Li adoriamo alla follia, non ci stanchiamo mai di guardarli e citiamo spesso le loro battute più memorabili: stiamo parlando degli sketch teatrali di Aldo, Giovanni e Giacomo, trio comico tra i più famosi d’Italia, acclamato e celebrato ancora oggi da molti appassionati.
I lavori realizzati da questi artisti sul palcoscenico sono numerosi e variegati: perciò, è molto difficile stabilire quali siano i più riusciti. Tuttavia, abbiamo deciso di affrontare comunque questa sfida, stilando una classifica dei loro migliori sketch.
Nascita del trio
Prima di cominciare, però, è necessaria una breve introduzione al gruppo. Cataldo “Aldo” Baglio e Giovanni Storti, rispettivamente di origini siciliane e lombarde, hanno frequentato la scuola teatrale dell’Arsenale a Milano dal 1978 al 1980, per poi cominciare la loro carriera nel mondo dello spettacolo. Soltanto nel 1991 si aggiunse Giacomo Poretti, diplomato all’accademia teatrale di Busto Arsizio nel 1983.
Da allora, i tre attori divennero sempre più popolari. Hanno realizzato diversi spettacoli teatrali, diretti da artisti come Paolo Rossi (Il circo di Paolo Rossi) e Arturo Brachetti (I corti di Aldo, Giovanni e Giacomo; Tel chi el telùn). Sono famosi anche per i loro siparietti in programmi televisivi come Mai dire Gol o Mai dire Domenica. Infine, non si possono non citare i loro film, realizzati con l’aiuto di diversi registi, tra cui spicca Massimo Venier (Tre uomini e una gamba; Così è la vita; Chiedimi se sono felice).
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La poetica di Aldo, Giovanni e Giacomo e lo stile dei loro sketch
L’incontro tra questi artisti è stato fondamentale per dare forma al loro stile: non hanno mai nascosto che la loro amicizia sia stato un elemento fondamentale per la realizzazione dei loro sketch, frutto di una sincera collaborazione tra Aldo, Giovanni e Giacomo. I tre hanno sempre cercato di fare in modo che il risultato finale fosse il più spontaneo possibile.
Di conseguenza, è necessario sottolineare l’importanza che i tre attori attribuiscono alla propria esperienza di vita. Per loro stessa ammissione, gli spunti grazie a cui hanno creato gli spettacoli provengono da eventi che hanno vissuto in prima persona. In questo modo, sono riusciti a renderli ancora più personali e unici.
Caratteristiche della comicità del trio
Quali sono le caratteristiche principali del modo di fare comicità di Aldo, Giovanni e Giacomo? La risposta a questa domanda ce la fornisce il sito di Agidi S.r.l., fondazione artistica che ha contribuito alla realizzazione di diversi spettacoli e film del trio. Essa afferma che Aldo, Giovanni e Giacomo possiedono:
“Una visione vivace e semplice della comicità, fatta di un equilibrato ed efficace connubio tra l’immediatezza della battuta verbale e l’abilità mimica.“
Da questa affermazione, è possibile capire quanto le loro battute siano facilmente fruibili dal pubblico: non sono mai eccessivamente complesse e ricercate, sebbene siano comunque costruite in modo intelligente.
Questa peculiarità ha permesso agli artisti di essere estremamente versatili, in modo da realizzare numerosi spettacoli in diversi contesti e situazioni. A volte, hanno interpretato personaggi caricaturali di loro invenzione, caratterizzati da personalità assurde e surreali.
Altre volte, invece, hanno interpretato semplicemente se stessi. In alcuni sketch Aldo, Giovanni e Giacomo interagiscono tra loro come se stessero vivendo la vita di tutti i giorni, utilizzando i propri nomi e cognomi reali e comportandosi come amici di lunga data che si stuzzicano a vicenda (quali effettivamente sono).
Classifica degli sketch di Aldo, Giovanni e Giacomo
Terminata questa prefazione, possiamo cominciare la nostra classifica dei migliori sketch di Aldo, Giovanni e Giacomo. Ci teniamo a specificare che le scelte e le analisi che verranno espresse sono frutto dell’opinione personale dell’autore dell’articolo.
