“Il Gobbo di Notre Dame”- l’esclusione di Michael Jackson e nuovi retroscena

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Il Gobbo di Notre Dame

A giugno di quest’anno Il Gobbo di Notre Dame festeggia il suo 25° anniversario e, come è solito accadere in queste ricorrenze, fioccano nuove indiscrezioni e retroscena sulla produzione del film. Slashfilm ha raccolto le testimonianze di 15 membri del team produttivo che, con le loro dichiarazioni, riportano il capolavoro Disney nuovamente sotto i riflettori.

La mancata partecipazione di Michael Jackson

Tra le varie indiscrezioni emerse durante l’intervista, a destare maggior scalpore è l’estromissione dal progetto Disney del Re del Pop. Il compositore Alan Menken ha raccontato di come la Walt Disney Company abbia declinato l’offerta di Michael Jackson di lavorare alla colonna sonora de Il Gobbo di Notre Dame. Jackson era stato già precedentemente preso in considerazione per il brano Il mondo è mio dalla colonna sonora di Aladdin, di cui avrebbe voluto co-scrivere il testo. Proprio durante la produzione de Il Gobbo di Notre Dame vennero però mosse le accuse di crimini sessuali contro il cantautore, rendendolo un personaggio scomodo da associare al progetto.

Michael Jackson

“Alla fine, com’era prevedibile, la risposta arrivò: ‘La Disney non vuole collaborare al film con Michael Jackson’. E io dissi: ‘Ok, qualcuno potrebbe dirglielo?’. Silenzio di tomba, avresti potuto sentire il rumore di un ago cadere. Nessuno rispose e nessuno di noi glielo disse. Toccò al mio compianto manager, Scott Shukat, dirlo a Michael o ai legali di Michael. Col senno di poi fu la giusta decisione. Eppure, Quasimodo è un personaggio per cui, se pensi ai suoi rapporti con la famiglia e con suo padre, c’era una certa immedesimazione”.

Alan Menken

È stato indubbiamente un brutto colpo per il cantante che, anche in seguito, si vide spesso negare collaborazioni di questo tipo a causa dell’alone di dubbio e sospetto che lo accompagnò per il resto della sua vita, nonostante tutte le accuse a suo carico si rivelassero poi infondate.

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Il Gobbo di Notre Dame

Reduci dal successo de La Bella e la Bestia e de Il Re Leone, i Walt Disney Animation Studios si trovarono ad avere il margine di manovra necessario per lanciarsi in un progetto estremamente ambizioso: la trasposizione animata del capolavoro di Victor Hugo, Notre-Dame de Paris. A proporre il soggetto de Il Gobbo di Notre Dame fu Jeffrey Katzenberg, allora presidente dei Walt Disney Studios. L’idea fu quindi immediatamente presa in carico da Gary Trousdale e Kirk Wise, che si occuparono della regia, e da Alan Menken e Stephen Schwartz per la colonna sonora; lo stesso team de La Bella e la Bestia. Il Romanzo di Hugo è corale ed estremamente sfaccettato e, per trasporlo in un Classico Disney, si decise di puntare l’attenzione sulla figura più peculiare del racconto: il gobbo Quasimodo.

Quasimodo

“Some of the best animation ideas are about a little guy with a big problem.”

“Alcuni dei migliori soggetti per i film d’animazione riguardano un ragazzino con un grosso problema”

Joe Grant (Sceneggiatore Disney)

Il regista Gary Trousdale raccontò di come da bambino gli fu regalato un modellino Aurora di Quasimodo. Si trattava di kit di montaggio molto in voga negli anni ’60, che vedevano protagonisti i mostri del cinema e della letteratura.

Aurora Monster Model  Quasimodo
Il modellino di Quasimodo

 I thought, “He’s not a monster.”

Ho pensato,”Non è un mostro”

Gary Trousdale (regista de il Gobbo di Notre Dame)

Trasformare un romanzo a tinte così cupe in un film per bambini è stato però un arduo compito e, senza dubbio, la scelta di conferire al personaggio di Quasimodo un’aria più innocente e romantica ha facilitato notevolmente le cose.

Il volto di Frollo e il veto su barbe e baffi

“Ma ecco un quesito

Scoprite chi è il vero mostro a Notre Dame

Chi è brutto dentro o chi è brutto a veder?

Ma chi è, chi è, chi è, chi è, chi è, chi è

Chi è, chi è il mostro a Notre Dame?”

Strofa finale de Le Campane Di Notre Dame

Come spesso accade, a rendere Il Gobbo di Notre Dame un film memorabile concorre in buona parte il carismatico antagonista. Per la figura di Frollo l’animatrice Kathy Zielinski prese come modelli tantissimi attori noti per aver interpretato antagonisti di successo. Dopo aver preso in considerazione anche il volto del produttore Peter Schneider, la scelta ricadde su Hans Conried, la voce di Capitan Uncino nel doppiaggio originale del film Disney Peter Pan. Frollo è un personaggio genuinamente cattivo e bigotto, non mostra il sarcasmo e l’ironia che rendono simpatici e amati dal pubblico altri antagonisti Disney. Il giudice Frollo instilla nel pubblico un genuino disprezzo, mostrando il lato più oscuro della Chiesa.

