Se avete apprezzato l’articolo sulle dieci cose peggiori fatte da Paperino nei cartoni animati, allora siete nel posto giusto. Oggi andremo a scavare nel passato del personaggio più amato di sempre: Topolino! Sembra strano, lo sappiamo, eppure anche il nostro caro amico altruista e “perfettino” è riuscito a farne di cotte e di crude. Siete curiosi di scoprire cosa?
Ovviamente, non c’è dubbio che Paperino sia imbattibile. Quando si parla di esplosioni di rabbia o di sfoghi di pura malvagità, il Papero non ha rivali. Tuttavia, anche il Topo dei record nasconde nel suo passato dei momenti del tutto insospettabili! Capiamoci, non dobbiamo aspettarci gli eccessi di Paperino. Come lui… nessuno mai. Però fidatevi, anche Topolino ci potrà regalare delle sorprese inattese. Perciò bando alle ciance e via con la decima posizione!
10) Quando ci vuole, ci vuole!
Ma Topolino non era uno dei buoni? Adesso ci arriviamo, con calma. Cominciamo con un decimo posto che è più un assaggio. Si tratta comunque di roba di tutto rispetto, anche se mancano i danni – quelli distruttivi. Stiamo parlando del corto The Opry House (1929), dove troviamo Topolino alle prese con gli ultimi preparativi prima dell’inizio di uno spettacolo di Vaudeville. Le scene in questione sono due, anche se la prima è poco più di una visual gag.
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Il corto si apre con un’inquadratura dell’esterno del teatro. Lì vediamo Topolino con in mano una scopa. Non è chiaro se la stia usando più per spazzare o più per ballare, ma non importa. Ricordatevi, siamo alla ricerca delle cose peggiori! Comunque dopo poco ecco la prima scena rilevante, il primo accenno di frattura nella pazienza del Topo. Detto in breve: arriva un tizio che è 10 volte Topolino e che cerca di entrare nel teatro, senza riuscirci. La porta è troppo stretta, così Topolino lo soccorre e cerca di spingerlo dentro.
L’epilogo di questo breve segmento è ovviamente disastroso. Topolino viene infatti travolto e schiacciato dallo spettatore, che perde l’equilibrio e cade all’indietro. Ecco, noi siamo dell’idea che questo piccolo incidente debba avere senz’altro contribuito a stiracchiare i nervi del povero Topo.
In ogni caso, Topolino trova il modo di risolvere la situazione bucando lo spettatore con uno spillo gigante, il quale si sgonfia come un palloncino ed è in grado di attraversare la porta. Come abbiamo detto, si tratta di poco più di una semplice visual gag. Ma non vi preoccupate, la scena incriminata è poco distante.
Il corto ci porta quindi all’interno del teatro, dove è cominciato lo spettacolo. Dopo alcune scene musicali, vediamo finalmente Topolino salire sul palco e sedersi davanti ad un pianoforte a coda. È pronto. Lo si vede dallo sguardo. È sicuro di sé. E quindi comincia a suonare. Le sue mani si muovono fluide sulla tastiera fino a che… il pianoforte smette di collaborare! È impazzito! Si sta ribellando al povero Topolino! Ma la sua pazienza è già stata incrinata… irrimediabilmente. Topolino è quindi costretto a prendere a pugni la tastiera per portare a termine l’esibizione. Esatto: PUGNI!
Quindi, per riassumere, violenza sconsiderata su di un oggetto, anche se… è pur vero che quando ci vuole, ci vuole! Ci è sembrato un ottimo inizio. E poi… da qui si può solo che peggiorare. Quindi proseguiamo.
9) Come evadere da una prigione federale in poche semplici mosse
Eccoci al nono posto. Nel corto Fuga di Topolino (The Chain Gang; 1930) troviamo Topolino in carcere, con tanto di catene e palla al piede, costretto ai lavori forzati. Non sappiamo cos’abbia fatto per cacciarsi in questa situazione spiacevole, il corto non lo dice. Possiamo presumere però che non sia nulla di encomiabile. Insomma… prigione, catene e lavori forzati non sono certo il massimo per il Topo dei valori e della giustizia! Ma tant’è.
