È davvero possibile accostare la figura del lupo mannaro a storie come quelle raccontate su Topolino? Dopotutto, si tratta di una creatura immaginaria feroce e truculenta: non sembra il personaggio più adatto per una rivista rivolta ai bambini oltre che agli adulti.
Eppure, una grande peculiarità del fumetto Disney è quella di saper adattare in modo creativo personaggi provenienti da diverse culture, tradizioni e racconti, per renderli appetibili per il grande pubblico. Esistono autori che hanno saputo raccontare delle storie interessanti su questi mostri famelici e che, semplicemente, l’hanno fatto restando fedeli allo “stile disneyano”. Vediamo alcuni esempi più specifici.
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Che cos’è un lupo mannaro?
Prima di scoprire queste rappresentazioni del lupo mannaro presenti nelle storie di Topolino, un ripassino delle basi: cosa si intende esattamente per “lupo mannaro”?
Sostanzialmente si tratta di un uomo dotato della capacità sovrannaturale di trasformarsi in un lupo antropomorfo. Il nome “lupo mannaro” deriva dal latino popolare “lupus hominarius”, ovvero “lupo che si comporta da uomo”. In greco, invece, la parola utilizzata per riferirsi a questa creatura è licantropo, che deriva dall’unione di “lykos” (lupo) e “anthropos” (uomo).
I suoi antenati
Sembra che le origini di questa creatura immaginaria siano molto antiche, e vadano ricercate addirittura in alcuni miti preistorici. All’epoca erano molto diffusi, all’interno delle tribù, racconti riguardanti uomini capaci di trasformarsi in animali. Pare che queste storie fossero influenzate dalla fauna locale: se una specie era molto diffusa nelle zone circostanti, i protagonisti assumevano il loro aspetto.
Inizialmente, queste figure sovrannaturali erano concepite in maniera positiva, come se fossero “protettori” delle tribù. In un certo senso, rappresentavano un modello di riferimento per i cacciatori. Con lo sviluppo delle civiltà sedentarie, i racconti su questi uomini/animali persero il loro significato originale, e queste figure cominciarono ad apparire come creature minacciose per l’essere umano.
Quando e dove è nato il lupo mannaro
Una domanda sorge spontanea: se le specie in cui si trasformavano i suddetti uomini erano così tante, da dove proviene l’idea del lupo mannaro per come lo conosciamo oggi? E in che epoca nacque? Probabilmente, il licantropo proviene dall’antica Grecia, in particolare dalla leggenda del re Licaone (il cui nome deriva dalla parola greca per “lupo”, appunto).
Egli era il sovrano dell’Arcadia, regno situato al centro del Peloponneso. Secondo quanto riportato dalle leggende, Licaone era un individuo spregevole. Un giorno aveva osato ingannare Zeus, il sovrano dell’Olimpo, offrendogli in sacrificio un neonato. Scoperto l’imbroglio la divinità lo punì severamente, trasformandolo in un lupo (un predatore molto diffuso in quella zona).
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Uomini lupo… o lupi uomini?
Da quanto è possibile notare, c’è una costante nelle rappresentazioni del lupo mannaro: è sempre un essere umano che si trasforma in un lupo antropomorfo. Tuttavia, cosa succederebbe se, da questo punto di vista, la vicenda subisse una leggera variazione?
C’è una storia Disney che risponde a questa domanda: Paperino e la minaccia del Loup Garou, scritta da Carl Barks. Ne esistono due versioni: la prima, del 1968, è disegnata da Tony Strobl, la seconda, del 1999, da Daan Jippes.
Paperino, novello pilota di linea, deve trasportare un carico misterioso nei pressi del fiume MacKenzie, in Canada. Giunto in quel luogo inospitale lui e i suoi parenti, saliti clandestinamente sull’aereo, dovranno affrontare una pericolosissima belva.
Ribaltamento della prospettiva
Il mostro di questa storia, chiamato “Loup Garou” (letteralmente “lupo mannaro” in francese) è molto diverso dai suoi simili. Infatti non è in senso stretto un uomo trasformato, ma un vero lupo che cammina e corre sulle zampe posteriori.
Come è possibile? Tutta colpa del Conte Drakula. Attenzione: non ci riferiamo al famigerato vampiro creato da Bram Stoker, ma a un individuo che intende impossessarsi della miniera appartenente a una certa Mrs. Minemore e a suo padre.
Per riuscire nel suo intento, il Conte ha scatenato contro la donna il suddetto lupo. Sotto il controllo di Drakula, l’animale ha acquisito una forza fuori dal comune ed è diventato molto più violento della norma.
Magia? No: psicologia
Apparentemente, sembra che il conte abbia utilizzato la magia nera per creare il Loup Garou, poiché la sua libreria è piena di libri che la trattano. Secondo la cultura popolare, del resto, un lupo mannaro può nascere proprio a causa di un incantesimo.