Hans Conried Frollo
Hans Conried e Frollo a confronto

Nel pieno della lavorazione del film, Jeffrey Katzenberg abbandonò la Disney Company per aprire successivamente il suo nuovo studio di animazione, la Dreamworks. Katzenberg, come tutti i grandi creativi, aveva le sue fissazioni, una delle quali era il non sopportare barba e baffi nei personaggi dei film a cui lavorava. Ne è un esempio Gaston, che nei primi progetti de La Bella e la Bestia, veniva presentato con un paio di baffi a punta, eliminati poi su richiesta dell’ex capo della sezione cinematografica, proprio Katzenberg. Dopo le sue dimissioni nel 1994, gli animatori de Il Gobbo di Notre Dame poterono concedersi di aggiungere la barba al personaggio di Febo.

design gaston
Il design originale di Gaston bocciato da Katzenberg

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Quasimodo e la schizofrenia

Ogni film Disney che si rispetti ha la sua spalla comica e, nonostante i toni estremamente cupi, neanche Il Gobbo di Notre Dame si sottrae a questa regola. Quasimodo vive recluso tra le torri di Notre Dame e, per alleviare la solitudine, nel romanzo e in molte trasposizioni parla con i gargoyle che decorano la facciata della Cattedrale. Nel Classico Disney, le statue non si limitano ad ascoltare ma prendono vita, conversando con lui e alleggerendo i toni del film. Molti fan non hanno gradito queste figure, apparentemente fuori contesto. Altri invece continuano a chiedersi se questi mostri parlanti vadano interpretati come personaggi reali o deliri di Quasimodo. Jason Alexander, voce di Hugo, ci tiene a specificare come tale ambiguità sia voluta e parte integrante del fascino del film.

Victor, Hugo e Laverne
Victor, Hugo e Laverne

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Lussuria e conflitto religioso

Alan Menken e Stephen Schwartz riuscirono a dare al film un’impronta musicale unica, incorporando la liturgia della Chiesa cattolica, i cori e le preghiere in latino con i brani musicali di stampo operistico. Ne sono un esempio i brani della preghiera Confiteor e il Kyrie eleison, che chiude la sequenza Luci del paradiso/Fiamme dell’inferno.

Chiunque di fronte alla sequenza del brano Fiamme dell’inferno si sarà domandato come questa sia riuscita a passare, illesa, sotto la scure dei censori Disney, sorprendendo anche gli stessi produttori. Il brano di Frollo è introdotto dalla canzone Luci del paradiso di Quasimodo. I due personaggi condividono l’attrazione per la bella Esmeralda ma, se per Quasimodo quell’amore impossibile è motivo di gioia, per Frollo si tratta di un’attrazione perversa e contraria alla sua distorta visione del mondo.

“Lust and religious conflict. Now more than ever, these are very thorny issues to put in front of the Disney audience. We wanted to go at it as truthfully as possible.”

Lussuria e conflitto religioso. Ora più che mai, questi sono temi molto spinosi da porre di fronte al pubblico Disney. Volevamo farlo nel modo più veritiero possibile.

Alan Menken (compositore)

La sequenza gioca sul simbolismo, riuscendo a rendere alla perfezione l’attrazione malata di Frollo, senza però mostrare nulla di esplicito. Inizialmente, nelle visioni che Frollo ha di Esmeralda nel fuoco, la sagoma della donna doveva apparire nuda, ma questo è stato l’unico aspetto su cui Roy Disney pose il veto.

They brought the storyboarded sequence to life in a way that is exactly what the movie looks like. The strength of it is that we didn’t have to show anything as much as we did suggest things to the audience. Give the audience credit for filling in the blanks.

Hanno dato vita alla sequenza dello storyboard esattamente per come il film doveva apparire. Il punto di forza era il non mostrare niente di troppo ma suggerire qualcosa al pubblico. Dare agli spettatori gli strumenti per riempire gli spazi vuoti.

Don Hahn (produttore)
Frollo e Esmeralda

Anche nella versione finale del film è però presente una scena che fece molto discutere. Nella sequenza incriminata Frollo annusa in modo inquietante i capelli di Esmeralda. Questa scena, realizzata da Kathy Zielinski e Brenda Chapman, fu inizialmente pensata come ancor più lunga e disturbante.

Notre-Dame de Paris

il gobbo di notre dame
Illustrazione di Cristina Correa Freile

A distanza di venticinque anni, e dopo che le fiamme hanno distrutto il tetto della splendida Cattedrale, Il Gobbo di Notre Dame ne restituisce in piccola parte l’immortale bellezza. Notre-Dame è il cuore pulsante della narrazione, il fulcro attorno al quale si svolgono gli eventi, luogo di reclusione ma anche di asilo sicuro. Il team creativo passò molto tempo all’interno della cattedrale, osservandone ogni minimo particolare e cercando di trasmettere la suggestiva atmosfera e le emozioni nella pellicola. La maestosità del suono delle campane e dell’organo a canne, il riverbero della luce attraverso le vetrate colorate e l’inquietante fascino dei gargoyle permeano la pellicola, conferendo al film un fascino ineguagliabile.

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Maria Concetta Spampinato

Copyright©: Disney e aventi diritto

Fonti: slashfilm, Rockol

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