Fantasia: guida ai segmenti perduti (e dove trovarli)

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Fantasia è indubbiamente uno dei Classici Disney più amati e rispettati. Inizialmente bistrattato nel 1940, anno di uscita, col passare degli anni si è guadagnato la stima di critici e spettatori, divenendo un’opera d’arte pressoché intoccabile. E con ottime ragioni: il suo poetico intreccio di brani musicali con animazione di altissimo livello è stato un precursore dei moderni videoclip musicali. Ancora oggi guardare Fantasia ci regala un tripudio di sensi che difficilmente troviamo altrove.

Durante il tardo periodo di lavorazione di Fantasia, Walt Disney aveva iniziato ad avvertire la rilevanza e la pura artisticità di cui si faceva portatore il suo film. Si propose quindi un obiettivo altamente ambizioso: Fantasia sarebbe stato uno spettacolo in costante aggiornamento, con nuovi segmenti rilasciati ogni due o tre anni. Nelle intenzioni del suo creatore, Fantasia non avrebbe mai dovuto terminare.

Fantasia

Intenzioni senz’altro nobili e avveniristiche, ma purtroppo la realtà riportò il visionario Walt con i piedi per terra. Fantasia fu un fallimento al box office, e come se non bastasse gli Stati Uniti entrarono nella Seconda Guerra Mondiale. Il progetto di spettacolo infinito fu abbandonato e mai più ripreso in mano fino alla morte di Walt Disney. Da allora, vari artisti hanno tentato numerose volte di riesumare l’idea di un secondo Fantasia, cullando progetti con segmenti di ogni tipo. L’unico però che riuscì a vedere la luce è Fantasia 2000.

Cosa è successo ai segmenti scartati da questi progetti? Di cosa trattavano? Ma soprattutto, è possibile vederli? La risposta breve è sì. Ma occorre portare pazienza, dal momento che si tratta di materiale dissotterrato dagli archivi più reconditi e polverosi della Disney: nonostante le frequenti lacune, faremo quanto possibile per ricostruire la storia di questi piccoli capolavori mancati e ripercorrerne le tracce. Per le sequenze di cui non possediamo la versione integrale, aggiungeremo un breve estratto del brano musicale che avrebbe dovuto accompagnarle.

È ora. L’orchestra si è accomodata, gli strumenti sono accordati, il maestro richiama l’attenzione. Signore e signori, eccovi la storia dei segmenti scartati da Fantasia.

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Future Fantasias

Il nostro viaggio inizia esattamente durante la produzione dell’originale Fantasia. Walt Disney, sempre più convinto del potenziale del suo film, informa Leopold Stokowski del suo intento di trasformare Fantasia in uno show senza fine. Ritenendo inaffidabile e poco educato il suo senso musicale, Disney incarica i suoi collaboratori di preparare una selezione di brani da poter utilizzare in uno di questi “sequel”. Il 14 maggio 1940, Disney, Stokowski, e gli sceneggiatori degli studios tengono un meeting destinato proprio alla discussione di questi segmenti: vengono proposti pezzi di musica classica, e scene a cui accompagnarli.

I risultati di questo incontro (schizzi, appunti, storyboard, etc.) sono raccolti in un portfolio schedato come Future Fantasias e archiviati. Pochi mesi più tardi, a fallimento avvenuto, Walt comprende che la sua idea è destinata a non vedere mai la luce. Il portfolio non sarà mai più aperto fino a tempi recenti: gli studiosi della Disney vi hanno rinvenuto ben sei possibili segmenti. Questi, purtroppo, non sono visionabili, essendo in stato più che embrionale. Ci sono pervenuti soltanto i bozzetti degli artisti.

Invito alla danza

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Questo segmento avrebbe avuto come accompagnamento l’omonimo brano Invito alla danza, Op. 65 di Carl Maria von Weber, più nello specifico l’adattamento per orchestra di Hector Berlioz. Composto nel 1819, questo rondò racconta il romantico valzer di un cavaliere con la sua dama. Protagonista della versione Disney sarebbe stato il puledro alato già apparso nella Sinfonia Pastorale di Fantasia.

Fantasia

Peter Pegasus (questo infatti il suo nome) avrebbe deciso di lasciare il nido della madre e andare ad esplorare per conto suo la campagna circostante: durante la sua avventura, avrebbe fatto la conoscenza di vari animali, tra cui delle anatre e un calabrone. Sicuramente si tratta di uno dei segmenti leggeri che caratterizzano ogni programma nello stile di Fantasia: un piccolo divertissement per allentare la tensione, divertire i più giovani e preparare il pubblico a un brano più intenso.

