Epic Mickey | Ready Player Uack

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Topolino è una vera e propria icona, simbolo di una delle case di produzione cinematografica più importanti del mondo: oltre a essere una delle proprietà intellettuali più remunerative a livello commerciale, è un personaggio universalmente riconoscibile come portatore di buon esempio per grandi e piccini. Tuttavia, nel corso della sua lunga carriera, non sono mancati tentativi da parte della Walt Disney Company di dare sfaccettature diverse al suo ambasciatore, anche distanti dalla classica immagine allegra e tranquillizzante a cui siamo abituati. Un esempio è il cortometraggio a tinte horror del 1995 Runaway Brain (Topolino e il cervello in fuga), diretto da Chris Bailey, oppure Epic Mickey, videogioco protagonista di questa nuova puntata di Ready Player Uack, rubrica dedicata alle più celebri avventure interattive disneyane.

runaway brain
Fotogramma del corto Runaway brain.

Epic Mickey, nella cui versione italiana è stato aggiunto il sottotitolo La leggendaria sfida di Topolino, è un videogioco pubblicato nel 2010 in esclusiva per Nintendo Wii e sviluppato da Juncion Point Studios. Il titolo si distingue innanzitutto per il tentativo di portare il buon Topolino fuori dalla sua comfort zone, mettendo in luce uno dei lati più oscuri del carattere del personaggio. Ma andiamo per gradi.

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Banner pubblicitario italiano del gioco

Come nasce un videogioco? La lunga pre-produzione di Epic Mickey

La prima bozza della trama di Epic Mickey venne sviluppata dal team di Buena Vista Games nell’ormai lontano 2003. Il videogame avrebbe avuto come protagonista il nostro Mickey Mouse, che si sarebbe dovuto confrontare con Oswald the Lucky Rabbit, il primo personaggio di successo creato da Disney e Iwerks nel lontano 1927. Nei piani originali degli sviluppatori, Oswald avrebbe dovuto interpretare l’antagonista principale del videogame: dopo anni passati nelle retrovie, a guardare con invidia i successi di Topolino, il Coniglio Fortunato avrebbe sviluppato un elaborato piano di vendetta contro di lui. La vicenda si sarebbe conclusa con la redenzione dell’antagonista grazie a Mickey.

oswald villain
Concept art iniziale per Epic Mickey

Quando l’idea fu proposta a Bob Iger, all’epoca COO della Disney, questi lamentò l’impossibilità di produrre il gioco, in quanto l’azienda non possedeva i diritti del personaggio di Oswald. Dopo la promozione a CEO, Iger si pose come obbiettivo quello di ascrivere il Coniglio Fortunato nel novero delle già nutrite proprietà disneyane. L’occasione arrivò nel 2006, quando il giornalista sportivo Al Michaels espresse la volontà di unirsi alla rete televisiva NBC per fare la telecronaca al Sunday Night Football.

Cosa c’entra, direte voi? Ebbene, pochi anni prima la NBC si era fusa con la Universal Pictures, proprietaria dei diritti di Oswald, mentre Michaels aveva da poco firmato un contratto a lungo termine con l’emittente ESPN, legata alla Walt Disney Company. Questo permise a Iger di avviare una negoziazione con la NBC Universal per sciogliere il contratto di Michaels in cambio dei diritti su Oswald e altri asset minori. Il grosso era fatto, ma la Disney Interactive non mise in cantiere il videogioco fino all’anno successivo, e cioè quando acquisì uno studio che fosse in grado di occuparsi del progetto: i Junction Point Studios, di proprietà di Warren Spector.

Ma chi è costui?

Chi è Warren Spector?

Warren Spector è considerato una vera e propria leggenda nel mondo dei videogiochi: noto per aver presto parte allo sviluppo delle serie System Shock (1994) e Deus Ex (2000), è una delle figure che più hanno contribuito a definire il genere videoludico denominato Immersive Sim. In questo tipo di prodotti, le scelte che il giocatore può compiere rivestono un ruolo cardinale nel gameplay e hanno ricadute significative sui progressi del personaggio, influendo sull’avanzamento della trama principale e delle missioni secondarie. Tutte caratteristiche che si ritrovano in Epic Mickey, e che si devono alla supervisione di Spector.

warren spector
Lo sviluppatore Warren Spector

Trama di Epic Mickey

Topolino, dopo aver letto il romanzo Attraverso lo specchio di Lewis Carroll, prova a fare la stessa cosa della protagonista Alice, passando attraverso il proprio specchio. Riuscendoci, entra nello studio del grande mago Yen Sid, il quale sta ultimando il suo plastico dove abitano i personaggi dimenticati, Rifiutolandia. Soddisfatto del suo lavoro Yen Sid va dunque a riposarsi, lasciando sul tavolo pennello, pittura e solvente. Il nostro Mickey, incuriosito, inizia a giocherellare con il pennello magico, creando per errore il mostruoso Macchia Nera, che devasta il plastico dello stregone. Topolino riesce a fuggire e dimentica l’accaduto. Anni dopo, viene rapito dalla sua accidentale creazione e portato proprio a Rifiutolandia, ormai devastata e irriconoscibile.

