Ve li ricordate i personaggi de I racconti dello Zio Tom? Fratel Coniglietto, Compare Orso e Compare Volpone (o Comare Volpe)? Se questi nomi non vi dicono nulla, non fatevene una colpa. I personaggi hanno infatti avuto la malaugurata sorte di apparire nel film che la Walt Disney Company ha più cercato di cancellare dalla memoria collettiva, I racconti dello zio Tom del 1946.
In aggiunta alla pellicola, notoriamente di difficile reperibilità, il destino sta per portare Fratel Coniglietto e i suoi ancora più vicini al dimenticatoio: i personaggi in questione non appariranno mai più su nessuna testata. Si tratta di ordini ufficiali dai piani alti della Disney Company.
Come si è giunti a questa decisione? Cosa ha reso questi personaggi così sgraditi alla Company? Qual è stato il loro percorso, editoriale e non, dopo l’uscita del film? Facciamo chiarezza.
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Zio Tom o Uncle Remus: i racconti originali
Il film I racconti dello zio Tom è ispirato a un’antica raccolta di racconti, pubblicata nel 1881 dal giornalista Joel Chandler Harris. Avendo frequentato, per motivi di lavoro, le piantagioni nei pressi di Atlanta, Harris era venuto in contatto con gli afroamericani lì impiegati: era l’era della ricostruzione, in cui lo schiavismo era stato (almeno sulla carta) abolito. Dopo avere incontrato i lavoratori liberi di quelle zone, aveva appreso che possedevano un originale folklore trasmesso di padre in figlio, composto di favole e racconti.
Protagonista assoluto di queste storie era Br’er Rabbit, in italiano Fratel Coniglietto, un leprotto imprendibile e astuto. Ispirato a una omonima figura appartenente ai miti africani, Fratel Coniglietto non è fisicamente prestante, e rischia di avere la peggio contro i vari bulli della foresta; ma grazie alla sua parlantina e alla vulcanica intelligenza, riesce sempre a trarsi d’impaccio. Egli è una personificazione degli schiavi neri del Profondo Sud degli Stati Uniti: sebbene soggiogati dai bianchi, sono sempre in grado di rimettersi in piedi e rendere pan per focaccia agli oppressori.
Joel Chandler Harris mise quindi nero su bianco tutte le avventure di Fratel Coniglietto e dei suoi nemici Compare Orso e Compare Volpone. Nella sua raccolta, queste sono narrate ai bambini della piantagione da Uncle Remus, un anziano e bonario liberto che continua a lavorare per i suoi ex padroni. Nelle traduzioni in italiano, Uncle Remus è poi divenuto Zio Tom, per assonanza con il precedente libro La capanna dello Zio Tom di Harriet Beecher Stowe.
Le storie di Uncle Remus, ai tempi della loro pubblicazione, hanno riscosso un grandioso successo, soprattutto negli ambienti democratici e anti-schiavisti. Uno degli elogi più meritevoli proviene nientedimeno che da Theodore Roosevelt, che dichiara di essere cresciuto insieme a Fratel Coniglietto.
L’adattamento Disney e le polemiche
Nel 1946, la Walt Disney Productions rilasciò I racconti dello zio Tom (in inglese Song of the South), un progetto a cui Walt teneva particolarmente. Fu proprio all’uscita che il film attraversò la sua prima bufera mediatica: a James Baskett, interprete di Zio Tom, fu impedito di partecipare alla premiere tenutasi ad Atlanta. Per lo stesso motivo, ovverosia il razzismo latente in parte del pubblico statunitense, fu molto difficile includere Baskett nella rosa dei candidati agli Oscar, nonostante Walt Disney si sia adoperato in prima persona a questo scopo.
Le polemiche sui contenuti veri e propri, tuttavia, iniziarono contemporaneamente a farsi sentire. Secondo la National Association for the Advancement of Colored People, infatti:
A Song of the South vanno riconosciuti innegabili meriti artistici in campo musicale e nella combinazione di live-action e tecnica animata. Tuttavia, ci rincresce notare che, nel tentativo di non offendere sia i pubblici del nord che del sud, promulga una pericolosa visione glorificata della schiavitù. Utilizzando lo splendido folklore di Uncle Remus, Song of the South dà sfortunatamente l’impressione di una idilliaca relazione schiavo-padrone, che di certo non rappresenta la realtà.
Oltre a ciò, era criticato il cosiddetto jive talk, ovvero il lessico sgrammaticato e disordinato con cui venivano fatti parlare gli afroamericani nelle opere del passato, già presente nel libro originale.
Le polemiche furono una piaga costante per I racconti dello Zio Tom, rendendolo la più famigerata pecora nera della Walt Disney Company, al punto che ancora oggi non esistono copie in home video di questo film, se si escludono quelle rilasciate in VHS all’estero.