Adventures in a perambulator

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Adventures in a perambulator è un brano orchestrale composto nel 1914 dallo statunitense John Alden Carpenter. Come Invito alla danza, si tratta di musica a programma: una composizione che si propone di raccontare una storia precisa utilizzando l’unico mezzo di cui dispone, ovvero se stessa. Si potrebbe definire un’illustre antenata del concetto dietro Fantasia. A differenza del brano precedente, però, gli artisti della Disney hanno mantenuto il racconto originale: un bimbo in carrozzina gira per la città e la osserva dal suo giaciglio.

Fantasia Adventures bimbo

Gli oggetti e le persone che gli si presentano sono interpretati tutti attraverso la lente dell’innocenza e della curiosità infantile: è così che dei fiori diventano ballerine e il distintivo di un poliziotto una brillante stella. La sequenza degli incontri del neonato segue la disposizione dei movimenti dell’opera: il poliziotto, l’organetto, il lago, i cani. Al termine del giro in carrozzina, il bambino si addormenta felice nella culla di casa.

Balletto dei bimbi

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Questo segmento, definito Balletto dei bimbi da Bette Midler in Fantasia 2000, prevede come accompagnamento la Berceuse in Re bemolle maggiore, Op. 57 di Fryderyk Chopin. Il brano, come indica anche il nome francese, ha un andamento di ninna-nanna ed era spesso usato dalle madri del passato in tal senso. Questo motiva la scelta (nuovamente) del tema dei neonati.

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Alla ricerca di una parodia del balletto classico nello stile della Danza delle ore di Fantasia, gli sceneggiatori hanno pensato a una danza interpretata dai bambini di una nursery mentre un gruppo di cicogne li lava e li veste. Il concetto potrebbe sembrare blando e ripetitivo, ma i disegni realizzati da Mary Blair per il Balletto dei bimbi sono a dir poco meravigliosi.

Cavalcata delle Valchirie

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Molto probabilmente il più celebre tra quelli elencati, la Cavalcata delle Valchirie è un brano scritto nel 1851 da Richard Wagner per la sua opera eroica La Valchiria. Il segmento di cui quest’epico numero sarebbe stato protagonista avrebbe attinto a piene mani dalla mitologia norrena: le Valchirie, cavallerizze alate al servizio di Odino, discendono sui campi di battaglia per portare i guerrieri caduti al Fólkvangr, dove attenderanno di combattere al fianco del dio durante il Ragnarǫk. Tuttavia, i condottieri più valorosi sono degni di raggiungere Odino in persona nel Valhalla.

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L’animazione è in grado di rendere possibile l’impossibile: la discesa delle Valchirie dalle nuvole, i fulmini e i cavalli alati avrebbero fornito uno spettacolo magnifico e lasciato gli spettatori a bocca aperta. Cosa andò storto, escluso ovviamente l’annullamento del progetto? Be’, la Cavalcata delle Valchirie aveva la sfortunata nomea di essere il brano preferito di Adolf Hitler; rappresentarlo in tutta la sua gloria sarebbe stato fuori luogo. La Walt Disney Productions si accontentò di farne una parodia nel corto Education for Death del 1943. A noi restano le splendide illustrazioni preparatorie del danese Kay Nielsen.

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Il cigno di Tuonela

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Il prossimo è nuovamente un segmento basato su racconti mitologici, stavolta finlandesi. Jean Sibelius ha infatti composto nel 1895 il poema sinfonico Il cigno di Tuonela per la suite Lemminkäinen, Op. 22 basata sul poema epico Kalevala. La vicenda è questa: nelle acque che circondano Tuonela, l’isola dei trapassati, nuota un bellissimo cigno nero che canta incantesimi capaci di indurre alla morte. L’eroe Lemminkäinen, per superare una sfida, è incaricato di uccidere il cigno, ma mentre nuota verso di lui è fatto a pezzi da un serpente d’acqua. Sua madre, trovato il cadavere smembrato, lo ricucirà e resusciterà con l’aiuto di un’ape.

Fantasia

La tematica, decisamente forte per un film d’animazione, è moderatamente addolcita in vista della sequenza di Fantasia. L’inquietante cigno nero è totalmente rimosso, così come il giovane Lemminkäinen: l’attenzione del segmento è dedicata a un guerriero deceduto e deposto in una barca. Attraverso un percorso buio, illuminato soltanto da un braciere, il battello attraversa un canneto e una caverna, venendo infine assunto in cielo. L’eliminazione dei riferimenti pagani a favore di una morale cristiana e accettabile dal pubblico americano è palese e talvolta ingombrante, ma il poema sinfonico è di gelida e singolare bellezza, e si sarebbe ben adattato al funerale di un eroe.