cutscene
Storyboard della prima scena d’intermezzo del gioco

Rifiutolandia

L’area giocabile principale del videogame è Rifiutolandia, luogo popolato da cartoni dimenticati e schizzi imperfetti. Presente nelle idee degli sviluppatori fin dai primi concept, il luogo avrebbe dovuto inizalmente essere un’accozzaglia di scarti di scenografie, ammassati dietro gli studi d’animazione Disney. Successivamente si passò a identificarlo con un plastico magico in miniatura creato dal potente stregone Yen Sid.

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Concept Art di Rifiutolandia

Gli sviluppatori hanno creato Rifiutolandia basandosi sulle varie attrazioni dei parchi a tema Disney. Desideravano realizzare un ambiente che fosse familiare al giocatore, ma anche distorto, diverso. Tra i vari mondi esplorabili vi sono Tomorrow City (ispirata a Tomorrowland), OsTown (ispirata alla ToonTown di Disneyland in California) e Ventureland (omaggio all’attrazione di Adventureland).

Le ambientazioni di Epic Mickey sono inoltre un compendio di citazioni tale da aver meritato un approfondimento a sè stante, in cui vengono descritte le opere Disney che lo hanno ispirato.

Per spostarsi da una zona all’altra di Rifiutolandia si dovranno superare delle sezioni a scorrimento orizzontale che omaggiano i vecchi cortometraggi di Topolino e Oswald. Queste sezioni si affrontano entrando negli schermi proiettori disseminati nel gioco.

Un livello a scorrimento ispirato al cartoon Mickey and the Beanstalk (1947)

Male Street, la strada principale di Rifiutolandia, funge da hub centrale per raggiungere le varie zone del mondo di gioco.

La rotonda degli schermi proiettori a Male Street

Il gameplay di Epic Mickey

Epic Mickey è un platform nel quale, come già accennato in precedenza, le scelte che si compiono influenzano la storia e la reputazione che Topolino avrà verso i personaggi di Rifiutolandia nel corso dell’avventura. A seconda dei sentieri che il giocatore deciderà di intraprendere, si avranno a disposizione diversi tipi di potenziamenti e si avrà accesso a determinate missioni secondarie al posto di altre. Le decisioni determinano anche la possibilità di sfidare o meno dei mini-boss.

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Il mezzo tramite il quale Topolino può modificare il mondo intorno a sé, è il Pennello Magico di Yen Sid. Tramite questo potente artefatto, Mickey potrà decidere se cancellare con il solvente (di colore verde) tutto ciò che è fatto di cartone animato, o usare la pittura (di colore blu) per dipingere i cartoon sbiaditi per ripristinarli.

Topolino mentre usa il potere del pennello

Inoltre, grazie al pennello, il giocatore potrà decidere come affrontare i vari nemici che si presenteranno nel corso dell’avventura. I servi di Macchia Nera, i Macchiaioli, se colpiti con la pittura divengono alleati, se spruzzati di solvente vengono distrutti. In base alla quantità di pittura e di solvente che il giocatore utilizzerà, Topolino attirerà i Guardiani di Rifiutolandia, spiriti primordiali del mondo dimenticato. Esistono due tipi di queste misteriose entità: i Tints (i Guardiani della pittura) e i Turps ( i guardiani del solvente).

Topolino può anche usare dei Bozzetti Fatati, ossia speciali attacchi che permettono di far levitare gli oggetti, distruggere i nemici, rallentare il tempo o distrarre i nemici.

In tutto il corso del gioco, vari personaggi daranno al protagonista determinati incarichi, lasciando al giocatore la facoltà di decidere se portarli a compimento oppure no. In base a quante missioni secondarie saranno concluse, e tenendo conto del modo in cui sono stati affrontati i vari boss del gioco (usando pittura o solvente), si possono sbloccare due finali distinti:

  • Finale Buono/Finale Pittura se il giocatore sceglie di ridare vita ai cartoni tramite la Via della Pittura: in questo finale le azioni del giocatore avranno contribuito a rendere Rifiutolandia un posto migliore;
  • Finale Cattivo/Finale Solvente se il giocatore ha prediletto l’eliminazione dei cartoni tramite la Via del Solvente: Yen Sid rivelerà a Topolino l’esito delle sue imprese, mostrando come queste abbiano portato solamente esiti negativi, con personaggi delusi o scontenti.
A sinistra Topolino circondato dai Tints. A destra Mickey ha invece attirato i Turps