10) Il controllore
Immaginate di essere sull’autobus, senza biglietto né documento di identità. Pensate di farla franca, ma il controllore vi nota e vi fa scendere per controllare che siate in regola. Quali scuse utilizzereste per evitare di prendere la contravvenzione? Qualunque sia la risposta, non saranno mai strampalate quanto quelle di Ajeje Brazorf, protagonista di Il controllore.
La peculiarità di questo sketch è il modo con cui gioca con la disonestà e l’ipocrisia del personaggio interpretato da Aldo, in contrasto con la rettitudine (mista a sarcasmo) di Giovanni. L’arrivo inopportuno di Giacomo, qui nei panni di un vecchietto che, a suo dire, “ha lavorato” e “ha fatto la guerra”, aggiunge ulteriore vivacità alla situazione. Da uno spunto iniziale così semplice, il trio ha saputo creare una piccola perla di comicità.
Cosa ci hanno insegnato Aldo, Giovanni e Giacomo con questo sketch?
- Cosa fare se non è possibile corrompere una persona con una sigaretta
- Il vero senso delle parole “ignorante” e “imbecille”
- L’esistenza di nomi che si moltiplicano all’infinito
- Il fatto che i ladri di oggi siano più abili e raffinati a rubare i documenti
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9) Busto Garolfo Cops
Quanti di voi si ricordano di questa rappresentazione comica delle forze dell’ordine? Il trio della Busto Garolfo Cops è composto da alcuni dei più esperti e competenti (si fa per dire) agenti di polizia in Italia: Sugar, Dexter e il capitano Tiger. Ognuno di loro possiede dei caratteri particolari che li contraddistingue e, allo stesso tempo, li mette in contrapposizione.
Il punto di forza di questo spezzone è l’eccesso. Mentre cercano di spiegare come si comporterebbero durante una missione, i poliziotti esasperano la propria personalità a livelli surreali. Tutto questo rende lo sketch estremamente esilarante, grazie a un’ottima contrapposizione tra due diversi approcci dei personaggi nei confronti del proprio mestiere. In sintesi, una grande prova di recitazione.
Cosa ci hanno insegnato Aldo, Giovanni e Giacomo con questo sketch?
- Che il cervello non funziona se ci sono animali al suo interno
- Che con la cinghia si possono creare delle opere d’arte
- Il metodo per sfondare un cancello anche se è già aperto
- Che la pasta con le sarde e i canti napoletani sono il modo migliore per “addivertirsi” assieme
8) I tre medici
Un’altra famosa rappresentazione comica realizzata da Aldo, Giovanni e Giacomo è lo sketch noto come I tre medici. In questo caso, i protagonisti sono tre chirurghi poco convenzionali: il professore Helmut Alzheimer, il dottor Pivetta e un terzo medico dal nome non ben precisato. Sono fedeli alla pratica nota come Chirurgia del disimpegno, di cui conoscono diverse tecniche.
Date queste premesse, è chiaro che, per scatenare la risata nel pubblico, gli attori hanno puntato sulla cialtroneria dei personaggi. Il modo in cui i tre svolgono il loro lavoro è ben oltre i limiti dell’assurdo, e non mancano strumenti e metodi poco ortodossi. A ciò si aggiungono elementi che arricchiscono la sequenza, come le divertenti amnesie del professore o le interazioni dei medici con il loro sfortunato paziente. Proprio per questo, è impossibile non amarli.
Cosa ci hanno insegnato Aldo, Giovanni e Giacomo con questo sketch?
- Le alternative ai Fiori di Bach
- Che le nostre mamme, per farci dormire, hanno sempre usato il metodo Pallemberg
- Che le cellule di Langherans sono buonissime
- Quali sono il miglior bisturi e la migliore sutura al mondo
7) Il leone e la gazzella
Quando bisogna coprire un momento vuoto durante uno spettacolo, non esiste soluzione migliore del raccontare un proverbio illuminante al pubblico. Questo è ciò che vuole fare Aldo in Il leone e la gazzella, quando decide di esporre il comportamento di questi due animali africani e il loro significato. Sembra un’idea geniale, cosa potrebbe andare storto? Probabilmente, il fatto di dimenticarsi il testo da recitare a memoria.
Una delle più grandi abilità recitative di Aldo Baglio è quella di interpretare una persona che “si incarta” mentre parla. La confusione che traspare dal suo monologo, pieno di farneticazioni e passaggi inventati sul momento, è irresistibile. Il tutto è accompagnato dai commenti imbarazzati dei suoi amici mentre cercano invano di aiutarlo da dietro le quinte. Uno sketch breve, ma che lascia senza fiato dalle risate.