Švanda il pifferaio

Fantasia

L’ultimo segmento concepito dagli artisti della Disney per le loro Future Fantasias è proprio quello di cui abbiamo meno notizie. Ci sono infatti pervenuti soltanto lo schizzo brevemente mostrato in Fantasia 2000 e il brano musicale che lo avrebbe accompagnato: si tratta della Polka e Fuga, vivace brano orchestrale tratto dall’opera Švanda il pifferaio di Jaromír Weinberger. Nonostante la fama limitata dell’opera del 1926, questo estratto è spesso eseguito alle parate militari americane, ed è probabilmente così che il team della Disney ne è venuto a conoscenza.

Il pifferaio Švanda, dopo una serie di peripezie, finisce all’inferno nelle mani del Diavolo, che accetta di liberarlo solo se riuscirà a batterlo a carte. Il baro professionista Babinský giunge in aiuto del suo amico, e usa trucchi perfino più sporchi di quelli del Diavolo, vincendo la partita e liberando Švanda, che in segno di vittoria suona la briosa Fuga. A giudicare dal bozzetto del personaggio (che sembra essere proprio Švanda), è probabile che Walt Disney volesse conservare la trama originale. In tal caso, viene spontaneo domandarsi se il diavolo della storia non sarebbe stato Chernabog di Una notte sul Monte Calvo.

Musicana

Dopo il fallimento del progetto Future Fantasias, la Walt Disney Productions continuò la sua strada attraverso gli anni. Nonostante la vitale importanza rivestita dalla colonna sonora in ogni singolo Classico Disney, non si sentì mai più parlare di progetti della risma di Fantasia. Almeno fino a fine anni ’70.

Dopo l’uscita di Le avventure di Bianca e Bernie nel 1977, l’artista Disney Mel Shaw iniziò insieme ad altri fedelissimi a cullare l’idea di una nuova versione di Fantasia chiamata Musicana. Figlio di un avvocato e una cantante d’opera, Shaw aveva lavorato come visual developer all’originale Fantasia, e si era cimentato in seguito nella progettazione e animazione di numerosi classici. Suo vice in comando in questo nascente progetto era Wolfgang Reitherman, uno dei Nine Old Men (il team di animatori storici degli studios). Anche lui aveva ottime referenze, avendo animato la balena di Pinocchio e il combattimento fra tirannosauro e stegosauro nella Saga della Primavera.

Fantasia

L’idea alla base di Musicana era presentare dei segmenti concettualmente paragonabili a quelli di Fantasia, ma tematizzati per paese del mondo. Mel Shaw aveva portato avanti il lavoro praticamente da solo, producendo un numero spropositato di disegni a matita e pastello. Lui e Reitherman presentarono il materiale ai piani alti degli studios: ma mentre i colleghi artisti stravedevano per il progetto, i capi dell’esecutivo ricordavano fin troppo bene il flop finanziario di Fantasia. Musicana fu bocciato, e il materiale archiviato definitivamente. In seguito a ciò, Wolfgang Reitherman lasciò gli studios. Mel Shaw proseguì invece il suo lavoro alla Disney, svolgendo il suo ultimo incarico nel 1994 per Il re leone.

Di Musicana si possiede grande abbondanza di materiali, visto che gli storyboard erano stati praticamente ultimati al momento dell’annullamento. Tuttavia, alcuni segmenti restano privi di accompagnamento musicale, per cui non siamo in grado di dare informazioni a riguardo. Un documentario che tratta approfonditamente dello sviluppo di Musicana è presente nei contenuti speciali del DVD e Blu-Ray di Fantasia 2000.

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By the bayou

Fantasia By the bayou

Il primo segmento di Musicana, denominato By the bayou, è ambientato in America, per la precisione nei pressi di New Orleans. E come ci insegna La principessa e il ranocchio (che da questa sequenza potrebbe aver tratto ispirazione), New Orleans è la patria incontrastata del jazz. I brani di accompagnamento sarebbero stati, peculiarmente, due: il primo di Ella Fitzgerald e il secondo di Louis Armstrong. Per rendere l’idea, potete ascoltare qui They can’t take that away from me, interpretata da entrambi i mostri sacri.

Fantasia

Il segmento avrebbe seguito un gruppo di rane, abitanti della palude, intento a suonare e cantare. Come una band in miniatura, ognuno avrebbe imbracciato uno strumento: piano, percussioni e l’immancabile tromba di Armstrong. Mentre le creaturine cantano a squarciagola sul fiume Mississippi, un battello a vapore passa in mezzo alla combriccola e crea enormi onde d’acqua. Ma le rane, prese dallo spirito del jazz, non si scoraggiano e iniziano a surfare sulle ninfee, terminando la loro esibizione. Se fosse venuta alla luce, questa sequenza avrebbe probabilmente vinto il premio per il brano più moderno (che altrimenti spetta al Concerto per pianoforte n. 2 in Fa maggiore di Šostakovič in Fantasia 2000).