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In ogni caso, Topolino è al fresco e gli tocca sgobbare e spaccare le pietre a tempo di musica. E c’è da dire che lui ci prova. E sembra mettercela davvero tutta per raggiungere il risultato imposto. Purtroppo, le sue braccina striminzite non gli permettono nemmeno di scalfire i massi che si trova davanti. Se non fosse per l’aiuto di un altro detenuto probabilmente non ce l’avrebbe mai fatta. La situazione è quindi molto drammatica.
Ma ecco finalmente presentarglisi davanti l’occasione della vita! Uno spiraglio per la libertà! Nel cortile della prigione, infatti, è partita una sparatoria delle guardie a danno dei detenuti e c’è un baccano micidiale. Così Topolino riesce a sgattaiolare vicino al muro di cinta… per catapultarsi fuori! Esatto! Proprio così. Topolino sfrutta una tavola di legno in bilico su una pietra, che fa da fulcro. Si posiziona sopra. Poi prende la palla che ha attaccata al piede e la lancia sull’altra estremità… e la fisica fa il resto.
Quindi, in poche parole, non solo Topolino ha commesso chissà quale reato che l’ha costretto alle catene e ai lavori forzati, ma è pure evaso! E diciamocelo, non è che sia una cosa consigliabile, né tantomeno rispettabile.
8) Occhio non vede, controllore non duole
L’ottavo posto è tutto per il corto Topolino va in vacanza (Mr. Mouse Takes a Trip; 1940). In esso troviamo un Topolino sbadato, di fretta… e pronto a tutto pur di andare in vacanza. Il Topo è sul binario e sta aspettando il treno. Con lui c’è il suo fido amico a quattro zampe Pluto. Purtroppo, al momento di salire nella carrozza, il controllore (qui interpretato da Pietro Gambadilegno) mette le cose in chiaro: vietato l’accesso ai cani. Che fare? Rispettare la legge o imbarcare clandestinamente un cane a bordo?
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Conoscendo Topolino, non dovrebbero esserci dubbi. L’alternativa migliore dovrebbe essere senz’altro rinunciare al viaggio e cercare un’altra soluzione. Ma non è così che vanno le cose. Topolino si intestardisce. Non è d’accordo con le condizioni generali di trasporto e cerca un modo di aggirarle. Così svuota la sua valigia, ci infila dentro il povero Pluto e, con una buona dose di nonchalance… sale sul treno!
Il nostro caro Topolino, ha quindi violato le norme del contratto di trasporto nel peggiore dei modi: con dolo. Infatti, Topolino era perfettamente a conoscenza dell’illiceità della sua condotta, e questo perché il controllore lo aveva appena redarguito. Perciò non abbiamo molto da dire, se non che… non si fanno queste cose Topolino, suvvia!
7) Cuori infranti… o case infrante?
Bene bene, iniziamo a entrare nel clou della classifica. Da qui i danni iniziano ad essere quantificabili. Ci troviamo nel corto Il Primo Amore (Puppy Love; 1933). In esso vediamo Topolino e Pluto dirigersi a casa di Minni (e della cagnolina di Minni) con fiori e cioccolatini. Insomma, un appuntamento in piena regola!
Le cose sembrano andare alla grande. Topolino e Pluto vengono accolti in casa e l’atmosfera è delle migliori. Topolino porge i fiori e i cioccolatini a Minni, e dopo poco i due si mettono a cantare una canzone al piano. In un’altra stanza, la cagnolina ha appena invitato Pluto a salire sul divano accanto a lei. Cosa mai potrà andare storto?
Pluto prova ad avvicinarsi alla cagnolina… ma lei si sposta. Quindi ci prova ancora, ma lei non sembra volere quel tipo di promiscuità e salta giù dal divano ed esce dalla stanza. Pluto è avvilito e non sa cosa fare. Fino a che, con grande fortuna, l’occasione gli si presenta davanti: la scatola di cioccolatini! Pluto la prende, senza pensarci due volte, e la porta alla sua amata. Ottima mossa, Pluto!
La cagnolina è al settimo cielo dalla gioia! È così contenta che dà una leccata sul muso a Pluto, il quale si ritrova a correre e a saltare in giro per la stanza, felice come una Pasqua. Ma il boost di endorfine non dura molto. Infatti, Pluto si rende immediatamente conto di quello che ha fatto: la scatola di cioccolatini è vuota adesso! Per rimediare decide di riempirla con un osso per cani e di riportarla dove l’aveva trovata.
