Quella volta che Topolino vendette un milione di copie

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Nell’estate del 1993 Topolino entrava nella storia del fumetto italiano registrando la vendita di più di un milione di copie. Complice del trionfo fu l’esclusivo gadget Topowalkie, il walkie-talkie da costruire allegato a Topolino che qualche Ventenne “veterano” avrà sicuramente nella propria collezione. Ma quali furono, oltre al mitico gadget, le fortunate circostanze che procurarono a Topolino il clamoroso primato? Nelle prossime righe ci proietteremo nella calda estate di quell’anno per scoprire i retroscena di un successo che da allora non ha avuto eguali.

Un Topolino da un milione di copie

“Topolino con la radio vola oltre il milione di copie!” Titolava così un articolo pubblicato sul Corriere della Sera il 23 luglio 1993, nel clou della campagna promozionale del Topowalkie. Appena il giorno prima il sorridente Mickey Mouse si era guadagnato un posto in prima pagina sulla stessa testata giornalistica, dove per la prima volta divulgava i dettagli sulle vendite del Topolino da record n. 1963.

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topolino un milione di copie

Per la prima di quattro settimane consecutive, il libretto stampava e vendeva la sbalorditiva cifra di un milione di copie, raggiungendo un primato ad oggi ineguagliato dalle altre riviste a fumetti in Italia. Al termine della campagna, costituita da cinque uscite, il bilancio fu positivissimo.

La prima uscita, pubblicata l’11 luglio 1993, osò una tiratura di 1.087.520 copie che le valse il record assoluto di vendita di 1.067.445 copie, con un reso di appena 2,1%. Nelle settimane successive Topolino distribuì nelle edicole italiane più di un milione di copie per numero, raggiungendo il 25 luglio 1993, con Topolino n. 1965, il record di tiratura di 1.100.285 copie.

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topolino milione di copie
I portentosi record di copie stampate vennero pubblicizzati sugli stessi libretti, sia come splash in copertina che nelle pagine interne.

Topowalkie, il primo gadget tecnologico

Ora che ci siamo fatti un’idea della portata di quel lontano trionfo, siamo pronti a svelarne i segreti. Ogni storia di successo comincia con un’idea vincente: per Topolino quell’idea fu appunto il Topowalkie, il primo gadget tecnologico componibile mai realizzato. La ricetrasmittente era formata di cinque parti (una per ogni uscita del magazine) e comprendeva numerose componenti elettroniche, il che la rendeva un vero e proprio gioiellino agli occhi dei giovani lettori.

Con la sua portata fino a 50 metri, il Topowalkie costituiva di fatto uno dei gadget più complessi e dispendiosi mai distribuiti con Topolino. Come affermato in un’intervista su Fumettologica.it dallo sceneggiatore Massimo Marconi, il budget di costruzione superò di venti/trenta lire il prezzo di copertina di ogni copia, che all’epoca costava £ 2.500. Una scelta, quella di lavorare in perdita, che aveva l’obiettivo di attirare nuovi lettori e rilanciare il nome del giornale, al tempo meno venduto rispetto agli anni d’oro del decennio 1970.

topowalkie
Il gadget era disponibile in tre colori: giallo, rosso e blu. In tutta la sua tiratura, la realizzazione dei Topowalkie impiegò 32 milioni di componenti elettronici e 400 chilometri di cavo elettrico. (Fonte: Fumettologica.it)

Questa politica non venne adottata ai tempi in cui Mondadori gestiva Topolino, poiché i proventi del giornale servivano a sostenere il costo delle altre pubblicazioni. Il passaggio alla casa editrice The Walt Disney Company Italia, avvenuta nel 1988 sotto la direzione di Gaudenzio Capelli, permise di attuare questa strategia di investimento giacché i ricavati della vendita del magazine venivano re-impiegati in Topolino.

La speranza era quella di raddoppiare il bacino di lettori, dal momento che per funzionare il Topowalkie doveva essere acquistato almeno da due amici. In un’epoca in cui il passaparola faceva la fortuna dei mercati, la strategia fu pienamente azzeccata.

Lo spot pubblicitario del Topowalkie

Uno degli investimenti più dispendiosi fu certamente lo spot pubblicitario del Topowalkie. Ambientato sotto il solleone di una tipica estate italiana, dei giovanissimi lettori di Topolino si avventurano in un’importante missione di salvataggio. Con l’aiuto del prezioso walkie-talkie l’oggetto smarrito viene prontamente restituito alla piccola proprietaria, dando inizio a nuove amicizie. La breve réclame consolidava inoltre lo slogan “Passo e gioco” che tanto caratterizzò la promozione del Topowalkie.

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Storia e fortuna dei topo-gadget

La tradizione dei topo-gadget estivi vede le sue origini nel giugno del 1969. Prima di allora il libretto aveva regalato qualche allegato speciale, ma si può considerare la cosiddetta “Operazione dollaro” la prima vera collezione in più uscite. Si trattava di sei medaglie disegnate da Giuseppe Perego, a cui fecero seguito numerose altre raccolte di monete e francobolli a tema topolinesco.