Sudamerica

Fantasia sudamerica

Questo segmento ci guida nelle foreste vergini del Sudamerica, più specificamente quelle del Messico non ancora colonizzato. Siamo accompagnati dalle note ipnotiche del soprano peruviano Yma Sumac, famosa per la sua estensione vocale di cinque ottave e per avere emesso la nota più alta mai registrata nel brano Chuncho, che qui riportiamo, in cui interpreta da sola tutti gli animali della foresta amazzonica.

Fantasia Sudamerica

Ci addentriamo nella vegetazione e facciamo la conoscenza delle creature mitiche del folklore azteco: nei pastelli di Mel Shaw possiamo ammirare serpenti piumati, giaguari e soprattutto una femmina di Chaneque, creaturine simili ad elementali che proteggevano la natura. Questa sequenza trae ispirazione da Saludos Amigos e I tre caballeros per il sapore sudamericano, ma anche da Lo Schiaccianoci del primo Fantasia per la leggiadra figura femminile.

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The Rain God

Fantasia Rain

Il prossimo segmento, di cui purtroppo non conosciamo il brano ispiratore, è ambientato nel profondo dell’Africa nera. In una società civile in cui prede e predatori riescono ad andare d’accordo, l’unico elemento di disturbo è costituito da un riottoso babbuino: attratto dal diamante incastonato nei denti del Dio della Pioggia, un gigantesco idolo tribale, riesce a rubarlo e si da alla macchia. Il dio, infuriato, decide di non far mai più piovere sul villaggio degli animali. Dopo poco tempo, i fiumi si seccano e arriva la siccità, che mette a rischio la vita di tutta la comunità. Gli animali escogiteranno un piano per riacciuffare il ladro e fargli restituire il maltolto, in modo da avere di nuovo il favore del dio.

Fantasia Rain

The Rain God trae ispirazione e ispira a sua volta: gli animali separati dal mondo che vivono in un ambiente sperduto sono già apparsi in Pomi d’ottone e manici di scopa del 1971; il tema di una tregua fra predatori e prede che rischia di essere messa a repentaglio da eventi improvvisi è invece uno dei temi di Zootropolis del 2016, che Mel Shaw purtroppo non ha avuto modo di vedere. Inoltre, un’altra scimmietta che ruba la gemma preziosa di un idolo sacro è Abu, personaggio di Aladdin del 1992.

L’imperatore e l’usignolo

Fantasia

Nessun seguito di Fantasia sarebbe completo senza la partecipazione della Banda Disney. È proprio Topolino il protagonista del segmento successivo, anch’esso dalla musica sconosciuta. L’imperatore e l’usignolo è una trasposizione in chiave disneyana dell’omonimo racconto di Hans Christian Andersen. Ambientata nella Cina imperiale, di questa sequenza ci sono pervenuti gli storyboard integrali, disegnati in modo da richiamare l’arte tipica della dinastia Ming da un giovane John Lasseter, futuro fondatore della Pixar.

Fantasia L'imperatore e l'usignolo

Mickey veste i panni di un umile servo dell’imperatore della Cina, che fa dono al suo signore di un piccolo usignolo in grado di intonare splendide arie. Il maestro di cerimonie, geloso del successo riscosso dal rivale, decide di costruire un usignolo meccanico tempestato di gioielli. In brevissimo tempo, l’imperatore si dimentica dell’uccellino in carne ed ossa, che viene ingabbiato ma in seguito liberato dal suo fidato amico Topolino. L’imperatore, però, si ammalerà gravemente, e verrà a visitarlo nel suo letto la Morte in persona. Impietositi e colti dalla compassione, Topolino e l’usignolo decidono di tornare a palazzo, e con il prodigioso canto del volatile commuovono la Morte che decide di risparmiare l’imperatore.

Finlandia

Fantasia

Incontriamo per la seconda volta nel nostro viaggio Jean Sibelius, di cui possiamo ascoltare, per l’omonimo segmento, il poema sinfonico Finlandia, Op. 26. Composto nel 1899, quest’epico componimento celebra l’indipendenza della Finlandia dalla Russia. Nella visione di Mel Shaw, le note arcane e indomabili hanno ispirato un racconto mitologico sulla creazione della bellissima terra nordeuropea: il dio del ghiaccio e la dea del sole si danno battaglia a colpi di elementi, cercando di annullarsi a vicenda. Il loro scontro finirà per dare origine ai numerosi laghi che punteggiano la Scandinavia.

