“¡Abreìs los ojos!” Encanto, il 60° Classico Disney diretto da Byron Howard e Jared Bush, insieme alla co-regista Charise Castro Smith, è al cinema dal 24 novembre. Il film non ha deluso le aspettative create dai diversi trailer e ha aperto la porta di un mondo luminoso, colorato e ricco di musica, rivelandosi magico e toccante.
Si ricorda che l’articolo riflette solo l’opinione personale dell’autore, e non tutti potrebbero essere d’accordo. Per chi invece avesse voglia di saperne di più, consigliamo di visitare direttamente la casita della famiglia Madrigal, entrando in contatto con la magia, i colori e la musica che la caratterizzano.
” ¡Hola, Casita!”: la storia di Encanto e della famiglia Madrigal
Mentre è in fuga dagli invasori per le montagne della Colombia, Alma “Abuela” Madrigal subisce la perdita del marito Pedro, che viene ucciso cercando di proteggere lei e i tre figli Julieta, Pepa e Bruno. Improvvisamente, grazie a un miracolo, la candela che Abuela regge si illumina e sprigiona una magia che crea il piccolo e speciale villaggio di Encanto, nascosto in una valle tra le montagne. A sorvegliare il paesino vi è la casa di Abuela, la quale si rivela essere magica: grazie a essa e al potere della candela, i tre figli ricevono dei doni unici coi quali possono proteggere il villaggio e aiutare la comunità.
Molti anni dopo la famiglia Madrigal è cresciuta. Julieta e Pepa hanno sposato rispettivamente. Agustìn e Félix e sono rimaste a vivere nella casa di Abuela, assieme ai loro figli, i giovani Madrigal: Luisa, Isabela e Mirabel, figlie di Julieta, e Dolores, Camilo e Antonio, figli di Pepa. Anche loro hanno ricevuto dei doni speciali, come le loro madri. Il terzo fratello, Bruno, pare invece “abbia smarrito la via” e quindi nessuno deve nominare il suo nome…
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La speciale protagonista: Mirabel
La protagonista della storia è la giovane Mirabel, una ragazza che ama la sua famiglia, sempre solare, curiosa e sorridente, almeno in apparenza…
Mirabel è infatti l’unica a non aver ricevuto alcun dono speciale dalla casa, mentre le sue sorelle e i suoi cugini, persino il piccolo Antonio, hanno sviluppato i loro talenti. Per quanto ne soffra, la ragazza cerca in tutti i modi di partecipare attivamente alla vita familiare. Nonostante il suo entusiasmo, molti membri, tra cui la stessa Abuela, la ritengono quasi un peso e arrivano a escluderla.
La sera in cui il giovane Antonio riceve il suo talento, Mirabel nota delle crepe nella casa e capisce che qualcosa non va. Allarmata, ne parla con la sua famiglia, la quale però non vede alcun problema e pensa che la ragazza si sia inventata tutto. Ma in realtà qualcosa di oscuro sta per accadere: la magia si sta infatti indebolendo e Mirabel decide di intervenire. Comincerà quindi a vivere una serie di avventure che la porteranno a scoprire diversi segreti sulla famiglia e su se stessa.
Riuscirà Mirabel, con le sue sole forze, a salvare la casa, la magia e la sua amata famiglia?
Ma chi sono i membri della famiglia Madrigal?
La famiglia Madrigal è certamente unica nel suo genere! Scopriamo chi sono i suoi componenti.
La matriarca è Alma “Abuela” Madrigal, la quale non possiede alcun dono, ma è la custode della candela magica. I suoi figli sono Julieta, che prepara cibi in grado di guarire qualsiasi ferita o malattia, Pepa, capace di controllare il tempo con l’umore (talvolta con esiti disastrosi), e Bruno, il quale ha la facoltà di vedere nel futuro.
Julieta e suo marito Agustìn hanno avuto tre figlie. La primogenita è Luisa, dotata di una forza sovraumana e di un fisico eccezionale. Segue Isabela, emblema della grazia, capace di controllare e creare i fiori. La sorella minore è Mirabel, la quale non possiede alcun talento, ma ha un cuore d’oro, è generosa e altruista.
Anche Pepa e suo marito Félix hanno avuto tre figli: Dolores, dotata di un super udito, Camilo, capace di trasformarsi in qualunque persona egli conosca, e il piccolo Antonio, in grado di comunicare con gli animali.
Una cosa è sicura: con una famiglia così particolare non ci si annoia!
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I temi di Encanto, magico Classico Disney
Il film è certamente pensato per i bambini, ma tratta, in maniera non pesante, diverse tematiche capaci di far riflettere anche un pubblico adulto. La più lampante è senza dubbio l’importanza dell’unione familiare: come in molti altri film la Disney ricorda, in modo dolce ma non esageratamente stucchevole, quanto sia fondamentale che in famiglia si resti uniti e compatti. Possono esserci screzi, difficoltà e incomprensioni, ma restando insieme si riescono a superare tutti i problemi, pur con fatica. L’importante per una famiglia è non dimenticare mai di essere tale, perché è questo a renderla speciale e unica nel suo genere.
