danese. Sembra infatti un mare tropicale, soprattutto per la fauna che lo abita. Per esempio, Sebastian potrebbe essere un granchio rosso giamaicano, mentre Flotsam e Jetsam, gli aiutanti di Ursula, sono due murene, tipiche dei mari caldi.
Ci troviamo di fronte ad un “paradosso”, con Ariel ai tropici che si innamora di Eric, che vive in Danimarca a “soli” 8000 km di distanza. Si potrebbe azzardare l’ipotesi che si tratti comunque di “Danimarca”, dato che all’epoca lo stato scandinavo aveva dei possedimenti ai Caraibi, le cui acque sono di certo più simili a quelle che vediamo nel film di quanto non siano quelle danesi in senso stretto.
Più probabilmente, l’ambientazione di un mare “tropicale” potrebbe essere una semplice questione estetica: come già detto, il Mare del Nord è un mare un po’ triste e buio, che mal si sposa con l’atmosfera gioiosa che ci vuole trasmettere il Classico. Di conseguenza gli animatori avranno optato per ambientare la storia in Danimarca, ma aggiungendo un po’ di colore “caraibico” al mondo sottomarino.
La bella e la bestia (1991)
30° Classico e terzo film del Rinascimento Disney. La bella e la bestia, manco a dirlo, si ispira a una fiaba popolare (di cui, come per Cenerentola, abbiamo innumerevoli versioni), ma anche a un precedente film omonimo del 1946. Partiamo dalle certezze: il lungometraggio è senza ombra di dubbio ambientato in Francia, come in una delle versioni più celebri della fiaba.
Lo si deduce da tantissimi elementi, tra cui i nomi francofoni dei personaggi, come Gaston, Belle o Maurice, o l’accento francese di alcuni personaggi come Lumiere. Nel villaggio vediamo poi le insegne dei negozi scritte in francese, e infine nella canzone Attacco al castello, quando i cittadini attaccano il castello della Bestia, si definiscono “un gruppo di francesi che la bestia ucciderà”.
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La fiaba originale è ispirata con buona probabilità alla storia di Petrus Gonsalvus, nobile spagnolo affetto da ipertricosi, una malattia che provoca un aumento esponenziale della pelosità in tutte le zone del corpo, compreso il volto. Petrus viveva alla corte di Enrico II di Francia, dove si innamorò di Catherine, la damigella di Caterina de Medici. Dopo il matrimonio, andarono a vivere in Italia. Proprio la particolare condizione di Petrus lo rese famoso in tutta Europa, e dalle sue vicende è stata tratta la versione della fiaba a cui si in parte si ispira il Classico.
Più difficile invece è individuare l’epoca in cui è ambientato il Classico Disney, dal momento che la fiaba originale è stata riscritta più volte, quasi in ogni secolo. Se guardiamo alla celeberrima scena del ballo, vedremo un castello molto sfarzoso, in pieno stile rococò. Durante il film, specie quando i servitori ritornano umani, vediamo che alcuni di loro indossano tipiche parrucche francesi. Tutto ciò potrebbe suggerirci che il cortometraggio targato Walt Disney è ambientato nella Francia prerivoluzionaria, tra la fine del ‘600 e gli inizi del ‘700, anno più, anno meno.
Aladdin (1992)
Aladdin, uscito solo un anno dopo La Bella e la Bestia, ci porta invece nell’esotico Medio Oriente, in una cornice di chiara matrice arabo-musulmana. Il film è ispirato da alcune fiabe arabe de Le mille e una notte, in particolare Aladino e la lampada magica.
Le vicende di Aladdin sono ambientate nella fittizia città di Agrabah. Si tratta di una città di certo molto grande e importante: vi risiede infatti il sultano, con la sua corte, e anche i visir del sultano, tra cui anche Jafar. Ciò è indicativo del fatto che la politica dello stato in cui vive Aladdin è gestita proprio da Agrabah, che possiamo a questo punto supporre essere la capitale. Possiamo azzardarci a fare il parallelismo tra l’inventata Agrabah e la reale Baghdad. Questa città è infatti stata per molti anni la capitale (o comunque una città di estrema importanza) dei vari califfati e imperi arabi che si sono susseguiti in Medio Oriente.
