In Se… (PKNA 49/50 del 2001) Everett Ducklair consulta il Libro del Destino e osserva le conseguenze sul continuum spaziotemporale qualora alcuni avvenimenti fossero andati in maniera diversa…
Ogni vero autore ha in mano – o, meglio, in testa – un suo personale Libro del Destino, in cui verga con la penna della sua fantasia situazioni e avvenimenti ai confini della realtà. Questo viaggio nell’inesplorato di solito si fa tanto più stupefacente, tragico, comico e/o movimentato quanto più attento alla realtà, alla storia e alla geografia è l’artista.
Se c’è un fumettista che ha fatto dell’attinenza ai fatti, pur in un mondo di fantasia, un suo cavallo di battaglia, questo è Don Rosa. Eppure anch’egli annovera delle storie nelle quali, da ingegnere qual è, mette in dubbio o cambia quelle leggi che governano il mondo, finendo per creare situazioni epicamente esilaranti.
Sembra quasi che si dica: «Proviamo a immaginare cosa accadrebbe se non esistessero (o fossero diverse) la gravità, l’attrito, l’inerzia ecc.». Ed ecco che dalla matita di Don Rosa nascono nuove avventure in cui i nostri eroi ne passano delle belle per riuscire a venire a capo della situazione e riportare tutto a una parvenza di normalità. Vediamo insieme tre di queste avventure.
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Zio Paperone e un fiume di soldi
In Zio Paperone e un fiume di soldi (del dicembre 1987), la famiglia dei paperi si trova ad aver a che fare di nuovo con le strampalate invenzioni dello scienziato senza nome già incontrato nella storia di Carl Barks Zio Paperone e l’isola del cavolo (Uncle $crooge 8 del dicembre 1954), quella volta intento a cercare un modo per eliminare gli “effluvi” dovuti alla cottura dei cavoli.
Se nell’avventura del Maestro dell’Oregon il raggio del professore finiva per pietrificare le cose che lo incrociavano, in quella di Don Rosa Paperone e famiglia si trovano alle prese con due pistole a raggi. La prima elimina i coefficienti di frizione superficiale, ovverosia rende qualsiasi cosa colpisca super scivolosa (semplificando, elimina l’attrito tra due superfici), l’altra elimina l’inerzia, rendendo per esempio inoffensivi i proiettili. Per una serie di eventi e strategie più o meno fortuiti, con lo zampino della Banda Bassotti, il denaro viene colpito da entrambi i raggi, diventando di fatto un’enorme massa liquida, con il risultato che il deposito diventa come – spiegano i nipotini – un gigantesco uovo.
Ed ecco che all’ennesimo attacco dei bassotti il “guscio” si rompe, lasciando riversare per le strade di Paperopoli fino al fiume Tulebug e al porto una vera e propria fiumana di denaro liquido in tutti i sensi. Come faranno i nostri eroi a ripristinare la normalità delle cose e a recuperare e riportare tutto il patrimonio dello Zione al sicuro?
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Zio Paperone e il solvente universale
In un altro estremo esempio di fantastica storia di Don Rosa, troviamo un’invenzione del nostro amichevole scienziato di quartiere Archimede. Si tratta di un solvente universale in grado di sciogliere e dissolvere qualsiasi materiale, compresi anche i più resistenti (tra questi l’impervium, altra invenzione degna di nota, e i contratti Disney), lasciando come residuo solo una polvere pesantissima. L’unica cosa in grado di fermare e contenere questo liquido è il carbonio puro, cristallizzato in forma di diamante.
È proprio questo nuovo composto a dare il nome alla storia: Zio Paperone e il solvente universale (Anders And & Co. 1995-13). Se dal punto di vista industriale un solvente del genere potrebbe avere applicazioni molto interessanti, come ad esempio risolvere il problema dei rifiuti o scavare facilmente miniere in sedimenti diamantiferi, cosa accadrebbe se per errore, magari preso da un attacco d’ira, lo Zione finisse per versare questo solvente per terra? In una caccia contro il tempo, riusciranno i nostri eroi a fermare la fame insaziabile del solvente universale prima che raggiunga e dissolva il centro della Terra con conseguenze nefaste per tutto il pianeta?
Senza poi tralasciare il rischio che un ladro internazionale usi la portentosa sostanza per ricoprire un’armatura e una spada medievali… (Zio Paperone e il Cavaliere Nero, maggio 1998; Zio Paperone – Il Cavaliere Nero colpisce ancora, giugno-luglio 2004).
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Zio Paperone – Una questione di estrema gravità
La legge universale, che conoscono anche i bambini grazie alle mele cadute in testa – secondo la leggenda – a Newton, è quella di gravità. Ma che cosa accadrebbe se cadessimo verso il soffitto o di lato? È quello che si chiede il nostro autore in Zio Paperone – Una questione di estrema gravità (agosto 1996). Amelia, sempre intenta a cercare un modo efficace per sottrarre la Numero Uno allo Zione, con una nuova bacchetta magica “cambia” la gravità di Paperone e Paperino che si trovano a “cadere” lateralmente.
Questa strana situazione genera una serie di gag ingegnose e divertenti, mentre i nostri eroi cercano di inseguire la fattucchiera in fuga col tanto agognato decino. Ed ecco che, come al solito, risulta fondamentale per risolvere la situazione l’intervento di Qui, Quo e Qua, senza i quali i poveri zii sarebbero precipitati verso lo spazio. Ma non tutto – almeno per un po’ di tempo – è destinato a tornare alla normalità…
Ci sono ancora molti “se” da esplorare, tanti quanti sono i limiti della fantasia umana. Possiamo solo sperare che quest’universo di avventure e di storie non si esaurisca, e che la mente mai assopita dei nostri autori continui a partorire scene e situazioni che sappiano conquistarci, divertirci e intrattenerci come da decenni a questa parte.
Don Matteo D’Arsié
Immagini © Disney – Panini Comics