Il design dei nemici

Il videogioco iniziò a essere sviluppato per la console Wii nel 2008, e fu rilasciato nel 2010. Nel corso di questi due anni alcuni aspetti vennero ripensati, e in particolare per quel che riguarda gli antagonisti.
Qualche tempo prima della distribuzione di Epic Mickey, spuntarono in rete numerosi concept art riconducibili alle prime fasi di produzione, raffiguranti i nemici che Topolino avrebbe dovuto affrontare nel corso dell’avventura: inquietanti e mostruosi, i bozzetti avevano uno stile ben poco affine ai personaggi classici Disney.

concept art nemici

Nonostante i toni cupi dei bozzetti mostrati sopra, l’intento non era di realizzare un prodotto eccessivamente orrorifico e dark: nella versione definitiva di Epic Mickey il design degli antagonisti risulta molto diverso dai concept che vi abbiamo presentato. Le differenze con il prodotto finale sono state successivamente giustificate dai creatori, i quali hanno specificato come le prime immagini a essere rilasciate appartenessero ancora a una fase embrionale, utile a comprendere fin dove si sarebbe potuta spingere l’ambientazione tetra e oscura del progetto.

concept art nemici
Prego per gli incubi

Two is better than one

In aggiunta a Oswald è presente un secondo antagonista, ovvero Macchia Nera, il Phantom Blot creato da Gottfredson e De Maris nel 1939. Gli sviluppatori di Junction Point decisero però di reinterpretarlo, rendendolo una mostruosa creatura di inchiostro (chiamata solo The Blot).

Tornando a parlare della fase iniziale di produzione del videogame, l’idea iniziale prevedeva come boss finale una fusione di Oswald e Macchia Nera, un essere enorme e spaventoso, chiamato Storm Blot.

concept art storm blot
Concept Art raffigurante lo Storm Blot

La trama del gioco virò poi verso altri lidi grazie ai consigli di John Lasseter, all’epoca ancora direttore creativo dei Pixar Animation Studios, che collaborarono con Junction Point in alcune fasi della produzione di Epic Mickey.

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Lasseter propose agli sviluppatori di rendere Oswald un antieroe, un personaggio secondario con un forte risentimento nei confronti di Topolino che sul finale si sarebbe riappacificato con lui, accettandolo come “fratello”. Una raffigurazione lontana dalla cattiveria senza possibilità di assoluzione che avrebbe caratterizzato lo Storm Blot.

L’accoglienza di Epic Mickey

Epic Mickey uscì nel novembre del 2010 e si rivelò il platform prodotto da Disney Interactive di maggior successo di sempre, che vendette 1,3 milioni di copie nel primo mese di distribuzione, arrivando a circa 2 milioni nel giugno 2011 (considerando il mercato europeo e nordamericano).

Il prodotto venne bene accolto sia da pubblico che critica: venne lodato in particolare il gameplay innovativo, che dava la possibilità di modificare il mondo di gioco in cui agisce il personaggio. A questo si aggiungevano gli encomi per una storia coinvolgente e dalle tinte dark, che metteva Topolino a confronto con un’ambientazione inaspettata, ma credibile, rispetto alla sua veste classica. D’altra parte non mancarono però le critiche, prima su tutti la gestione problematica della telecamera, che in particolare durante gli scontri rendeva difficile inquadrare l’obiettivo da colpire, rischiando di diventare un elemento davvero frustrante. Il gioco, sviluppato per la Wii, aveva tentato di sfruttare al meglio le possibilità date dal controller per simulare il colpo di pennello con risultati non troppo riusciti rispetto al movimento del personaggio. Altre note di demerito furono il basso livello di complessità, che lo rendevano secondo il talk show Good Game un gioco tutto sommato adatto ai bambini, incapace di soddisfare le aspettative che la pubblicità iniziale aveva sollevato.

Mettendo a bilancio i riscontri positivi, quelli negativi e le vendite, la casa di produzione decise di continuare a investire nel titolo, mettendo in cantiere un secondo capitolo, Epic Mickey 2: L’avventura di Topolino e Oswald (Epic Mickey 2: The Power of Two) il cui sviluppo fu affidato nuovamente a Spector e ai suoi Junction Point Studios. Parallelamente si iniziò a stendere l’idea per un potenziale spin-off con protagonista Paperino. Agli effetti, sembravano esserci le basi per trasformare Epic Mickey in un franchise vero e proprio. Nonostante gli sforzi profusi dalla Disney Interactive, il secondo capitolo fu però deludente sotto il punto di vista delle vendite e della ricezione di critica e pubblico, portando il progetto alla chiusura prima che il videogioco con Paperino potesse vedere la luce.

In conclusione, possiamo guardare a Epic Mickey come a un progetto coraggioso e audace che, con risultati altalenanti, ha dimostrato la ferrea volontà di una Disney Company pronta a mettere in discussione il suo personaggio più noto e amato, nel tentativo di rimanere al passo coi tempi.

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Matteo Chiricosta

Immagini © Disney

Fonti: YouTube DidYouKnowGaming?Wikipedia Eng. | How ESPN swapped Al Michaels for a cartoon rabbit | Epic Mickey Wiki | IGN review

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