C’è anche però da dire che il palazzo reale ricorda molto il Taj Mahal in India, che si trova ad Agra, il cui nome ricorda molto la città disneyana. Inoltre sappiamo che nella corte del sultano c’è una tigre del bengala “domestica”, tipica della zona indocinese. Per di più, la fiaba originale di Aladino è ambientata proprio nell’estremo Oriente, in Cina o al massimo in India.
Tuttavia, quest’ultima ipotesi potrebbe essere meno fondata della precedente: sappiamo che il Taj Mahal indiano non era adibito a funzione di palazzo, ma di mausoleo. Nel film ci sono molti più elementi che richiamano al mondo persiano-arabo che a quello indiano, e animali esotici come le tigri erano spesso commercializzate fin dai tempi di Roma ai grandi sovrani di ogni epoca, e quindi anche ai grandi sultani arabi. Tirando le somme, diremo che Aladdin con buona probabilità è ambientato in Medio Oriente, all’incirca nella zona di Baghdad.
Analizzando l’epoca in cui potrebbe essere ambientato il classico, notiamo che Agrabah/Baghdad è una città fiorente, in pieno splendore. Sappiamo che storicamente la città di Baghdad ebbe il suo periodo di massimo splendore sotto il califfato abbaside tra il 900 e il 1000, curiosamente lo stesso periodo di diffusione de Le mille e una notte da cui è tratto Aladdin, il che ci porterebbe a collocare in quest’epoca il 31° classico Disney.
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Le follie dell’imperatore (2000)
Le follie dell’imperatore si apre alla corte di Kuzco, che ha la magnifica idea di radere al suolo un villaggio di contadini per farci il suo personale parco acquatico, Kuzcotopia. Nel film sappiamo che Kuzco è l’imperatore degli Inca, civiltà del Sudamerica fiorita in queste zone tra il XII e il XVI secolo, fino all’arrivo dei colonizzatori spagnoli.
Nel film vediamo che l’impero inca non è in periodo di decadenza, ma anzi, notiamo dagli scorci della capitale e del palazzo imperiale che di certo Kuzco sta governando una civiltà al suo apice. Nella storia, un impero fiorente come quello che vediamo nel film è assimilabile all’impero inca del XIV secolo. È quindi plausibile che Kuzco viva nell’America Latina del 1300.
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Per quanto riguarda dove viva esattamente Kuzco, sappiamo che la capitale inca si trovava in Perù. Esiste ancora oggi una città peruviana, Cuzco, che “all’epoca” de Le follie dell’imperatore era appunto il cuore dell’impero inca. È probabile quindi che la Disney abbia dato al suo imperatore il nome Kuzco ispirandosi alla capitale inca. Possiamo azzardare l’ipotesi che quindi Kuzco sia nato, cresciuto e vissuto a Cuzco in Perù.
Da alcuni fotogrammi del film vediamo però che il palazzo di Kuzco si trova sulla cima di una montagna, in un luogo molto simile a Machu Picchu. Tuttavia sappiamo che Machu Picchu non era una capitale e l’imperatore non risiedeva lì.
Cuzco o Machu Picchu, è praticamente certo che Kuzco abiti in Perù. A ulteriore conferma di ciò, vediamo che il territorio in cui si svolgono le avventure narrate nel film è prevalentemente montuoso, come lo è il Perù nella realtà, e che l’imperatore viene trasformato in un lama, uno degli animali simbolo del paese andino.
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Rapunzel – L’intreccio della torre (2010)
Rapunzel è il 50° Classico Disney ed è tratto da una fiaba la cui versione più famosa è quella dei fratelli Grimm, che ricompaiono ad ispirare la casa di Burbank dopo molto tempo.