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È tutto pronto. L’esito nefasto è dietro l’angolo. Minni prende la scatola di cioccolatini e la apre. Alla vista dell’osso di cane non ci vede più e inizia a prendere a parole il povero Topolino (che non riesce a spiegarsi l’osso). La situazione peggiora di secondo in secondo. Adesso Topolino è con le spalle alla porta e Minni chiude il discorso dicendogli di andarsene. A queste parole vediamo Topolino cambiare espressione. Lui non ci sta a farsi mettere i piedi in testa senza motivo!
Così Topolino esce di casa, afferra la maniglia della porta e la sbatte alle sue spalle facendo saltare in aria vetri, quadri e porta ombrelli. Poi esce dalla staccionata e sbatte il cancello di legno allo stesso modo… facendo volare via tutte le assi! I danni sono molteplici e lui non sembra curarsene minimamente. Insomma, non proprio quello che ci dovremmo aspettare dal buon vecchio Topolino…
Dal corto appare evidente che, comunque, i danni sono quasi trascurabili. Si tratta, in fin dei conti, di una finestra rotta e di qualche asse da re-inchiodare alla staccionata. Insomma: poca roba. Soprattutto se la si paragona al disastro che scatena Paperino in Paperino e la Pazienza (Cured Duck; 1945). Ve lo ricordate? No? Nemmeno se vi dicessimo le parole palo del telefono e dritto dritto attraverso il muro? Nessun problema: se volete saperne di più vi lasciamo il link qui (posizione n. 7)! E adesso… pronti per la sesta posizione?
6) A volte una pistola… vale più di mille parole
Be’… si preannuncia un sesto posto di tutto rispetto! Se avete letto la parola “pistola”, avete letto bene. Non ci sono errori. E sì, state ancora leggendo un articolo su Topolino. Perciò, preparatevi. Il corto si intitola L’Ora della Sinfonia (Symphony Hour; 1942) e mette in scena uno spettacolo musicale di un’orchestra diretta da Topolino. Nel corto vediamo molti volti noti, come Paperino, Pippo e Gambadilegno. Ma anche Orazio, Clarabella e la gallina Chiquita, qui alla loro ultima apparizione animata per oltre 40 anni.
Comunque, il corto si apre con le prove generali e tutto scorre liscio come l’olio. Il brano che viene eseguito è l’Overture della Cavalleria Leggera (Leichte Kavallerie) di Franz von Suppé. Tutti suonano la loro parte al meglio. Topolino ha la situazione sotto controllo. Gambadilegno – lo sponsor – è entusiasta. Cosa mai potrà andare storto?
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Purtroppo la sera dell’evento viene commesso un grave errore. Tutti gli strumenti, infatti, vengono affidati a Pippo. Riformuliamo, nel caso vi sia sfuggito: il destino della serata viene affidato alle mani – non del tutto sicure – di Pippo! E infatti, come si poteva immaginare, Pippo fa un disastro: cade giù per la tromba dell’ascensore del teatro, portandosi dietro tutti gli strumenti. Segue l’ascensore, come una specie di pressa. Gli strumenti sono adesso un sottile foglio di legni, ottoni e pelli.
Topolino, ancora ignaro di tutto, sale sulla sua postazione e dà il via alla performance. Quello che sentono le sue orecchie, però, non è la sinfonia magica delle prove generali, ma un miscuglio di rumori fastidiosi. L’orchestra, infatti, sta suonando come può con quello che resta degli strumenti e il risultato è quasi inascoltabile. L’atmosfera si fa tesa e Paperino non ci sta. Vorrebbe andarsene dal palco. In fondo, chi non lo farebbe?
Ma ecco Topolino ricorrere ai rimedi estremi. Dopo aver provato in tutti i modi a convincere Paperino a non abbandonare le percussioni, Topolino è costretto ad estrarre una pistola, che è grande quanto la faccia di Paperino. E quindi eccola qui la nostra scena da sesto posto! Una vera e propria minaccia a mano armata. Pensate che non possa andare peggio di così?
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5) Gli animali non si toccano
Per il quinto posto abbiamo pensato ad un corto che lascia trasparire una certa mentalità contorta del nostro Topo. Si tratta di Topolino e i Pellerossa (Pioneer Days; 1930). Il corto è ambientato nel vecchio west e si apre con una sequenza musicale con protagonisti Topolino e Minni. I due sono a bordo di una carrozza, diretti al loro accampamento. Non passa molto prima che la carrozza venga avvistata da una vedetta nemica, la quale corre ad avvertire il resto della tribù di nativi americani.