Ma l’abitudine a distribuire topo-gadget nei mesi estivi si consolidò sul finire degli anni Ottanta. Nel 1989, sotto la direzione di Gaudenzio Capelli, Topolino presentò l’orologio in Mater-Bi, la bioplastica ecologica che sfruttava una tecnologia all’epoca ancora poco conosciuta. La novità fruttò al giornalino una vendita record di 750.000 copie, superata negli anni successivi da altri innovativi topo-gadget.

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orologio in Mater-Bi
L’orologio di Topolino era realizzato in amido termoplastico con cinturino in sughero e display a cristalli liquidi. Composto da quattro parti, gran parte del gadget era completamente biodegradabile.

I gadget del Topo: molto più che un giocattolo

Anche il gadget distribuito nel 1990, la macchina fotografica di granoturco, seguì il trend dell’ecologico, vendendo la bellezza di 770.000 copie. Negli anni seguenti entrarono nella storia dei topo-gadget il topobinocolo (1991, 780.000 copie vendute) e lo zainetto topojolly (1992, 800.000 copie vendute) fino ad arrivare al tanto acclamato Topowalkie.

Da allora, il gadget estivo in regalo con Topolino divenne una tradizione ininterrotta. Ogni anno in edicola spuntavano giocattoli sempre più complessi e ambiziosi, come il galeone dei pirati, il deposito di Zio Paperone o la più recente operazione I Love Paperopoli: 100 uscite per costruire un modello in scala dell’intera città dei paperi. Molti dei gadget continuarono a sfruttare le tecnologie all’avanguardia, come ad esempio il Sommergibile di DoubleDuck che funzionava anche sott’acqua, o il Topodrone dell’estate 2021.

Nel complesso si trattava di veri e proprio giocattoli e non più di oggetti da collezione come lo erano state le monete degli anni ’70. Gadget che uscivano dalle storie di Topolino, modellini delle straordinarie invenzioni del mondo di Topi e Paperi, strettamente correlate ai nostri personaggi preferiti.

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galeone dei pirati topolino
Il galeone dei pirati della banda Disney. Foto: eBay

La strategia della storia a puntate

A consolidare il successo dello straordinario gadget fu certamente un’altra delle strategie vincenti ideate dalla Redazione di Topolino. In concomitanza con l’uscita del gadget, il magazine pubblicò un’avventura in sette brevi puntate che raccontava le origini e l’uso dello stesso Topowalkie, oggetto a tutti gli effetti funzionale alla trama. La tattica del metalinguaggio dava dunque ulteriore valore al giocattolo che i giovani lettori stavano pazientemente collezionando; ai loro occhi il gadget diventata qualcosa di più di una riproduzione o di un modellino, ma un vero e proprio oggetto che dal mondo disneyano si materializzava nel nostro.

La miniserie Topolino e il collegamento multidimensionale, scritta da Massimo Marconi e disegnata nientemeno che da Giorgio Cavazzano, venne astutamente pubblicata due numeri prima dell’uscita del gadget, così da creare una certa attesa e aspettativa nei lettori già fedeli a Topolino. Una chicca degna di nota fu il bollino Top Secret che nelle prime puntate copriva il nome del Topowalkie, scivolando via man mano che il mistero del gadget veniva svelato.

La prima puntata di Topolino e il collegamento multidimensionale esordiva su Topolino n. 1961 a giugno del 1993 e proseguiva per sette numeri fino a Topolino n. 1967, data di uscita dell’ultimo pezzo del Topowalkie.

Topolino e il collegamento multidimensionale

Ma di cosa parlava la storia che creò tanto hype nei lettori di Topolino? Siamo a Topolinia. Topolino e Pippo ricevono l’incarico di indagare su un misterioso raggio distruttivo che fa scomparire gli oggetti e si trovano proiettati nella dimensione parallela Arret. Qui cadono prigionieri dei terribili Vassalli Traditori della Sedizione Nera e l’unico strumento di contatto con il loro universo di provenienza è il walkie-talkie di Tip e Tap: il Topowalkie, appunto. Cosa straordinaria è che anche la ricetrasmittente proviene dalla rivista preferita dei due nipoti, proprio con il Topowalkie nella nostra dimensione parallela deriva dal nostro settimanale del cuore.

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topolino e il collegamento multidimensionale

Si trattava dunque di una trama ricca di quegli elementi futuristici e fantascientifici che tanto andavano di moda in quel periodo. Erano gli anni in cui la generazione nata negli 80’s era fortemente condizionata da un’eredità artistico-culturale che da lunga data trattava le tematiche degli universi paralleli, i viaggi nel tempo e gli incontri con entità aliene. Perciò non c’è da stupirsi se l’avventura Topolino e il collegamento multidimensionale ebbe tanto successo.

