Un “killer mancato” a Topolinia: Topolino e il serial-ladro

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Topolino e il serial-ladro è una di quelle storie di Topolino che, oltre a essere avvincenti, offrono degli spunti di riflessione interessanti. Di base si tratta di una classica indagine condotta dal nostro protagonista, raccontata però in modo intelligente e inaspettatamente maturo rispetto agli standard tipici della testata.

In particolare, la storia affronta due argomenti tutt’altro che scontati. In primis un aspetto della psicologia dei criminali, che ha spesso condotto alla nascita di individui socialmente pericolosi. A seguire, poi, la storia fa riferimento a una trappola in cui il ragionamento umano può cadere, portando a gravi conseguenze soprattutto in un contesto professionale come quello investigativo.

Siete curiosi di sapere di cosa parla questa storia e perché è così interessante? Continuate a leggerci per scoprirlo.

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Di cosa parla Topolino e il serial-ladro?

Pagina iniziale di Topolino e il serial-ladro

Topolino e il serial-ladro è una storia scritta da Caterina Mognato e disegnata da Salvatore Deiana. La sua prima pubblicazione è datata 29 aprile 1997, sul numero 2161 di Topolino. Negli anni successivi venne ristampata su alcuni volumi, come le raccolte Le grandi indagini di Topolino, del 2008, e Topolino: il caso è tuo, del 2013.

La trama è la seguente: a Topolinia si verifica una serie di furti, opera di un ladro misterioso. Quest’ultimo non sembra interessato a denaro o gioielli: i suoi obiettivi sono oggetti che hanno un grande valore sentimentale per le vittime.

Topolino dovrà occuparsi di scovare e catturare il ladro in questione. L’indagine non sarà semplice, questo individuo riesce a mettere in difficoltà la polizia a più riprese. Inoltre, il protagonista dovrà fare i conti con la presenza invadente dell’agente federale Selina Expert, anch’essa incaricata di svolgere l’indagine.

Quando Topolino e il serial-ladro parla di crimine seriale

La prima caratteristica interessante di questa storia sono i riferimenti diretti, decisamente espliciti, al concetto di crimine seriale. Nel momento in cui un personaggio utilizza per la prima volta l’espressione “delinquente seriale”, compare addirittura la didascalia che ne spiega il significato:

Chi commette i delitti in serie, tutti con le stesse modalità.

Il capo della polizia spiega al commissario Basettoni che Selina Expert è un'agente federale esperta in crimini seriali.

Inoltre, Topolino e il serial ladro non si fa problemi nel mettere in evidenza alcune caratteristiche della psicologia del criminale seriale. Nel momento in cui cerca di delineare l’identità del ladro e di intuire il perché delle sue azioni, l’agente Selina Expert mette in evidenza possibili fattori legati al carattere e all’emotività dell’individuo, oltre che a un’infanzia forse difficile.

L’analisi appena riportata potrebbe risultare familiare a molti di voi: tutte queste caratteristiche, spesso e volentieri, sono associate alla figura del serial killer. Infatti, questa tipologia di assassino commette delitti secondo schemi ricorrenti e per motivazioni prettamente soggettive, legate magari a suoi trami passati.

Egli non uccide persone per calcolo o per trarne guadagni concreti, ma per soddisfare ciò che lo spinge a livello personale. Spesso le ragioni associate dalla letteratura scientifica a questo modus operandi si legano proprio a un’infanzia traumatica, in cui il criminale ha subito numerosi abusi e soprusi. Notate qualche somiglianza con il nostro “serial-ladro”? Dopotutto, Selina formula l’ipotesi di un’infanzia difficile per spiegarne l’atteggiamento.

Naturalmente, una rivista come Topolino non inserirebbe mai assassini sanguinari o scene cruente in una storia, essendo un fumetto rivolto anche a un pubblico giovane. Eppure, l’autrice non si è fatta problemi a fare un riferimento così esplicito al crimine seriale all’interno del fumetto. Si può dire che la storia abbia provato ad affrontare argomenti maturi, aggirando con intelligenza i tabù tipici del fumetto Disney: è difficile parlare di morte su Topolino, è ancor più difficile parlare di omicidio. Dunque perché non evitare il problema, “convertendo” il serial killer in un più innocuo ladro seriale?

