La repentina chiusura di tutti i punti vendita Disney store in Italia ha lasciato a casa 224 dipendenti. Un altro tassello nel generale ridimensionamento che ha interessato anche i parchi Disney, a causa del crollo di afflussi dovuto alla pandemia in corso. La decisione del colosso statunitense di concentrarsi sui canali di vendita online porterà alla chiusura, nel corso del 2021, del 20% dei 300 punti vendita sparsi per il mondo. La liquidazione del marchio di questo 19 maggio ha segnato il destino dei quindici punti vendita Disney italiani, tutti andati incontro alla chiusura. Da subito i sindacati si sono mobilitati per trovare una soluzione e tutelare i diritti dei lavoratori; gli scioperi e i sit-in di protesta sembrano quindi aver dato i primi frutti.
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L’accordo per i dipendenti dei Disney store
Per gran parte dei lavoratori l’incubo sembrerebbe finito; il 70% dei dipendenti verrà ricollocato, passando alle dipendenze di una società del Gruppo italiano Percassi.
«ossia 156 lavoratori, con una oscillazione del 10%, che accetteranno formalmente il passaggio senza soluzione di continuità e con conseguente mantenimento dell’anzianità convenzionale, retribuzione, livello e ogni elemento del proprio rapporto di lavoro a far data dal 1 ° novembre 2021»
nota relativa all’accordo
I dipendenti verranno impiegati nella D-Retail S.r.L., società che opera nel Retail commerciale, anche in franchising. D-Retail S.r.L. è presente in Italia con 125 negozi e con tanti altri punti vendita nel resto d’Europa. La società si impegna a non recedere per motivi economici il rapporto di lavoro con i dipendenti per i primi 15 mesi.
La fine di un’era
Sono passati 34 anni dall’apertura del primo Disney Store a Glendale, in California. Il tentativo di portare la magia Disney in giro per il mondo, per la gioia di grandi e piccini, si rivelò ben presto fallimentare e, una decina di anni dopo la loro nascita, la licenza dei punti vendita Disney finì svenduta al miglior offerente. Steve Jobs, il defunto CEO di Apple e dirigente Pixar, fu la mente dietro la rinascita dei Disney Store per come li abbiamo conosciuti e amati. L’idea alla base del progetto fu infatti la stessa che portò al successo degli Apple Store. Dare al cliente la possibilità di toccare, provare e sperimentare in prima persona. Gli store vennero riprogettati sul modello dei parchi Disney, curando ogni dettaglio e rendendo ogni punto vendita unico, una vera attrazione anche per i turisti di passaggio. I punti vendita si erano trasformati in quella tappa obbligatoria per chiunque volesse vivere un piccolo istante di magia. Una delle poche cose che in uno store online è ancora impossibile acquistare.
Maria Concetta Spampinato
Fonti: Corriere.it
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