Fantasia finlandia

L’epica sequenza, come purtroppo sappiamo, non è mai stata portata a compimento. Tuttavia, una sua diretta influenza potrebbe essere riscontrata nel film Atlantis – Il ritorno di Milo del 2003: nel terzo episodio dell’antologia, i protagonisti si recano in Islanda dove un uomo accecato dalla pazzia, credendosi Odino, risveglia il signore del ghiaccio e il signore del fuoco, che iniziano a combattersi sulle distese innevate con lo scopo di distruggere il mondo. Questa scena, per quanto breve, rende un’idea di quello che Finlandia avrebbe potuto essere.

Alì Babà e i quaranta ladroni

Fantasia Alì Babà e i quaranta ladroni

L’incantesimo mediorientale di Scheherazade, Op. 35 di Nikolaj Rimskij-Korsakov fa da sottofondo alla fiaba di Alì Babà e i quaranta ladroni, contenuta nella raccolta Le mille e una notte. La vicenda è piuttosto famosa: un povero taglialegna, Alì Babà, scopre la parola magica usata dai banditi per aprire la porta della caverna del tesoro. Dopo aver trafugato una parte dell’oro, riesce a sfuggire all’ira dei ladroni con l’aiuto della sua schiava Morgiāna. Nell’ultimo segmento di Musicana, la storia è pressoché identica, se non per la piccola differenza che i personaggi principali sono degli uccelli.

Fantasia Alì Babà e i quaranta ladroni

Alì Babà e Morgiāna sono tortore, il capo dei ladroni è un falco e i suoi vice in comando sono un avvoltoio e un tucano. Inoltre, i due protagonisti sono coetanei, e nel lieto fine convoleranno a nozze. Quello finale sembra fosse proprio il segmento a cui Mel Shaw teneva di più, ed è stato un peccato che il progetto di Musicana abbia naufragato dopo tanto lavoro. Triste coincidenza, visto che una decina d’anni dopo un altro film d’animazione che fa uso della Scheherazade fallirà anch’esso per un soffio nel tentativo di vedere la luce.

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I segmenti riadattati

Fino a questo momento, il nostro viaggio sulle tracce di Fantasia si è rivelato piuttosto astratto. Spezzoni di brani, sinossi, qualche sporadico sketch ritrovato sul fondo di un cassetto. Ma nessun’esperienza audiovisiva compiuta. Non preoccupatevi oltre, perché stiamo per porre rimedio a questa lacuna.

Vi sono infatti due segmenti, scartati dall’originale Fantasia, che hanno trovato in altro modo la loro strada. Hanno subito rimaneggiamenti, anche pesanti, e ci sono giunti in forma totalmente diversa da quella per cui erano stati concepiti. Ma ciò non rende la loro storia meno interessante; e per la prima volta dall’inizio del racconto, potremo anche gustarceli nella loro interezza.

Clair de lune

Fantasia Clair de lune

Clair de lune è il terzo movimento della Suite bergamasque di Claude Debussy, un brano meditativo ed impressionista che lascia vagare la mente senza vincoli. Avrebbe dovuto far parte del programma di Fantasia, accompagnato dalle immagini di un airone che vola nelle malinconiche paludi della Louisiana. La sequenza era già stata animata, e l’orchestrazione di Stokowski (l’originale è per solo pianoforte) completata; ma all’ultimo istante Walt Disney si rese conto che l’atmosfera di Clair de lune era troppo simile a quella dell’Ave Maria in coda al film. Tentare la sorte di un lungometraggio già sperimentale di per sé era fuori questione, e quindi eliminò il brano di Debussy dal programma.

Clair de lune

Ritrovandosi con del materiale in più, per non farlo andare sprecato, si pensò inizialmente di terminare Clair de lune e rilasciarlo come cortometraggio autonomo. Ma vi fu una sovrapposizione di idee: erano i tempi dei film collettivi, composti da più segmenti legati insieme da un filo conduttore. Versioni meno ambiziose di Fantasia, diciamo. E fu proprio a uno di questi, Musica maestro del 1946, che Clair de lune fu destinato; ma non ci sarebbe più stato il brano di Debussy. La colonna sonora venne infatti cambiata in Blue Bayou, brano contemporaneo eseguito dai Ken Darby Singers, e il segmento completamente rimontato. Potete vedere questa versione modificata di Clair de lune in qualunque copia del film Musica maestro.

Clair de lune

La versione originale di Clair de lune si credette a lungo persa per sempre, fino a quando nel 1992 l’archivista Scott MacQueen non ritrovò una copia in nitrato intatta. Fu restaurata, ripristinando l’audio in Fantasound, e proiettata al London Film Festival nel 1996. Adesso è possibile trovarla nel DVD (o VHS) The Fantasia Anthology, uscito nel 2000 per il solo mercato americano. Possiamo finalmente vedere gli aironi danzare con la musica per loro pensata.