Cosa ci hanno insegnato Aldo, Giovanni e Giacomo con questo sketch?
- Come sia possibile dimenticarsi anche della prima cosa che bisogna ricordarsi
- Che in Africa ci si può svegliare già morti
- Che i predatori, per cacciare, indossano le tutine da ginnastica
- Quanto sia importante avvisare, prima di morire
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6) Le poesie
Marina Massironi ha fornito un importante contributo al trio grazie alle sue collaborazioni nei loro spettacoli e film. Uno dei suoi momenti più memorabili è sicuramente lo spezzone noto come Le poesie. In questo sketch, l’attrice ha utilizzato la sua conoscenza delle lingue straniere per declamare al pubblico e ai suoi amici alcuni versi scritti da autori verso cui prova grande ammirazione.
Purtroppo, Aldo, Giovanni e Giacomo non hanno molta voglia di ascoltarla, ma non hanno il coraggio di dirglielo. Di conseguenza, i monologhi dal tono solenne di Marina sono accompagnati dall’esilarante gestualità con cui gli attori dimostrano il loro totale disinteresse. La scena raggiunge il suo apice con lo sfogo di Aldo, al quale i tre attori cercano goffamente di porre rimedio. Questo sketch è molto sottovalutato e merita di essere riscoperto.
Cosa ci hanno insegnato Aldo, Giovanni e Giacomo con questo sketch?
- Come sedersi senza usare lo sgabello
- Il fatto che tredici persone possono vivere in un monolocale
- Che “Der Himmel” non è uno sfogo o un’esclamazione
- Che è meglio non studiare al CEPU
5) Museo d’arte moderna
L’arte moderna è un argomento molto controverso, a causa del suo stile poco accessibile e dei suoi contenuti difficili da comprendere. Questa caratteristica è il fulcro centrale del Museo d’arte moderna, in cui Giacomo cerca, con non poche difficoltà, di insegnare ai suoi amici come interpretare le opere esposte all’interno della mostra.
Questo sketch è un gioiello colmo di battute intelligenti, basate sulla contrapposizione tra l’ignoranza del visitatore medio e la supponenza di chi studia assiduamente la materia. Le incomprensioni e le brutte figure dei personaggi sono numerose e funzionano perfettamente. Il tutto è condito dal sempre efficace stile di recitazione del trio: in particolare, Giacomo dà il meglio di sé nell’interpretare un individuo puntiglioso e serio, al limite del nevrotico. Insomma, anche questa scena è un’opera d’arte.
Cosa ci hanno insegnato Aldo, Giovanni e Giacomo con questo sketch?
- Quanto sia importante la distanza con cui si guardano le opere d’arte
- Il fatto che i colori sono “monocromatici a se stessi”
- Che è fondamentale fare una distinzione tra “immanenza” e “trascendenza”
- Che, se si vuole indicare l’atteggiamento di chi non fa niente e lascia che siano gli altri a vedere quello che vogliono, è sufficiente usare il termine “coinvolgismo“.
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4) Tre gemelli
È risaputo che, quando un essere umano è ancora nella “fase embrionale”, non è capace di parlare e riflettere come un’individuo totalmente formato. Ma cosa succederebbe se, invece, lo fosse? Una delle possibili risposte a questa domanda è Tre gemelli, in cui il trio interpreta dei fratelli all’interno del grembo della loro mamma.
Quando non si è ancora venuti al mondo, non esiste miglior argomento di conversazione della propria vita passata e futura. Ascoltare Aldo, Giovanni e Giacomo che riflettono su chi erano prima di reincarnarsi e su cosa vogliono diventare da grandi non ha prezzo, soprattutto quando commentano in modo ironico le proprie aspirazioni. A questo si aggiungono anche battute sulla loro condizione biologica, come la molletta sul cordone ombelicale o lo “scherzo delle voglie”. Un pezzo davvero memorabile.
Cosa ci hanno insegnato Aldo, Giovanni e Giacomo con questo sketch?