La trama è molto semplice: Topolino e Minni, una volta giunti al punto di ritrovo, si riposano… cantando e ballando insieme ai loro compagni pionieri. Tra i brani eseguiti troviamo una versione struggente di Darling Nelly Grey (un brano popolare americano del XIX secolo; più comunemente nota come Nelly Grey).
Comunque, per farla breve, Topolino, Minni e tutti i pionieri vengono attaccati dalle frecce nemiche. Topolino è nei guai. Prova anche lui a contrattaccare, ma la canna del fucile gli esplode in mano e si apre come un fiore. Che fare?
Fortunatamente, proprio quando le speranze sembrano svanire, ecco che appare un porcospino sulla scena. Topolino lo nota… e non esita nemmeno per un secondo. Sa già cosa fare. Non sembra importargli un bel niente che si tratti di un essere vivente. Assolutamente no. Topolino lo prende… e lo usa come arma. Gli torce il ventre fino a tenderlo come una corda di violino, e poi molla la presa. Gli aculei del povero istrice volano a mezz’aria, prendendo in pieno i nemici.
Ci è sembrato un ottimo modo per consacrare la metà alta della classifica. Una bella scena di maltrattamento di animali. È un reato, Topolino, sappilo!
4) Il fine giustifica i mezzi?
Eccoci adesso a un corto pregno di sconsideratezza. Quella che può generare i danni peggiori. Il cartone si intitola Topolino Alpinista (Alpine Climbers; 1936). In questa occasione, Topolino è alle prese con un’escursione in montagna. Con lui ci sono anche Paperino e Pluto.
Dopo una breve sequenza con Paperino (lo vediamo prima aiutare Pluto a salire in cima, e poi litigare con una capretta), ecco subito la scena che ha portato questo corto al quarto posto. Vediamo infatti Topolino avvicinarsi ad un nido di aquila. Il nido è pieno zeppo di uova. E Topolino non ha intenzione di lasciarle lì. Così inizia a prenderle e a nasconderle nello zaino. Purtroppo non si è accorto che mamma aquila è dietro di lui… e non è molto felice di quello che sta vedendo.
Gli si lancia addosso. Vuole salvare i suoi piccoli aquilotti dalle grinfie del Topo. Ma il Topo si difende… e usa come armi le stesse uova! Inizia a lanciarle addosso a mamma aquila, senza considerare minimamente le conseguenze di un gesto del genere. Nella normalità dei casi, le uova contengono la progenie – più o meno sviluppata – del pennuto che le sta covando. È chiaro quindi (probabilmente non per Topolino), che lanciare uova di aquila come armi significa automaticamente condannare i poveri aquilotti ad una morte certa.
Ovviamente le uova si rompono… ma escono fuori degli aquilotti già del tutto sviluppati. Fortunatamente, questi aquilotti sanno già volare, e quindi non ci sono esiti tragici. Ma la sconsideratezza di Topolino è davvero oltre il limite. Il fine giustifica i mezzi? È giusto scagliare uova come armi per salvarsi la vita? A voi la risposta.
C’è un altro profilo da considerare che (forse… probabilmente… sicuramente) Topolino ignorava del tutto! Le aquile sono normalmente considerate una specie protetta. E rimuovere o danneggiare nidi o uova di una specie protetta di uccelli, oltre che essere sbagliato moralmente, è vietato dalla legge (cd. divieto di uccellagione)! Quindi, davvero, Topolino… cosa diavolo stai facendo? Ritorna in te!
3) Chi ben comincia…
A quanto pare Topolino e la violenza sugli animali sembrano andare piuttosto d’accordo. Ecco quindi un terzo posto di pura crudeltà verso dei poveri animali indifesi. Stiamo parlando del celeberrimo Steamboat Willie (1928), primo corto della serie Mickey Mouse ad essere distribuito e sonorizzato. Se volete saperne di più degli intrighi, dei plagi e dei debiti connessi a questo corto epocale… cliccate qui!
Dunque, tornando a noi. Siamo al terzo posto della classifica delle cose peggiori fatte dal Topo nei cartoni animati. Siamo sul podio. La domanda quindi sorge spontanea: cos’altro potrà avere fatto Topolino? E per di più nella sua prima apparizione al grande pubblico! Vediamolo insieme.