È probabile che la fiaba così come il film siano ambientati in Germania. Ciò potrebbe essere confermato dal fatto che alcuni nomi nel film hanno chiara origine germanica, e che il nome “madre Gothel” in tedesco significa “madrina” o matrigna, ruolo che la donna effettivamente rappresenta per Rapunzel.
vC’è anche però da dire che la città natia di Rapunzel è dichiaratamente ispirata all’abbazia di Mont Saint-Michel in Francia, forse indizio dell’origine transalpina della principessa. Anche il vero nome di Flynn, Eugene, è di origine francese, nonostante il suo cognome Fitzherbert sembri di matrice germanica.
Ambientare storicamente Rapunzel è un’impresa in realtà molto ardua, più di altri classici. Ci sono elementi e indizi di varie epoche diverse, che non consentono facilmente di risalire all’epoca. Quando durante la festa in paese Rapunzel sfoglia un atlante geografico della sua epoca insieme a Flynn, notiamo che nella parte meridionale del planisfero, dove dovrebbe esserci l’Oceania, è indicato semplicemente “Incognita”. Ciò vuol dire che siamo prima del 1770, dal momento che in quell’anno James Cook scoprirà “ufficialmente” l’Australia, che non è disegnata nella mappa che si vede nel film. Inoltre il modo di vestire e le architetture, specialmente quelle del palazzo, sembrano confermare questo secolo.
Tuttavia, si sa che gli Olandesi misero piede in Australia già agli inizi del 1600: in questo caso Rapunzel dovrebbe essere ambientato in anni precedenti. A sostegno di questo periodo temporale, c’è da dire che le guardie reali sembrano non usare armi da fuoco, anzi utilizzano delle balestre nel tentativo di catturare Flynn. Nel XVII secolo le armi da fuoco erano abbastanza ingombranti e di certo non erano molto adatte ad un inseguimento a cavallo, e ciò potrebbe spiegare come mai in tutto il film non si vede nemmeno un’arma da fuoco, mentre nel 1700 la tecnologia era già abbastanza avanzata e almeno le guardie dei castelli sovente avevano baionette o moschetti.
Non possiamo affermare quindi se Rapunzel sia effettivamente ambientato nel 1600 e 1700, poiché ci sono elementi che sostengono sia uno che l’altro secolo.
Rapunzel e Gothel però contribuiscono a mettere confusione in tutta questa discussione. “Madre” e figlia indossano degli abiti dallo stile più antico di quello dei due secoli appena menzionati. Sembrano quasi rinascimentali: soprattutto il vestito di Gothel ricorda molto gli abiti che vediamo nei quadri dei grandi pittori che hanno vissuto in quell’epoca, come Leonardo o Raffaello. Non dimentichiamoci però che la donna ha usato il Fiore del Sole per ringiovanirsi per tantissimo tempo prima che le guardie reali lo trovassero, quindi forse Gothel potrebbe avere tra i 200 e i 300 anni.
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I vestiti che indossa sono chiaramente fuori moda da secoli se supponiamo che Rapunzel sia ambientato nel 1600 – 1700, e ciò sarebbe spiegabile solo se Gothel fosse appunto nata e vissuta (prima di trovare il fiore) nel 1400 – 1500. Quando ha rapito Rapunzel e l’ha portata nella sua torre in cui probabilmente lei stessa ha abitato per tutti questi anni, potrebbe aver dato alla figlia “adottiva” vestiti della sua epoca d’origine, appunto il Rinascimento.
È invece improbabile che Rapunzel sia ambientato nello stesso periodo di Frozen – Il regno di ghiaccio: in quest’ultimo film, mentre Anna passeggia per Arendelle, si vedono chiaramente Flynn e Rapunzel, forse venuti per assistere all’incoronazione di Elsa. Come vedremo però, Frozen è ambientato in tutt’altro periodo, in cui difficilmente è possibile collocare temporalmente Rapunzel, visti i vari indizi sopracitati. La presenza di Flynn e Rapunzel non è dunque indicativa dell’epoca in cui ci troviamo, ma uno dei tanti easter egg a cui la Disney spesso ricorre.