Il volo del calabrone

Fantasia Il volo del calabrone

Dalla calma di Debussy passiamo ora a un pezzo a dir poco adrenalinico, di qualunque versione si tratti. Parliamo de Il volo del calabrone di Rimskij-Korsakov: anche il celeberrimo brano del compositore russo aveva avuto infatti la sua occasione di far parte dello schieramento di Fantasia. E anche Il volo del calabrone, come Clair de lune, era stato scartato per non appesantire il film con troppi “segmenti filler”. Questa sequenza avrebbe seguito le gesta del calabrone (in realtà un bombo se tradotto correttamente) mentre cerca di succhiare il nettare da fiori molto poco collaborativi. Si era anche ipotizzato di rendere il segmento ancora più immersivo proiettando l’immagine dell’insetto sui muri della sala, in modo che sembrasse volare in mezzo al pubblico.

Il volo del calabrone

Il concept di questo segmento venne ripreso e modernizzato per il film Lo scrigno delle sette perle del 1948. I tempi comici e lo storyboard sono rimasti invariati, ma lo stile si è proteso molto più verso il surrealismo, ambientando la storia in un bizzarro mondo fatto di strumenti musicali. Il calabrone fugge da questo incubo sulle note di Bumble Boogie, un adattamento boogie-woogie del brano originale di Rimskij-Korsakov, eseguito da Freddy Martin e la sua orchestra con Jack Fina al pianoforte. L’accostamento delle nuove immagini con la nuova musica rende Il volo del calabrone un’esperienza febbrile e sopra le righe, e il Bumble Boogie è ancora oggi un pezzo molto popolare per esibire le proprie doti pianistiche.

Fantasia 2006

Prima del gran finale, facciamo un passo indietro e torniamo a Musicana. Un progetto fallito, abbiamo detto, senza ombra di dubbio. Eppure, in molti sono d’accordo nel concedergli non uno, ma ben due meriti: aver riacceso la fiamma dell’immaginazione in vista di Fantasia 2000, e aver fornito lo spunto di base per Fantasia 2006. Alt, un momento: e adesso cos’è Fantasia 2006? Non è che fra tutti i progetti abortiti e le sequenze tagliate stiamo perdendo un filino la bussola? Calma e sangue freddo, non c’è nessun errore: ebbene sì, avrebbe dovuto esistere un Fantasia 2006.

La lavorazione di questo terzo capitolo della serie Fantasia iniziò nel 2002, dietro sollecito di Roy E. Disney, il nipote di Walt che aveva reso il salvataggio dell’animazione a mano la sua crociata personale. Fantasia 2006 avrebbe, esattamente come Musicana, incluso segmenti da ogni parte del mondo. Non solo: per la prima volta sarebbero stati ammessi brani cantati, proprio come previsto da Mel Shaw per il suo film.

Fantasia 2006

La sfortuna di Fantasia 2006 fu trovarsi nel mezzo di un violento scontro a fuoco: la maggior parte dei film Disney in animazione tradizionale usciti in quegli anni, infatti, soffrì molto al box office. Questo, unito al deterioramento dei rapporti tra Roy E. Disney e Michael Eisner (CEO della Walt Disney Company fino al 2005), portò allo smantellamento degli studios di animazione in Florida. Era il 2004.

Il destino stroncò quindi Fantasia 2006 sul nascere. Ma cosa ne è stato dei suoi segmenti? Per nostra enorme fortuna, prima dell’interruzione del progetto, erano già stati completamente ultimate ben quattro sequenze, per un totale di 23 minuti di animazione. Possiamo quindi concludere in bellezza il nostro viaggio, gustandoci il materiale nella sua interezza, come finora non ci è stato possibile.

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One by One

Fantasia One by One

One by One è un brano etnico composto da Lebo M. per Rhythm of the Pride Lands, un concept album dedicato a musica ispirata dal film Il re leone: Lebo M. fu infatti raccomandato alla Disney da Hans Zimmer in persona, e collaborò con lui per la colonna sonora del capolavoro. Sua è la voce all’inizio del film che scaglia l’urlo entrato ormai nella cultura popolare.

Nonostante abbia per diverso tempo ricoperto un ruolo di nicchia, Rhythm of the Pride Lands gettò le basi per il musical di successo The Lion King, andato in scena a Broadway e in tutto il mondo a partire dal 1997. One by One compare nel secondo atto del musical, come canto di pace e comunità degli animali della savana.

One by One

Il boom dello spettacolo musicale spinse la Disney a trasporre One by One in un cortometraggio, durante la produzione (allora in corso) di Fantasia 2006. L’ispirazione iniziale provenne dalla coreografia del brano durante il musical, in cui i ballerini utilizzano degli aquiloni colorati e delle piume di uccello. In seguito, vi fu un’evoluzione che rese il messaggio del corto molto più universale e sostituì gli animali con dei bambini.