Steamboat Willie non è certo ricordato per essere un corto disdicevole. Anzi. In esso, Topolino lavora come mozzo di un battello a vapore (steamboat in inglese) e deve sopportare i modi scorbutici del capitano. Costui è interpretato da Pietro Gambadilegno, ed è quindi… giusto un pelo autoritario! In poche parole, sembrerebbe Topolino la vittima, o comunque il personaggio con cui empatizzare. Purtroppo, il corto nasconde un’amara verità.
Infatti, Topolino, oltre a tenere plurime condotte di insubordinazione (lo vediamo ad esempio prendere il comando del timone, o non eseguire le mansioni assegnatili dal capitano)… mette in mostra un gusto sadico per il divertimento. Per lui, gli animali non sono altro che oggetti; sono nella sua piena e totale disponibilità; Topolino può fare di loro tutto ciò che vuole… e lo fa: Topolino trasforma gli animali del battello in strumenti musicali!
Così vediamo una capra “trasformarsi” in un fonografo; vediamo un povero gatto immobilizzato dal Topo, il quale lo “suona” strattonandolo per la coda. Vediamo un’anatra che viene tirata per il collo, e quindi anche lei “suonata” in questo modo; vediamo una scrofa strappata via dai cuccioli e “suonata” per le mammelle (al momento la Disney non presenta questa sequenza nel suo canale Youtube, ve la lasciamo qui sotto in foto! Evidentemente… c’è un limite a tutto). Infine una mucca con la bocca aperta, i cui denti diventano le piastre di uno xilofono… che Topolino ovviamente “suona“.
Per chiudere in bellezza, poi, Topolino colpisce in pieno un pappagallo con una patata enorme. Insomma, in questo corto Topolino è completamente fuori controllo. Anzi, sembra proprio non rendersi conto delle proprie azioni. Le quali vanno ben oltre il limite del lecito e sconfinano nel area del penalmente rilevante. Che dire, un ottimo modo per cominciare una carriera cinematografica! E si sa: chi ben comincia…
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2) Ripetiamolo insieme: gli animali non sono oggetti. DI NUOVO: gli animali non sono oggetti!
Dopo un terzo posto del genere sembra difficile pensare a qualcosa di peggio. Quantomeno a qualcosa di peggio in connessione alla figura e al personaggio di Topolino. Eppure…
Ne L’Aratro di Topolino (The Plow Boy; 1929), Topolino sembra avere perso tutti i freni inibitori. In questo corto non c’è situazione o emozione che giustifichi davvero la violenza perpetrata dal Topo a danno degli animali. Ma che cosa succede? Il corto si apre con Topolino nelle vesti di un agricoltore operoso. Lo vediamo infatti intento ad arare la terra con l’aiuto di una primissima versione di Orazio.
Compare quindi nella scena Minni… e vediamo Topolino andare da lei come una calamita. Con lei c’è una mucca (che diverrà successivamente Clarabella). Topolino comincia a mungerla mentre Minni suona una specie di ukulele monocorda. La scena è decisamente romantica. In ogni caso, la mucca si ribella e sputa in faccia a Topolino e poi lo lecca. Lui reagisce in malo modo. Afferra la lingua della mucca e la tira in fuori più che può. Poi la prende e gliela gira attorno al muso facendo un nodo, per poi riprendere a mungere come se niente fosse. E fischiettando, per giunta.
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Ma la violenza non finisce qui! Poco dopo, Topolino è di nuovo alle prese con l’aratro, ma per una serie di sfortunati eventi questo si rompe ed è ormai del tutto inutilizzabile. Che fare? Facile: basta adocchiare il primo animale a portata di mano, prenderlo per le zampe posteriori e spingerlo dentro la terra col muso. Esattamente come se fosse un aratro. Ah, cosa fondamentale, trascurare del tutto le grida disperate dell’animale selezionato. È così che si fa, vero Topolino?
Ma c’è un altro particolare rilevante. Perché la violenza verso gli animali è ormai ordinaria amministrazione per il Topo. Un’altra scena ha catturato la nostra attenzione. Per questa dobbiamo tornare un attimo indietro, alla scena della mungitura. Dunque vediamo, per l’appunto, Topolino mentre munge la mucca e al suo fianco Minni che canta e suona. A un certo punto, il Topo sente che è il momento giusto e si butta. Molla la mucca. Si alza in piedi… e in men che non si dica le sue labbra sono su quelle di Minni.