Tuttavia lo strano comportamento dell’animale non è dovuto alla magia, bensì all’ipnosi: il lupo agisce in quel modo perché è stato suggestionato mentalmente. La trasformazione risulta così essere più “verosimile” rispetto a quanto raccontato dalle leggende popolari. Ciò non stupisce: Carl Barks, ogni volta che gli era possibile, aveva la precisa tendenza a “razionalizzare” il sovrannaturale, spiegandolo in termini (per quanto possibile) scientifici.
Questa attitudine di Barks si nota anche in merito alla luna piena. Grazie alla letteratura e al cinema, questa fase del ciclo lunare è diventata il più famoso fattore scatenante della trasformazione di un uomo in lupo mannaro. In questo caso, invece, la luna piena si limita a influire sull’effetto dell’ipnosi, rendendo la creatura ancora più feroce e inarrestabile.
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Topolino, un lupo mannaro… e tanti gattini
La storia appena citata non è l’unica a raccontare di licantropi senza tirare in ballo magia e maledizioni. Il Maestro Romano Scarpa ha saputo proporre la propria versione del lupo mannaro in Topolino e il Pippo-lupo.
Questa avventura vede il nostro protagonista indagare assieme a Bruto, figlioccio di Gancio “il Dritto”, su delle misteriose sparizioni di animali. L’artefice di questi misfatti sembra essere un individuo simile a un lupo mannaro, ma con una fisionomia… molto familiare.
Un servo mostruoso
Sin dal titolo, è facile capire che il mostro in questione è Pippo. L’amico di Topolino è complice involontario di Gambadilegno e Trudy, che lo costringono a rubare per loro tutti i gatti della città. Una volta radunati, intendono trasformarli in animali da pelliccia per rivenderli con l’inganno a qualche ricco acquirente.
Pippo è costretto a sottostare al volere della coppia a causa di una sostanza creata da Plottigat, cugino di Pietro qui al suo esordio. Grazie all’intruglio, il malvagio scienziato è in grado di trasformare qualunque essere vivente in una creatura completamente diversa rispetto a prima.
Di conseguenza, anche in questo caso, il lupo mannaro nasce in seguito a un fenomeno di natura “scientifica”. La trasformazione di Pippo (è bene precisarlo) è comunque meno “verosimile” di quella del Loup Garou creato da Barks.
Come Dr. Jekyll e Mr. Hyde
Da questo punto di vista, è interessante il parallelismo che Topolino fa quando spiega a Bruto cosa sia un lupo mannaro. Infatti, il protagonista lo mette a paragone con Mr. Hyde, alter ego di Henry Jekyll nel romanzo Lo strano caso del Dr. Jekyll e Mr. Hyde, di Robert Louis Stevenson.
Sebbene possa sembrare controintuitivo, Hyde e i licantropi hanno effettivamente molti aspetti in comune. Infatti, Mr. Hyde rappresenta il lato istintivo dell’essere umano, l’aspetto della personalità che un individuo non oserebbe mai mostrare agli altri, data la sua razionalità e civiltà.
Anche il lupo mannaro può essere interpretato in questa maniera. Secondo la visione cristiana, questa creatura simboleggia il peccato, in quanto rappresenterebbe l’uomo che scende a patti con il diavolo. Di conseguenza, non è così assurdo che uno come Pippo, per servire dei criminali, dovesse trasformarsi in un licantropo: la sua natura ferina (sopita, a cose normali) veniva stimolata da Plottigat.
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Una notte da lupi per Paperino
Tornando ai Paperi, esiste un’altra storia che rappresenta in modo peculiare la figura del lupo mannaro su Topolino. Si tratta di Paperino e la notte… lupina, scritta da Carlo Panaro con i disegni di Sandro del Conte e, ancora una volta, di Romano Scarpa.
Cosa fare se un collega rischia di accalappiarsi il premio come miglior venditore della rivista per cui lavori? Per Paperino la risposta è semplice: deve cercare di vendere più del rivale. Così, il papero individua un potenziale acquirente a cui far sottoscrivere l’abbonamento. Tuttavia, questo gli giocherà un brutto scherzo.
Ipnosi e illusionismo
La persona in questione, Giubas Nasella (è evidente il riferimento a Giucas Casella), è un ipnotizzatore rimasto senza assistente dopo che questi si è licenziato. Per questa ragione, decide di approfittare di Paperino per testare le proprie capacità.
Ispirato dalla rivista che il protagonista aveva con sé, Nasella gli fa credere di essere un papero mannaro. All’inizio il trucco non sembra avere effetto, ma quando Paperino torna a casa, al sorgere della luna piena, si guarda allo specchio e vede il suo riflesso trasfigurato in un mostro.
Anche in questo caso, non si può parlare di vera e propria licantropia ma di ipnosi. A differenza di quanto avvenuto nelle storie precedenti, però, il personaggio non si trasforma fisicamente. Lui è l’unico a credere di avere un aspetto inquietante.
Lupi mannari e malattie mentali
Come è prevedibile, i parenti di Paperino pensano che non si senta bene. Lo stesso Pico De Paperis, prima di scoprire la verità, parla addirittura di “febbre lupina”. In parole povere, la situazione vissuta dal protagonista viene inizialmente scambiata per una malattia.