Come ha fatto Topolino a vendere un milione di copie?

Fino ad ora abbiamo visto che a portare Topolino a un record di vendite di tale portata furono principalmente tre strategie. La più determinante fu certamente il Topowalkie, un gadget fino ad allora mai proposto come allegato a una rivista, elettronico e per giunta gratuito! La seconda strategia fu quella del marketing con lo spot, il tormentone “Passo e Gioco” e il coraggio di investire in un gadget tanto dispendioso. E infine l’alone di mistero che circondava la storia a puntate, i temi fantascientifici e la presenza dello stesso gadget nell’universo di Topolino.

Ma non fu solo questo a fare la fortuna del libretto in quegli anni d’oro. Si consideri che a metà degli anni ’90 si era nel pieno del cosiddetto Rinascimento Disney, ovvero il periodo storico in cui la Walt Disney Animation Studios distribuiva i film d’animazioni più amati di sempre. Capolavori come La Sirenetta, Aladdin, Il Re Leone, Pocahontas, Il Gobbo di Notre Dame, Hercules e molti altri, non solo conquistavano il pubblico con le loro straordinarie storie da oscar, ma consolidavano nell’immaginario collettivo la qualità dei prodotti Disney. E si sa, soprattutto per i profani, quando si dice Disney si dice Topolino.

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fantasia 2000
Fantasia 2000 rappresenta il primo Classico dell’Epoca Sperimentale Disney.

“Ai nostri tempi…” – Il gioco negli anni ’90

Quella volta che Topolino vendette un milione di copie era un’altra epoca. In quegli anni i giochi da costruire erano una passione che avevamo coltivato con i Lego e le sorprese degli ovetti Kinder. Ma soprattutto si aveva la pazienza di aspettare un terzo delle nostre preziose vacanze estive per collezionare un gioco fantastico. E poi, diciamocelo: chi non sognava di avere un walkie-talkie?

Negli anni ’90 la tecnologia era un lusso che non arrivava tanto facilmente nell’età scolare. Il Topowalkie rappresentava uno strumento di divertimento senza limiti per dei ragazzini, che non solo comunicavano con i propri amici a distanza, ma potevano addirittura entrare in collegamento con altri lettori di Topolino, in linea sulla stessa frequenza. Il Topowalkie fu a tutti gli effetti un veicolo di contatto spontaneo tra più di un milione di ragazzi: un modo genuino e spensierato di fare nuove amicizie, quindici anni prima dell’avvento dei social network.

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Topolino n. 1963
Topolino n. 1963 è il numero più venduto nella storia del magazine.

Non c’è quindi da stupirsi se un gadget tanto azzeccato procurò a Topolino una vendita record di tale portata. Il Topowalkie fu il gadget giusto al momento giusto, e non solo per il momento storico in cui venne ideato. Il termine della collezione, nei primissimi giorni di agosto, coincideva con l’inizio delle vacanze fuori porta della classica famiglia italiana, quando le fabbriche chiudevano per il periodo di ferragosto. E per il giorno della partenza, il walkie-talkie sarebbe stato già bello che costruito, pronto per essere testato in spiaggia o al campeggio, scatenando l’invidia di chi se lo era perso.

Topolino tornerà mai a vendere un milione di copie?

Oggi come allora, le vendite di Topolino nel periodo estivo registrano un significativo aumento poiché i piccoli lettori sono più liberi dagli impegni scolastici. Tuttavia la generazione attuale sembra preferire di impiegare diversamente il proprio tempo e si sente meno attratta dal mondo del fumetto, eccezion fatta per chi ha avuto la fortuna di ereditare l’interesse dai genitori.

Per quanto sia appassionante collezionare topo-gadget – e questo vale sia per i “grandi” nostalgici che per i più piccoli – sarà ben difficile ricreare le condizioni di attesa e unicità che negli anni ’90 ci facevano trepidare. Innanzitutto perché la proposta editoriale ha la tendenza di distribuire gadget per tutto l’anno, togliendo l’esclusività che tanto giocava in favore del magazine. E poi perché le collezioni sono raramente incluse nel costo del fumetto, come invece si era soliti fare un tempo.

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deposito zio paperone
Il deposito di Zio Paperone, gadget distribuito con le pubblicazioni Panini nel 2021, è stata certamente una delle collezioni più apprezzate dai lettori, tanto da andare in sold-out.

Forse non rivedremo presto il nostro libretto preferito raggiungere ancora traguardi tanto ambiziosi. Ma quel che conta è che ci sarà sempre qualcuno che sospirerà guardando quegli sgargianti oggetti di plastica colorata che, con un pizzico di magia, sono capaci di trasportarci un’ultima volta nella spensieratezza della nostra infanzia.

Alessandra de Marchi

Fonte: Fumettologica.it
Immagini: © Disney – Panini e aventi diritto

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