Così… de botto… senza senso!
(commento tecnico)
In men che non si dica, Topolino si ritrova davanti una vera e propria furia. Minni prende la prima cosa che gli capita sotto mano (un secchio pieno d’acqua) e gliela spacca in testa. Che dire… te la sei cercata Topolino. Siamo onesti.
Bene. Questo è quanto. Ci siamo sentiti di valorizzare la cattiveria senza limiti del Topo nell’utilizzare un animale come aratro. Ricordiamolo: un animale che faceva di tutto per divincolarsi e per scappare. È bastato questo per far schizzare L’Aratro di Topolino al secondo posto. E adesso siete pronti per scoprire la cosa peggiore fatta da Topolino nei cartoni animati?
1) Qualcuno fermi quel Topo!
In che altro modo potevamo chiudere questa classifica, se non con il primo vero corto di Topolino? Stiamo parlando de L’Aereo Impazzito (Plane Crazy, 1928), primo lavoro animato di Walt con protagonista il Topo (il corto verrà quindi distribuito solo successivamente a Steamboat Willie nel 1929).
Il corto ci mostra un Topolino intraprendente, pronto a testare un aeroplano home-made. Topolino, infatti, è ispirato dalle (allora) recentissime imprese di Charles Lindbergh (detto “Lindy”), che il 20 e 21 maggio 1927 aveva sorvolato da solo e senza scalo l’Oceano Atlantico per la prima volta nella storia.
Vediamo quindi Topolino montare a bordo del primo prototipo di aeroplano, ma il volo è un totale fallimento: l’aereo stenta ad alzarsi da terra e termina la sua corsa sfracellandosi addosso a un tronco d’albero. Così Topolino ci riprova, ma questa volta non parte a costruire da zero. Il secondo prototipo è infatti il risultato di alcune modifiche apportate dal Topo ad un automobile.
Già qui troviamo il primo segnale di crudeltà: per creare l’alettone, Topolino stacca la coda di un tacchino senza pietà. Col sorriso. E poi l’appiccica nel punto giusto. Sempre restando sul tema del maltrattamento di animali, Topolino utilizza come propulsore (una specie di molla) il corpo attorcigliato di un cane. C’è da dire che l’animale lo fa di sua spontanea volontà per aiutare Topolino, ma tant’è. Il Topo che conosciamo non avrebbe mai accettato un aiuto del genere.
Purtroppo questo è ancora niente. La medaglia d’oro è stata assegnata a fronte della scena che segue. Topolino quindi, col suo nuovo prototipo alato, riesce a decollare. A bordo c’è anche la sua adorata Minni. L’aereo però, come dice il titolo del corto, è impazzito. È praticamente impossibile da controllare e i due Topi se la vedono brutta. E quindi? Sarebbe questa la scena da primo posto? Ci siamo quasi.
Topolino riesce a stabilizzare quel trabiccolo volante. A questo punto, una persona assennata avrebbe preso e sarebbe tornata coi piedi per terra alla velocità della luce. Ma Topolino no. Lui continua il volo. E lo fa al solo scopo di baciare Minni. Ma lei non vuole. Gli dice di no e cerca di mandarlo via. Topolino però continua e continua, finché non trova la soluzione perfetta: con un giro della morte riesce a scagliare Minni in cielo, la quale ricade in braccio a Topolino. Il resto potete immaginarlo.
Vista con gli occhi di oggi, questa scena appare piuttosto disgustosa. Va detto che il contesto storico e sociale di fine anni ’20 era radicalmente diverso da quello attuale. Oggi, per un fatto di questo tipo, si dovrebbe parlare di violenza sessuale. Non nel 1928, e questo è certo. Quello che è vero, però, è che la sostanza delle cose resta del tutto identica: un bacio ottenuto contro la volontà dell’altra persona. Voi come la pensate?
Noi, comunque, non siamo qui per screditare Topolino, ma per prendere atto che – perfino in Disney – la mentalità era questa. Ed è per questo che Plane Crazy si è portato a casa una medaglia di oro luccicante! Senza sbilanciarci troppo… diciamo solo che questo corto non è invecchiato benissimo.
Questa era la nostra personale classifica delle 10 cose peggiori fatte da Topolino nei cartoni animati. Ma Topolino resterà sempre il buon Topolino. Tutti noi sbagliamo ogni tanto… concedetelo anche al Topo!
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Giacomo Lamonica