Da metà ottobre, presso la Walt Disney Company, sarà operativo un nuovo sistema di monitoraggio anti Covid-19, riservato a chi lavora nei set cinematografici. L’azienda distribuirà infatti dei braccialetti vaccinali: lo scopo è poter distinguere chi è vaccinato da chi non lo è, agevolando le operazioni di tracciamento. La decisione ha scatenato diverse polemiche, aprendo, anche in questo caso, il dibattito etico-sanitario presente già in molti ambiti lavorativi e non.
Cosa sono i braccialetti vaccinali?
Stando a quanto riportato dalla testata giornalistica The Hollywood Reporter, la Walt Disney Company ha messo a punto un nuovo metodo per monitorare la situazione epidemiologica. Si tratta di braccialetti vaccinali, atti a identificare le persone vaccinate all’interno dei set cinematografici. Chi ha ricevuto entrambe le dosi dovrà indossare un braccialetto, affinché possa essere distinto da coloro che non sono vaccinati. Questo nuovo metodo di tracciamento è dedicato in particolar modo agli operatori della Zona A, nonché agli attori. Si tratta dell’area più delicata in assoluto, poiché basterebbe un solo contagio per rallentare o fermare una produzione, con danni economici ingenti.
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Le prime proteste contro i braccialetti
La decisione presa dalla Walt Disney Company ha scatenato fin da subito alcune proteste tra chi lavora sui set, nonché tra gli stessi attori. Diversi artisti tra cui Rob Schneider, famoso per numerosi film come I Muppet venuti dallo spazio (1999), e Letitia Wright, conosciuta a livello internazionale per il ruolo di Shuri in Black Panther (2018), hanno condiviso posizioni apertamente no-vax sui loro social, opponendosi alla decisione della Company. Le polemiche di tali attori hanno quindi aperto, anche in campo cinematografico, il dibattito etico-sanitario relativo ai vaccini portando a diverse fratture e rallentamenti all’interno dei set di produzione.
Il Covid-19, la Disney e i vaccini
La posizione della Walt Disney Company riguardo alla vaccinazione è sempre stata molto chiara. Già in estate, infatti, la compagnia aveva deciso di rendere obbligatorio il vaccino per tutti i lavoratori dei parchi a tema, pena il licenziamento. I dipendenti già presenti avevano infatti 60 giorni di tempo per completare il ciclo vaccinale, mentre i neoassunti dovevano presentarsi con entrambe le dosi fatte. Questa decisione era stata presa a seguito di numerose consultazioni con il Center for Disease Control and Prevention statunitense e con i sindacati dei lavoratori, per cercare di arginare la diffusione della variante Delta. L‘azienda ritiene che il vaccino sia l’unico modo per poter riprendere serenamente le attività nei parchi a tema e sui set.
Aspettiamo quindi di vedere gli effetti, diretti e non, di questa nuova misura di tracciamento, che dovrebbe entrare in vigore dalla seconda metà del mese.
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Michael Anthony Fabbri
Fonti: ciakmagazine
Immagini: © Disney e aventi diritto