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La trappola dell’induzione

Purtroppo, nonostante le buone intenzioni di Selina Expert, il suo ragionamento ha un grave problema di fondo: non è attendibile. Lo stesso commissario Basettoni, dopo averla ascoltata, esprime tutto il suo disappunto e le sue perplessità. Secondo lui, l’agente è arrivata a simili conclusioni basandosi su semplici supposizioni, senza alcuna prova. Eppure, lei ne è perfettamente convinta.

Selina Expert traccia il profilo del serial-ladro, dietro le proteste del commissario Basettoni.

Ecco dunque il secondo motivo per cui questa storia è così interessante: perché accade tutto questo? Selina compie un tipo di ragionamento che, soprattutto se applicato in determinati contesti, risulta molto rischioso: potremmo dire che ragiona per induzione. Si tratta di un processo logico secondo cui, partendo dall’analisi di casi particolari, si può arrivare a una conclusione più generale e universale. Nello specifico, lei stabilisce l’identità e le motivazioni del ladro basandosi semplicemente sui furti da lui commessi.

Da moltissimi anni, la validità di questo metodo è oggetto di discussione da parte di diversi filosofi. In particolare, durante l’epoca moderna il ragionamento induttivo è stato considerato poco affidabile, perché ci sono basse probabilità che la premessa e la conclusione del ragionamento siano collegate. In altri termini: cosa permette a Selina di stabilire che, siccome il ladro si è comportato in un determinato modo, allora deve corrispondere necessariamente al profilo da lei delineato? Chi le assicura che il colpevole non sia un’altra persona, spinta da motivazioni completamente diverse?

Topolino escogita una trappola per catturare il serial-ladro

Per questa ragione, l’intervento di Topolino risulta fondamentale. Lui è convinto che la soluzione non sia così immediata e decide di indagare ulteriormente. Il suo intervento soddisfa la tesi di uno dei più grandi critici dell’induzione, il filosofo Karl Popper. Egli afferma che, per poter arrivare a una conclusione credibile, bisogna fare delle prove empiriche, ossia basate sull’esperienza diretta.

Al contrario, sempre secondo Popper, la conclusione dell’induzione è viziata dall’accumulo di casi che tendono a dare ragione all’ipotesi di partenza. In questo caso, anche a causa dell’utilizzo di un computer, Selina unisce assieme tutte le informazioni che confermerebbero che il colpevole è quella specifica persona e che abbia commesso i furti per quella specifica ragione.

Di conseguenza, Topolino e il serial-ladro è una storia che dimostra come l’utilizzo di un determinato modo di ragionare sia molto pericoloso. In un contesto di lavoro come quello investigativo, l’induzione rischierebbe di produrre errori gravi, forse anche di mandare in galera un innocente.

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Topolino e il serial-ladro: un giallo atipico

Alla luce di quanto analizzato, possiamo confermare che questa storia, in teoria solo un classico giallo con protagonista Topolino, è in grado di far riflettere su argomenti maturi e che, in un certo senso, ci riguardano da vicino. Dopotutto, quante volte ci capita di cadere nella trappola dell’induzione? Quante volte pensiamo di avere ragione soffermandoci solo su ciò che ci dà ragione?

In sintesi, Topolino e il serial-ladro ci permette di mettere in discussione noi stessi. Nel momento esatto in cui dobbiamo analizzare alcuni eventi, facciamo sempre attenzione a trarre conclusioni: chi ci assicura che siano corrette?

Dall’altro lato, questa storia tratta argomenti che non ci riguardano da vicino – ossia il crimine seriale. Topolino e il serial-ladro affronta il tema da un punto di vista inedito, originale, adatto a grandi e piccoli. Forse è proprio questo il principale punto di forza della storia: per un bambino, risulterà forse poco più di un semplice giallo. Un adulto, se avrà la voglia di leggere tra le righe, potrebbe trovare qualche spunto interessante e più maturo.

Guido Romeo

Immagini © Disney

Fonti

Topolino e il serial-ladro su Inducks

Criminologia su State of mind

Classificazione dell’omicidio seriale su Diritto.it

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