Tim Burton, acclamato regista ed ex animatore Disney, ha rilasciato un’intervista alla Festa del cinema di Roma, dove ha ricevuto un premio alla carriera. Nello stesso frangente ha anche parlato della sua attuale relazione con la Walt Disney Company.
Eredità e identità
Arrivato nella capitale italiana con i suoi figli Neill e Billy, avuti da Helena Bonham Carter, Tim Burton ha portato con sé anche il cagnolino Levi, che l’ha accompagnato per tutta la durata dell’intervista.
Nel corso della Festa del Cinema, svoltasi pochi giorni fa a Roma, il regista è stato omaggiato da Gabriella Pescucci, Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo, che gli hanno consegnato il premio alla carriera, e da una standing ovation da parte delle migliaia di ragazze e ragazzi presenti e in attesa con la speranza di ricevere un suo autografo.
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Il regista, secondo quanto riportato da Repubblica, parlando del fatto che ora il cinema stia cercando di essere sempre più inclusivo, afferma:
“Io mi sono sempre sentito un outsider per cui per me era normale raccontare quelle storie, mi sono sempre sentito vicino a tutti coloro che per razza, età o genere si sentivano emarginati. Fa parte della mia vita, ma in realtà non ci ho mai pensato molto.”
E alla domanda: “Qual è la cosa più sbagliata che abbiano mai detto sul suo conto?” risponde
“Che sia dark, non è vero. È come quando cresci e ti mettono un’etichetta, io non amo la sensazione di essere inscatolato e cerco di non farlo mai con gli altri, perché poi quell’etichetta ti rimane appiccicata per tutta la vita.”.
Ansa riporta anche una domanda un po’ più “delicata”ossia quello riguardante l’Oscar mai ricevuto. La risposta è e pervasa di una piacevole ironia:
“Non so perché non l’ho mai avuto, però in compenso ho avuto un Golden Globe. No, non è vero. Non ho avuto neppure quello, ma solo una nomination.”.
Burton si è poi detto molto onorato di poter ricevere un premio nella città che ha reso grandi dei registi che ama come Mario Bava, Federico Fellini, Dario Argento.
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Non sono ovviamente tardate ad arrivare le domande sul conto di Johnny Depp, dato il rapporto che i due hanno instaurato nel corso degli anni e visto come sia stato proprio grazie a Tim Burton che l’attore si sia consacrato nel mondo di Hollywood con Edward mani di forbice. Burton sente Edward come il suo personaggio più simile a lui. E, nei riguardi di Depp, il regista spende parole amichevoli e calorose, ricordando con affetto le sperimentazioni artistiche affrontate insieme e manifestando il desiderio di lavorare ancora con lui.
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Elefanti e volpi
Ed infine, si è arrivati a parlare del suo ultimo film, il live-action Dumbo. Burton dichiara:
“È da due anni che non faccio film, l’ultimo, quello su Dumbo, mi ha traumatizzato. Solo alla fine della lavorazione mi sono reso conto che era un film autobiografico e che l’elefante ero io nella mia storia con Disney, ero io quella creatura.”
Per poi passare a una discussione sui remake de I Classici Disney, il regista afferma di non amare questo tipo di film, sebbene lui stesso in passato se ne sia occupato: oggi sarebbero troppo ripetitivi.
Si chiude con una dichiarazione sul suo passato da animatore nella compagnia:
“L’animazione Disney anni Ottanta era davvero orribile, mi ricordo quei giorni bui in cui ci ho lavorato. C’erano allora persone di enorme talento, tutte mal utilizzate che poi, non a caso, hanno creato il mondo Pixar. Io poi non è che fossi molto bravo a disegnare, la mia volpe dicevano che sembrava fosse stata travolta da un auto.”
Il futuro
Attualmente l’artista si sta lanciando in un progetto per lui totalmente nuovo, quello della serializzazione con WEDNESDAY ADDAMS, che a quanto pare sta girando nei castelli della Romania.
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In sostanza, Tim Burton non è cambiato nello spirito. Speriamo di vedere quanto prima la sua nuova serie e altri progetti futuri da parte di questo artista di grande talento, che è stato in grado di regalarci pellicole toccanti e grandi emozioni.
Fabiano Lanteri
Fonti: La Repubblica, Ansa.it
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