- Che la portinaia è un mestiere sottovalutato
- Che il peperone non è un frutto, e nemmeno un fiore
- Quanto facilmente si confondono i litchi e le ciliegie
- Quale organo bisogna avere per essere completamente formato
3) Spettatori in platea
Aldo, Giovanni e Giacomo non sono semplicemente autori di spettacoli teatrali. A volte, sono anche commentatori di se stessi. Da questo presupposto è nato Spettatori in platea, una sequenza di intermezzi in cui i tre amici interpretano il pubblico che assiste allo spettacolo e lo commenta.
Questo sketch rappresenta perfettamente l’autoironia dei tre comici, i quali prendono continuamente in giro le loro stesse opere e il loro stile. Ad arricchire il tutto si aggiungono battute legate all’approccio con cui si guarda o si giudica un’opera, mettendo a confronto diversi punti di vista, come quello dello spettatore medio, di quello colto e di quello ignorante che cerca di apparire intelligente. In sintesi, un lavoro geniale ed eccezionale, da vedere e rivedere continuamente.
Cosa ci hanno insegnato Aldo, Giovanni e Giacomo con questo sketch?
- La metafora perfetta per descrivere le persone con cui è difficile parlare
- Il motivo per cui alcune persone dicono ad alta voce quello che pensano
- Che è meglio non raccontare l’inizio di una storia circolare
- Che gli abissi della psiche umana sono infiniti
2) In montagna
Se si dovesse decidere quali siano gli sketch in cui i tre attori interpretano al meglio se stessi, uno di questi sarebbe sicuramente In montagna. Il titolo è molto esplicativo: la scena mostra Aldo, Giovanni e Giacomo che fanno una gita sulla cima di un montagna, incontrando tutte le meraviglie e gli inconvenienti del caso.
La bellezza di questo spezzone si trova nei dettagli. Aldo, Giovanni e Giacomo sono riusciti a riprodurre fedelmente eventi e imprevisti che qualunque persona avrebbe potuto riscontrare in un simile contesto, arricchendoli con la loro verve ironica. Durante la visione, è facile notare la spontaneità con cui agiscono sul palco, come se si trovassero davvero in quel luogo. L’arrivo della turista tedesca svitata, assieme alle naturali incomprensioni che questo evento comporta, è un’ottima aggiunta. Un piccolo capolavoro di comicità.
Cosa ci hanno insegnato Aldo, Giovanni e Giacomo con questo sketch?
- Nuovi modi per indicare le forme delle sporgenze rocciose
- Che è meglio non sentire l’eco della parola “Aldo”
- Quali animali non hanno le corna muschiate
- Come non si monta una tenda da campeggio
1) Il viaggio in Subaru Baracca
Un altro grandissimo sketch in cui gli attori interpretano se stessi (nonché uno dei più famosi in assoluto dei tre) è sicuramente Il viaggio in Subaru Baracca. Stavolta, il trio deve recarsi a Pizzo Calabro per poter organizzare uno dei loro spettacoli. Siccome il viaggio è lungo, Giovanni decide di usare la sua nuova auto: una Subaru dalle diverse funzionalità.
Da dove si potrebbe cominciare per descrivere una simile meraviglia? Probabilmente, dal fatto che possieda gli stessi punti di forza di In montagna, con l’ulteriore vantaggio che la maggior parte delle battute e delle gag vengono svolte in un’unica posizione sul palco. Le diverse funzioni della “Subaru Baracca”, i discutibili gusti alimentari di Aldo e le azioni poco ortodosse di Giovanni alla guida formano un insieme di scene geniali e indimenticabili. Un altro capolavoro da manuale.
Una curiosità: pare che lo sketch sia ispirato a un viaggio effettivamente compiuto da Aldo, Giovanni e Giacomo (con un epilogo simile a quello poi messo in scena dai tre). In quella occasione, tuttavia, gli attori non si stavano recando a Pizzo Calabro ma a Pontedera (in provincia di Pisa).
Cosa ci hanno insegnato Aldo, Giovanni e Giacomo con questo sketch?
- Cosa non mangiare di prima mattina
- Che la Subaru modello SV può fare di tutto
- Che il sistema di apertura delle portiere di una Subaru SV cambia continuamente
- Quanto sia importante non affezionarsi agli animali quando si è in macchina
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Guido Romeo
Immagini © Aldo, Giovanni e Giacomo | Agidi S.r.l
Fonti
Agidi S.r.l. | Wikipedia | Repubblica | Mymovies |