5 eroine di W.I.T.C.H. che ci hanno ispirato pur non avendo poteri magici

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Alla domanda “cosa vuoi fare da grande?” la risposta “diventare una W.I.T.C.H.!” è da sempre validissima (non solo per le ragazze), ma giusto leggermente impraticabile: un po’ perché l’iniziale del nostro nome sciuperebbe tutta la sigla, ma anche per il dettaglio che non possediamo poteri magici. D’altronde non c’è bisogno di dominare gli elementi come una Guardiana di Kandrakar o di governare un regno incantato come Elyon per essere autentiche eroine di W.I.T.C.H., il fumetto di Disney Italia che ci ha insegnato che la vera magia è sopravvivere alle recite scolastiche. Non meno importanti delle giovani e alate Will, Irma, Cornelia, Taranee e Hay Lin sono le eroine non magiche di W.I.T.C.H., alle prese con i criminali o gli ex mariti criminali, a caccia di misteri, di attività benefiche, di supplenti di informatica o di vestiti nell’armadio delle sorelle maggiori. Cinque eroine, zero magia, infinita potenza: ecco la nostra classifica!

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5. Maria Medina

Non sottovalutate questa donnina minuta, esile e occhialuta, col visetto di chi dimostra quattordici anni tutta la vita: no, non è l’autrice di questo articolo, bensì Maria Medina, psicologa e detective dell’Interpol. La sua mente penetrante e la sua determinazione incrollabile si affiancano alla forza fisica e alla personalità più scabra del suo collega Joel McTiennan, con cui forma un agguerrito duo noto all’Interpol e ai fan di Lucio Dalla come “il gigante e la bambina“. E noto alle W.I.T.C.H. come “quella coppia di impiccioni“: capitati sulle tracce dei magici segreti che circondano le cinque ragazze, Medina e McTiennan non hanno certo intenzione di mollare l’osso, finendo sempre per intromettersi nei risvolti “terreni” delle avventure stregonesche.

medina eroine non magiche W.I.T.C.H.
La verità sulle W.I.T.C.H. è là fuori

Il ruolo di Medina, che guida le indagini sulle W.I.T.C.H. con maggiore acume del suo partner, è quindi quasi da antagonista, ma le sue azioni sono guidate da una curiosità non solo professionale, ma anche umana e altruistica. Nella sua ricerca della verità, Medina percepisce ed esamina quelle sofferenze, quei segreti e quelle storie che gli altri dimenticano o semplicemente non vedono. Anche se alle W.I.T.C.H. (che per coprire l’esistenza della magia devono rispondere alle sue domande e schivare i suoi appostamenti) il suo impegno può risultare ingenuo e rompiscatole a livello del tenente Colombo, Medina non perde mai di vista il fatto che gli oggetti delle sue indagini siano soggetti: giovani, vulnerabili e meritevoli di essere liberi e felici. Il cipiglio da Kurt Russell di McTiennan può solo accompagnare la grinta di Medina, in una collaborazione lavorativa (e amichevole) perfettamente complice e alla pari. Le fiction buddy cop hanno molto da imparare da questa eroina non magica di W.I.T.C.H.!

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4. Kadma

Le eroine non magiche di W.I.T.C.H. sono prive dei poteri elementali delle cinque Guardiane, ma non è detto che non li abbiano mai posseduti. L’anziana e arcigna Kadma, infatti, non è solo la ricca fondatrice di un ente benefico, ma anche un’ex Guardiana contestatrice, congedata senza neanche la pensione magica (ovvero condannata alla mortalità dell’anima) in risposta alla sua aperta e coraggiosa critica contro l’autorità oracolare di Kandrakar. Quello che le rimane del potere della Terra che deteneva (ora nelle mani della W.I.T.C.H. Cornelia) è solo un talento formidabile nel curare le piante da serra. Tutto ciò potrebbe spiegare il suo caratteraccio, ma non vi preoccupate: lei era così anche prima. Scomparsa Halinor, sua collega ex Guardiana e sua socia nella Fondazione Astro Nascente, l’unica creatura che Kadma tollera nella sua vita quotidiana è un adorabile merlo indiano di nome Cipu.