Frozen – Il regno di ghiaccio (2013) e Frozen II – Il segreto di Arendelle (2019)
Non sembra un mistero che il 58° Classico sia ambientato in un paese dell’estremo nord. Tuttavia la risposta non è proprio così ovvia. La geografia del mondo in cui si sviluppa il film ci suggerisce che Frozen sia ambientato precisamente in Norvegia. A sostegno di questa ipotesi, c’è da dire che notiamo la presenza di fiordi, elemento caratterizzante proprio di questo paese, nomi “nordici” come quelli di Kristoff, di re Agnarr o di Olaf, e creature, come i troll da cui viene portata Elsa, che appartengono al folklore e alla tradizione popolare di queste zone.
La Disney ha però confermato che per disegnare Arendelle hanno praticamente riprodotto in formato digitale la città di Hattstat, in Austria. Per di più, la città austriaca sorge sul lago omonimo, che sembrerebbe essere quello specchio d’acqua su cui Elsa fugge dopo aver perso il controllo dei suoi poteri.
Le due ipotesi sembrano fin qui equivalersi, ma la conferma “ufficiale” ci arriva dal sequel, Frozen II – Il segreto di Arendelle: nel film si parla espressamente di un fiordo, quello in cui sorge Arendelle, e gli spiriti che Elsa incontra, come il Nøkken, sono propri della tradizione scandinava. Questa serie di elementi fa decisamente pendere il piatto delle bilancia dalla parte della Norvegia, e l’Austria fa quindi “solo” da sfondo alla città di Arendelle.
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Più interessante è risalire all’epoca di Frozen. Siamo chiaramente nel XIX secolo, ma dal primo film è difficile indicare gli anni con precisione. L’indizio più eloquente viene dato alla fine di Frozen II, quando il generale Mattias, rimasto nella foresta incantata per 34 anni, incontra ad Arendelle la sua vecchia amica Elima. Quest’ultima mostra al tenente una fotografia di loro due, che Mattias definisce una “bizzarra magia”. Storicamente, la prima fotografia è stato scattata in Francia nel 1826. Prima che si diffondesse anche la di fuori della Francia e acquisisse una nitidezza paragonabile a quella vista nella foto nel film, bisognerà aspettare parecchi anni.
Inoltre solo Mattias si sorprende della fotografia, mentre l’amica no, segno che le persone ad Arendelle sono già abbastanza abituate alla fotografia. Possiamo quindi affermare che Elsa e Anna vivono probabilmente nella seconda metà del 1800.
Quale sarà la verità?
Per degli appassionati come noi è stato molto divertente e entusiasmante analizzare ogni singolo fotogramma per formulare queste teorie sui film Disney, con cui potremmo esserci avvicinati alla verità o aver preso degli enormi abbagli. Ma non è poi così importante: quello che ci preme davvero non è sapere se Ariel viva ai Caraibi o in che anno Kuzco abbia deciso di sfrattare Pacha per i suoi “nobili” motivi, ma vivere straordinarie avventure insieme a questi personaggi. In fondo, amiamo tutti questi Classici Disney proprio perché riescono a farci emozionare e ridere in qualunque epoca e in qualunque luogo!
Giulio Maria Giuliani
Immagini © Disney
Fonti:
È in Germania il paese di Biancaneve – La Repubblica, 15 febbraio 2002
Biancaneve per davvero – MuDeFri
La mappa dei cartoni animati della Disney – Focus
Curiosità su Rapunzel – L’intreccio della torre – Coming Soon
Se Le Principesse Disney Fossero Storicamente Accurate? 11 Storie Dietro I Loro Look! – Cliomakeup