One by One si svolge in una grigia baraccopoli da qualche parte nell’Africa. Gli abitanti sono troppo presi dalla loro mesta giornata, quando una piuma variopinta volteggia davanti a un bambino: il volto del piccolo si illumina e, insieme agli altri giovanissimi del villaggio, decide di fabbricare degli aquiloni utilizzando ogni oggetto che sono in grado di trovare. Lo schema dei colori cambia, e il paesaggio si tinge di oro, rosso vermiglio e pastelli. Alla fine, i bambini realizzeranno che la bellezza degli aquiloni è rendergli la libertà, e così faranno in un trionfo di disegni e sorrisi.

One by One

One by One è stato per diverso tempo il segmento di Fantasia 2006 più facilmente reperibile, come vedremo. Lo si può infatti trovare nelle edizioni speciali del 2006 e 2012 de Il re leone II – Il regno di Simba. Tuttavia, una simile posizione defilata non gli ha di certo garantito molta notorietà, e sono in pochi a conoscerne l’esistenza. Un vero peccato.

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La piccola fiammiferaia

Fantasia La piccola fiammiferaia

La piccola fiammiferaia è il segmento di Fantasia 2006 più stilisticamente tipico: è infatti l’unico accompagnato da musica classica, nello specifico il Quartetto per archi n. 2 in Re maggiore di Aleksandr Borodin. E nuovamente, torna a fornire il soggetto una fiaba di Hans Christian Andersen, l’omonima La piccola fiammiferaia. Ma la vitale differenza, che separa la sequenza da L’intrepido soldatino di stagno, La sirenetta e Frozen, è che la storia non sarebbe stata in alcun modo alterata. E conoscendo l’andamento delle fiabe di Andersen, sappiamo di non doverci aspettare nessun lieto fine.

La piccola fiammiferaia segue infatti una bambinetta per le strade gelate di una città della Russia, intenta a vendere fiammiferi ai passanti indifferenti. Calata la notte, la giovane decide di accendere i suoi fiammiferi per provare a riscaldarsi, e inizia ad avere visioni sempre più vivide della sua nonna che la accoglie a braccia aperte. Tuttavia, si scopre la mattina dopo che si trattava delle fantasticherie di una piccola orfana, perché la bambina infatti è morta di freddo.

La piccola fiammiferaia

Diretto da Roger Allers, regista de Il re leone, La piccola fiammiferaia è un piccolo spaccato di vita che si trasforma in fiaba col passare dei minuti. L’alternanza dei colori freddi dell’inverno russo e quelli caldi della dacia della nonna trasporta davvero lo spettatore nella mente di una bambina che desidera solo una vita migliore. La trasposizione dalla Danimarca, paese natale di Andersen, alla più grande Russia fornisce anche un sottile commento sociale all’indifferenza verso i meno abbienti.

La piccola fiammiferaia

La piccola fiammiferaia è stato, per analogia autoriale, allegato alle edizioni 2007 e 2013 del film La sirenetta. Ma lo si può trovare anche nella raccolta Walt Disney Animation Studios Short Films Collection, disponibile in DVD, Blu-ray e servizi streaming, tra cui Prime Video e Netflix.

Lorenzo

Fantasia Lorenzo

La genesi di Lorenzo è tanto semplice quanto remota: nel 1949, l’animatore e sceneggiatore Disney Joe Grant vide il proprio gatto aggredire la sua stessa coda. Questa scenetta gli diede lo spunto per una storia elaborata che, passo dopo passo, si fece strada fino al portfolio Future Fantasias, insieme a un altro segmento che vedremo tra poco. Lo sviluppo proseguì fino allo stadio di storyboard, e poi, come sappiamo, gli studios fermarono tutto a causa della Seconda Guerra Mondiale. Lorenzo rimase a impolverarsi negli archivi Disney fino al 2002, in cui fu concepito Fantasia 2006 e si decise per l’occasione di dare nuova vita al corto.

Fantasia Lorenzo

La trama di Lorenzo, accompagnata dalle vibranti note del tango Bordoneo y 900 di Osvaldo Ruggiero, è molto semplice: un micione obeso e viziato, Lorenzo per l’appunto, passa le sue giornate a rimpinzarsi di leccornie in barba agli affamati gatti del quartiere. Una sera, ha la pessima idea di prendersi gioco di un gatto nero senza coda, millantando le doti della sua. Il felino demoniaco, per vendicarsi, lancerà una maledizione sulla coda di Lorenzo, che in breve tempo diviene un essere senziente e obbliga il suo ospite a un tango forsennato per le vie della città.