kadma e cipu
Cipu perdona, Kadma no

Questo batuffolo di piume è tanto intelligente e servizievole da assumere il ruolo di aiutante magico senza magia coinvolta: pur mancandogli la parola, Cipu sa entrare in comunicazione con Kadma, oltre i modi scostanti e la presunta freddezza, agendo come suo portavoce e aiutandola a esternare la profonda e dolorosa sensibilità che le appartiene. Kadma conosce bene la sofferenza, la crudeltà e l’ingiustizia, e pur essendone ogni volta intimamente colpita non esita comunque a tenersi sempre dalla parte delle persone oppresse, disperate e indifese, sia con la sua Fondazione a favore dei ragazzi soli e senza dimora, sia con l’aiuto che fornisce alle W.I.T.C.H. anche al di fuori delle questioni magiche. Con il suo tormentato eroismo, Kadma rappresenta l’antitesi dell’atarassìa predicata da Kandrakar: non le interessa perseguire un bene assoluto o difendere un male necessario, ma fare ciò che sente essere giusto. E non dimenticatelo: Kadma vi tiene d’occhio.

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3. Lilian

Anche se la spigolosa serie animata ispirata a W.I.T.C.H. la vede come un’eroina dai poteri magici nascosti, nel fumetto la piccola Lilian Hale è solo la sorellina pestifera della Guardiana Cornelia, che cerca di tenerla alla larga dalle sue avventure magiche, dalla sua cameretta e dal suo diario segreto. Più carina e vezzosa all’apparenza che nella sostanza, tormentatrice del gatto di casa (il pazientissimo Napoleone) e straconvinta che le W.I.T.C.H. non vedano l’ora di giocare con lei, Lilian dovrebbe avere solo un piccolo ruolo di comic relief nella storia. Tuttavia risulta così vera da attirare la simpatia e l’immedesimazione di lettori e lettrici, diventando la protagonista delle proprie micro-storie collaterali a quelle delle Guardiane. Lilian è la vostra sorellina minore, e se non ne avete una, Lilian siete voi.

lilian strega wannabe
Ammettetelo: non è riuscito neanche a voi questo incantesimo

Le adolescenti W.I.T.C.H. rappresentano la nostra crescita e la scoperta che il “potere magico” dell’età adulta passa attraverso difficili cambiamenti e nuove responsabilità. Dal canto suo, Lilian rappresenta quella parte ancora (o per sempre?) innocente di noi che crede in quella magia, vedendo in essa un’avventura alla conquista di indipendenza, libertà, abbondanza e fantasia. Lilian non è una vera “giovane strega” come sua sorella maggiore e i mostri che desidera scorgere e fotografare a sorpresa non somigliano a quelli reali (che sempre Cornelia deve affrontare). Tuttavia tifiamo per Lilian, così come desideriamo trasformarci in una W.I.T.C.H. anche se siamo consapevoli delle complessità del ruolo. Vero, Lilian è sfacciatamente ingenua, invadente e catastrofica. Ma con la stessa orgogliosa sfrontatezza, incrollabile fiducia e inestinguibile curiosità passa oltre fallimenti, rifiuti e insulti memorabili di Cornelia per auto-eleggersi eroina delle proprie avventure e protettrice della sorella. E forse lo è davvero. 

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2. Signora Knickerbocher

Nelle istituzioni scolastiche, capita che alcuni presidi siano creature magiche, in grado di scomparire quando gli studenti hanno bisogno e di ricomparire per incanto quando c’è da stringere mani e consegnare diplomi con lode. La robusta e attempata signora Knickerbocher non è così, pur essendo la preside della scuola frequentata dalle W.I.T.C.H., lo Sheffield Institute, dove finiscono per concentrarsi (a sua insaputa) molti incantesimi. Gli studenti della signora Knickerbocher la vedono anche troppo spesso, e altrettanto spesso odono la sua potentissima ugola intonare memorabili strigliate. La signora Knickerbocher è una temibile boss che pattuglia i corridoi e occhieggia dietro una scrivania d’antiquariato, ma anche la pimpante maestra di cerimonie di ogni festa ed evento dello Sheffield Institute. Lei è la sua scuola, per sua stessa spiritosa (ma neanche tanto) affermazione.

knickerbocher eroine non magiche W.I.T.C.H.
Il vero mondo magico è quello in cui ti “scompare” l’orologio e non ti dicono “colpa tua: non dovevi portarlo a scuola!”

