Sicuramente Topolino è un personaggio che non ha bisogno di presentazioni. Creato nel 1928 da Walt Disney e Ub Iwerks, è diventato il simbolo di Walt Disney Company. Topolino è buono, coraggioso e intelligente, incarna la figura dell’eroe alla perfezione. Nel corso degli anni, è diventato uno dei personaggi di fantasia più famosi al mondo. Ne consegue che ogni Paese ha un nome con cui chiamarlo. In Italia lo conosciamo come Topolino, ovviamente, ma come si chiama in giro per il pianeta?
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Topolino: un po’ di storia
Prima di addentrarci nel mondo della traduzione, dobbiamo far luce brevemente sulle origini di questo personaggio e del suo nome. Dovete sapere che Topolino, in un certo senso, è… figlio di un coniglio. Infatti, nel 1927, la coppia Disney-Iwerks ideò Oswald the Lucky Rabbit (in italiano, Oswald il coniglio fortunato). L’aspetto può già ricordare quello del Topolino odierno: pantaloncini, due grandi orecchie, pelo nero e faccia bianca. Questo personaggio comparve come protagonista in diversi cortometraggi (tra cui ricordiamo il celeberrimo Trolley Troubles) e ottenne anche un discreto successo.
Come mai siamo cresciuti con Topolino e non con Oswald? Purtroppo, Disney perse i diritti di questo personaggio proprio per colpa del suo successo. Nel 1928 Charles Mintz, il produttore dei corti del coniglio fortunato, notò la popolarità del personaggio. Così, mosso dall’avidità, stipulò un contratto con tutti i collaboratori di Walt, portandoglieli via. In sostanza, fece terra bruciata attorno a Disney e Iwerks, lasciandoli soli e senza più Oswald.
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I due non poterono far altro che rimboccarsi le maniche e creare qualcosa di nuovo da zero. Dopo una lunga serie di incontri di branstorming, il nuovo personaggio prese finalmente forma. Forse era presente un ricordo di Oswald nella versione definitiva, ma le orecchie erano di certo più corte, sui pantaloncini erano attaccati dei bottoni, e soprattutto era cambiato l’animale di riferimento. Da un coniglio, si era passati a un topo.
Mortimer Mouse?
Il topo c’era, ora bisognava dargli un nome. La prima opzione, per Walt Disney e Ub Iwerks, era Mortimer Mouse, ma i due non erano così convinti. Ci sono diverse teorie sull’origine del nome definitivo. Secondo la storia più accreditata, pare che sia stata la moglie di Walt Disney, Lilian, a costringere il marito a passare da Mortimer, che non le piaceva, a un nome più carino, Mickey.
C’è un’altra teoria molto interessante che spiegherebbe perché il topo sia stato ribattezzato Mickey. L’attore Mickey Rooney dichiarò in un’intervista che un giorno, mentre girava la serie Mickey McGuire, si intrufolò durante la pausa pranzo nello studio di Walt Disney. Quest’ultimo gli chiese chi fosse e lo invitò a sedersi con lui, mostrandogli i suoi disegni, che erano bozzetti raffiguranti un certo topo. Rooney si presentò e disse che si chiamava Mickey. Walt Disney, colpito, gli chiese se potesse dare anche al suo topo quel nome. La storia non è poi così verosimile, forse, ma di certo ci sono molte persone grate di essere cresciute con Mickey piuttosto che con Mortimer!
Paesi che mantengono Mickey Mouse o che lo riadattano
Veniamo al dunque, e tuffiamoci nel mondo della traduzione. Come si chiama Mickey Mouse nelle altre lingue del mondo? Dovete sapere che la schiacciante maggioranza dei Paesi ha deciso di tenere lo stesso nome, o comunque di mantenere lo schema formato da “Mickey” e dal termine “topo” (chiaramente adattato alla lingua di riferimento).
Più che di traduzione, in questi casi, potremmo parlare di adattamento: il nome proprio Mickey è stato adattato alla lingua destinataria, e solo il termine “mouse” è stato effettivamente tradotto. Come mai questa scelta? Il personaggio è così iconico e il nome è così rappresentativo dello stesso che in pochissimi hanno deciso di rischiare e tradurlo diversamente, come accade per altri personaggi.
Mickey Mouse diventa così Miushi Mickey in albanese: miushi è il vezzeggiativo per “topo” (miun). In croato diventa invece Myšák Mickey – infatti la parola myšák vuol dire proprio topo. Un altro esempio di questa dinamica è l’Estonia: qui Topolino è conosciuto come Miki Hiur, dove hiur significa topo e Miki è un adattamento del nome inglese Mickey. Anche l’indonesiano segue uno schema simile, e il nome viene tradotto come Miki Tikus.
La Grecia ricalca abbastanza da vicino l’originale, e propone come nome Micky Maous (di fatto, una traslitterazione). Persino i cugini d’oltralpe, i francesi, famosi per le loro politiche di protezione della lingua contro la “minaccia” dell’inglese, hanno deciso di mantenere il nome originale.