Col senno di poi, questa conclusione è sbagliata. Tuttavia, non è così assurdo che i personaggi facciano una simile osservazione. Infatti, esistono due malattie rare che potrebbero essere associate, rispettivamente, alla figura del lupo mannaro e alla “febbre lupina” di Paperino.
La prima è nota come ipertricosi congenita, chiamata anche “Malattia di Abramas”. Si tratta di una deformazione genetica che comporta una crescita spropositata della peluria corporea. Per questa ragione, viene accostata alla trasformazione in un lupo antropomorfo.
La seconda, invece, si chiama licantropia clinica. A differenza della precedente, questa malattia è un disturbo mentale che porta il paziente a credere di potersi trasformare in un animale. Quest’ultima patologia sembra avere molti aspetti in comune con lo stato ipnotico in cui si trovava Paperino, non è vero?
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Topolino e un lupo mannaro per amico
Stando a quanto visto finora, non si può parlare di lupi mannari Disney “in senso stretto”: le tre figure analizzate in questo articolo erano di fatto sotto ipnosi, o succubi di una qualche forma di condizionamento mentale. Possibile che in questo universo narrativo non esista almeno un “vero” lupo mannaro? Ebbene… sì e no. In un certo senso ne esiste uno: il suo nome è Pipwolf ed è il co-protagonista della serie X-Mickey. Al tempo stesso, però, sarebbe difficile associare questo personaggio a un feroce licantropo.
X-Mickey nacque durante i primi anni 2000, nel corso di una fase sperimentale per il fumetto Disney, sulla scia del successo di testate come PKNA e Mickey Mouse Mystery Magazine. Il personaggio di Topolino era stato inserito all’interno di storie di stampo orrorifico, accompagnato da un bislacco licantropo simile a Pippo.
Un viaggio nell’Impossibile
“Accompagnato” è un termine particolarmente appropriato, in questo contesto. Sin dal primo episodio della serie, Nello specchio, scritto da Bruno Enna e disegnato da Alessandro Perina, viene detto che Pipwolf è un aspirante accompagnatore.
Il lavoro di accompagnatore consiste nell’aiutare le persone a viaggiare all’interno di dimensioni parallele a loro ignote, come il Mondo dell’Impossibile. Il suddetto licantropo proviene proprio da questo luogo, popolato da mostri e creature bizzarre.
Per questa ragione, Pipwolf affiancherà Topolino all’interno di avventure misteriose e terrificanti ambientate nell’Impossibile. In alcuni casi, il lupo mannaro ruba la scena al suo compagno di avventure, diventando egli stesso protagonista della storia.
Un normale lupo mannaro
Come accennato precedentemente, Pipwolf è un “licantropo buono”. A differenza dei precedenti, egli non è mosso da particolari istinti ferini. Il suo comportamento, salvo sporadiche stranezze come il suo fiuto, è perfettamente normale, come se fosse un essere umano qualsiasi.
Inoltre, Pipwolf è un lupo mannaro da sempre. Secondo alcune leggende, ciò non è impossibile: una persona può nascere già con le caratteristiche del mostro, se venuta al mondo in un particolare periodo dell’anno. Comunque sia, la condizione di Pipwolf non gli ha procurato problemi di alcun tipo.
Per quale motivo? Perchè Pipwolf è un mostro… in un mondo di mostri. Non è un individuo dotato di particolarità fuori dall’ordinario, proprio perché vive in un mondo in cui tutti sono fuori dall’ordinario. Paradossalmente, nel Mondo dell’Impossibile la qualifica di “mostro” non ha senso di esistere.
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Conclusione
Il fumetto Disney dimostra, se ancora ve ne fosse il bisogno, di essere una fonte di spunti e idee interessanti. Queste interpretazioni particolari del lupo mannaro sono il perfetto esempio di come utilizzare un tema delicato come la licantropia all’interno di storie adatte a tutti. Se da una parte non si può dire, dunque, che esistano licantropi nel mondo Disney, si può certamente affermare che ci siano dei licantropi “in stile Disney”, ossia reinterpretati sulla base dello stile disneyano.
Guido Romeo
Immagini © Disney | Panini
Fonti:
- Paperino e la minaccia del Loup Garou: introduzione alla storia di Alberto Becattini – La grande dinastia dei paperi n°32, Rizzoli, Corriere della Sera, 2008
- Sindrome licantropica
- G. Turconi, Lupi mannari e licantropia: basi mitiche, antropologiche, psichiatriche e mediche
- Topolino e il Pippo-lupo: introduzione alla storia di Alberto Becattini – Le grandi storie Disney: l’opera omnia di Romano Scarpa n°33, Rizzoli, Corriere della sera, Gazzetta dello sport, 2014
- Paperino e la notte… lupina: introduzione alla storia di Alberto Becattini – Le grandi storie Disney: l’opera omnia di Romano Scarpa n°41, Rizzoli, Corriere della sera, Gazzetta dello sport, 2014