Vi avevamo già parlato del recente annuncio della chiusura dei Disney Store italiani in seguito alla nuova politica della company, che privilegerà il mondo e-commerce. L’Italia è solo uno dei paesi interessati poiché le chiusure riguarderanno sia l’Europa che il Nord America. Gli unici Disney Store che per ora non abbasseranno la serranda sono quelli all’interno dei parchi a tema e quelli asiatici.
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Dopo l’annuncio avvenuto lo scorso 19 maggio, i sindacati non hanno fatto attendere la loro risposta. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs si sono infatti riuniti in assemblea unitaria. In questo incontro ufficiale hanno chiesto l’attivazione immediata di un tavolo istituzionale con i Ministri dello Sviluppo Economico e del Lavoro. Una richiesta ulteriore è quella dell’avvio di un confronto con la direzione societaria di Disney Store, in modo da ricevere tutti i dettagli sulla procedura di liquidazione delle attività.
L’assemblea unitaria ha altresì indetto la proclamazione di quattro ore di sciopero a livello territoriale che prevedono l’organizzazione di sit-in di protesta davanti ai Disney Store. A questo si aggiungeranno anche altre quattro ore di sciopero nazionale in difesa dell’occupazione dei 233 lavoratori di Disney Store Italia.
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La nota dei sindacati sulla chiusura dei Disney Store
In una nota rilasciata dopo l’assemblea sindacale si legge:
I lavoratori di Disney Store Italia non si arrendono alla dismissione dei negozi e chiedono soluzioni volte a preservare i livelli occupazionali. Una situazione certamente non facile, tenuto conto della dismissione dell’intero perimetro di vendita a fronte di un investimento aziendale orientato tutto sul canale e-commerce. Tenteremo di percorrere la strada della cessione delle licenze, di definire un accordo sull’incentivo all’esodo volontario e di attivare percorsi di politiche attive volte alla ricollocazione dei lavoratori. Una sfida epocale. La crisi pandemica continuerà a produrre effetti nefasti per lungo tempo.
Rimaniamo in attesa di ulteriori sviluppi in questa vicenda che sta mettendo a dura prova la serenità di molti lavoratori. La speranza è che si giunga presto a un accordo soddisfacente.
Francesca Arca