Questo bizzarro incrocio tra Scarpette rosse e Kiseiju è visivamente inebriante: i personaggi sembrano pennellate su uno sfondo di nero assoluto, accentuando l’atmosfera urbana e il surrealismo della vicenda. Inoltre, la scelta di un tango e dunque di un’ambientazione argentina danno al segmento un sapore molto più farsesco di quanto la trama, abbastanza dark, permetta.

Fantasia Lorenzo

Joe Grant fece appena in tempo a vedere il suo Lorenzo completato e presentato nel 2004 al Florida Film Festival prima di morire; fu brevemente rilasciato nelle sale come corto di accompagnamento per Quando meno te lo aspetti dello stesso anno, ma occorse aspettare il 2015 prima di vedere una release in piena regola con la già citata antologia Walt Disney Animation Studios Short Films Collection. Nonostante la produzione tortuosa e la cancellazione del progetto madre, Lorenzo vincerà nel 2005 un Annie Award come miglior cortometraggio animato, e una nomination all’Oscar per la medesima categoria.

Destino

Fantasia Destino

L’ultimo segmento di Fantasia 2006, quello di cui probabilmente in molti conoscono la storia, è Destino: la leggendaria collaborazione tra Walt Disney e Salvador Dalì iniziata negli anni ’40. Ai tempi degli incontri preparatori per le Future Fantasias, infatti, il cineasta e l’artista spagnolo si incontrarono e discussero l’eventualità di un progetto comune. A Dalì fu affiancato un fedelissimo di Disney, John Hench, che in seguito avrebbe lavorato a La bella addormentata nel bosco e progettato le attrazioni di Disneyland; Hench aveva il compito di “tenere a bada” la labirintica immaginazione di Dalì, incastrandola in storyboard precisi.

Prima che la lavorazione venisse fermata per le ragioni che conosciamo, furono prodotti 17 secondi di animazione e storyboard completi. Oltre ai motivi ormai noti del fallimento del progetto Future Fantasias, nel caso specifico di Destino si vocifera anche un dissapore tra la meticolosa organizzazione di Disney e il caos ordinato di Dalì. Ma potrebbe, come spesso accade, trattarsi di malelingue.

Destino

Come Lorenzo, Destino fu ripreso in mano e completato a quasi 70 anni dal suo concepimento originale: il merito fu tutto di Roy Disney, che ricompose le tracce di questa sequenza misteriosa utilizzando gli storyboard, i diari di Gala Dalì, e gli scritti di John Hench. Affidò l’arduo compito, quasi un restauro più che una creazione ex novo, alla succursale parigina dei Walt Disney Animation Studios.

Cripticamente riassunto da Bette Midler in Fantasia 2000 con le parole «baseball come metafora della vita», Destino è sicuramente molto di più. È un vortice immaginifico di quadri surreali, perturbanti e onirici; l’animazione, accompagnata dall’omonimo brano Destino cantato da Dora Luz e composto da Armando Dominguez, complimenta magnificamente quest’opera da un altro mondo. Se proprio volessimo cogliere un accenno di trama in questo flusso di visioni, sarebbe la storia dell’amore proibito tra Crono, il tempo, e una ragazza mortale.

Destino fantasia

Destino fu proiettato per la prima volta al Festival internazionale del film d’animazione di Annecy, dove ricevette un premio speciale. Riuscì anche a ottenere una nomination agli Oscar del 2004. Ma fu per la prima volta fruibile al pubblico solo nel 2010, in cui uscì allegato al Blu-ray di Fantasia 2000. Dieci anni dopo, sarà reso disponibile anche su Disney+, diventando il primo della sua categoria ad approdare sulla piattaforma.

Si possono pensare molte cose di Destino. Alcuni ad esempio credono che sia un’opera apocrifa, realizzata senza il consenso e la visione dei due artisti originali; altri ancora ritengono l’animazione non all’altezza. Qualcuno ha anche realizzato una fan edit in cui alla tranquilla voce di Dora Luz viene sostituita Time dei Pink Floyd. Dovremmo rifuggire questa esperienza e barricarci nei segmenti ufficiali? Non credo. Lo scopo ultimo di Fantasia è proprio liberare la mente da ogni vincolo e lasciarla vagare liberamente. E dunque, se ci coglie qualche idea folle, se qualcuno di questi schizzi o brani ci guida in un viaggio sconosciuto…perché non dovremmo seguirlo?

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Fantasia Destino

Letizia Somma

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© Disney, Mel Shaw, Ken Anderson, John Lasseter, Michael Humphries, Salvador Dalì

Fonti: Documentario Musicana, The Disney Wiki, Lost Media Wiki, Laughing Place, The Disney Compendium, Chronique Disney

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