L’altra tematica portante di Encanto è l’accettazione, non solo di se stessi, ma anche della diversità, aspetto ricorrente in un Classico Disney. La mancanza di poteri di Mirabel è il punto di partenza per una doppia riflessione riguardo la tematica, estendibile in seguito anche agli altri personaggi: da una parte, infatti, la famiglia tende a escludere la ragazza, dall’altra lei stessa è frustrata e vive questa situazione con estremo disagio, senza rendersi conto delle altre stupende qualità che la contraddistinguono, come l’altruismo, la generosità e la bontà d’animo. In maniera toccante e delicata il film ci ricorda quanto sia importante che ciascuno di noi trovi il proprio percorso, e sviluppi le sue capacità, anche se talvolta significa non essere conformi alla realtà circostante e non soddisfare le aspettative altrui.
Il messaggio che viene trasmesso è quindi allo stesso tempo semplice e fondamentale: ognuno è a modo suo straordinario nonché unico, e ha diritto al suo posto nel mondo.
Una terra magica dalle tradizioni musicali ancestrali: la Colombia
La storia si svolge in Colombia, paese dalle molteplici tradizioni ancestrali e misteriose. Per riprodurre un’ambientazione quanto più possibile fedele all’originale, nonché omaggiare una terra così ricca culturalmente, il team di produzione del 60° Classico Disney ha effettuato un viaggio nel 2018 alla scoperta degli usi, dei costumi e dell’arte colombiani. Numerosi sono quindi i riferimenti alla cultura del paese, primo fra tutti la musica: le canzoni del film, e più in generale la colonna sonora, hanno infatti dentro di sé un po’ di reggaeton, salsa, cumbia e mapale, tutti ritmi tipici della Colombia. Lin-Manuel Miranda, che ha curato le musiche di Encanto (altro notevole punto di forza del film), afferma peraltro di essersi ispirato al genere del vallenato, tipico della valli e delle regioni caraibiche del paese.
La musica ha quindi un ruolo fondamentale nel film, a partire dal cognome dei protagonisti, chiaro riferimento alla composizione del madrigale, per arrivare alle numerose canzoni presenti nel corso della narrazione. Piccola curiosità: nella versione italiana, uno dei brani, Dos Oroguitas, è eseguito dal cantante Alvaro Soler, anche doppiatore di Camilo, il quale si è dichiarato grande appassionato dei film Disney e quindi entusiasta nel ricoprire questi incarichi.
Altri elementi di cultura colombiana nel 60° Classico Disney
Anche la cultura materiale colombiana viene ben rappresentata: dall’architettura ai fiori, fino alla cucina e ai colori, tutto sembra essere frutto di un minuzioso lavoro di ricerca. La casita in cui è ambientata la storia è infatti la perfetta riproduzione di una casa coloniale del Sud America, mentre i cibi, come la arepa con queso, appartengono alla tradizione culinaria colombiana. Il risultato, visibile nel film, è davvero sorprendente. Lo spettatore s’immerge infatti in un universo talmente luminoso e colorato da poter addirittura, con un po’ di immaginazione, sentire il profumo dei fiori, nonché il sapore dei cibi lì presenti. I registi affermano peraltro di essersi ispirati, per quanto concerne le leggende e gli aspetti mistici, anche alla corrente del Realismo Magico, rappresentata in Colombia dal celebre scrittore Gabriel Garcìa Marquez.
Puntuale e fedele è, infine, il riferimento alle diverse etnie. La Colombia è, dal punto di vista etnico, un vero e proprio melting pot, o per dirla alla spagnola una mezcla e questa diversità viene quindi ben celebrata nel film: i membri della famiglia Madrigal sono infatti di etnia afro-latina, indigena e meticcia.
Ma quindi? Ne vale la pena di vedere Encanto?
Volendo riassumere, Encanto è a tutti gli effetti una fiaba. Moderna, non convenzionale, forse. Non sono presenti tutti i tratti tipici del genere, ma come tutte le fiabe racconta la storia di un viaggio. Forse la meta non sarà il ritrovamento di un manufatto antico o il salvataggio della principessa di turno, ma, a modo suo, Encanto presenta un viaggio, una ricerca, ossia quella di se stessi. E, molto probabilmente, in questo tipo di ricerca finiamo per riconoscerci di più. A chi non è capitato infatti di sentirsi diverso e, per questo motivo, di voler trovare il proprio posto nel mondo? Quante volte ci sentiamo goffi e impacciati come Mirabel, mentre gli altri paiono perfetti e impeccabili, e non ci rendiamo conto che ognuno ha delle sue qualità e capacità da mettere a frutto?
Encanto racconta quest’unicità di ciascuno di noi, e lo fa in maniera colorata, scherzosa, ma allo stesso tempo delicata e toccante grazie alla storia di Mirabel, la quale dimostra come non si debba possedere superpoteri per essere straordinari. Ancora una volta, quindi, la Disney è riuscita nell’intento di produrre un lungometraggio capace non solo di far sognare ed emozionare, ma anche di riflettere. E di questo non possiamo che essere grati.
E voi che aspettate a entrare in contatto con il magico mondo di Encanto, 60° Classico Disney?
“¡Abreìs los ojos!”
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Michael Anthony Fabbri
Fonti: Wikipedia, npr.org
Immagini: ©Disney