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Capace anche di strigliare un mastodontico e minaccioso alieno blu, convinta che sia “Samson della quarta B“, la signora Knickerbocher non è la solita eroina affascinante, giovanile, di taglia inferiore alla 42 e oggetto di unanime venerazione. Anzi, l’epiteto “strega”, quanto mai appropriato in W.I.T.C.H., è uno dei più gentili con cui la descrivono gli studenti indisciplinati. D’altronde, lo sforzo dei ragazzacci di dissacrare la preside Knickerbocher implica l’importanza della sua figura come punto di riferimento, nel bene e nel male. La signora Knickerbocher si teme, si ama o si odia, ma tutti riconoscono la sua autorità, conferitale non dal suo ruolo, ma dall’integrità e dalla profonda umanità della sua persona. Pur senza risparmiarsi nella disciplina, la signora Knickerbocher non vede solo il peggio dei suoi studenti, ma dà valore alle loro diverse risorse e individualità. E non si dica che è troppo all’antica, visto che nel 2001 allestisce la recita di Natale nel nome della multietnicità della sua scuola, mettendo in scena una leggenda cinese diretta dalla studentessa/W.I.T.C.H. Hay Lin.

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1. Susan Vandom

La mamma è sempre la mamma… ovvero è sempre una signora in grembiulino, con mattarello e ramazza? Di sicuro questa rappresentazione non è invariabile in W.I.T.C.H., dove oltre alla mamma casalinga di Irma (l’amorevole, non convenzionale seconda compagna del papà) compaiono una giudice, una restauratrice, una ristoratrice e una manager. Quest’ultima è la dinamica Susan Vandom, mamma single di Will e affermata consulente dell’ipertecnologica azienda Simultech (con una logorroica segretaria personale di nome Amanda). Susan deve crescere da sola una Will in pieno cambiamento magico-adolescenziale, mentre il padre della ragazza, un trafficone dal carisma ingannevole, si manifesta in famiglia solo succhiando soldi e facendo stalking. La nuova relazione di Susan con l’onesto Dean Collins, gentile professore di storia di Will, si inserisce in un rapporto madre-figlia già pieno di sfide.

susan vandom eroine non magiche W.I.T.C.H.
Susan vi troverà

Dite che bastava già la figlia adolescente, per dare a Susan il primo posto fra le eroine non magiche di W.I.T.C.H.? Oppure, dalla prospettiva di Will, pensate che Susan sia troppo impegnata (tanto da ridursi a una voce nel cellulare di Will, subito denominato “vice-mamma“), troppo protettiva, troppo severa? E in più, chi le ha chiesto di trovarvi un nuovo padre? In effetti Susan, come unica paladina di se stessa e sua figlia, sa di dover prendere decisioni difficili, odiose e per giunta potenzialmente sbagliate. Non è una macchina da guerra, priva di dubbi, orgoglio ed emotività, eppure è sempre pronta ad affrontare queste scelte, ad ammettere i propri errori, oppure solo a usare la giusta dose di leggerezza e umorismo, per proteggere l’unione e la felicità della propria minuscola famiglia. Con il “potere” della propria volontà, Susan è decisa a godersi con pienezza la propria vita (e anche una bella vacanza al Tropical Club Tuttocompreso, perché no).

Ruoli difficili da sostenere, battaglie dure, complesse e sempre nuove da affrontare, essere donne o essere bambine, senza dimenticare amicizie, gioie e sorprese quotidiane. Parliamo di queste mitiche cinque o delle W.I.T.C.H.? Di entrambe e anche di noi, vere eroine non magiche di W.I.T.C.H.!

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Verina Romagna

Immagini © Disney

Fonti: W.I.T.C.H. Wiki

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