Pinocchio, il live-action che non convince. Cosa non va?

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Pinocchio

L’8 settembre è arrivato su Disney+ un nuovo adattamento in live-action di uno dei Classici Disney più amati. Pinocchio in questa sua nuova versione salta a piè pari l’uscita in sala in favore della piattaforma Disney+, confermando la tendenza degli ultimi anni. A poche ore dall’uscita la pellicola incassa un gran numero di recensioni negative. Che si tratti dell’ormai immancabile review bombing, o siamo di fronte all’ennesimo live-action zoppicante?

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Un progetto ambizioso

Diretto da Robert Zemeckis, Pinocchio (2022) si presenta come una riproposizione abbastanza fedele del Classico d’animazione. Ma come spesso accade in progetti di questo tipo, bastano alcune piccole modifiche per stravolgere l’opera originale. Il regista punta a veicolare una sua personale interpretazione della fiaba, alterando però alcuni degli aspetti più importanti della pellicola originale.

pinocchio

Di trasposizioni di Pinocchio ne esistono un’infinità e, a dicembre, Netflix proporrà la sua versione, diretta dal regista Guillermo Del Toro. In mezzo a questo esercito di burattini, il Pinocchio animato di Walt Disney (1940) spicca non tanto per fedeltà all’opera originale, ma come film a sé stante. Il secondo Classico Disney è, rispetto all’originale, una versione ridotta all’osso del romanzo di Collodi, ma riesce comunque a trasmetterne parte del fascino, rinnovandolo in maniera originale e autentica.

Un film che ha un valore immenso per Disney, non a caso la melodia che ormai da sempre accompagna il logo della casa produttrice è proprio il brano Una stella cade della colonna sonora originale di Pinocchio. Il film di Zemeckis si prefigge quindi un compito decisamente arduo: ricreare la magia di un film che ha segnato ben più di una generazione.

L’estetica

orologi pinocchio

Sin dalle prime scene viene a mancare uno degli aspetti più iconici del film, il tripudio di colori e piccoli personaggi in movimento che popola lo studio di Geppetto. Il live-action sfrutta questi elementi per una serie di autocitazioni, il tutto risulta così estremamente fine a se stesso. Pinocchio è l’unico elemento che si distacca a livello cromatico dai toni scuri e realistici del resto della pellicola. Molte sequenze si svolgono in penombra, accentuando ulteriormente il distacco.

pinocchio 2022

Lo stesso effetto straniante lo provocano gli animali in CGI, antropomorfi e non. Ben fatti ma privi dell’espressività delle controparti animate. Un appiattimento simile a quanto visto ne Il Re Leone. Anche Figaro e Cleo vengono animati al fine assomiglino il più possibile alle controparti animate.

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Politically Correct?

Pinocchio 2022 è stato a più voci accusato di essere eccessivamente politically correct, ma, secondo l’autrice dell’articolo, per i motivi sbagliati. Molti si sono soffermati sulla rappresentazione della fata madrina, interpretata dall’attrice di origini nigeriane Cynthia Erivo. La scelta di un cast forse forzatamente multietnico infastidisce qualcuno e potrebbe apparire come un inutile contentino verso le minoranze sottorappresentate. Erivo risulta poco credibile non però per il colore della sua pelle, ma per un’estetica del personaggio che a quel punto sarebbe stato meglio rivedere completamente. Il suo ruolo è stato inoltre ridimensionato in modo sostanziale: la fata turchina ha praticamente una sola sequenza.

pinocchio 2022 fata

Ma il vero stravolgimento lo subisce il povero Geppetto. Il personaggio creato da Collodi è straordinariamente atipico e fuori dai canoni sociali. Un uomo solo, che vive nell’indigenza ma con il sorriso sulle labbra. Un uomo con un desiderio di paternità genuino e fine a se stesso. Geppetto desidera un figlio e quando lo ottiene diventa un padre devoto, capace di perdonare senza indugio le marachelle dell’amato burattino. Una figura genitoriale non conforme, che Walt Disney nel cartone animato ripropone come tale.

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pinocchio 2022

DISCLAIMER: da qui in poi il rischio spoiler è elevato.

Geppetto nel 2022

Il nuovo Geppetto è decisamente più in linea con il concetto di famiglia tradizionale. L’uomo è vedovo, costruisce Pinocchio in memoria del figlio deceduto. La malinconia spensierata di un uomo solo che desidera un figlio da crescere si veste così della pesantezza del dramma familiare. La fata madrina non concede a un uomo solo di diventare padre, ma restituisce un figlio a un uomo che è già padre nel senso tradizionale del termine.

pinocchio

Come prevedibile, spariscono tutte le scene in cui i personaggi fumano, e nel Paese dei Balocchi i sigari vengono sostituiti da fiumi di birra. Birra che beninteso Pinocchio non beve. Curiosa la scelta secondo cui mostrare il consumo di alcolici sia più accettabile del fumo. A voler essere malpensanti potrebbe trattarsi, vista l’ambientazione italiana del film, del riemergere di un vecchio stereotipo.

Simpson
Per citare l’episodio in cui i Simpson visitano l’Italia, Il Bob italiano, l’ubriacone del villaggio ha due anni

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La potenza delle immagini

Rivedere Pinocchio in questa nuova versione è stato strano. Del film originale mi sono resa conto che non ricordavo quasi nessun passaggio della trama, confusa fra le tante versioni di una storia vista e rivista. Ciò che resta del film di Disney, col senno di poi, è una potenza visiva folgorante. Le meraviglie nello studio di Geppetto, le dita leste del Gatto e la Volpe, Mangiafuoco con le sue monete d’oro, le ciambelle fatte di fumo, le meraviglie proibite del Paese dei Balocchi.

Immagini che si piantano nella mente dei bambini e che da adulti non ci abbandonano. Il film di Zemeckis non le restituisce con la stessa intensità. Emblematica è la scena nel Paese dei Balocchi: il sogno proibito di ogni bambino diventa una bolgia infernale popolata da piccoli psicopatici. Pinocchio non è partecipe e non ne appare neanche tentato. In quest’ottica la sua trasformazione in ciuco perde totalmente di senso.

pinocchio

Il finale

Uno degli aspetti più discussi di questa nuova interpretazione di Pinocchio è il finale. La storia di Pinocchio è un viaggio avventuroso che porta a una ricompensa finale, la trasformazione in bambino in carne e ossa. L’interpretazione di Zemeckis stravolge questo aspetto: Geppetto vuole un figlio e per questo non accetta Pinocchio come burattino ma vuole che diventi un vero bambino. Gli eventi portano dunque Geppetto a cambiare e ad accettare il suo bambino per quello che è. L’accettare se stessi per come si è rappresenta la morale principale del nuovo filone di film Disney.

Una mancata evoluzione

Ma Pinocchio non parla di questo, è una storia di crescita, e di conseguenza di maturazione. Il Piccolo Pinocchio di Zemeckis non cresce, non evolve, e non sbaglia mai. Non si lascia sedurre alle tentazioni del Paese dei Balocchi, e non va a scuola perché non gli insegnanti non lo accettano. Il Gatto e la Volpe non lo tentano perché questo Pinocchio non è manipolabile, li segue perché non ha alternative. Siamo stati tutti un po’ Pinocchio da bambini, ma di sicuro non come quello di Zemeckis.

Maria Concetta Spampinato

Immagini©: Disney, Fox

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