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I personaggi di Zio Tom nei fumetti
Fratel Coniglietto, Compare Orso e Compare Volpone si sono così trovati loro malgrado nell’occhio del ciclone, benché nel film non appaiano mai nelle scene ambientate in piantagione, e siano inoltre doppiati tutti e tre da attori neri. Tuttavia, hanno sempre avuto un porto sicuro in cui rifugiarsi: la carta stampata. Al riparo dal grande pubblico cinematografico, infatti, i nostri eroi hanno potuto vivere le loro avventure in numerosi fumetti.
La prima pubblicazione di una storia a loro dedicata risale al 1945, in Uncle Remus and His Tales of Br’er Rabbit, serie di strip domenicali apparse sui quotidiani statunitensi fino al 1972. Per i primi mesi, la striscia si concentrò sull’adattamento fedele dei tre segmenti animati tratti da I racconti dello zio Tom. Terminati questi, ci si dedicò a materiale originale.
Vennero introdotti nuovi personaggi, come Compare Avvoltoio, Fratel Testuggine, e la fidanzata di Fratel Coniglietto, Genzianella. Ma, soprattutto, entrerà a far parte dell’universo di Zio Tom anche un personaggio esterno, ossia Ezechiele Lupo, nemico giurato dei Tre Porcellini. Il nostro leprotto inizierà quindi a dover fare i conti anche con il Lupo Cattivo.
Le storie di Fratel Coniglietto approderanno in Italia molto presto, a partire dal primo numero di Topolino dell’aprile 1949. I tre personaggi dello Zio Tom appaiono addirittura nel celebre L’inferno di Topolino di Guido Martina, in cui compare anche Ezechiele tra i peccatori di gola.
Il boicottaggio dei fumetti di Fratel Coniglietto
Come accade con ogni personaggio, presto o tardi la popolarità di Fratel Coniglietto e i suoi iniziò a scemare. Complice soprattutto l’occultazione del film originale, che stava iniziando a cancellarne i ricordi, le storie si sfoltirono e le pubblicazioni si fermarono. In Italia, l’ultima apparizione di Fratel Coniglietto, Compare Orso e Compare Volpone risale al lontano 1975, nella storia collettiva Il mio e il vostro successo.
L’ultima roccaforte rimasta ai personaggi de I racconti dello Zio Tom è la testata olandese Donald Duck, salita ai… disonori della cronaca per avere ospitato la criticata storia Paperino e il padrino della pizza. Le avventure di Fratel Coniglietto continuavano indisturbate sulle pagine olandesi dal 1973, ma un recentissimo sviluppo sembra voler mettere fine all’ultima speranza.
Il fumettista italiano Massimo Fecchi, che porta avanti l’eredità di questi personaggi sul periodico olandese, ha infatti annunciato di stare lavorando all’ultima tavola in assoluto su cui appariranno Fratel Coniglietto, Compare Orso e Compare Volpone. Scrive sul suo profilo Instagram:
Questa è l’ultima volta che disegno Compare Orso nelle storie del Lupo Cattivo. Infatti la Disney ha stabilito di farlo morire insieme a Compare Volpone e Fratel Coniglietto, ritenuti troppo legati a un periodo razzista! Lo so che in Italia sono morti da tempo, ma per me era uno spasso poterli ancora disegnare.
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Il destino di Zio Tom e dei suoi
Sembra quindi che la Disney intenda liberarsi fisicamente di questi personaggi scomodi. Sarebbe la terza volta che Fratel Coniglietto e gli altri subiscono la damnatio memoriae: prima della sparizione dai fumetti, ci sono state in primis l’accoglienza de I racconti dello zio Tom, poi la vicenda di Splash Mountain.
Splash Mountain è un’attrazione acquatica presente nei parchi di Disneyland, Tokyo Disneyland e Magic Kingdom a partire dal 1989. Basata sui personaggi del film Song of the South, e da sempre molto amata dai visitatori, Splash Mountain ha incontrato una battuta d’arresto nel 2020, a seguito delle proteste per l’omicidio di George Floyd. Hanno infatti iniziato a prendere piede petizioni online che chiedono la modifica dell’attrazione, per non resuscitare il passato razzista della storia degli Stati Uniti. Le petizioni hanno avuto successo: i parchi hanno in corso un remodeling che trasformerà il tema dell’attrazione nel film La principessa e il ranocchio del 2009. Film che, tuttavia, ha incontrato anch’esso accuse di whitewashing e favoreggiamento al razzismo.
Cosa sarà dunque dei personaggi de I racconti dello Zio Tom? Spariranno con la generazione che li ha conosciuti? La Disney accetterà di fare i conti con il passato, rilasciando una versione rimasterizzata del film? Non conosciamo la risposta a queste domande. Possiamo solo tenerci stretti i numeri di Topolino e degli altri periodici che abbiamo conservato. In essi ci attendono intatte le avventure di Fratel Coniglietto, Compare Orso, Compare Volpone ed Ezechiele Lupo.
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Letizia Somma
© Disney, Riley Thomson, Massimo Fecchi, Henrieke Goorhuis