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Topolino nei Paesi asiatici
Anche in Asia le traduzioni sono state il più fedele possibile, pure se il nome è stato adattato ai sistemi di scrittura di ogni paese. In Cina, per esempio, Mickey Mouse diventa 米老鼠, Mǐ Lǎo Shǔ, dove Lǎo Shǔ significa proprio topo. Il carattere 米, Mǐ, indicherebbe il riso, ma in questo caso serve per riprodurre foneticamente il nome Mickey. In Cina è molto comune che nomi propri stranieri vengano tradotti utilizzando caratteri che hanno altri significati, ma che foneticamente possono ricordare il nome originale. “Italia”, per esempio, diventa 意大利, Yìdàlì. I caratteri significano, letteralmente, significato, grande e profitto. Ovviamente sono stati scelti per le caratteristiche fonetiche, e non per il significato.
Tornando a Topolino, in Corea e Giappone il suo nome è stato ricreato secondo i rispettivi alfabeti: anche qui, di fatto, siamo di fronte a una traslitterazione più che a una traduzione o a un adattamento. In Corea abbiamo dunque 미키마우스, Miki Mauseau, e in Giappone ミッキーマウス, Mikkī Mausu.
Come si chiama Topolino nella terra dei Vichinghi?
Anche in terra vichinga (o, fuor di battuta, in area scandinava), resta saldo l’affermato binomio che vede il nome Mickey e la traduzione del termine “topo” affiancati tra loro. Così, in Danimarca Topolino è Mikkel Mus, in norvegese Mikke Mus, in islandese Mikki Mùs. C’è solo un’eccezione, la Svezia. Nel Paese dell’Ikea, Topolino è conosciuto come Musse Pigg, dove pigg significa “sveglio”. Una scelta curiosa. Anna-Stina Hägg, editor dello Stockholms Dagblad, si è trovata per prima a dover tradurre il nome del topo in Svezia: ha affermato di non aver trovato un nome migliore per tradurre Mickey Mouse, e di aver scelto Musse Pigg solo perché le suonava bene.
Miguelìn?
Solitamente i paesi ispanofoni tendono a tradurre tutto il traducibile, dai titoli dei film ai nomi dei personaggi. Mickey Mouse è l’eccezione che conferma la regola: infatti, sia in Spagna che in America del Sud il topo più famoso al mondo è conosciuto con il suo nome originale inglese.
Non è sempre stato così, però. Quando uscirono i primi fumetti di Topolino negli anni ’30, in Spagna vennero pubblicati sulla rivista La Vanguardia. In quel periodo si tendeva a tradurre ogni nome straniero, soprattutto quelli inglesi. Il fenomeno è ben attestato anche in Italia nei medesimi anni: lo stesso sviluppo a partire da cause e contesti differenti. Per questo motivo i redattori della rivista decisero di tradurre Mickey Mouse in Ratòn Miguelìn (ratòn vuol dire topo).
Questo nome fu abbandonato più tardi, negli anni Cinquanta, e sostituito dal nome originale in inglese come nella maggior parte dei paesi europei.
Topolino!
Indovinate qual è l’unico paese che ha totalmente reinventato il nome di Mickey Mouse? Esatto, proprio l’Italia! Sia chiaro: nel Bel paese questo modo di procedere era tutt’altro che eccezionale. Tutti i personaggi dei fumetti Disney, al loro arrivo in Italia, hanno dovuto “rinunciare” al loro nome originale. Così Donald Duck è diventato Paperino, Goofy è diventato Pippo (o, prima ancora, Medoro) e così via. Non è tutto qui: venivano tradotti i nomi dei personaggi dei fumetti in generale, anche lontano dalle strisce Disney. Un chiaro esempio di questa dinamica è Rob the Rover, ribattezzato Lucio l’avanguardista.
Non si deve pensare, però, a un’imposizione da parte del regime fascista. La stretta del governo sui fumetti sarebbe arrivata solo tra fine anni ’30 e inizio ’40 (il 1941, da questo punto di vista, è una data fondamentale). Prima ancora della “svolta autarchica”, e dell’ossessione fascista per l’italianità, era insomma già diffusa l’abitudine di adattare i nomi dei personaggi dei fumetti.
Anche il nome scelto per adattare “Mickey Mouse” sorprende fino a un certo punto. Il nuovo personaggio era un topo. Il suo nome doveva servire a presentarlo come un animaletto simpatico, amico dei più piccini: poteva esservi una scelta più felice di Topolino?
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Così iconico da non dover essere tradotto
Molto spesso, i nomi dei personaggi Disney cambiano di Paese in Paese per sottolinearne diverse caratteristiche. Per Topolino questo non vale, come se non ci fosse bisogno di spiegazioni. Mickey Mouse è iconico, così come il suo nome: è talmente famoso che potremmo definirlo quasi un vero e proprio brand.
Marianna Sartori
Immagini © Disney
Fonti:
- Mickey Rooney: Hollywood, religion and His Latest Show
- Gadducci F., Gori L., Lama S., Eccetto Topolino – nuova edizione, Edizioni NPE 2020